The Yellow Broom Restaurant
Capitolo LVII
* Zayn's pov*
- Era un po' di tempo che non stavamo insieme, tutti e due da soli, vero? - dissi al mio ragazzo, lasciandogli un lento bacio sulle labbra, quasi a non volermi staccare più.
- Si, è per questo che stasera ho intenzione di portarti in un posto -
- Mmh... per la prima volta decidi di prendere la palla al balzo, eh? - ridacchiai, pizzicandogli scherzosamente un fianco.
- Non posso lasciar fare sempre tutto a te. E poi, con tutta questa storia di tua madre, non mi andava proprio di caricarti altri problemi -
- Pensare a un posto speciale in cui portarti, non è un problema per me... dovresti saperlo ormai - si accoccolò meglio a me, appoggiando la testa sul mio petto.
- Lo so, ma ho voluto fare tutto di testa mia. Quindi, basta con questo discorso, stasera decido io dove portarti - rise, facendomi capire che non avremmo più discusso su quella cosa.
- Però scommetto che servirà la mia macchina per arrivare dove pensi tu -
- Non saprei in che altro modo portartici, almeno che non preferisci la metro - mi prese ancora in giro, sapeva quanto odiassi quei posti affollati di gente. Stare in un piccolo spazio con tutte quelle persone che ti si buttavano addosso per aggrapparsi a qualcosa durante il viaggio, non mi piaceva proprio. Feci una smorfia e scossi il capo - Assolutamente no. Io guido e tu mi indichi dove andare -
- Perfetto. Con tua madre tutto a posto? Vedo che parlate spesso e che almeno una volta al giorno vi incontrate -
- Si, stamattina abbiamo fatto colazione insieme al bar e abbiamo cercato di recuperare un po' di tempo perso. Mi ha parlato di come ha trascorso questi anni e di come si sentisse sola... io ho parlato un po' di me e tra lacrime e parole, abbiamo finito per rimanere mezza giornata al bar e mangiare una cosa al volo per pranzo -
- Vedi? Sapevo che si sarebbe risolto tutto -
- Dobbiamo ancora lavorarci su... ma si, sono felice di come stiano andando le cose. Mi sento più sereno e devo ringraziarti per questo. Se non ti avessi ascoltato non mi sarei ritrovato in questa situazione -
- E' stato un piacere consigliarti, ma mancano poche ore al nostro appuntamento, quindi se permetti devo tornare a casa a prepararmi. Mi passi a prendere alle otto questa sera? -
- Fatti trovare pronto. Io sono puntuale e devo sempre aspettarti... -
- Mi farò trovare già sotto - si alzò dal letto, lasciandomi un bacio veloce. Uscì dalla stanza e mi rilassai appoggiando nuovamente le spalle al materasso. Mi era mancato passare del tempo così con il mio ragazzo. Liam era davvero speciale. In poco tempo mi aveva stravolto la vita e aveva rimesso a posto quel casino che era il rapporto tra me e mia madre. Certo, la ferita che avevo nel cuore ancora un po' sanguinava, ma si stava rimarginando e tutto grazie a quel dono di Dio che mi era stato dato per risollevarmi dal caos che era la mia vita.
Passai il resto del tempo steso a letto. Ascoltai un po' di musica e mi appisolai, poi mi preparai per l'appuntamento con Liam, cercando qualcosa di carino. Indossai un pantalone a cavallo basso color tortora chiaro e una camicetta bianca. Non volevo vestirmi da pinguino, ma quando Liam organizzava qualcosa lo faceva sempre in grande e non volevo presentarmi in jeans e poi sentirmi fuori posto per essere poco elegante. Almeno sarei andato sul sicuro, sapendo che i ragazzi vestiti eleganti fanno colpo sugli altri, che siano uomo o donna non importa.
Aggiustai il ciuffo, laccandolo così che restasse perfetto e non si scompigliasse. Afferrai una giacca al volo, misi il portafogli dentro la tasca del pantalone, staccai il cellulare messo sotto carica e mi ricordai di prendere pure la chiave della macchina. Spruzzai un po' di profumo e mandai un messaggio al mio ragazzo, dicendo che ero pronto e che lo stavo andando a prendere. Quando scesi in salotto, vi trovai Louis e Harry che si scambiavano un dolce bacio. Sorrisi a quella scena, sapendo che prima che Liam entrasse nella mia vita, avrei pianto vedendo quei due scambiarsi effusioni. Eppure, iniziava a non farmi più effetto. E questo era un segno positivo.
- Esci? - mi chiese Louis, accorgendosi della mia presenza.
- Si, passo a prendere Liam. Puoi avvisare tu Johannah che non mangio a casa? -
- Si, tranquillo. Stai attento anzi, state attenti - ammiccò malefico e alzai gli occhi al cielo, affrettandomi a uscire da quella casa e cercando di non fare caso a quei due che ridacchiavano sul divano. Raggiunsi l'auto e facendo partire una canzone casuale andai a prendere il mio ragazzo. Così come mi aveva detto, si fece trovare sotto casa.
- Ciao - ci scambiammo un bacio lungo prima di ripartire. - Allora? Dove deve fermarsi questo taxi? - chiesi ridendo.
- Conosci il ristorante che c'è poco lontano da questo quartiere? Non mi sta venendo in mente il nome. E' tipo isolato. Non c'è niente attorno, solo vegetazione -
Lo osservai, pensando al nome del ristorante e soffermandomi su cosa avesse indossato. Pantalone scuro, una camicetta bianca lucida e converse nere. Sembravamo abbinati, quasi come se l'avessimo fatto apposta.
- Ti riferisci al The Yellow Broom Restaurant? -
- Esatto! E' bello il modo in cui mi capisci al volo - mi sorrise e sentii qualcosa in fondo al petto. Quasi un senso di sollievo, perchè ero riuscito a farlo stare bene. A farlo sorridere.
- Bene. Allacciate le cinture, il viaggio verso il The Yellow Broom è appena iniziato - feci partire alcune canzoni, beandomi di qualche minuto di silenzio, poi lo interruppi - Come hai pensato a questo ristorante? Ci sono stato una volta, è meraviglioso -
- Un'amica di mio padre dopo essersi sposata ha fatto lì il ricevimento. Ho pensato a un luogo bello e mi è venuto quello in mente -
- Capito. Abbiamo tipo una prenotazione? O arriviamo e vediamo se c'è posto -
- No, no. Ho già prenotato un tavolo per due - Dio quanto potevo amarlo? Staccai la mano dal cambio e la appoggiai sulla sua coscia, rasserenandolo con qualche carezza quando non dovevo cambiare marcia.
- E dopo aver cenato cosa faremo? Mi porterai a Londra? - risi, sentendomi un bambino che stava visitando posti nuovi.
- Prima dobbiamo cenare, il resto si vedrà -
- Amo quando fai il misterioso - staccai per un attimo gli occhi dalla strada, baciandolo velocemente e ritornando a concentrarmi per arrivare sano e salvo a quel ristorante. Dopo un quarto d'ora circa, intravidi da lontano l'edificio, illuminato da alcuni lampioni. Con la macchina, entrai nella stradina che si collegava ai parcheggi. Trovammo facilmente posto. Essendo un giorno di settimana non sembrava esserci confusione.
Afferrai la mano del mio ragazzo e ci dirigemmo verso l'entrata di quell'edificio. Le finestre al secondo piano erano illuminate, mentre al piano di sotto c'erano dei grandi archi a sorreggere la struttura e una luce gialla illuminava ogni quadrato di quel posto. Nonostante fosse sera e la luna iniziasse a prendere il posto del sole, si notava il prato verde e curato che circondava l'edificio e anche qualche albero che ergeva qua e là.
- E' davvero meraviglioso qui -
-Si, è stupendo - concordò Liam. - Ah vieni, lì c'è la signora con cui ho parlato giorni fa - mi trascinò verso una donna vestita elegante, con uno chignon biondo decorato da brillantini.
- Benvenuti al The Yellow Broom Restaurant, Signori Malik, seguitemi, vi porto al vostro tavolo - mentre la donna si allontanò e noi le stavamo dietro, avvicinai le mie labbra all'orecchio di Liam, sussurrandogli - Signori Malik? E questa da dove viene fuori? - il ragazzo arrossì e balbettò un po' prima di farsi capire - S-serviva un cognome per prendere la prenotazione e ho pensato al tuo... ho sbagliato forse? -
- No Liam Malik... mi piace come ti dona il mio cognome - lo baciai sulla guancia, giusto per non dare spettacolo e mi fermai di fronte al nostro tavolo. Era piuttosto appartato, accanto a una grande finestra dalla quale si poteva vedere il panorama che incoronava quel ristorante. Spostai la sedia di Liam, facendolo accomodare e poi presi posto di fronte a lui.
- A momenti sarete serviti da un nostro dipendente. Buona cena - affermò la donna, allontanandosi per lasciarci liberi.
- Dio mio... mi sento quasi fuori posto - borbottai. Liam si incupì così capii di aver detto una cazzata. - Non intendo quello Liam, mi sono espresso male. Intendo dire che non sono abituato a tutto questo ma mi piace... tu mi piaci. Fino ad ora è tutto meraviglioso. Questo posto, questo tavolo, questo clima e la persona che mi sta di fronte - allungai la mano sul tavolo, afferrando quella del mio ragazzo.
- Sono nervoso. Ho paura che qualcosa vada male - sorrise debolmente.
- Io credo che andrà tutto bene. Fino ad ora sei stato impeccabile -mormorai, incrociando le dita delle mie mani alle sue.
- Benvenuti al The Yellow Broom Restaurant - disse una cameriera, quasi da copione - Posso farvi iniziare la serata con una bottiglia di vino? Bianco o rosso, in base alle vostre ordinazioni - ci sorrise accogliente. Doveva essere giovane, sui vent'anni circa.
- Vuoi del vino? - chiesi al mio ragazzo e in quel momento, con quel clima e il modo in cui ci trattavano avrei tanto voluto chiamarlo marito.
- Certo, perché no... -
- Se posso consigliarvi... il vino bianco se decideste di ordinare pesce e quello rosso con la carne. Ma, non sapendo ancora il vostro ordine, ecco a voi il menù -
Afferrai il cartoncino e diedi un'occhiata alle specialità della casa. - Cosa preferiresti? - chiesi a Liam. - Mmh... io voglio basarmi su un piatto con misto di carne e patate al forno -
- Bene, stessa cosa per me - riferii alla cameriera - Preferite il vino rosso in questo caso? - ci chiese. Guardai Liam che annuì indifferente. Nemmeno io me ne intendevo di vini.
- Ve ne porterò uno che qui apprezzano in molti -
Seguimmo con lo sguardo la ragazza prendere le ordinazione e afferrare i menù per andare via.
Non appena minuti dopo i nostri piatti furono posati sul tavolo e iniziammo a mangiare, il tempo passò veloce e in silenzio. Un silenzio d'obbligo che rendeva quell'atmosfera ancora più romantica. Il brusio che ci circondava sembrava sparito. C'eravamo solo io e Liam.
- Questo vino era ottimo e lo è anche questo dessert - disse Liam, prendendo un cucchiaino della sua mousse al cioccolato. Aveva cenato senza alcun problema, senza mostrare nausea o altri problemi. Ero fiero di quello che era riuscito a fare.
- Si, è buono anche il mio. Vuoi assaggiarlo? - sollevai in aria un pezzo della torta alle fregola che mi era stata servita su un piattino di porcellana. Liam annuì e assaggiò la torta - Davvero buona - disse. Mi guardai attorno, nessuno sembrava aver fatto caso a noi per tutta la sera e questo mi sollevò il morale. Stava andando tutto bene.
- Bene, adesso che abbiamo finito dove mi porterai? - gli chiesi, pulendomi le labbra con la tovaglietta che era stata messa sulle mie gambe.
- Io vado un attimo a pagare. Tu inizia a prendere la macchina, così non dovrò arrivare al parcheggio - rise, alzandosi da tavola. Fece per uscire il portafogli ma gli bloccai il braccio - Posso pagare io, tu hai già fatto molto -
- No, Zayn. Ti ho invitato io, ho organizzato io e almeno per questa volta porto a termine tutto io - alzai le mani, arrendendomi. Nessuno l'avrebbe fermato. Seguendo il suo consiglio, andai a prendere la macchina e non appena arrivai all'ingresso del ristorante, vidi Liam aspettarmi con la giacca sul braccio. Salì in macchina, rabbrividendo un po' per il freddo invernale di Dicembre. Le vacanze natalizie sarebbero presto arrivate e dovevo già pensare a che regalo fare al mio ragazzo.
Notando che fossi fermo, Liam mi chiese - Non parti? Cosa stai aspettando? -
- A te che mi dici dove andare - ridacchiai vedendo Liam arrossire.
- Ah, scusa. Bè andiamo a casa tua -
-Per? Credo che siano tutti lì, compresi Camille e quello che ho capito essere il figlio, Billy. Non potremmo guardare nemmeno un film in santa pace - feci una smorfia con le labbra. Volevo intimità col mio ragazzo, era chiedere troppo?
- No, intendevo casa tua. Quella in cui vivi da solo, prima di andare da Johannah -
- Okay, ma non metto piede in quella casa da mesi. Ci sarà un casino - borbottai, tornando sulla strada del ritorno.
- Vedremo una volta arrivati. Casino o non casino, non ci saranno otto persone a popolarla - ridacchiai con lui. Su questo aveva ragione.
- Allora piaciuta la sorpresa fino ad ora? - chiese dopo qualche minuto di silenzio.
- E' stato tutto stupendo Liam. Dal posto, al cibo... a te -
- Sono felice che ti sia piaciuta -
Restammo in silenzio fino a quando non parcheggiai di fronte casa mia.
- Che sbadato... Liam non ho nemmeno la chiave della casa e non ricordo dove l'ho messa l'ultima volta... dovremmo cambiare meta -
- Scendi dalla macchina su - mi istigò, scendendo e raggiungendo la soglia di casa mia.
- Mi hai sentito? Non ho la chiave. Vorresti scassinare il portone? - risi raggiungendolo.
- Io ho la chiave, non preoccuparti -
- Tu hai la chiave? - borbottai confuso.
- Si. Adesso fidati di me. Le sorprese non sono ancora finite - mi feci trascinare su per le scale. Non andavo a casa mia da un po' e mi era leggermente mancata. Però non mi piaceva rimanere da solo quindi la vedevo in un altro punto di vista solo perché c'era Liam con me.
- Hai davvero fatto tutto questo? Ma quando? - spalancai la bocca, ritrovando la casa in perfetto ordine. Rimasi ancora più scioccato raggiungendo la camera da letto, decorata da candele che rendevano il clima caldo e romantico. Petali di rose bianche e rosse ricoprivano le lenzuola del letto. Dio mio Liam, come hai fatto?
- Si, be'... ultimamente tu sei stato impegnato con tua madre... io non avevo nulla da fare e ho pensato di distrarti un po' con questa sorpresa. Potremmo stare un po' a letto, a parlare di tutto quello che vuoi...-
- Ti ho già detto che ti amo? - dissi, mettendomi di fronte a Liam e baciandolo sulle labbra.
- Si, lo hai detto - disse lui, con un leggero fiatone a causa del lungo bacio. Lasciai qualche bacio anche sul collo, desiderando spingermi oltre ma sapendo di non poterlo fare perché Liam era rigido sotto i miei tocchi, quasi impaurito.
- Allora - afferrai la sua mano e lo incitai a sdraiarsi, mettendomi accanto a lui per farlo ritornare leggero e rilassato come prima che l'ambiante si riscaldasse - Di cosa dovremmo parlare? -
- Stavo pensando a una cosa... e volevo sapere per te andava bene -
- Dimmi pure -
- Sai che a casa mia non mi trovo bene e devo ancora incontrare i miei veri genitori, non sapendo cosa direbbero di me... ma pensavo che ... magari io... - balbettò. Il mio cuore perse un battito - Vuoi trasferirti? - chiesi impaurito. E se avesse fatto tutto quello per annunciarmi di voler andare via e lasciarmi di nuovo solo.
- Si, voglio farlo... - disse. Mi allontanai leggermente da lui, quasi scottato. - E dove andresti? - chiesi un po' brusco.
- Avevo pensato di venire a vivere qui... da te... con te - mormorò dolcemente. Il cuore ritornò nel mio petto ed ero sul punto di scoppiare a piangere.
- Vorresti vivere qui con me? -
- Si... Ho pensato... siamo a Dicembre, fra qualche mese ci diplomeremo finendo la scuola e non voglio continuare a stare da persone che non mi amano... magari finita la scuola potremmo stare qui, tutti e due. Non puoi occupare casa di Johannah per sempre, lì sono già troppe persone e io invece sono solo... Ma se per te è affrettato va bene, posso aspettare io... -
- Dio si, Liam. Ovvio che lo voglio. Voglio passare con te questi giorni, questi mesi, tutta questa vita - una lacrima scese giù dagli occhi, bagnandomi le labbra. Liam sorrise felice, mostrandomi gli occhi lucidi, colmi di gioia.
- Quindi è un sì? Fra qualche mese potremmo venire a vivere qui? -
- Certo che si! Oddio si, si, si, si - lo abbracciai forte, baciandogli ogni parte del viso e bagnandolo un po' con le mie lacrime.
- Dimmi una cosa, è per caso il nostro mesiversario oggi? Tutti questi eventi, uno dopo l'altro... non me li aspettavo -
- No, non lo è - ridacchiò - Non volevo aspettare per farti sapere le mie decisioni e poi un giorno solo non basterebbe per le sorprese che vorrei condividere con te ogni giorno della mia vita -
- Vorrei avere un anello al dito per celare queste promesse Liam, davvero, ma mi hai colto alla sorpresa, non saprei cosa darti -
- Io ho una cosa da darti... -
- Un'altra sorpresa? Sicuro che questo non sia il nostro mesiversario? -
- Si, sono sicuro - rise con me e poi mi fece sdraiare bene, mettendosi a cavalcioni sopra di me. Mi feci serio tutto a un tratto.
- Zayn Malik... vuoi fare l'amore con me? - gli occhi mi diventarono di nuovo lucidi, sembravo una fottuta ragazzina.
- Ti fidi così tanto di me? -
- In realtà mi sono sempre fidato, avevo bisogno di tempo per ammetterlo a me stesso - mormorò dolcemente.
- Liam sei... sicuro? Se hai bisogno di tempo... -
- Non sono mai stato così sicuro, okay? Voglio averti pienamente nella mia vita... -
- Ti amo - dissi per l'ennesima volta.
- Lo so. Ti amo anche io - lo baciai, slacciando i bottoni di quella camicia e sentendolo più rilassato e sicuro sotto il mio tocco. Il clima riscaldato dalle candele, sembrava essersi fatto più caldo. Baciai la sua pelle, spogliandolo da quei vestiti. Fece la stessa cosa con me. I nostri respiri a diventare veloci... veloci come i petali che cadevano giù dal letto per riposarsi al suolo. Alzai le coperte, immergendo i nostri corpi sotto quel tepore.
- Altro che droga, come faccio a tirarti fuori dalle mie vene? - mormorai, lasciandogli un bacio sulla pancia. Liam ansimò, ma non rispose.
- E promettimi di non lasciarmi perché davvero ne morirei - mi staccai da lui, prendendo l'occorrente.
- Riuscirei a passare una vita senza tutti, ma non senza il tuo amore - gli ricordai, preparandolo prima di farmi strada nel suo corpo. Aspettai i suoi segnali, aspettai che si rilassasse del tutto e assaporai ogni strato della sua pelle, ogni parte che i vestiti nascondevano. Feci mio quel corpo che aveva saputo donarmi amore. Che aveva saputo farmi rialzare dalle cadute. Amai provare per la prima volta in vita mia tutte quelle sensazioni. Sentirmi vivo, protetto, drogato dal suo profumo e dal suo amore.
- Non voglio proprio tirarti fuori dalle mie vene... morirei senza... senza la mia costante dose giornaliera di droga... di puro amore...- dissi una volta che stremato, mi accoccolai a lui.
- E io non potrei essere altro se non la tua droga... - ansimò Liam, ancora col fiato pesante e accelerato.
- Resta con me stanotte. Voglio restarti accanto fino a domani e vorrei risvegliarmi ogni giorni vedendoti come prima cosa -
- Resterò. Faceva parte della sorpresa -
- Amo le tue sorprese... amo te. Questo giorno resterà tra i più belli della mia vita -
- Ne hai uno al primo posto? - mi sussurrò, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
- Lo avrò quando ti chiederò si sposarmi - e quella era pure una promessa, fatta con il fiato che correva a mille e i cuori pieni di gioia.
Perché sì, Liam. Quella è una promessa. Ti sposerò.
*Harry's Pov*
Mi alzai dal letto, cercando di non fare rumore. Camille dormiva sul letto accanto al mio, Billy per quella sera avrebbe dormito da noi. Johannah aveva cercato di addolcire Camille, senza successo.
Indossai le prime cose che mi capitarono sotto tiro e uscii velocemente di casa. Erano solo le sette. Avevo tempo prima che tutti si svegliassero. Speravo che il piano che avevo architettato per tutta la giornata andasse a buon fine. Il sole iniziava a riscaldare l'ambiente freddo.
Raggiunsi la porta di casa mia e suonai il campanello. Dovetti attendere un po' prima che la porta venisse aperta.
- Harry? Cosa ci fai qui? - mi chiese mio padre, assonnato.
- Ho bisogno di parlarti - annunciai freddo, entrando in casa, superando il suo cuore,
Forza Harry, puoi farcela.
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SPAZIO AUTRICE
Vedete quanto sono brava? Ho aggiornato prima del previsto e non è passato un mese *-* Questo capitolo è dolcioso, vero? Si, gli Ziam mi hanno ispirata molto in questo capitolo. Volevo che per una volta tutto andasse per il verso giusto e bè, hanno condiviso qualcosa di importante... hanno condiviso l'amore *-*
Mi sento diabetica oggi, davvero. Ho scritto questo capitolo ascoltando due ore di canzoni romantiche suonate al pianoforte. Stavo per piangere quando Liam ha chiesto "Zayn Malik, vuoi fare l'amore con me?" davvero, avevo gli occhi lucidi hahaha
Ringrazio chi mi ha dato dei consigli, una ragazza mi ha dato delle idee e ammetto che mi sono servite per darmi uno spunto, uno svolto importante nella storia.
Mi hanno chiesto quanti capitoli mancassero prima della fine e non lo so, ma si può ben notare come tutto sta cambiando e molte cose in meglio, segno che la fine forse è vicina. Ovviamente dipende dal contenuto di ogni capitoli. Potrebbero mancarne cinque come potrebbero mancarne dieci.
Ciò su cui sono confusa, è se fare un sequel oppure no. Sapete anche voi i miei impegni e non vorrei dover aggiornare una volta al mese e con fatica. Voglio pensarci bene prima di prendere questa decisione. Ho un'altra storia da mandare avanti e non posso abbandonarla. Le idee per il sequel sono tutte nella mia testolina, quindi vedremo cosa posso fare.
Okay, non parlavo così tanto da un po', lo ammetto hahaha
Dato che nello scorso capitolo mi avete dato belle idee... perché non provate a darmene altre? Non sapete quanto possano illuminarmi i pensieri hahaah
Vi renderò le cose più facili facendo delle domande. Voi dovrete solo rispondere...
-Secondo voi, cosa dirà Harry a suo padre?
-Gli Ziam riusciranno a vivere insieme e sposarsi?
- Vi piacciono i lieto fine?
-Sono troppo diabetica? ahhahah
-Volete un sequel a questa storia?
-Amate "Il grido della libertà"? *-* Che domanda stupida, se state leggendo questi capitolo, un motivo ci sarà. Siete dei tesori a recensire *-*
- Qual è il vostro nome? Quanti anni avete? Da dove venite? Voglio conoscervi meglio!
Bene, se potete rispondete a queste domande, mi farebbe davvero piacere!
Non sapendo cos'altro dire, ci sentiamo presto (spero). Ciao guerrieri, un bacione, Noemi <3
P.S: Il The Yellow Broom Restaurant esiste davvero nella cittadina di Holmes Chapel hahah è quello che si vede nella foto e spero che anche la canzone vi piaccia *-*
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