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Tanto non mi credi

Capitolo XL

Ci credete che è davvero il 40° Capitolo? Wow, io sono scioccata ahahaha Buona lettura guerrieri <3

* ZAYN'S POV *


Quando tornai a casa, ero più scioccato del solito. Perchè Eddie avrebbe dovuto baciarmi? Mi ero scansato in tempo, ma non capivo che senso avesse prendermi in giro e poi impossessarsi delle mie labbra. Quel ragazzo mi aveva... confuso. Una volta provava piacere nel picchiarmi, era impossibile che in quel momento lo provasse nel baciarmi. Ma la cosa che mi confondeva di più, è il fatto che non mi avesse obbligato a farlo solo perchè sapeva il mio segreto. E così, mentre disinfettavo i tagli che si erano aperti durante lo sfogo in palestra, immaginai se Eddie un giorno mi avesse detto che provava qualcosa per me... gli avrei riso in faccia? E come dicevo a Liam di aver baciato un altro? Anche se tecnicamente e praticamente, Eddie aveva baciato me... Di certo non eravamo una coppia fissa, io e Liam, intendo... ma quei baci e la voglia irrefrenabile che ci spingeva a stare insieme, mi facevano credere in qualcosa che andasse oltre la sua parte da etero.

Decisi di chiamarlo e vedere come stessero andando le cose... se avessi trovato il momento perfetto, magari gliene avrei parlato.

- Pronto? - aveva la voce leggermente assonnata. Sicuramente stava dormendo, non avevo nemmeno visto l'ora.

- Scusa, dormivi? - 

- No, prendevo pesci -

- Questa era pessima Liam. E' chiaro che stai ancora dormendo. Credimi, usa questa scusa per non farti prendere a parole per la tua pessima battuta - scoppiò a ridere e lasciai che la confusione lasciasse il mio corpo. Era chiaro l'effetto che Liam mi procurasse.

- D'accordo. Si, dormivo. Tu, come mai sei ancora sveglio? -

- Sono tornato dalla palestra e volevo sapere come stavi -

- Bene, anzi benissimo direi. Oggi ho mangiato spesso senza vomitare nulla. Mi sento un fottuto mago - ridacchiai nuovamente, confortandolo sul fatto che non ci fossero dubbi sulla sua identità.

- Domani verrai a scuola? - gli chiesi, interrompendo quel piccolo silenzio, per nulla imbarazzante, che si era creato dopo la nostra risata.

- Ovvio e tu? -

- Certo, anche se la voglia di stare a letto un giorno si impadronirà di me -

- Sei uno scemo! - ridacchiò e tornò silenzioso. Sapere che eravamo al telefono insieme, mi cullava.

- Zayn... -

- Si? - riaprii gli occhi. Non mi ero accorto che mi ero quasi addormentato. Davvero, quel letto fa magie e anche la voce di Liam non scherza.

- Sei strano... -

- No. Sono normale, come sempre -

- Non è vero -

- Perchè pensi che sia strano? - mi alzai e appoggiai la schiena alle sbarre del letto o sarei crollato mentre lui mi parlava.

- Il tuo tono di voce è morto. Di solito sei più allegro e fai più battutine, anche pervertite... -

- Ti piacciono le mie battutine pervertite, Liam? - cercai di smorzare la situazione, non era il momento di farlo crollare con la mia confessione su Eddie. Stava già superando il problema della bulimia.

- No.. cioè si... cioè... Dio, Zayn , mi confondi e poi non ci capisco più niente - scoppiai a ridere, a volte sapeva essere davvero una frana.

- Non ci trovo nulla di male. Se vuoi lo faccio spesso - sentii un attimo di silenzio... poi si lasciò scappare un gemito di frustrazione e non riuscii a non ridere nuovamente. Quel ragazzo sapeva come farmi svegliare dal mio stato di trance.

- E' un'altra battutina vero? Io ora dovrei dirti "Cosa fai spesso?" e tu mi dici un'altra solita battutina come "Tutto quello che vuoi tu" o cose così? -

- Sei perspicace, piccolo Liam -

- E tu sei frustante... ora non ricordo nemmeno cosa ti stavo dicendo... - ero riuscito a distrarlo. Nella mia testolina immaginavo due mani che battevano il cinque.

- Ormai non riuscirai più a pensarci. Andiamo a letto che è meglio, okay? Se domani ci pensi me lo dici -

- Tanto non ho altre scelte. Notte Zayn, ti voglio bene -

- Anche io Liam -

Chiusi il telefono e mi accorsi che una guancia era stata bagnata da una lacrima. Non sapevo nemmeno io il motivo preciso, ma avevo una stretta al centro dello stomaco e una voglia matta di sfogarmi con le lacrime. Scesi fin sotto le coperte e mi liberai meglio. Quel giorno era successo di tutto, partendo dal fatto che Louis e Harry sapevano quello che era successo e finendo al bacio con Eddie e al silenzio mantenuto con Liam.

Era sicuro... qualcuno ce l'aveva con me!


* LOUIS' POV*

Dopo quello che era successo con Zayn, fui costretto a salire in camera da Harry, per consolarlo e ripetergli che non era colpa sua. Lo trovai a fissare qualcosa di impreciso, girato su un fianco, con il volto verso la porta.

- Haz... - si risvegliò dal suo piccolo trance e mi fissò. Gli occhi erano un po' arrossati, ma non era scoppiato del tutto a piangere.

- Va tutto bene Lou... -

- No, non va bene. Dimmi davvero cosa senti, sfogati con me -

- Ho un peso al centro del petto. Un peso che non va mai via. Mi sento sempre quello sbagliato e con Zayn è solo uno dei tanti momenti in cui mi sento in questo modo - presi posto vicino a lui e lo abbracciai, sdraiandomi e fissandolo negli occhi.

- Tu non sei sbagliato -

- Si invece. Se Zayn mi dice che ciò che fa è colpa mia, è tutta pura verità. L'ho portato alla rovina. L'ho fatto innamorare di me per poi spezzargli il cuore -

- Tu non hai fatto nulla. Mettitelo in testa... -

- Non lo so Lou. Sento che ho sonno, voglio dormire e dimenticarmi tutto quello che è successo oggi... -

- Vuoi che resto qui con te? Magari ti coccolo un po' - gli lasciai due baci, uno alla tempia e uno sulla guancia arrossata per la timidezza.

- Scusa, ma potrei dormire da solo? - quella domanda mi fece restare di stucco, ma sapevo benissimo che a volte restare da soli per un po', a pensare e sciogliersi le idee, poteva essere la cura migliore.

- Buonanotte amore - gli lasciai un bacio a fior di labbra e tornai in camera mia.

Contro ogni aspettativa, mi addormentai subito e faticai a svegliarmi. Mi accorsi di essere quasi in ritardo, proprio mentre correvo per strada, con Harry che mi ripeteva che c'era ancora tempo.

- Non c'è tempo Haz... fra un po' c'è quella pazza di Matematica che mi butterà fuori dalla scuola se arrivo con un altro ritardo -

- Un altro? Perchè, quanti ne hai fatti? - urlò isterico. Se non fossi affaticato per la corsa, sarei scoppiato a ridere.

- Mannaggia a Zayn che è già andato via! Ho fatto un po' di ritardi, ma non è il momento per augurarmene un altro, no? Muovi le gambi che stiamo arrivando -

Si mise a ridere, sbuffando su quanto odiasse correre in inverno e che ci mancava poco che mi crollava ai piedi dal sonno. Non faceva altro che lamentarsi e la cosa non mi dava tanto fastidio. Mi piaceva sentire la sua voce. Quella mattina era più roca del solito e anche lui era un po' strano, ma diceva di non dargli peso e il ritardo non mi aveva aiutato a farlo aprire del tutto.

Quando arrivammo davanti al cancello della scuola, dissi a Harry di entrare nella sua aula e che ci saremmo visti dopo. Poi, prima di avviarmi alla mia, una bambina mi fermò per la mano e mi porse un foglio piegato in quattro.

La prima domanda che mi passò per la testa fu: "Che ci fa qua una bambina?". La seconda era su come mi conoscesse. Mi girai più volte attorno e non c'era traccia di qualcuno. Avevo perso di vista anche la bambina dai capelli biondi e lisci fino alle spalle.

Mi feci distrarre e come se non bastasse, la professoressa di Matematica ne approfittò per lasciarmi fuori per tutta la prima ora. E pensare che avevo pure corso per arrivare in tempo! Sbuffai spazientito e presi posto in una delle tante sedie lasciate nei corridoi. I bidelli avevano poca voglia di vivere, immaginate se avessero voglia di posare le sedie nelle proprie classi. Che battuta!

Aprii il foglio e inizia a leggere:

Ciao Louis, so che non ti aspettavi una lettera da parte mia, ma sono un po' stufo. Hai notato anche tu che sono strano, giusto? Hai notato la mia poca voglia di passare del tempo con te? La verità è che non so proprio come dirti che non ho voglia di starti vicino. Da quanto ti conosco, tutto mi si sta rivoltando contro. Ho paura di aver capito il problema... e il problema sei proprio tu. Sono stanco di andare a scuola e non poter camminare con te, mano nella mano, solo perchè hai una fottuta paura di dire tutto agli altri. Sono stanco di nascondermi. E dopo tutto questo tempo, dopo la nostra relazione che va avanti da un po', dovresti essere stanco anche tu. Mi secco pure a dirti che forse è arrivato il momento di farsi avanti. La storia dello stalker è tutta una balla, inventata da me affinchè tu possa preoccuparti e starmi vicino. Pensavo che davvero mi saresti stato accanto e invece continui a essere dell'idea di stare zitto. Una cosa che amavo di Zayn, era proprio il fatto che non temeva di dirlo. Quando lo hanno scoperto e tutto è finito male, lui ha continuato ad amarmi, sono io l'idiota che è venuto a letto con te. Non so nemmeno perchè l'ho fatto. Sono solo degli errori che non vedo l'ora di dimenticare. So che stare a casa con te sarà difficile, adesso. So che non mi vedrai più con lo stesso sguardo dolce e forse mi odierai, ma sono stanco di correrti dietro come una ragazzina e stanco di nascondermi dal mondo. Dico di essere io quello sbagliato, in verità, lo sbaglio sei proprio tu! Ogni cosa di te è sbagliata, partendo dal fatto che mi ami. Forse il mio "ti amo" era una presa in giro, so bene cosa provo per te, e non è amore, ma odio. Ogni parte di me, da ieri, non fa altro che respingerti. Non aspettarti che ritorni da te. Se non sono riuscito a darti questa lettera di persona, è solo perchè non ho il coraggio di guardarti negli occhi. Odiami pure, tanto lo faccio anche io con te. Lasciami stare per sempre okay? E' inutile provare a chiarire. Non provo nulla per te... solo disprezzo. Fammi vivere la mia vita. Non provare a cercarmi o rivolgermi la parola... è finito tutto, anzi, non è mai iniziato. Addio, dal tuo non più Harry.

Mi accorsi di una lacrima solo quando l'asciugai. Mi aveva davvero lasciato? Solo perchè non era ancora il momento di dire a tutti della nostra relazione? Beh a questo punto avevo fatto bene o ci sarei rimasto fregato! Capivo come si sentiva Zayn... Non aveva nemmeno avuto il coraggio di dirmelo negli occhi. Mi aveva mandato una bambina... una bambina! La storia dello stalker... l'aver fatto l'amore con me... era tutta una fottuta cazzata! Non voleva parlarmi? Bene, anche io l'avrei ignorato. Idiota, idiota, idiota. Avevo lasciato tutto per lui. Tutto.

Il resto delle lezioni passò in un'eterna monotonia. Ringraziai il cielo per non aver avuto lezioni con Harry.

Quando uscii da scuola, sperai di non incontrarlo, ma mi sbarrò la strada e non accennava a lasciarmi passare. Era davvero folle! Prima mi lascia e mi dice di non stare con lui e poi mi ferma?

- Che cazzo vuoi? - sputai furioso, mettendogli una mano sulla spalla e spostandolo, ma ritornò davanti a me, interrompendomi il cammino. 

- Mi spieghi che ti prende? Avremmo dovuto vederci a pranzo, ma non sei venuto e ora nemmeno mi aspetti per tornare a casa. Che problema hai? -

- Che problema ho io? La smetti di fare il coglione innocente? Ho letto la tua lettera, davvero molto bravo, Styles. Sai come farti odiare dalle persone e non dire che la colpa è degli altri. Fai bene a pensare di essere tu il colpevole! -

- Quale lettera? Io non ti ho scrit... -

- Smettila! Mi hai detto di lasciarti stare, che mi hai preso in giro e che non sei più mio. Vai da Zayn, forse lui è disposto a dire a tutto il mondo che state insieme! Io non ce la faccio! - urlai, capendo che ormai eravamo rimasti solo noi due, al centro di una stradina deserta.

- Io non ti ho detto nulla di tutto questo -

- Ah no? Tieni, leggiti la bella lettera che mi hai scritto! E la prossima volta, non confessare tutto, compresa la cazzata sullo stalker -

- Cosa? Vedi che la storia dello stalker è vera! Una bambina mi ha dato quel foglio! - notai i suoi occhi lucidi. Era un bravo attore, davvero bravo.

- Ma fammi il favore! E' per caso la stessa bambina che hai pagato per farmi dare questa lettera? Non hai il coraggio di dirmi tutto guardandomi negli occhi, vero? -  mi avvicinai a lui e contemporaneamente lo vidi fare un passo indietro. Gli facevo paura? Bene!

- Bambina? Pagato? Ma che diavolo ti stai inventando! Se volevi lasciarmi, non c'era bisogno di tutta questa scenata! - delle lacrime sgorgarono dai suoi occhi. 

- Hai ancora intenzione di continuare con questa farsa? Sei tu quello che ha intenzione di lasciarmi e io il solito coglione che sta qui a parlarti invece di andarmene! - urlai, sentendo le pareti della gola graffiare.

- Non ho mai avuto intenzione di lasciarti! -

- Perchè mi hai scritto questa lettera allora? -

- IO NON TI HO SCRITTO NULLA, CAZZO! - urlò più forte di me, tossì e si sedette su un gradino di una casetta apparentemente tranquilla. Il volto era rigato dalle lacrima e i suoi colpetti di tosse interrompevano quel silenzio.

- Come mi spieghi questa lettera? - gliela lanciai addosso, cercando di restare calmo e appoggiandomi con la spalla destra a un palo lì vicino. Fissavo gli occhi di Harry. Sembrava esplodere da un momento all'altro mentre sfibrava quel pezzo di carta.

- Tu credi che sia stato io? -

- Ci sono tanti particolari privati che nessuno avrebbe potuto sapere! Si, credo che sia stato tu - mi passai le mani sul viso, frustato.

- Ti ho aspettato per così tanto... perchè avrei dovuto cedere proprio ora? -

- Forse ti sei stancato! - mi fissò, asciugandosi le lacrime e tossendo altre due volte.

- Non ho scritto nulla di tutto questo. Continuo a dire che c'è uno stalk... -

- ANCORA? ANCORA CON QUESTA STORIA DELLO STALKER? SMETTILA DI PRENDERMI PER IL CULO HARRY! - sobbalzò e fui sicuro di averlo spaventato più di quanto immaginassi. In effetti mi ero avvicinato terribilmente a lui e senza accorgermi di nulla lo avevo alzato per la felpa e fatto scontrare con il muro. Riprese a piangere, più forte, lasciandosi scappare un gemito di dolore.

- T-Ti giuro che non è u-una bugia - singhiozzò. Lo lasciai subito e lo vidi crollare a terra, senza nemmeno provare ad aggrapparsi a qualcosa. Poi un pensiero mi sfrecciò in testa: "Perchè mai mi avrebbe scritto una lettera se non voleva lasciarmi?" e in effetti eri lì. Era a terra, piangeva e tossiva, ma non mi aveva ancora mandato a quel paese. Non era andato via.

- Perchè dovrei crederti? - feci dei passi indietro, solo per essere sicuro di non arrivare ad alzare le mani. Non me lo sarei mai perdonato.

- P-perchè ti amo! L'ho sempre fatto e non ho intenzione di perderti. P-perchè sono qui e non altrove, a spassarmela. Perchè sto male a pensare di perderti. Ti ho dato tutto quello che avevo, non puoi non credermi! Quella bambina... i-io non la conosco e forse qualcuno ci sta spiando e vuole separarci... perchè mai dovrei essere qui se avessi intenzione di lasciarti? - disse, tra un singhiozzo e un altro. Aveva ragione... mi ero fatto fregare da chissà chi... avevo deluso Harry. Non mi ero fidato di lui e gli avevo pure urlato contro.

- S-scusami... cazzo ero così accecato dalla rabbia che non volevo crederci... quella lettera mi ha sballottato tutto... scusa Haz... -

Mi avvicinai a lui, ma si schiacciò di più al muro, lasciandomi vedere una smorfia di dolore sul suo volto. Sicuramente si era fatto male. Raccolse il suo zaino da terra. Lo mise faticosamente in spalle e iniziò a camminare. Mantenni un metro di distanza, non volevo ferirlo ancora di più. Come mi era passato in mente di sbatterlo in quel modo al muro? Sicuramente quella parete spigolosa lo aveva graffiato. 

Durante il tragitto per casa, lo sentii tossire più di una volta, ma non avevo il coraggio di chiedergli come stesse, visto che si scansava a ogni centimetro che percorrevo verso di lui.

Entrò di corsa dentro, lasciandomi la porta aperta e facendosi guardare da mia madre. Era sconvolta pura lei.

- Cosa è successo? - mi chiese avvicinandosi. - Sembra distrutto e sconvolto... - continuò.

- Non mi sono fidato di lui - ammisi sconfitto, facendomi abbracciare e consolare dall'unica donna della mia vita.

- Vado a vedere come sta - disse Lottie, sbucando dal nulla e salendo le scale.

Mamma mi fece sedere sul divano, dicendomi di stare tranquillo. Nel frattempo Zayn scese le scale, accompagnato da Lottie.

- Allora? - le chiesi impaziente. Lei scosse il capo - Non vuole parlarmi. Non vuole parlare con nessuno -

- Ma cosa è successo? - aggiunse Zayn.

- Devo provare a parlargli io... non voglio faccia cazzate! - mi alzai di scatto e salii le scale. - Che genere di cazzate? - sentii urlare da mia mamma, ma era troppo tardi per risponderle.

- Haz? Harry aprimi e non fare cazzate! - urlai, sbattendo i pugni sulla porta.

- Vattene a fanculo, Tomlinson! -

- Aprimi per favore... scusami! -

- VAFFANCULO! - urlò, facendomi capire che stava piangendo.

- Non farti male! - mi venne in mente di dirgli, ma peggiorai la situazione.

- Non ho intenzione di farmi male, ma tu nemmeno mi credi! Che cazzo te lo dico a fare? Vai a rileggerti quella lettera, visto che credi di più a un foglio anonimo e stampato, che a me! - era ferito, senza alcun dubbio...

- Tesoro sono Johannah... posso entrare? Ti ho preparato una cioccolata calda - mi madre spuntò dal nulla. Susseguì un attimo di silenzio, poi la serratura scattò e intravidi mezzo volto di Harry. L'occhio che vedevo era scuro, rosso, gonfio. Le guance ricoperte di lacrime. L'espressione distrutta. Non era la prima volta che lo riducevo in quello stato.

- Harry... - lo fermai per il polso, fece passare mia madre e si avvicinò a me. 

- Sai già dove devi andare per ora, no? - si riferì al fatto che dovessi andarmene a fanculo e capii che aveva ragione. Ma quando lo vidi voltarsi di spalle e notai una spalla ricoperta di graffi, dato che non indossava più la felpa, fui cosciente di aver fatto una delle più grandi cazzate di sempre.

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