Prima o poi bisogna dimenticare
Capitolo XXIX
*ZAYN'S POV*
Non avrei mai saputo definire un tradimento più doloroso di quello che era appena avvenuto. Non avrei nemmeno potuto immaginare che potesse accadere da parte di Harry. E soprattutto non avrei mai capito quanto Louis potesse amare Harry. Quella non era solo attrazione o il mio ex ragazzo sarebbe riuscito a mandarlo via. In quei gesti c'era qualcosa in più... qualcosa che io non ho nemmeno potuto provare a fargli avere. E come dargli torto? Esco dall'ospedale e nemmeno il tempo di guarire che ci ritorno... riesco e ritorno... vedermi senza ferite sul corpo sembrava una cosa impossibile. E poi... chi si sarebbe aspettato un Zayn fragile come quello che ero diventato? Non io... Avevo imparato a fare forza alla gente. Le avevo fatto capire che non era con il dolore che si trovava la pace. Lo avevo fatto capire anche ad Harry... e come se rientrasse nei piani organizzati dal destino, la persona che avrebbe dovuto ferirmi, sarebbe stata proprio quella che aveva appena imparato ad amarmi. Certe volte il destino è proprio crudele. Ti mette un desiderio nel cuore solo per strappartelo via e vederti soffrire. La penso così dato che mi aveva messo Harry nel cuore e me lo stava facendo disprezzare. Non c'è dolore più grande di odiare chi prima si ama. Non volevo davvero farlo. Non volevo chiudermi nuovamente in me stesso. Avrei voluto avere la forza di perdonare Harry e di dirgli che sarebbe potuto succedere a chiunque. Ma come facevo ad ammettere a me stesso che un tradimento è una cosa perdonabile? Chi ti tradisce, lo fa perchè ormai si è accorto di non provare vere sensazioni con te. Non avrebbe altri motivi se no... Essere ubriachi può essere una delle tante giustificazioni che cerchiamo di dare ai nostri gesti. Ma in "vino veritas" e quindi tutte le azioni che si compiono da ubriachi, le si fanno solo perchè vivono nella parte remota del cuore... quella che nessuno pensa di avere ma che tutti abbiamo. Quella che ti fa dire la verità quando sei davvero arrabbiato. Quella che ti fa agire nel modo apparentemente migliore quando sei davanti alle brutte situazioni. Magari è quella che ti fa scappare quando vedi qualcosa che non vuoi o quella che ti fa reagire lanciando pugni a quello stesso soggetto. Non saprei definire cosa è capace di fare la parte remota del cuore, ma ero sicuro che era capace di farti odiare chi hai sempre amato. Harry era diventato un chiodo fisso ormai. Non riuscivo a digerire il fatto di essere stato preso in giro. Sapevo che amava Louis, ma aveva comunque deciso di provarci con me, dandomi la speranza che potesse aver provato un pizzico di ciò che aveva provato il mio cuore. Ma mi sbagliavo. Era troppo inferiore per essere calcolato. Ero troppo insulso per far parte della sua vita. Aveva bisogno di persone che lo amassero... lo ripeteva sempre... eppure non faceva altro che respingerle. Aveva bisogno di chi lo coccolasse e non lo trattasse mai male... eppure si affidava sempre alle persone sbagliate. Aveva bisogno di sentirsi protetto... eppure si univa sempre al pericolo. Faceva tutto l'opposto di ciò che desiderava. Non capivo più se amasse la pace o la sua terribile e tortuosa vita. Era un rebus, uno di quelli che fai fatica a svelare, uno di quelli che possono distruggerti tutti i neuroni senza farti mai trovare una soluzione. Era quello che mi stava succedendo. Stavo cedendo pezzo dopo pezzo, senza aver trovato quella parte che mi avrebbe sostenuto e riunito. Pensavo fosse Harry... lo pensavo perchè nonostante il tradimento continuavo ad amarlo... ma il destino mi aveva mandato un altro dei suoi tanti giochetti.
Sentii la porta sbattere, segno che uno dei due era uscito, ma il mal di testa era troppo forte per farmi immaginare chi potesse essere. Portai le mani alle tempie, sperando che potesse passare, ma non servì a nulla. Il dolore si diramava alla velocità della luce. Forse arrivai pure ad urlare, ma non me ne accorsi, dato che sentivo come se qualcuno mi stesse sbattendo dei coperchi di metallo a pochi centimetri dalle orecchie. Portai le mani a coprirle e serrai gli occhi. Il mal di testa era triplicato e mi sentivo davvero intontito. Nemmeno dopo una sbronza mi sentivo in questo modo, quella in confronto era proprio un dolore accettabile. Capii che qualcuno era entrato in stanza solo perchè sentii le sue mani sul mio corpo. La mano fasciata, che a modo mio cercavo di pressare sull'orecchio, iniziò a far male, così dovetti staccarla. Aprii gli occhi e vidi tutto sfocato. Anche la gamba prese a dolere. Ogni cosa era contro di me in quel momento.
- L-louis.. - dissi, poco prima di perdere totalmente i sensi. Era Harry quello ad essere uscito di casa, perchè quelle mani piccoline le avrei riconosciute ovunque e appartenevano solo ed esclusivamente a Louis.
*HARRY'S POV*
- Volete davvero abusare del mio corpo al centro di un parchetto? - chiesi spavaldo. Ero riuscito a mettere da parte il dolore, sapevo che non sarebbe servito a nulla e per la prima volta iniziavo a comportarmi da strafottente, proprio come faceva la maggior parte della gente.
- Non passa mai nessuno da questa stradina. E' buio ed è deserto. Io credo proprio di si, tu John? - avevo sperato che con le mie parole rinunciassero ai loro intenti, ma iniziai ad agitarmi quando sentii le loro mani sul mio corpo. Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai a terra e senza felpa. Ci stesi circa cinque minuti a pensare a come avessero fatto, mentre quelli passavano a togliermi i jeans e le scarpe. Cosa ci trovavano di bello a stuprare e spogliare qualcuno? Cosa ci trovavano di bello a farlo in un parchetto?
- Io la penso proprio come te, fratello. Questo ragazzo me lo scoperei ovunque e non solo in un parchetto ma anche al centro di un pienissimo ristorante - le parole di John mi schifarono più delle sue mani sul mio membro. Odiavo sentirmi violato. Odiavo sentirmi l'anima perforata ogni volta che comparavo i tocchi delicati di Louis a quelli di Rick e John. E come se non bastassero solo i miei pensieri, incominciai a stancarmi dei loro tocchi secchi e dolorosi. Più che sfiorare la pelle, me la stavano lacerando. Le loro mani sembravano intrinseche di acido.
- Lasciami! Toglimi le tue mani di dosso! - era la prima volta che provavo a reagire. Era la prima volta che mi sentivo sicuro dei miei gesti. Che fosse stato Zayn ad avermi imparato a reagire?
- Te lo scordi. Rick tienilo. Sprofondo io per primo - a quel punto iniziai davvero ad agitarmi. Non volevo che quei coglioni mi facessero altro male. Volevo essere libero, perchè non ci riuscivo mai? Rick mi afferrò le braccia e mi tenne fermo, mentre l'altro compagno mi rotolava a pancia in giù per avere più controllo sul mio corpo. Le sue mani passavano possessive sulle mie natiche e la cosa mi dava più che fastidio.
- Togli quelle mani da lì-Ah! - come era suo solito fare, mi penetrò con un colpo secco. In effetti era da troppo che qualcuno non lo faceva...
- O-oddio... - ansimò uno, mentre l'altro si preparava a fare la stessa cosa.
Quella sera subii due violenze, dagli stessi tizi che mi avevano fatto andare all'ospedale, ma che mi avevano regalato una famiglia meravigliosa. Tentavo davvero di essere forte e c'ero pure riuscito, in parte. Non avevo pianto e non appena mi avevano lasciato dicendo "Non è finita qui, ci divertiremo altre volte." e minacciato dicendo "Parlane con qualcuno e ti troverai in mezzo ai tuoi amici morti" mi tirai su i pantaloni e mi rannicchiai contro l'albero. Mi ero limitato a stare in silenzio e subire. Era inutile gettare fuori altre lacrime, era inutile ribellarmi. Loro avrebbero usufruito del mio corpo... con o contro il mio volere. E mi toccava semplicemente stare in silenzio. Non volevo che toccassero Zayn... Louis... Johannah... nè tanto meno le piccoline.
Vidi delle ombre familiare sfrecciare in direzione di casa mia. All'impatto pensai che fossero quei due mostri, poi mi accorsi dei capelli biondi di Niall e così indossai velocemente la felpa e le scarpe e gli corsi dietro.
- Niall! Liam! Che succede? - delle piccole goccioline d'acqua presero a bagnarmi il viso. Londra era proprio imprevedibile. Un attimo prima c'è il sole e un attimo dopo piove da matti. E infatti, la pioggia violenta non tardò ad arrivare.
- Ci mancava solo la pioggia - borbottò Niall, arrestandosi e girandosi verso di me.
- Harry? Che ci fai qui? - continuò Liam.
- Ho combinato un pasticcio dietro l'altro. E voi? - chiesi, con i polmoni che scoppiavano nel petto. Iniziai a tremare senza neanche accorgermene.
- Ci ha chiamato Louis, Zayn è svenuto. Stavamo correndo da loro - concluse Niall, riprendendo a correre. Io e Liam gli andammo dietro, fino ad arrivare a casa "mia". Mi arrestai sulla soglia e dissi loro di andare avanti. Non sapevo proprio se fosse stato o meno il caso di entrare nella stanza di Zayn. Ero preoccupatissimo per lui, ma non sapevo se la mia presenza fosse stata gradita. Iniziai a pensare che era meglio farmi una doccia. Nel frattempo avrei capito se la situazione fosse stabile o meno e se fosse stato il caso di andare a trovare Zayn e incontrare lo sguardo glaciale di Louis. Restai circa venti minuti nella doccia. Provai a strappare via la pelle con la spugna, intendo a fare ciò che avevo fatto la mattina stessa. Ma i segni di una violenza non sarebbero andati via nemmeno dopo mille docce. Sarebbero restati lì. Se non sulla pelle, dentro l'anima, a divorarla proprio come facevano le arpie con la carne dei prigionieri.
Rassegnato, chiusi l'acqua e mi asciugai, comprendendo nel repertorio anche quell'ammasso di ricci disordinati. Potevo sentire benissimo i ragazzi parlare e quando percepii la voce di Zayn, mi sentii molto più calmo del solito.
Mi feci coraggio ed entrai nella sua stanza, trovando Zayn sul letto, con uno strano sorriso sul volto. Niall seduto sulla poltrona, a gelare. Liam ai piedi del letto e Louis era rimasto in piedi. Mi sentivo sono d'intralcio.
*LOUIS' POV*
Non appena Zayn mi svenne tra le braccia, la prima cosa che feci fu cercare di non entrare nel panico, come mi aveva consigliato il medico. Chiamai i ragazzi, tanto per non sentirmi solo in una situazione del genere e aspettai con pazienza che Zayn si fosse svegliato. Restai circa dieci minuti a fissare il vuoto. Tutto quello che era successo con Harry mi aveva stravolto la giornata e anche i sentimenti. Dopo quella notte che avevamo passato insieme, sentivo qualcosa di diverso per lui. Non era semplice amore "fraterno"... avevo ammesso a me stesso di essermi innamorato. Ma come ci si può innamorare di chi ti promette una cosa e poi non la mantiene? Mi ero sentito preso in giro e molto probabilmente mi ero comportato da coglione con Harry, lasciandolo così, ma certe volte il mio egoismo prende il sopravvento e credo di farmi del bene, allontanando anche chi mi ama.
Scacciai i pensieri e mi avviai verso la cucina, prendendo la medicina per Zayn. Appena tornai nella sua stanza lo trovai con gli occhi aperti e letteralmente spaesato. Era arrivato il momento di chiarire tutto con lui. Gli volevo bene e non volevo perdere il mio migliore amico per colpa di una promessa. Per colpa di Harry.
- C-cosa è successo? - biascicò, trascinando qualche parola, ma mantenendo un tono che faceva notare il suo disprezzo nei miei confronti.
- Hai perso i sensi. Gridavi, ti lamentavi, ma non riuscivi a sentirmi e sei svenuto. Tieni, prendi questa. Il dottore mi ha detto che è normale, dato che hai avuto un trauma cranico, quindi devi stare a riposo -
- Smettila - restai allibito dalle sue parole... cosa voleva dire?
- Cosa? -
- Smettila di fare finta che ti importi ancora qualcosa di me - sbottò scontroso.
- A me importa di te. Sempre. Mi dispiace se prima, quando eravamo sulle scale, ho detto qualcosa di troppo, ma non pensavo che Harry potesse piacermi così tanto e non volevo nemmeno portarlo al punto di tradirti. Ma abbiamo iniziato con un bacio e lui non si è voluto fermare, quindi ho pensato che fosse tutto apposto! -
- Non è tutto apposto Louis. Non potrebbe per niente essere tutto apposto. Mi ha tradito. Lo ha fatto perchè hai iniziato tu col tuo bacio. Io mi fidavo di te e non avrei mai potuto immaginare di essere tradito... non da te! -
- Zayn ascoltami. Io lo so che spesse volte sono stato assente, so che mi comporto da coglione, da menefreghista e spesso anche da egoista, ma se c'è una cosa a cui tengo molto, più della mia stessa vita, è la mia amicizia con te. Mi hai sorretto sempre quando io ne avevo bisogno. Mi hai aiutato e suggerito le cose giuste da fare quando ho passato l'inferno e mi dispiace se entrambi ci siamo innamorati della stessa persona, ma non voglio perdere il mio rapporto che ho con te. E poi nessuno di noi ha Harry, ormai. Lui ha spezzato la sua promessa e io ho fatto lo stesso con la mia, quindi nemmeno io ho avuto ciò per cui ho lottato. A questo punto ti chiedo di uccidermi, pugnalarmi, picchiarmi, avvelenarmi... fammi tutto quello che vuoi, ma non lasciare che qualcuno ci separi. Lo so che sono un idiota di prima categoria e che ho fatto continue cazzate con tutti quanti, ma io ci tengo a te, Zayn... ci tengo davvero tanto e ogni volta che abbiamo litigato, anche se per sciocchezze, mi sono sentito oppresso dai problemi, cosa che non succedeva quando li superavamo insieme. Con te mi sono sempre sentito forte e sicuro e se tu mi abbandoni, cadrò e non mi rialzerò più. Non ti uso... la mia amicizia con te è importante... ti prego credimi... - mi accorsi di aver pianto. Alcune lacrime scorrevano veloci sotto lo sguardo esterrefatto di Zayn. Forse non si aspettava che piangessi, forse non si aspettava che gli dicessi tutte quelle cose, ma per la prima volta in vita mia mi ero sentito libero. Gli avevo detto tutto ciò che non avevo mai avuto il coraggio di dirgli. La nostra amicizia era basata su gesti nascosti. Non importava dire "Ti voglio bene" per capire quanto realmente ce ne volessimo. Per noi contavano i gesti. Un abbraccio era meglio di mille parole, che probabilmente avrebbero solo peggiorato la situazione.
- I-io... T-tu... Non mi hai mai detto tutto questo -
- Lo so... lo avevo appena pensato... -
- Mi dispiace se ho reagito d'impulso, ma sai che alle volte non ragiono, quindi vieni qui... - spalanca le sue braccia, lasciandosi scappare una piccola smorfia per il gesto brusco, e subito dopo io mi fiondo in esse. Un altro abbraccio, uno di quelli capaci di tranquillizzarti e portarti al sicuro.
Non appena sentii il campanello suonare, scesi di corsa le scale e aprii la porta. Lasciai che Liam e Niall corressero immediatamente al secondo piano, mentre di sfuggita mi accorsi che Harry non sapeva cosa fare. Feci in modo che non mi vedesse e poi seguii i ragazzi, ritrovandomi nuovamente nella camera di Zayn.
Iniziarono a chiedergli come stesse e cosa fosse successo, domande a cui risposi io, dato che Zayn era ancora confuso riguardo a quel fatto. Ci furono anche delle battutine da parte di Niall e fortunatamente servirono per alleggerire l'aria che si era creata. Di Harry nemmeno una traccia. Non si faceva vivo da quasi mezz'oretta, ma come se non bastasse parlai troppo e lo vidi sbucare poco dopo dalla porta.
Ci girammo tutti a guardarlo. Sapevo che non aveva ancora capito cosa gli convenisse fare, se entrare oppure uscire dalla stanza. Era in soggezione.
- Allora? Che fai piantato lì? Vieni a sederti no? - lo incitò Niall.
- Emh... volevo solo sapere se Z-zayn stava bene.. - prese a torturarsi le mani. L'ansia si stava completamente impadronendo di lui e questo non avrebbe portato a nulla di buono.
- Beh chiediglielo allora... è proprio lì! - Niall indicò sfacciatamente Zayn, che fissava di sbieco Harry. Come me, non riusciva più a guardarlo neglio occhi.
Harry prese un respiro profondo e disse : - C-come stai, Z-zayn? -. Cercava di guardare gli occhi di Zayn, che scappavano in continuazione.
- Bene. - disse lui, improvvisando un tono gelido che fece addirittura sobbalzare il ragazzo dagli occhi verdi. Aveva deciso di usare l'indifferenza e lo avrei fatto anche io. Non volevo perdere Zayn... non volevo più fargli male e, dato che Harry ne aveva fatto a me, era arrivato il momento di mettere tutto da parte e dimenticare.
-O-okay... io vado nella mia stanza -
- Non ti ha chiesto nessuno dove fossi diretto - aggiunsi freddo. Mi stupii del tono glaciale di voce che ero riuscito a mettere in atto. Harry si girò e immerse i suoi occhi nei miei. Potevo leggere il dolore che gli aveva suscitato quella frase... ma lui ne aveva inflitto altrettanto a me mentendomi sulla promessa.
- Louis - Liam mi richiamò, proprio come fanno i papà con i loro figli. Ma io non avevo un padre e non ne volevo altri.
- Louis un corno! Non fa altro che sparare cazzate. Non mi interessava sapere dove volesse andare, ma speravo solo che se ne andasse. Ma come puoi vedere anche tu è ancora qui! Mi ruba l'ossigeno! - dibattei furioso.
- Dovresti smetterla... - mi incitò Niall, ma Harry lo bloccò.
- N-no... ha ragione... me lo merito - prima che uscisse dalla sua stanza notai che delle lacrime stavano graffiando il suo adorabile viso.
"Bravo Louis, sei proprio riuscito a ferirlo, più di quanto avessero potuto fare le altre persone".
Zayn non disse nulla. Era d'accordo con me. Anche lui in fondo era stato preso in giro da Harry.
Restammo un paio di minuti in silenzio, ma dei fortissimi rumori ci fecero scattare in piedi. Tutti tranne Zayn, ovviamente.
- Che succede? - chiese Liam.
- Veniva dalla stanza di Harry - aggiunse Niall.
- Andate a controllare, forza! - ci sgridò Zayn.
Ancora terrorizzato presi a correre verso la sua stanza e spalancata la porta trovai tutti i suoi oggetti sparsi per il pavimento.
- Harry? - lo chiamò Niall. Dei singhiozzi soffocati venivano dal bagno. Dissi agli altri di restare al loro posto. Non volevo rischiare che vedessero Harry con una lametta in mano e del sangue sul polso. In fondo era colpa mia. Mi ero ritrasformato nel Louis egoista e avevo esagerato con le parole.
Entrai lentamente nel bagno e contro ogni mia supposizione lo trovai rannicchiato a terra, ma senza tracce di sangue.
- Harry... - iniziai, ma lui fu più veloce di me e si alzò da terra, iniziando a parlare a raffica.
- Tu sai benissimo la merda che ho passato. Sai tutte le volte che sono stato violentato e ferito. Sai anche le volte che ho rischiato la vita e le volte che pensavo fosse meglio cessare di esistere. Sai anche tutto il male che mi hanno sempre fatto e sai che non lo farei mai a nessuno. Non era mia intenzione venire a letto con te e tradire Zayn. Non lo avrei mai voluto, ma non riuscivo a controllarmi. Ti corro dietro da quando ho messo piede in questa cosa e non facevo altro che pensare a quanto fossi innamorato di te, e tu cosa fai? Hai pure il coraggio di fare quello offeso? Ho fatto quella promessa solo perchè mi fidavo di te, ma tu mi ignoravi. Ti vedevo sempre con Eleanor e sai quanto potesse essere difficile vederti tra le braccia di una donna e sapere che non puoi mai essere al suo posto? No, non sai quanto è orribile per la vista e per il cuore. Zayn mi ha aiutato ad uscire da questo stramaledetto tunnel. Non ti ho detto niente della promessa perchè non volevo che tu mi lasciassi. Ho ragionato da egoista, ma tu lo fai sempre. Ho iniziato a capire che avrei dovuto innamorarmi di qualcun altro. Ho pensato a quanto Zayn potesse amarmi e ho deciso di provarci con lui. Ma non volevo giocare con entrambi. Non mi era passato nemmeno per l'anticamera del cervello. Come se non bastasse mi ritrovo ad essere umiliato e preso in giro dall'unico ragazzo che abbia mai potuto amare! Mi hai fatto innamorare di te solo per divertirti a vedermi soffrire? Beh allora grazie tante Louis. Perchè in questo momento penso che l'inferno sia molto più accogliente di questa vita - grida ogni parola. Sfoga la sua rabbia urlando tutto ciò che si teneva dentro. Io in compenso mi ritrovai a fissarlo scioccato. Sapevo che stava male, ma non pensavo potesse arrivare a tanto. Mi sentivo un idiota. Non avrei dovuto offenderlo in quel modo.
- Harry mi di.. -
- No, non dire che ti dispiace! Non farlo dopo che mi hai pugnalato cento volte, chiaro? Dimmi che mi odi, dimmi che vuoi vedere morto e che preferiresti goderti lo spettacolino della mia sofferenza, ma non dirmi che ti dispiace. Ti assicuro che fa meno male... - si aggrappò al lavandino. Temetti in una caduta verso il pavimento, ma si trascinò fino a sedere e riprese la sua lenta danza delle lacrime.
- Non ti dirò che mi dispiace... ma posso dirti che se ti tratto male è solo perchè non riesco a concepire che tu non possa più essere mio... - dissi, uscendo dalla stanza e sentendo il suo sguardo pungermi addosso.
Sapeva che tenevo ancora lui... ma sapeva anche che lo facevo soffrire. Non avrei mai voluto che arrivasse al punto di piangere in questo modo.
"Ammettilo Louis, sei un vero coglione!"
" Lo ammetto"
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