Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Promettilo e lo farò anche io

Capitolo XII

Promettilo e lo farò anche io.


- Ti senti meglio? - mi chiese Louis per l'ennesima volta.

- Si, Louis, ti ripeto che sto bene - sospirai, finalmente senza fatica. Il respiro si era regolarizzato subito dopo che Louis mi aveva aiutato a stendermi sul mio letto. Eravamo rimasti tutta la notte svegli, infatti non eravamo andati a scuola, dato che il mio fratellastro aveva soltanto un pochino di febbre e io non ne avevo propria voglia dopo che avevo appena visto la morte con gli occhi. 

- Fanno male? - chiese, indicando i tagli. Me li aveva disinfettati tutti, compreso quello sul palmo. Da una parte mi sentivo tranquillo sapendo che non dovevo nascondere le braccia con lui, ma avevo paura che si fosse presto schifato di me.

Speravo con tutte le mie forze che non sarebbe successo mai.

- No, non tanto - tracciai il bordino della benda al polso col dito. Pensavo a ogni taglio, a ogni lacrima gettata via per il dolore e io ammettevo, come se niente fosse, che non facevano male. Forse solo perchè non volevo farlo preoccupare.

- Prima non mi hai risposto... perchè lo fai? - decisi di mentire, come avevo sempre fatto e come avrei continuato a fare -

- Per tutto quello che è successo con mio padre. Non... sapevo.. Emh, non sapevo come meglio affrontare le cose, mi si è parata questa opportunità d'avanti e allora l'ho afferrata al volo... - da una parte era una bugia, ma dall'altra era una verità.

- Facendo.. come dire... facendo questo gesto... soffri di meno? - domandò curioso e un po' sorpreso.

- All'incirca... diciamo che dimentichi per un po' quello che succede -

- E se ti dicessi che vorrei provare? - concluse tranquillo, io a quella domanda mi spaventai per lui e alzai un po' il tono di voce.

- NON SE NE PARLA NEMMENO! -

- Perchè scusa? Tu lo fai... potrei provare anche io -

- Non è come provare a fumare o a bere, Louis. Qui si parla di potersi fare fin troppo male e restarci secchi. Non voglio che lo faccia pure tu. Non voglio che ti faccia male -

- Ora capisci perchè nemmeno io voglio che tu lo faccia? - domandò spiazzandomi. Mi aveva fregato lui quella volta. Aveva usato una specie di psicologia inversa per farmi capire il male che mi facevo e che non avrei dovuto farmi. Anche io avrei lottato affinchè lui smettesse di farlo... ma non era quella la situazione. Trovarsi al centro della situazione non era come combattere da esterno. Era diverso. Più doloroso e ogni decisione ti sembrava giusta, anche la più sbagliata.

-Io lo so che lo fai per me... ma voglio essere io a decidere - provai ad arrampicarmi in uno specchio, ma era troppo scivoloso.

- Non voglio costringerti a decidere. Voglio farti capire che ti fai del male, ma che non annulli i tuoi problemi -

- E io voglio farti capire che so regolarmi - mi arrampicai su un altro specchio. Più scivoloso del precedente.

- Non credo... proprio ora che la situazione si va risolvendo tu decidi di tagliarti? Non mentirmi più Harry... non farlo con me... non farlo un'altra volta - mormorò alzandosi dal letto e gironzolando per la stanza.

- Mi... mi sono innamorato di un ragazzo che non mi ama. Lo faccio anche per quello. Lo faccio perchè mi sta crollando tutto addosso. Perchè il mio corpo fa schifo. Perchè la gente mi odia. Perchè mi odio pure io. Perchè dove passo io porto solo disgrazie e dispiaceri. Lo faccio perchè non merito di essere felice. Lo faccio perchè trovo un pizzico di felicità nel dolore. Lo faccio perchè è l'unico modo per sentirmi accettato. Lo faccio e basta Louis. Per mio padre, per tutti, per la gente che mi tratta male... ti ho dato abbastanza motivi? - buttai fuori, dopo aver sospirato un paio di volte. Non avrei detto che mi ero innamorato di lui, ma non volevo che pensasse che lo facessi senza nemmeno un valido motivo.

- Nessun motivo è valido, Harry. Se quel ragazzo non ti ama cercatene un altro. Se tutto ti crolla addosso, esci fuori dalle macerie. Fatti aiutare a tirarti su. Il tuo corpo non fa schifo, hai solo combattuto per troppo tempo senza le giuste protezioni. Tutti gli angeli meritano delle ali, solo che a te hanno dato un'arma sbagliata per imparare a volare. Se non vuoi spiccare il volo troppo velocemente e nel modo più doloroso possibile, smetti di usare un'arma che non  ti appartiene. Sconfiggi i problemi parlandone, combattendo e aprendoti con qualcuno se può servire. Ma le ferite che ti fai non ti tolgono i problemi, te li aumentano. Ti aumentano il dispiacere e l'infelicità. Come pensi di trovare sicurezza e pace se non fai altro che procurarti dolore? - aveva ragione, come tutte le altre volte.

- Io non ci riesco. Non riesco ad aprirmi con qualcuno. Tu non sai quante cose ho dovuto superare senza poterne parlare con qualcuno. Non è semplice uscire da un girone buio e non accecarsi all'imminente impatto con la luce! -

- Non se non usi degli occhiali da sole. Smettiamola con le parole in codice e parliamo chiaro. Se continui così puoi rischiare la vita! -

- L'ho già rischiata talmente tante volte che non mi fa più paura vedere la morte in faccia -

- Vuoi smetterla?! -

- Smetterla di fare cosa? -

- Di dire che morire è bello. Di dire che non ti fa più effetto! Smettila di dire cazzate e guardami negli occhi! - si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani. Fissò i miei occhi e continuò a parlare.

- Nessuno e ripeto NESSUNO deve essere capace di sotterrarti, farti del male, farti sentire debole. Devi essere forte Harry, non puoi arrampicarti nel male. Devi svegliarti e smetterla di rimanere dentro il passato o ci resterai dentro Harry, ci resterai con tutti i dispiaceri della vita. Prova a goderti queste meravigliose giornate. Stai con me, smettila di farti del male e cerca il tuo sorriso. La tua libertà. La tua felicità. Non cercarla nel dolore, cercala nella pace. Hai bisogno di parlare? Io ci sono. Hai bisogno di piangere? Di sfogarti? Sono qui porca puttana, ci sono io e non una cazzo di lametta! La lametta non parla, ferisce e basta. Io ti posso consigliare. Non vuoi il mio aiuto? Non accettarlo, ma non farti del male. Non dire che trovi piacere nel vedere la morte con gli occhi e non abbandonarti a un passato che non dovrà essere futuro. Se ci resti dentro non ne uscirai più, vuoi capirlo? - si era agitato un po' durante il discorso, ma sapevo dove voleva arrivare. Mi aveva convinto, mi aveva convinto a prendere un'altra strada. Quella che stavo percorrendo era troppo tortuosa, questa era liscia... questa era perfetta. Forse perchè c'era lui, oppure il suo sorriso a indicarmi i giusti passi nel buio. Era lui che illuminava i punti dove quel fievole raggio solare non arrivava. Ero sicuro... lui era il mio Sole. La mia stella. Il mio universo. Lui era quella parte che pensavo di non aver mai trovato. 

Le sue labbra, il suo sorriso, il suo sguardo complice, maligno o dolce erano le ragioni per cui il mio corpo si strinse al suo. In un abbraccio, si uno di quelli dove c'era un inizio, ma non c'era una fine. Come una semiretta? Possibile. Fatto sta che era la miglior semiretta che avessi mai disegnato.

- Promettilo - sussurrai al suo orecchio.

- Promettere cosa? -

- Promettimi che mi starai sempre accanto e mi aiuterai e io ti prometto che non mi farò più del male - conclusi. 

Mi guardò. Fece sciogliere il suo azzurro nei miei occhi e aprì le sue labbra in un meraviglioso sorriso. Uno di quelli ampi come un lago, un mare, un oceano. 

- Te lo prometto Harry. Fidati di me - un altro abbraccio e fui sicuro di essermi sciolto. Come neve al sole. Come ghiaccio lasciato fuori dal frigo. Mi sentivo strano. Diverso. Felice. Per la prima volta mi sentivo completo.

Al diavolo se non avrei potuto avere le sue labbra.

Al diavolo se non avrei potuto avere il suo cuore.

Avevo la sua promessa.

Avevo i suo abbracci.

Avevo i suoi sorrisi.

Avevo le sue carezze.

Le sue rassicurazioni.

I suoi raccomandamenti.

Non avevo le sue labbra? Non erano i gesti materiali quelli che segnavano l'importanza di una persona. Baciarlo non avrebbe aumentato o diminuito il mio amore per lui. Lo amavo, punto e basta, con o senza le sue labbra. Con o senza il suo corpo. Avevo una parte di cuore che si dà a un fratello. Mi stava bene così.

Volevo essere felice. Volevo scoprire quella parte che pensavo di aver perso da tempo.

Volevo essere Harry. Quell'Harry che ormai non si vedeva in giro. Quell'Harry che non faceva più fatica a sorridere. Quell'Harry che non meritava più di gettare lacrime. 

Mi sarei fatto vedere forte. La gente vuole solo vederti affondare. La gente non fa niente per il tuo bene, vuole sempre superarti, sopraffarti, seppellirti. La gente, ma non Louis. 

Louis non era LA gente. Louis era la MIA gente. Il MIO bisogno. Il MIO cuore. Quello che non avrei mai potuto lasciare a casa. Quello che non avrei dimenticato come si fa con un libro a scuola.

Era impossibile lasciare metà cuore a casa giusto? Si, lui era l'altra metà del mio cuore. Quello che la gente aveva tagliato. Distrutto. Privato di un'anima. Spogliato. Stropicciato. 

I miei battiti avrebbero ripreso continui, frequenti, normali. I miei attacchi sarebbero cessati. Non avrei dovuto avere paura di vedere la felicità.

SI, SIGNORI E SIGNORI, HARRY STYLES AVEVA DECISO DI ESSERE FELICE.

Sei sicuro questa volta?

Si cervello, questa volta voglio davvero essere sicuro.

Vuoi fidarti di Louis?

Tu ti fidi dei tuoi organi?

Si, ma questo che c'entra?

Beh dovrai imparare a fidarti di Louis. Adesso è un organo del mio corpo. Il cuore.

Sei sdolcinato.

Nella vita serve un po' di zucchero.

Tu ne usi troppo.

Vedo che sei tornato sarcasmo, eh?

Ho imparato a trovare la strada della felicità. Sai non è difficile.

Come l'hai trovata?

Ho seguito la luce...

Quale luce?

Quella del sorriso di Louis. Quel sorriso che non cessa mai, soprattutto quando ti guarda negli occhi. Come ora..

Mi svegliai da quel trance e mi accorsi che Louis mi stava fissando. Stava sorridendo e ricambiai. Un altro sorriso vero. Uno di quello che si era estinto insieme ai dinosauri.

Uno di quelli che avrebbe fatto invidia pure al Sole.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro