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Sentimenti

Tagane ci guida nel bosco per il sentiero che ci ha indicato il defunto nemico. È tranquillo. Come se non avesse torturato e ucciso un "innocente". La sua giustizia è leggermente incomprensibile. Io e Jan ci facciamo i complimenti. Non pensavamo certo che il battesimo del fuoco fosse così duro e spietato. Abbiamo perso 3 uomini colpiti da quella spietata mitragliatrice. In realtà solo Katami è morto, gli altri sono solo feriti, ma Jacky ha espressamente ordinato che tutti quelli che non se la sentono di sparare ancora rimangano indietro. Lui avanza tranquillo, rincuora una ragazzina che si è spaventata a morte alla prima scarica. In quel momento, mentre lo osservo parlare con il suo fare eccentricamente elegante, si fanno strada nel mio cuore due sentimenti che ancora non so nominare. Il primo mi attanaglia il cuore come una pinza. Non so che fare. Non mi basta più parlare con lui, litigarci e riderci insieme. Ma cosa voglio allora? Cosa? Non mi starò forse innamorando di quel..ragazzo con i capelli bianchi e lo sguardo penetrante? Il secondo è più carnale e più strano. Vorrei si ripetesse la situazione per la quale mi sono potuta nascondere fra le sue braccia muscolose e ho potuto ammirare da vicino il grande drago nero che orna il suo perfetto braccio sinistro.....Vorrei essere protetta. Lui continua a parlare come se niente fosse con la ragazza della BAA. Ma all'improvviso si gira mi guarda e mi chiede:-Come va principessa?-
Oddio. Mi ha chiamato così davanti a tutti. La metà di loro si faranno un idea sbagliata di me. Ma in parte sono contenta. Come se fossi l'unica così importante per lui...e questo pensiero mi fa battere inconsapevolmente il cuore.
-Sto bene Taga, tu?-
Muove le mani come farebbe un prestigiatore dopo un numero che ha incantato la folla.
-Perfettamente, grazie.-
La cosa che non capisco è come possa essere freddo e caldo allo stesso momento. Indefinibile. Ed è per questo che è così attraente. La recluta si gira e mi lancia uno sguardo assassino. Taga lo ignora e si avvicina a Jan.
-Vorrei stessi attento che la principessa qui presente non si facesse ammazzare....Sai, ha un debito con me..e non vorrei non riuscisse a pagare..- sorriso sardonico.
Jan aggrotta le sopracciglia. Non ha capito, ma chi potrebbe? Il nostro segreto è suggellato da un patto inviolabile. La mia vita. Procediamo veloci sul sentiero sterrato. Gli alberi sono altissimi e spesso dobbiamo mettere mano ai coltellacci che fanno parte dell'equipaggiamento per poter procedere. Ci stiamo dirigendo all'ospedale di S. Jorge, che era stato abbandonato a causa dell'esplosione di una epidemia che sterminò i pazienti. Gli alti comandi militari pensano ci sia stato qualcosa di più di una semplice epidemia, perchè tutti i pazienti in realtà erano mafiosi, russi o giapponesi, che erano stati catturati. Era un ospedale ma sarebbe più corretto parlare di "campo di prigionia". Taga ci raduna. Si vedono gli edifici. Siamo 24. 1 morto, 2 feriti e 7 che non sono riusciti a continuare. Il posto è grande e gli edifici da controllare sono tanti quindi non ci riesce nuovo l'ordine di Jack. Ha creato 4 gruppi da 6 persone. I capitani saranno lui, Jan, Marco e una ragazza di nome Inn della BAA. Sono stata assegnata al reparto di Marco. Io, lui, Benjamin, Sofya, Mia e Mirko.
Jan, Teo, John, Mary, Anna e Grazya.
Inn, Irina, Gary, Osvald, Kim e Fede.
Taga, Federica, Vale, Nando, Josy e Bert. Guida lui. Fa strada fino all'ingresso dove la lugubre scritta "Vivrete in pace, morirete in pace" non è ancora sbiadita. -Per molti di noi sarà così.- dice Mirko.
Jan fa le corna.
-Al diavolo! Impegnatevi a rimanere vivi..- dice Marco. Inn non è da meno:-Io non voglio morire.-
-Nessuno vuole morire. Concentriamoci e spacchiamo il culo a quei bastardi.- dice Teo. Taga intanto a apportato una modifica al piano. 2 gruppi andranno avanti sparpagliandosi in coppie da due, mentre gli altri rimarranno in un edificio basso e robusto da dove possono fare fuoco di copertura. Tag ha scelto di far andare avanti il gruppo di Marco e quello di Inn. Perchè? Ci spiega che siamo i gruppi più veloci e quindi la ricognizione dovrebbe riuscire meglio. Comunque dice anche di non entrare assolutamente in contatto con i mafiosi. Partiamo. Io e Sofya perlustreremo un edificio. Ma provo ora un altro sentimento: ho paura e non voglio lasciare Taga.
Ma gli ordini sono ordini. Entriamo velocemente e ci smarriamo in un labirinto di camere e corridoi, non sappiamo dove andare. Ci troviamo in un corridoio polveroso ingombro di letti e materassi. C'è del sangue sulle pareti. E i mafiosi dall'altra parte del percorso. Sono in una delle ultime camere del corridoio. Non ce ne eravamo accorte prima e ora sono un problema. Uno di loro esce in fretta. Siamo fottute. Ci ha visto. Mano ai fucili. Anzi no. Taga ha ordinato di non prendere il contatto. -Via, via, via- urlo. Troppo tardi. Sofya è più indietro e corre. Io non posso. Ho il mafioso addosso. È alto e grasso. Mi butta a terra e mi immobilizza. Calcia via l'm 16. Non mi ha tolto la pistola ma non potrei comunque provare a combattere. Ha un coltello e sembra sappia come usarlo. Spero che Sofya sia arrivata da Taga. Lui solo può salvarmi. Mi legano e mi gettano su un letto mezzo sfasciato. Ora sono 4. Merda! Non voglio morire! Non voglio! Mi viene da piangere. Piango. Ho un'unica speranza. Tagane. Ma lui non potrà,.....e io morirò. C'è una specie di ascensore ancora utilizzabile. Siamo al secondo piano. Mi si avvicinano. -Ci diverteremo un po' poi ti uccideremo ok?-
-Bastardi.-
Pugno in faccia. Sono fottuta. Questi sono gangster e manterranno le loro parole.

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