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Battaglia

Scendiamo dalle camionette militari che ci ha portato qui. È la nostra prima missione. Siamo 2 gruppi di 14 e 20 ragazzi per un totale di 34. 34 ragazzi che non si conoscono neanche capeggiati da uno dei Killer più belli e eccentrici di sempre. Questa mattina fa freddo. Jan e Taga e Marco hanno scelto di stare con gli altri della BAA mentre da noi sono venute due ragazze simpatiche dell'altra parte, e un ragazzo. È alto come me ed è veramente molto bello. Sorride sempre e quando parla non sembra del tutto a posto. È sveglio ma inquieto. Potrebbe essere un compagno perfetto per Tagane. Si è presentato. Si chiama Katami. Il caposquadra ci raduna. Siamo armati di tutto punto, oltre alle nostre armi abbiamo fucili mitragliatori m-16, inventati per la guerra del Vietnam quasi 70 anni fa. Sono vecchissimi, ma sono leggeri e funzionano alla perfezione. Ora Taga dovrebbe fare un piccolo discorsino e poi assegnare i ruoli. Non un civile deve morire. La foresta è umida e fredda. In alcuni tratti gli alberi sono così folti e alti che non si vede il cielo. Che posto del cazzo. Come da programma Taga ci farà un discorsetto.
-Venite qua soldati. Forza! Ci siete tutti?-
-Si signore.-
Scattare a un cenno di Jack mi fa ridere. Ma è il nostro superiore. Dobbiamo. -Soldati è la nostra prima nostra missione. Non ci conosciamo, non ci siamo mai parlati prima. Ma dobbiamo agire. Ci sono dei civili da salvare. Ci divideremo in 3 gruppi.-
Io sono con Taga. Invidio Sofya che è potuta stare con Jan, compiango Marco e Sarah che sono tocccati al gruppo 3, quello dello strano tizio di nome Katami. Ci muoviamo. In breve raggiungiamo il limite del bosco. In realtà la selva non finisce lì, quella è solo una radura. Vi sono varie cassette ai lati di una baracca, quasi fossero una barricata.
-Fermi! Potrebbe essere una trappola! Nascondetevi tra gli alberi!- lo ascoltiamo tutti. Tranne il ragazzo strano.
-Chi vuoi che ci sia qui...è deserto...-
Fischiettando si avvicina alla baracca. In quel momento si sentono come dei vetri rompersi e lui abbassa lo sguardo alla finestra della casina rivolta verso di noi. Una canna. Una mitragliatrice. Katami cerca di afferrare il suo fucile, ma quella si aziona subito. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci. Fino a 40. Il ragazzo danza grottescamente in aria. La mitragliatrice si ferma. Il corpo cade, sformato. Il panico ci prende. Da sopra la fila di cassette e carri distrutti compaiono una 20 di uomini che incominciano a sparare. Per fortuna abbiamo ascoltato Taga. Nessuno viene colpito. Ci accovacciamo dietro gli alberi e ogni tanto spariamo un colpo. Qualcuno viene ferito e Taga lo porta nelle retrovie dove qualcuno abile nel turare i buchi lo cura. La mitragliatrice spazza i cespugli. Taga però non dice niente. Sta aspettando qualcosa. È teso come una corda di violino. La mitragliatrice si ferma. Ha finito i colpi. Ecco cosa voleva quel diavolo. Esce dai cespugli con il fucile puntato. Fradda gli uomini della mitragliatrice e poi, continuando a correre, spara agli uomini della barricata. Finisce i colpi del fucile. E allora noi capiamo che, se muore lui, siamo fottuti. Usciamo anche noi da dietro gli alberi e scarichiamo le nostre armi all'impazzata. La barricata è presa. Abbiamo catturato 1 nemico.
-Dove sono i civili?-
A Jan viene sputato in faccia.
Lui si incazza ed estrae la pistola ma Taga lo ferma.
-Lo farò parlare- promette. Lo fa legare sull'erba tramite paletti di legno fissati a terra. Lo denuda fino alla cintola. Poi sguaina un coltello.
-1000-7.- dice al mafioso che è impallidito. È impazzito. Perchè cazzo fa una domanda così stupida?
-1000-7. Ho detto.-
-Non parlerò.-
Il coltello affonda nella caviglia.
-La risposta è 993.-
Continua così per altre 3 o 4 volte, poi il mafioso non regge più.
-Sono nascosti in un edificio della vecchia base della polizia forestale, a un quarto d'ora da qui...Io ho parlato...Basta..per favore...-
-Certo. Hai collaborato. Sei libero.-
Si rialza a fatica, Taga gli stringe la mano. Lo aiutiamo a vestirsi poi, con una forza inaspettata incomincia a correre.
Taga toglie la sicura al fucile.
Mira. Spara. Un unico, lungo, assordante colpo. Una piroetta in aria. Un' altra persona in meno nel mondo dei vivi. Gli Shinigami (Dei della morte) saranno contenti. Taga si volta con sorrisetto sadico sul volto. -Mors tua vita mea- dice.

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