Mi svegliai sudata e triste, avevo appena rivissuto la morte dei miei genitori. A volte quando sono depressa mi chiedo se non fosse stato meglio se il Killer non mi avesse salvata lasciandomi uccidere. Sapevo 2 cose su quel misterioso individuo: era coraggioso e aveva i capelli bianchi. In realtà sapevo anche che si rivolgevano a lui con il nome T-J ma era senza dubbio un nome falso.
E se invece fosse collegato a un nome vero, anagrafico?
Poi, mentre piangevo piano, rannicchiata sul letto mi venne un'idea, che attraversò la mia mente come un lampo di luce.
Tagane!
Perchè non ci avevo pensato prima!
Ecco perchè mi sembrava di conoscerlo!
Certo era lui il generoso Killer. Svelto di mano e preciso..impassibile ed eccentrico. Senza nervi. E con quei dannati capelli bianchi.
Aveva però una maschera, poteva esserci un ragazzo come lui, magari il suo gemello.. Ma no! I killers avevano parlato di T-J.
Tagane Jack.
Dopo tutti questi pensieri ho bisogno del bagno. Non so perchè ci vado, in realtà dovrei solo asciugarmi gli occhi...Forse ho bisogno di intimità, di poter ragionare con calma senza disturbare nessuna delle mie compagne...tuttavia devo passare dalla zona maschile per entrare in bagno. Nessun problema! Dormiranno come ghiri tutti quanti. Esco dal letto e mi incammino verso l'ala proibita. E mi scontro con qualcuno. Può essere solo Jan o Taga, sveglio a quest'ora di notte. È Tagane.
-Ehi. Buonasera.-
-Ciao Taga. Che fai sveglio?-
-Lei che fa, principessa?-
-Devo andare in bagno.-
Sembra riflettere sulla mia poco filosofica risposta poi si avvicina.
Mi abbraccia.
-Taga?-
-Vieni con me. Fidati.-
Mi stringe lievemente, sento distintamente i suoi addominali e la sua forza. Non ho intenzione di perdere la mia verginità con Taga, per quanto sia bello, tuttavia lo seguo. Mi prende la mano e mi porta fuori. In cortile. Sono scalza e finchè siamo sul cemento dei corridoi va tutto bene. Ma quando lui va sull'erba bagnata, io mi fermo. Lui allora si gira, mi guarda e si avvicina lentamente. Mi prende in braccio, io non posso oppormi, e mi porta su una panchina del prato. Tremo di freddo, il mio pigiama è leggero. Se ne accorge e mi da la sua felpa nera per coprirmi. Rimane in canottiera. Le braccia muscolose scoperte. Un drago nero decora il suo braccio sinistro. Ma le stelle sono magnifiche. Mi ha portato qui per questo.
-Ti piacciono?-
-Sono meravigliose..un po' malinconiche..-
-Come te, principessa.-
-Taga, posso farti una domanda?-
-Dimmi pure.-
-Ma eri tu quella notte?-
-Il Killer che ti salvò?-
-Si. Eri tu?-
Fa un sorriso enigmatico.
-Forse.-
Rido silenziosamente. È impassibile come sempre. Ci alziamo e mi prende in braccio. Mi porta così fino al mio letto poi mi bacia sulla fronte.
-Buona notte, principessa.-
-Buonanotte Taga.-
Si voltò e si incamminò verso la zona maschile.
-Taga.- lo chiamo piano, forse spero che non mi senta. Perché non sono del tutto convinta di quello che sto per dire. -Si?-
-Grazie.-
Non mi risponde. Si passa la mano sinistra fra i capelli.
-Era la cosa giusta da fare.- mormora.