Flashback
Flash-back
7 dicembre 2054. Avevo 16 anni. (L'anno dopo senza saperlo sarei entrata all'Accademia.) Una delle rare volte in cui entrambi i miei genitori erano a casa. Mia mamma era un' avvocatessa, mio padre un giudice. Negli ultimi 2 mesi erano stati a casa di rado perchè erano stati impegnati con un grosso caso sulla mafia. Erano riusciti a condannare 4 grandi boss e il futuro si prospettava migliore. Quale futuro! Stavamo mangiando. Bussano alla porta. 2 colpi secchi e mio padre va ad aprire. Un rumore assordante. Mio padre si accascia a terra con un proiettile nello stomaco. Mia madre è paralizzata, io pure. Un altro colpo, mio padre non parlerà più. Entrano, sono 2 uomini vestiti di nero, con cappelli anni 40 e lunghe giacche. Uno ha una pistola. Sono giovani, uno tossisce e poi si avvicina a mia madre che non riesce a scuotersi. Ma d'un tratto lei afferra il coltello da pane e aggredisce quello con la pistola. Un altro, lungo, fottutissimo colpo. Mia madre sprizza sangue dalla testa e cade riversa.
-Ehi Bone! Hanno una figlia sti stronzi..La pigliamo?-
-Niente giochi Mirko. La ragazza deve morire. Come quel figlio di puttana del giudice.-
-Ma è così carina..una botta e via..-
-Solo un colpetto però! Parti tu io faccio la guardia.- Mi legarono alla sedia e quello che si chiamava Mirko si avvicinò.
-Ehi bella, ci conosciamo finalmente!-
-Non c'è tempo Mirko! Uccidila!-
-Cosa?-
-È arrivato T-J, se ci scopre siamo fottuti!-
-Ok..ok lo faccio..però è un peccato.-
Alzò la pistola. Vedevo distintamente il foro della canna dell'arma. Un rombo. Ma non della sua arma. Il Tipo mi cadde addosso. Aveva il cranio fracassato. Alzai lo sguardo velato di pianto e allora lo vidi. Il Killer era completamente vestito di nero. Aveva una felpa e jeans neri. In mano teneva la pistola salvatrice. La faccia era coperta da una maschera sorridente. E aveva i capelli bianchi.
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