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Strani segnali

Capitolo XXXII

*HARRY'S POV*


- Sei sicuro di sentirti bene? Se vuoi posso portarti in braccio, oppure posso.. -

- Louis sto bene! Mi sento come nuovo e ho passato più di un giorno in ospedale. Sto benissimo, quindi non preoccuparti, okay? - mi sorrise incoraggiante e dopo aver incrociato le sue dita alle mie entrammo in casa. Era vuota, ecco perchè si era lasciato scappare un gesto del genere. Non mi dava fastidio, alla fine avevamo "deciso" entrambi di fare tutto con calma e poi so che fare coming out non è una cosa semplice, ma se ami davvero qualcuno, sei disposto a fare qualsiasi cosa, anche esporti al mondo dei vampiri. Già perchè secondo me le persone erano come i vampiri. Ti succhiavano la vita con la stessa facilità di cui avrebbero potuto succhiarti il sangue.

- Siamo soli? - chiesi come conferma. Lui annuì e si avvicinò alle mie labbra per strapparmi un bacio che desideravo da un bel po'. Stare mano nella mano con Louis e potergli dire di amarlo sembrava solo un sogno, eppure si era realizzato. Louis mi trascinò lentamente verso il divano e iniziò a tastare la mia pelle da sopra la felpa ma mi dovetti staccare velocemente dalle sue labbra solo perchè sentii una terza voce provenire dalle scale.

- Mi dispiace, non volevo... pensavo di essere solo - balbettò Zayn, posando lo sguardo a destra e sinistra ed evitando di guardarmi negli occhi. Non potevo di certo biasimarlo, sarebbe stata dura e poi nessuno sapeva di noi.

- S-state insieme? - continuò. Il suo tono di voce non era forte e sicuro, piuttosto lo avrei definito debole e afflitto.

- Si... non da molto, in realtà non lo sa ancora nessuno, quindi... - Louis iniziò a blaterare e Zayn lo fermò prima che potesse avere una crisi nervosa. Ci dedicò un sorrisino debole e annunciò - Non lo dirò a nessuno. Mi fa piacere che si sia tutto risolto. Ma non vi consiglio di "aprirvi" in questo modo... sopra ci sono Liam e Niall e mangiamo una pizza qui. Johannah ha pensato che fosse una bella cosa per Harry e ci ha lasciato casa libera. Anche le piccole pesti sono andate vie. Se volete siamo sopra... oppure.. beh chiudetevi in camera - concluse il discorso con un altro sorrisetto malinconico e zoppicò fino alla sua stanza. 

- Okay, credo che dovremmo rimandare la dolcezza a stasera - ridacchiai, cercando di scongelare l'aria asfissiante che si era creata.

- Mi dispiace per lui - borbottò Louis, lasciandosi cadere sul divano dietro di lui. 

- Lo so, ma non è questo il momento per auto-commiserarsi. Dobbiamo andare dagli altri, prima che siano loro a venire da noi. Inoltre so che Zayn riuscirà a superare tutto, prima o poi. Magari evitiamo certi "gesti affettuosi" davanti a lui, no? - 

- Non so proprio come farei senza te. Ti amo - si alzò di scatto e si fiondò sulle mie labbra, facendomi sorridere nel bacio. Non appena decise di staccarsi salimmo nella camera degli ospiti, dove ad attenderci c'erano tutti i ragazzi. Erano impegnati a scegliere un film. Niall era uscito dall'ospedale poco prima di me. La febbre gli era passata velocemente grazie alle cure mediche apposite. Liam e Zayn litigavano in continuazione su quale fosse la scelta migliore del film e ogni volta che Zayn gli andava contro, Liam si imbestialiva e cominciava a pizzicarlo ovunque. Mi veniva da sorridere. La loro amicizia era una cosa stupenda.

- Okay adesso basta o mi tocca dividervi come si fa con i bambini piccoli! - sbraitò Niall. Forse si era innervosito solo perchè si trovava tra i due e veniva ballottato da una parte all'altra. Io e Louis, subito dopo essere scoppiati a ridere, ci sedemmo accanto agli altri, formando una linea retta. Mi stupiva della scelta di Zayn. Nonostante la gamba fosse ingessata aveva preferito il pavimento che il divanetto comodo.

- Non è di certo colpa mia! Gli ho detto mille volte che non mi ispirano i film di paura! - piagnucolò Liam, ottenendo solo una risata generale.

- Veramente tu mi hai sempre detto che non amavi i film d'amore e allora io ho preferito un horror. Non è di certo colpa mia se non sai esprimerti bene - ridacchiò Zayn. Fortunatamente non si era chiuso nel suo piccolo mondo, privando a se stesso di sorridere.

- Beh adesso lo sai, mi pare di essermi espresso bene, no? NON LI AMO! Quindi cambiamo film... -

- Dai Liam... stanno per arrivare le pizze e qui ci sono solo film horror -

- Va bene Zayn... ma sarà colpa tua se mi sentirò male - borbottò il ragazzo che aveva paura dei film horror. Poco dopo notai una catasta di film a destra del televisore, era impossibile che fossero tutti horror.

- Ma tutti quei film sono seriamente horror? - sussurrai a Louis. Quest' ultimo mi guardò ridacchiando e scosse la testa. Per quale motivo Zayn aveva mentito?

- Zayn ama i film horror, ecco perchè costringe sempre Liam a vederli. - mi chiarì poco dopo. Mi lasciai trasportare dalla sua leggera risata, distraendo il resto del gruppo che continuava a litigare su quale scegliere. Quando il campanello suonò ci fu un attimo di scombussolamento. Niall corse a prendere le pizze, diceva che il loro profumo li attirava troppo. Liam ne approfittò per nascondere i CD dei film horror, proprio mentre Zayn si era momentaneamente distratto. Il ragazzo con la gamba ingessata faticò un po' prima di trovarli, non molto distanti da lui. Fu allora che iniziò una piccola lotta di cuscini. Io e Louis ci tirammo fuori dal litigio e sorrisi quando sentii le dita della sua mano intrecciarsi delicatamente alle mie. Le nostre mani, nascoste dietro le nostre schiene, simboleggiavano qualcosa che andava oltre l'invisibile, oltre il reale e oltre l'immaginario. Perchè l'amore non ha confini. L'amore non ha prezzo.

- Adesso mi avete stancato! Qui ci sono le pizze e se non vuoi trovartene una fetta in bocca, Liam, ti conviene stare fermo e guardare il film che ha messo Zayn. Riguardo a te, hai la gamba ingessata vedi di fare poco l'acrobata. - li sgridò Niall. Il più serio del gruppo mi era sempre sembrato Liam, eppure Niall non scherzava con le minacce. Riusciva a convincerti in un batter d'occhio. Ognuno fece come gli era stato detto e io e Louis ci avvicinammo attorno ai due scatoloni di pizza. Mi accigliai quando notai che Liam non ne aveva ancora mangiata un pezzo, mentre Niall era già al secondo.

- Ehi Liam... Niall ha detto che ti avrebbe soffocato con un pezzo di pizza solo se ti saresti mosso... ma credo che tu possa mangiarlo senza essere ucciso - ridacchiai. Il ragazzo in questione mi sorrise, spostò lo sguardo sugli altri e ammise di non aver fame. Zayn non fu contento della risposta e così si aprì un altro battibecco. Quei due erano senza sosta.

- Devi mangiare -

- Non ho fame, Zayn -

- Ti imboccherò io se ti azzardi a non toccare cibo -

- I film horror mi fanno voltare lo stomaco e preferisco averlo vuoto che pieno di pizza -

- Non è un motivo valido per non mangiare - si arrabbiò Zayn. Afferrò un pezzo di pizza e lo trasportò fino a Liam, fingendo fosse l'aeroplanino. Il ragazzo testardo rise, ma non osò mangiare quel pezzo di pizza, così Niall e Zayn complottarono per farglielo mangiare con la forza. Il risultato non fu quello che intendevano ottenere. 

Notai Liam sgranare gli occhi, inghiottire a fatica la pizza e alzarsi velocemente per poi uscire dalla stanza. Ci guardammo tutti a dir poco sconvolti. Più di tutti Niall e Zayn che iniziarono a farsi complessi e a prendersi le colpe.

Faticosamente Zayn si tirò su e ci disse di continuare a vedere il film. Ci avrebbe pensato lui. Così mi lasciai trasportare dalle carezze sulla schiena che mi faceva Louis e mantenendo la mia espressione accigliata, fissai quello schermo che continuava a far girare le scene di un film horror. 


*ZAYN'S POV*

Quando mi alzai per andare a vedere in che condizioni fosse Liam, mi sentii davvero uno stupido. Non pensavo che a causa del film arrivasse a mettere qualcosa in bocca per poi scappare in bagno, sicuramente a vomitare. Mi sentii colpevole. In fondo lo avevo fatto solo per lui, solo perchè non riuscivo a pensare che non avesse fame. Inoltre l'aria era diventata asfissiante lì dentro. Notavo lo strano intreccio delle braccia dietro la schiena di Louis e Harry e ai miei occhi che sapevano la verità, non potevano nascondere il tutto con dei semplici sorrisi. Sapere che stavano insieme è stato peggio di una pugnalata al cuore, ma c'era da aspettarselo. Quei due si bramavano dal primo giorno in cui si erano visti. Gli toccava solo aspettare un po' prima di poterlo dire al modo. 

Non appena arrivai davanti alla porta del bagno, mi fermai, sospirai e poi pigiai lentamente sul legno, come a volerlo rassicurare con quel gesto.

- Liam, come va lì? - mi azzardai a chiedere, fingendo di non sentire i suoi conati. Sembrava che stessero grattando la mia, di gola.

- Tutto apposto... mi lavo la faccia e arrivo - sussurrò debolmente.

- Aprimi, magari ti do una mano -

- Per lavarmi la faccia? Ce la faccio benissimo da solo - ridacchiò. Quello che sentii dopo fu il rumore del rubinetto e in seguito la porta che viene aperta. 

- Mi dispiace per... beh lo sai.. non volevo obbligarti a mangiare quel pezzo di pizza - abbassai lo sguardo e fissai le mie converse nere, in netto contrasto con le supra bianche di Liam.

- Non è colpa tua Zayn... è solo che sapevo che non avrei dovuto mangiare - il suo viso pallido mi fece venir voglia di non aggiungere altro e così annuii col capo e in seguito a un giramento di testa mi dovetti appoggiare allo stipite della porta.

- Ehi ehi ehi! Tutto bene? Non dovresti stare così tanto in piedi. Il medico ti aveva detto riposo e tu invece balzi da una parte all'altra della casa facendo finta di nulla - in seguito al suo rimprovero, feci un sorriso di conforto e mi lasciai trascinare fino alla stanza degli ospiti, dove segretamente Louis e Harry si stavano ancora tenendo per mano. Ridacchiavano e scherzavano su alcune scese del film e alla mia destra vidi Liam, ancora in piedi, fissare terrorizzato lo schermo.

- Ti va di accompagnarmi fuori nel balcone per una boccata d'aria? - gli chiesi, sapendo che gli dovevo qualcosa per farmi perdonare e al momento non c'era niente di meglio.

-Non me lo faccio ripetere due volte - aggiunse sarcastico, dirigendomi verso il balcone della mia camera. Ammetto che muoversi con quelle stampelle era una cosa piuttosto difficile, soprattutto perchè dopo un po' il braccio sano iniziò a cedere e a irrigidirsi, stanco per gli eccessivi movimenti.

- Se vuoi vado a prendere la pizza di là... così possiamo mangiarla senza vedere orribili scene - gli proposi, ma subito sgranò gli occhi e negò convulsivamente col capo.

- NO! NO! Emh... volevo dire... non ho fame.. non dopo aver vomitato... - balbettò insicuro. Annuii vagamente col capo e poi lo vidi sospirare tristemente mentre tirava fuori dalla tasca il suo cellulare e leggeva il messaggio che gli era appena arrivato. Fece scorrere gli occhi indagatori sullo schermo e per qualche secondo mi parve di vederli lucidi, ma successivamente fece finta di nulla e posò il telefono sul letto. 

- Che succede? - 

- Eh? - chiese, come se fosse appena caduto dalle nuvole.

- Come mai hai guardato in quel modo il telefono? -

- Oh niente... soliti messaggi - 

- Del tipo? - entrammo e ci sedemmo sul letto. Volevo sapere di più sulla sua personalità stranamente evasiva.

- Non è niente davvero... - dato che con le buone non avevo ottenuto risultati, decisi di passare alle cattive maniere. 

- Puoi andare a prendermi le mie pillole che sono nel cassetto della cucina? - finsi di avere un giramento di testa e vidi Liam precipitarsi fuori dalla stanza. Sapendo che ci avrebbe messo molto tempo per trovare ciò che gli avevo chiesto (dato che non erano in cucina) ne approfittai per prendergli il telefono e andare nei messaggi. Non avrei di certo potuto aiutarlo se non si fosse confidato con me. Iniziai a scorrerli e venivano tutti da un unico emittente: Sophia.

Sai benissimo che ti ho lasciato perchè sei grasso. Smettila di vivere. -S.

Sophia non ti sto dicendo nulla, sei tu che mandi

questi messaggi... -L.

Beh ti voglio solo dare questo consiglio. Penso che 

faresti un favore alla società. -S.

Mi spieghi da cosa è nato tutto questo rancore? -L.

Ricordi quando abbiamo fatto sesso? Perchè non era amore. -S.

Si... ricordo. -L.

Eri talmente grasso che mi schiacciavi... prova a fare una dieta. -S.

Hai capito? S.

Non ignorare i miei messaggi! -S.

OBESO. -S.

IDIOTA. -S.

CICCIONE. -S.

PALLA DI LARDO. -S.

Decisi di non andare avanti con la conversazione perchè erano tutti insulti pesanti. Non immaginavo nemmeno che potessero esistere ragazze così aggressive, scorbutiche e stronze. Forse era questo il motivo principale del malessere di Liam...

-Se volevi leggere i messaggi bastava dirmelo... non c'era bisogno che mi spingessi fuori a cercare qualcosa che non avrei mai trovato! Ma tu lo sapevi questo, no? Ti è piaciuto leggera la chat con Sophia? Ti faccio pena adesso? Dammi il cellulare... voglio uscire da questa stanza. - mi urlò contro. Sobbalzai sul letto e poi cercai di farlo ragione.

- Liam non volevo arrivare a questo, ma tu non ti apri mai con me e vorrei aiutarti -

- NON HO BISOGNO DEL TUO AIUTO, TANTO MENO DI ALCUNE SPIE! - le sue urla non fecero altro che aumentare i capogiri che poco prima mi avevano sorpreso in bagno.

- Liam non urlare... mi scoppia la testa... - biascicai, portando le mani alle tempie.

- Non ci credo. Se questa è un'altra scusa ti assicuro che non è divertente! -si diresse verso la porta e mi voltò le spalle. Ma io non stavo scherzando. Il mal di testa stava crescendo sempre di più, proprio come l'ultima volta.

- Ti prego L-liam, non sto s-scherzando - portai le mani alle orecchie e le premetti. Di nuovo quella fastidiosa sensazione, di nuovo quel rumore assordante e quel dolore insopportabile.

- Ho detto di smetterla Zayn! Non mi sto divertendo - blaterò. Davvero pensava che potessi arrivare a tanto? La mia visuale fu omessa da piccole macchie nere e Liam si accorse che non stessi scherzando solo quando capì che non riuscivo nemmeno a sentirlo. Poi di nuovo il buio.


*LIAM'S POV*

All'impatto pensavo che stesse scherzando, che mi avesse preso in giro un'altra volta, ma quando lo vidi pallido in viso e con gli occhi serrati mi accorsi che non era più uno scherzo. 

La verità è che non volevo che sapesse il mio segreto. Un segreto che nessuno sapeva. 

Perchè io, Liam Payne, ero bulimico.

Scacciai velocemente quella confessione dalla testa e pensai a come poter aiutare Zayn. Chiamai a gran voce il resto dei ragazzi, che immediatamente si precipitarono in camera.

- Non c'è mai pace in questa casa! - borbottò Niall, sedendosi sulla poltrone dato che non potevamo fare altro che non fosse aspettare. 

- Com'è successo questa volta? - mi chiese Louis, nascondendo qualcosa dietro la schiena. Subito dopo mi accorsi che anche Harry aveva una mano dietro la sua... feci finta di nulla, scossi il capo e tornai alla discussione che stava ampiamente prendendo vita.

- Stavamo parlando e poi mi ha detto di aver mal di testa, ma pensavo mi stesse prendendo in giro e poi è svenuto -

- Perchè hai pensato che ti stesse prendendo in giro? -

- Non lo so... stavamo un po' "discutendo" più che parlando e credevo fosse un modo per non farmi uscire dalla stanza -

- Se un'idiota, lasciatelo dire - mormorò Harry.

- Lo sapevo già, grazie Harry. Ma si può sapere che nascondete dietro la schiena, voi due? - entrambi sgranarono gli occhi e poi si voltarono dicendo di non avere niente. Mi sembrava molto strano il loro ultimo atteggiamento, ma decisi di far finta di nulla, per l'ennesima volta.

- E-ehi.. - un sussurro debole attirò la nostra attenzione. Mi girai di scatto verso Zayn e lo trovai con le mani sulla fronte, a premerla cercando di creare conforto, e un triste e rassegnato sorriso stampato sul volto.

- Mi dispiace per non averti creduto Zayn.. - 

- E' tutto apposto Liam... voi che ci fate qui? Non avevate un film da vedere? - quel ragazzo era seriamente strano. Poteva rischiare di morire, ma pensava sempre agli altri. Mostrava sempre il lato più forte di se e non faceva altro che infondere forza a chiunque. Ma io l'avevo visto debole. Io sapevo che la maggior parte del suo cuore non avrebbe retto a lungo quella maschera di indifferenza, eppure continuava a spingerla sul viso e ad attaccarla ovunque si sgretolasse. Non arrivava mai a toglierla del tutto... non arrivava mai a mostrarsi totalmente debole. Forse capitava solo per millesimi di secondo, ma l'attimo dopo era di nuovo impassibile e sicuro.

- Sei serio Zayn? Hai appena avuto, un'altra volta, il sintomo del trauma cranico e sei sarcastico? - domanda Niall. Quel ragazzo a volte mi sembra cadere dalle nuvole. Era ovvio che lo avesse detto per non far preoccupare nessuno e perchè stare nel centro dell'attenzione non era mai stato il punto forte di Zayn.

- Si, Niall. Sono serio e lo sono anche sul fatto che vorrei andare a dormire dato che dobbiamo abbiamo scuola. Non so voi, ma io dovrò fare uno sforzo estremo per non rompermi la noce del collo con quelle stampelle. - ridacchiò. Annuimmo tutti in coro, io e Niall ci dirigemmo alla porta, lasciando che fossero Harry e Louis a pulire la stanza degli ospiti. Non volevano proprio una mano d'aiuto, dicevano di cavarsela benissimo e che non ci voleva una squadra di pulizie per togliere quattro pop-corn e delle bottiglie di acqua e coca-cola.

Subito dopo essermi separato da Niall, notando che fossero già le undici passate di sera, andai a letto e saltai la cena. Non volevo rischiare di vomitare di nuovo.


*HARRY'S POV*

Mi svegliai nello stesso letto di Louis. La sera prima avevamo velocemente pulito la stanza e il mio ragazzo mi aveva detto che era meglio andare a letto o avrebbe finito per "scoparmi sul tappetino del salotto". Già, a volte sapeva essere molto delicato negli argomenti. Ricordo di avergli riso in faccia per chissà quanti minuti, poi mi aveva preso in braccio e mi aveva portato in camera sua, costringendomi a togliere i vestiti e a mettermi a letto. Si preoccupava ancora dei miei attacchi respiratori, ma da quando camminavo sempre con quell'oggettino in tasca, capace di salvarmi la vita, era un po' più tranquillo.

Non appena anche Louis e Zayn finirono di prepararsi, ci dirigemmo a scuola e notai l'ansia di Zayn crescere a dismisura. Ero sicuro che fosse per colpa di ciò che la gente avrebbe pensato di lui. 

- Ignorali. Cammina a testa alta. Ricorda che sei Zayn Malik, il ragazzo che riesce a far tremare i muri della scuola - ridacchiai, spingendolo scherzosamente sulla spalla. Ma lui non sembrò affatto ascoltare i miei consigli. Abbassò lo sguardo subito dopo avermi mandato un leggero sorriso, e zoppicando insicuro si fece spazio tra i corridoi. Più di un ragazzo lo spinsero, scusandosi e dicendo di averlo fatto accidentalmente, ma il loro sorrisetto complice sul volto smentiva ogni parola velenosa detta. Zayn faceva finta di nulla, continuava ad accelerare sulle stampelle, ma erro dicendo che ne avesse due, dato che un braccio era indisposto. Sarà che Louis attirava troppo la mia attenzione. Il suo fascino illuminava tutta la scuola e faticavo a guardare ovunque tranne che a lui. Quei jeans blu scuro, alzati alle caviglie, gli davano un'aria stramaledettamente sexy. Evitava di indossare magliettine a righe per andare a scuola, diceva che voleva evitare i pregiudizi della gente, ma al contrario, sapevo quanto gli cadessero a pennello su quella vita e quel petto che mi trasmetteva strane scosse di elettricità. 

Quando mi resi conto di essermi trasformato in un ninfomane del cazzo, cambiai visuale e mi concentrai sullo sguardo accigliato e sconvolto di Zayn. Non sapevo cosa lo avesse reso così dannatamente suscettibile, ma appena alzai lo sguardo, tutto mi fu chiaro.


*ZAYN'S POV*

Era la prima volta in vita mia che venissi preso così di mira da qualcuno. Pensavo che qualcuno sano di mente mi avrebbe ignorato, ma non sarei mai arrivato a pensare che la gente potesse arrivare a tanto. Ero sconvolto, anche se la parola non rendeva chiaro il mio stato d'animo. 

Mi girai più volte attorno, sperando che fosse solo un'illusione dei miei occhi, ma quei volantini tappezzavano tutti i muri della scuola, e anche chi non era a quella festa, sapeva la mia sessualità.

La cosa che faceva più male era sapere che avevo scoperto la parte più sensibile di me, per un ragazzo e che quello stesso ragazzo si fosse messo con una persona che non non c'entrava nulla con me. 

Il loro "amore platonico" era qualcosa che andava contro ogni mio giudizio. 

- Harry non c'è bisogno di staccarli tutti, ce ne saranno a migliaia. Lasciali stare pure, tanto ormai lo sanno tutti. - ammisi, cercando di applicare la maschera dell'invulnerabilità ed esponendo il mio sorriso migliore. Ma chiunque poteva notare quanto fosse falso, forse per il semplice fatto che non riuscivo a guardare nessuno negli occhi, sul viso o in qualsiasi altro punto che non fosse almeno a due metri di distanza dalla persona con cui stavo dialogando.

- Zayn non mentire con me... lo so come ti senti - appallottolò i fogli e si avvicinò a me, ma prima che potesse anche solo sfiorarmi, girai la stampella e me ne andai dritto in classe.

I professori, per tutte e cinque le ore, non facevano altro lamentarsi sulla mia disattenzione, ma non sapevano che avevo un mal di testa tremendo e che delle continue scritte mi tormentavano l'anima e i pensieri.

ZAYN MALIK E' FROCIO.

ATTENTI MASCHIETTI, DA ADESSO E' MEGLIO SE PORTASTE LE CINTURE DI CASTITA'.

UNA VOLTA MALIK FACEVA TREMARE IL MONDO, ADESSO SOLO I CULI DEI RAGAZZI.

Tanti altri slogan tappezzavano le pareti di quella maledetta scuola e il pensiero di sparire per sempre si fece largo nella mia testolina bacata. Ma non l'avrei mai fatto. Uccidermi gli avrebbe dato solo delle soddisfazioni e aspettavo semplicemente il momento migliore per infilzarli con lo stesso coltello che avevo usato su di me.

Un detto dice: "Conserva la pezza per quando trovi il buco." La cosa certa è che se non avessi trovati il buco, lo avrei creato.

Si, signori e signori. Zayn Malik aveva smesso di essere il ragazzino con la maschera di ferro e il sorriso sempre pronto sul viso. Non sarebbe nemmeno stato quello pronto a buttarsi a terra e piangere; Zayn Malik si era appena trasformato in qualcuno da temere. Non appena mi sarei rimesso fisicamente, avrei smesso di fare il dolce e comprensivo. Se qualcuno mi avesse ostacolato, io avrei rotto tutte le sue ruote.


* LOUIS'S POV*

Era passato un mese e le cose non erano per niente cambiate. O per lo meno, non tra me e Harry. Continuavamo a stare segretamente insieme, solo perchè non mi sentivo ancora pronto ad ammettere al mondo la mia debolezza sessuale. Lui mi aveva ammesso più volte di stare tranquillo e di non farmi prendere dall'ansia, ma volevo davvero trovare il coraggio di andare contro il mondo e di spifferare il tutto. 

Ero più che sicuro che mia mamma sarebbe stata comprensiva, così come quando aveva scoperto che Harry era gay, ma non sapevo cosa aspettarmi dal resto della famiglia, dagli zii, dai cugini. Loro erano troppo... loro erano il motivo del mio incessante e stressante silenzio.

Le uniche persone ad essere cambiate seriamente erano state Liam e Zayn. Niall era semplicemente più innamorato del solito. Non faceva altro che parlare della sua "amica" Charly, che poi chiunque sapeva che c'era qualcosa che andava fin oltre la loro amicizia. Poteva farmi semplicemente piacere. Non avevo mai visto Niall così euforico, scherzoso e fin troppo esilarante. Rideva sempre, anche nei momenti meno opportuni e tutto perchè mandava chissà quali messaggi a Charly. Ci aveva addirittura promesso che un giorno sarebbe uscita con noi e già sapevo come far arrossire brutalmente Niall. In campo emotivo, era il più sensibile di tutti, subito dopo veniva Harry, poi io, poi Liam e l'ultimo della lista (forse mondiale) era Zayn. Ultimamente sembrava avere il cuore di ghiaccio. Non parlava con nessuno. Non si apriva con nessuno e cosa più misteriosa, usciva sempre tardi e tornava di mattina presto, con qualche macchia di sangue sui vestiti. Eravamo tutti inorriditi dal suo comportamento. Faceva il gradasso solo perchè non aveva più il gesso alla gamba e al braccio e gli svenimenti erano diminuiti, ma inutile dire che qualche volte ce li aveva ancora. Lui diceva di non volersi far controllare per vedere come fosse la situazione, ma mia madre lo aveva portato di forza in ospedale e dopo qualche ora di visita era uscito fuori che avrebbe dovuto riposarsi molto più del dovuto. Cosa ha fatto lui? L'egoista... il cazzone... chiamatelo come vi pare e piace. Non gliene fregava niente se sveniva per strada, a scuola, sul banco o in macchina, possibilmente mentre guidava. Chiudeva sempre i discorsi noiosi dicendo "Non me ne fotte un cazzo", ma tutti sapevamo quanto non fosse vero. Da quel giorno a scuola, in cui aveva trovato i manifesti derisori, non era più la stessa persona. Finiva sempre per lanciare frecciatine a Harry e ricordargli che tutto ciò era colpa sua, e il mio ragazzo la prendeva sempre male, dicendo che aveva ragione. Io omettevo il tutto, dicevo che non lo pensava davvero, che era la sua stranezza a far sentire Harry colpevole, ma lui annuiva assente, come a darmi ragione solo per non iniziare i battibecchi.

La cosa che non sapevo era che i problemi peggiori dovevano ancora venire.


* LIAM'S POV*

Avevo appena finito di mangiare a casa di Louis, mi veniva voglia di rigettare tutto e senza poter farci niente, inventai la scusa più plausibile e mi precipitai nel bagno comune. Mi sentii stanco e tremendamente male dopo aver vomitato, ma ero riuscito a perdere un bel po' di chili nell'ultimo mese e non ricevevo più molti messaggi derisori. 

Sentii uno strano rumore dal bagno della camera di Zayn e così, pensando che si fosse sentito male, mi precipitai da lui e trovai la porta semi-aperta. 

Pensavo stesse per svenire, pensavo avesse vomitato, ma non pensavo di trovarlo con tre tagli sul polso e il corpo sfinito sul pavimento.

- Cosa cazzo hai fatto? - gli domandai, abbassandomi su di lui e stringendo il polso con una pezza bagnata. Mi guardava con le lacrime agli occhi. Faceva sgattaiolare il suo sguardo ovunque, come se stesse uscendo pazzo.

- Io volevo essere forte - disse con un filo di voce.

-Volevo essere insensibile -

-Non volevo crollare -

- Non volevo... -

- Io volevo farne solo uno. Lo giuro. Non pensavo che mi venisse voglia di farne altri due. - scoppiò a piangere e trovai spontaneo abbracciarlo e creargli conforto. Era da un mese che non si faceva vedere così debole. Era un mese che non mostrava nemmeno una sua emozione. Era un mese che gli aveva creato più problemi che altro. Si era chiuso in se stesso e si era lanciato vincere dalle emozioni negative.

- Va tutto bene, va tutto bene, ci sono io qui. Lo supereremo insieme - sussurrai abbracciandolo.

- Mi dispiace -

- Dispiace di più a me. Promettimi che ritornerai lo Zayn di una volta. Odio vederti così. Almeno cerca di essere normale con noi -

- Non ti prometto nulla, ma voglio provarci -

Mi fece giurare circa dieci volte di non dirlo a nessuno, poi legò una bandana nera al polso e si fece trascinare fino al salotto.

Non avrei mai potuto immaginare di vedere un attore bravo quanto lui. Mentiva come se stesse dicendo la verità più semplice. 

Ogni tanto rideva, sorrideva o faceva semplici musioni. Niall, Louis e Harry erano un po' sconvolti, ma fecero finta di nulla e approfittarono di quel cambiamento improvviso per non riperdere il loro migliore amico. Eppure la parte razionale di lui, l'avevano già persa.

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