Vulnerabilità
Capitolo XXI
* Zayn's pov *
Sentii il bisogno di uscire via da quella stanza. Sapevo che mostravo alla gente solo la parte che più amavo di me e sapevo quanto in realtà fossi debole dentro. Ma la gente è testarda e io faccio parte della gente. Non ero una statua, anche se fosse il tempo sarebbe riuscito a corrodermi. Non ero una forza della natura, perchè anche le mie prima o poi mi avrebbero abbandonato. Non ero un uragano, perchè i venti che mi creavano non erano opposti, sfrecciavano allo stesso verso e alla stessa direzione. Non ero potenza, perchè non ce n'era nelle mie intenzioni. Non ero coraggio, perchè averne vuol dire andare in contro al destino e non scappare da esso. Non ero aria, perchè faticavo a respirare quella che gli alberi producevano. Non ero ossigeno. Non ero materia. Non ero vita. Ero solo un corpo, uno di quelli martoriati da tempo. Ma ero forte. E avrei fatto il forte fino alla fine dei miei giorni.
Le lacrime sarebbero state un ostacolo, ecco perchè non scendevano mai dai miei occhi. Le intrappolavo dalle ciglia e mi assicuravo che non potessero scendere giù. Eppure ne ero sicuro, ero sicuro che Louis non potesse amare Harry. Ma il detto dice "in vino veritas" e questo mi fa capire che tutti i gesti che si compiono da ubriaco, sono gesti rintanati nel profondo del cuore, incapaci di uscire allo scoperto. Come i bambini, talmente sinceri da dire qualunque cosa gli passasse per la testa. Come gli arrabbiati, incapaci di trattenere anche le parole più crude. Io ero così. Incapace di nascondere i miei sentimenti per Harry, troppo testardo per lottare e non arrendermi a una semplice amicizia. Ma non sarei mai riuscito a convincerlo, non se lui non lo volesse.
Io ero Zayn. Non ero Dio. Non ero un'altra qualsiasi divinità. Io ero un uomo, uno di quelli che commette peccati e non uno di quelli che provvede a dissolverli. Io potevo ridere, scherzare, sorridere, ma quello che la gente non poteva vedere, era ciò che andava oltre la maschera che indossavo.
Una lacrima mi solcò il viso. Già... quella lacrima aveva sfidato il destino. Aveva rigato il viso di un uomo che non piangeva da tempo. Aveva fratturato una guancia che riceveva solo schiaffi. Aveva limato un cuore che non ammetteva vicinanze. Quella lacrima mi aveva fatto capire quanto Harry fosse davvero importante per me.
Ma se cielo e terra non si toccano ci sarà pure un motivo. Eppure ero sicuro che ci fosse almeno un punto in cui il cielo si sarebbe fuso con la terra. Mi toccava solo scovarlo.
Non appena sentii la porta spalancarsi, eliminai ogni traccia di quella subdola lacrima che era scesa e mi inoltrai fin sotto le coperte, facendo così scomparire ogni parte di me. Ero un uomo e come tale sapevo sia affrontare il destino che nascondermi da esso.
- Zayn va tutto bene? - sapevo che non aveva visto i miei rapidi movimenti, così finsi di essermi già addormentato e ascoltai le sue parole.
- Okay, mi sembra strano che tu ti sia già addormentato quindi parlo lo stesso. So che mi stai ascoltando e voglio essere sicuro di dire la cosa giusta dato che non faccio altro che commettere sbagli. Mi dispiace, mi dispiace per quello che è successo prima, ma nemmeno io sapevo che Louis si facesse venire in mente di baciarmi. Mi dispiace che tu abbia assistito a una scena del genere, ma ti prego di non girarmi le spalle. Se mi lasci anche tu io non so più come fare. Sei l'unico che mi sta aiutando e l'unico che ci sta riuscendo. Insomma, non mi taglio, non penso più che sia la cosa giusto e il tutto grazie a te. Se hai sentito queste parole ti prego di abbracciarmi, perchè io non ce la facc.. - stroncai le sue parole e mi fiondai sul suo corpo tremante per le lacrime. Lo abbracciai e capii che in realtà non ero fuggito dal destino, ma mi stavo solo preparando all'attacco. Questa volta avrei sfoderato le mie armi migliori.
- Mi dispiace per come ho reagito, ma lo sai anche tu il motivo - biascicai, trascinando le parole un po' per la stanchezza e un po' per l'effetto che le parole di Harry avevano fatto effetto su di me. Non pensavo di essere così vulnerabile, anche se pensandoci bene la prima cosa che si pensa nel vedere un uomo forte e sempre coraggioso è proprio il fatto che anche lui potesse avere dei punti deboli.
Io ne avevo uno, uno capace di distruggere tutti i passi che ero riuscito a fare. Questo punto debole aveva un nome. Un taglio di cappelli ricci. Degli occhi verdi. Delle meravigliose fossette. Il mio punto debole era Harry.
- Lo so, mi dispiace proprio per questo - aggiunse, singhiozzando debolmente ed asciugando un'altra lacrima. Per lui era così facile farsi vedere debole, per me era una prova... una sfida perenne contro in destino. Una sfida che avrei vinto io. Le mie lacrime non sarebbero dovuto uscire dagli occhi se non per le risate. Se rendevo la gente forte, dovevo capire che farmi vedere piangere l'avrebbe resa ancora più debole.
Non volevo essere un eroe. Non volevo essere chissà chi. Volevo essere qualcuno solo per Harry. Speravo in una sua risalita e non in un suo affondo.
- Forse è meglio che adesso andiamo a letto, Harry - passai una mano tra i suoi capelli e in un primo momento restò impigliata nei ricci, poi subito dopo iniziò a scorrere facilmente, come se avessi già compiuto quel gesto un milione di volte, quando in realtà quella era la prima.
- Hai ragione. Buonanotte Zayn - mi abbracciò per l'ultima volta e poi uscì dalla stanza, chiudendosi la porta dietro. In realtà avrei preferito fare notti insonne pur di stare con lui, ma era meglio la distanza o il mio cuore non avrebbe retto troppo a lungo la sfida che avevo lanciato al destino.
- Zayn... Ehi Zayn... - sentii sussurrare. Aprii gli occhi in due fessure e notai Harry guardarsi attorno prima di cominciare a sussurrare parole senza senso.
- Io... ecco... tu... il buio... rumore... io.. - non ci stavo capendo niente.
- Harry parla piano e scandisci le parole o non ti capisco -
- Iohopauradelbuioehosentitounrumore. Possostarequi? - buttò fuori tutto in un fiato.
- Eh? Parla bene -
- Uffa... Io ho paura del buio e ho sentito un rumore... posso stare qui? -
- Si... vieni, ti faccio spazio - lo vidi così indifeso e a quel punto mandai al diavolo la mia sfida. Se il destino avesse voluto il mio cuore, prima avrebbe dovuto godersi ogni sdolcinato secondo che passavo con Harry. Sorrisi e abbracciai quel corpo fragile, facendo attenzione a non romperlo. Notai le sue debolezze. La sua paura del buio, la sua suscettibilità a confronto di un rumore e la poca forza che aveva. Ma abbracciandolo speravo in tutti i modo di fare una trasfusione indiretta. Forse ero io ad avere troppo coraggio e lui troppo poco.
* Louis's Pov *
Mi svegliai con un terribile mal di testa. Normale dopo una nottata del genere. Non stavo male per quello che era successo con Eleanor, anzi, mi ero liberata di un sasso nella scarpa. Piuttosto mi faceva male sapere che era talmente puttana da coinvolgere Harry, un'anima tanta pura. Me l'ero presa con lui. Lo avevo incolpato, nonostante sapessi che era gay. Come mi era venuto in mente? Harry aveva sempre fatto tanto per me, eppure mi ritrovato a incassargli colpi che non meritava. La storia dell'autolesioni mi aveva frantumato il cuore. Vedere quei tagli era come se ne avessero fatto altrettanti sulle mie braccia. Era troppo debole.
Poi c'era la nostra promessa, una promessa che non avrei mai infranto, tranne che ci pensasse lui per primo.
La prima volta che vidi Harry capii quanto male mi facesse vederlo così vulnerabile, ecco perchè ci tenevo tanto a lui. Poi c'era quel senso di protezione indiretta che era attivo ventiquattro ore su ventiquattro, nonostante sapessi che allo stesso tempo lo stavo distruggendo. Il mio corporamento era così vulnerabile. Una volta ero triste, un'altra felice, tutto nel giro di pochi istanti, vivendo la stessa situazione. Avevo paura che fossi bipolare o una cosa del genere. Ci voleva poco per perdere il controllo e troppo per riacquistarlo.
Smisi di pensare anche perchè il mal di testa non aiutava affatto e poi avevo deciso di scusarmi con Harry. Insomma era la cosa migliore da fare.
Mi alzai dal letto e barcollai un bel po' prima di arrivare in bagno sano e salvo e potermi fare una doccia veloce. Quando iniziai a vestirmi notai che erano ancora le dieci del mattino e la cosa era piuttosto sconvolgente. Dopo una serata del genere non mi svegliavo mai prima delle sei del pomeriggio. Sarà che i sensi di colpa mi stavano divorando vivo.
Indossai la maglietta mentre ero ormai a pochi passi dalla camera di Harry. Contro ogni mia aspettativa non c'era. Pensai fosse in bagno e così tornai in camera mia e riordinai quei pochi libri sparsi sulla scrivania. Dovevo pur fare qualcosa e dovevo impegnare la mente, nonostante il mal di testa stesse facendo già tutto, per non pensare ad Harry.
Decidi di costruire un discorso mentre posavo altri oggetti, ma prima di tutto presi un'aspirina in modo da togliere di mezzo un grosso problema.
- Ciao Harry.... sai sono stato davvero idiota, non pensi? - nahh, era pessima.
Posai un libro sullo scaffale e provai con un'altra frase. Era domenica e a quell'ora erano tutti a messa, così avrei potuto parlare da solo senza la paura di essere scoperto.
- Okay. Sono qui perchè volevo dirti una cosa. Mi sono comportato male con te.. e nooo! Così non va - sbuffai, piegando una maglietta e posandola nell'armadio. Mi sentivo come mia madre quando faceva le faccende domestiche.
- D'accordo, ora vado lì e dico la prima cosa che mi passa per la testa - annunciai a voce autoritaria, uscendo dalla mia stanza, buttando un paio di Jeans a terra poichè ostacolavano le mie mani e andando alla porta della camera di Harry.
Niente. Era vuota.
Decisi che magari parlare con Zayn mi avrebbe fatto bene, magari mi avrebbe consigliato la cosa giusta.
Ma sta dormendo.
Ho bisogno di lui e poi gli amici ci sono, sempre.
Discussi con la mia coscienza e arrancai passi fino alla stanza di Zayn. Aprii lentamente la porta e restai immobile.
Zayn abbracciato a Harry.
Harry che si faceva stringere da Zayn.
Zayn a petto nudo.
Harry con una maglietta sola.
Entrambi sullo stesso letto.
Valutai l'idea che avessero passato una notte insieme e poi scossi la testa.
Zayn non è gay. Dissi.
Ma Harry si. Risposi
Restai un altro po' a fissarli, poi mi stancai. Mi arresi. Il mio sguardo non riusciva a svegliarli. Eppure ero convinto che se potesse avrebbe ustionato Zayn. Ma io non ero geloso. Non di Harry, almeno.
E allora perchè mi sembra il contrario? Perchè vorrei essere io su quel letto? Perchè vorrei essere io ad abbracciarlo? Io sono etero... etero... etero...
Sicuro di esserlo, Louis?
Certo, sono stato con Eleanor e tante altre ragazze.
Quindi sei etero?
Si.
Non sei gay?
No, per niente.
Continuavo a ripetermi, ma è vero che ciò che ripetevo era anche qualcosa in più su cui mi illudevo.
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