Nove
Astrid
Passo per le vie più buie della città in cerca di Axel ma non lo trovo.
Mi muovo come una pazza in cerca del suo sorriso.
I bombardamenti stanno diminuendo ma le strade sono dei fiumi di sangue.
Corpi di bambini morti con le lacrime agli occhi,o madri morte abbracciate ai loro figli,corpi senza testa,gente impiccata.
Non cancellerò mai queste immagini. Non posso e non voglio,perché devono darmi la forza per uccidere gli assassini dei miei concittadini.
Girando arrivo davanti a casa mia. È in fiamme.
Mi avvicino piano al cortiletto e vorrei morire.
C'è un corpo nero impiccato e varie foto per terra intorno a lui.
Non riesco a distinguerlo.
Poi guardo le foto per terra.
Mie e dei miei genitori e del mio gatto.
Il corpo che ho lì davanti deve essere...Samara,la mia amica d'infanzia..
Non riesco a reggere e mi metto a piangere. I miei genitori...probabilmente sono morti..
Mi abbandono alla tristezza.
Cado in ginocchio e soffoco un urlo.
Poi sento dei colpi di frusta dall'interno,e una voce maschile che chiede aiuto e piange.
Prendo il coltello ed entro piano.
Lo riconosco subito,è Alex.
Guardo con odio la persona che lo sta torturando.
"Fermati!"-urlo con rabbia.
Questo si gira e io mi butto su di lui con tutta la forza possibile.
Li pianto il coltello nel torace e continuo una,due,tre volte a trafiggere il suo corpo.
Poi vedo Alex che esausto mi guarda con stupore e tenerezza.
"Basta Astrid..è morto ormai"-mi dice prendendomi la mano e con gli occhi lucidi.
"Io...ti devo chiedere scusa..ero venuto qui per salvare i tuoi e ho fallito miseramente..io.."-e scoppia in lacrime.
Lo abbraccio e gli dico di stare tranquillo che penserò io a trovare i miei genitori.
Usciamo dalla casa e andiamo verso la base ripercorrendo,mano nella mano,la strada di sangue.
Amy
Sono sola. Durante la fuga mi sono persa e mi sono separata dagli altri.
Fa molto freddo e mi sembra di girare in tondo.
L'Arena è stata strutturata in modo che i concorrenti si perdano nel labirinto e che non abbiano punti di riferimento a causa della neve.
Durante il giorno cerco di cacciare qualche animale e di bere qualcosa, dopodichè trovo una caverna e mi ci metto dentro accendendo pure un fuoco per farmi caldo.
La solitudine si fa sentire.
Si sentono una decina di lampi e spero che Aaron e gli altri siano vivi ancora.
Inizio a perdere il conto dei giorni,sperando sempre che i miei amici siano ancora in vita.
Una sera guardo la Luna e noto che è crescente.
Un'ottima notizia. Dopo la Luna crescente infatti c'è la Luna Piena.
Secondo il regolamento abbiamo sette giorni per arrivare sulla zona più alta dell'Arena e chi non ci arriva in tempo muore.
Preparo le mie cose e prendo l'arco per poi mettermi in cammino verso la montagna più alta.
Non faccio soste se non per mangiare qualcosa di veloce e arrivo ai piedi della montagna la sesta sera.
Poi però sento dei colpi e mi giro di scatto.
Gustavo, l'amico di Rino,sta pestando un ragazzo sbattendogli la testa contro un albero mentre questo lo implora di fermarsi.
È una cosa atroce,così prendo l'arco e una freccia e miro alla gola di Gustavo.
Colpo perfetto e lui muore sul colpo.
Poi vado dal ragazzo,Jeremy Smith,e vedo che perde molto sangue dalla testa.
Tiro fuori delle bende e le bagno con po' d'acqua e poi gli cingo la testa.
Lo porto ai piedi della montagna e gli do qualcosa da mangiare.
Lui mi ringrazia di tutto e io li rispondo che non deve ringraziarmi perché nessuno merita una morte così atroce.
Passiamo la serata a parlare di noi.
Lui viene da Savahana,una città sperduta nel deserto e mi dice che lo hanno costretto ad andare perché sennò lo avrebbero umiliato per anni.
I suoi genitori sono stati deportati chissà dove e lui è solo ormai.
Jeremy è abbastanza alto,capelli neri e occhi verdi e vivaci.
È magro ma ha anche un po' di muscoli ed è pure simpatico.
Mi parla della sua città ma io in testa ho solo un pensiero...e riguarda Aaron..
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