Lancio nel vuoto
Capitolo XXVIII
*LOUIS'S POV*
- Louis, stai ancora dormendo? - odiavo quando mi dovevano svegliare. Se continuavo a dormire era perchè avevo sonno e non perchè aspettavo che qualcuno mi chiamasse.
- LOUIS MI STO INNERVOSENDO! E' ORA DI CENA! - continuai a mantenere il silenzio. Avevo sonno.
- Harry è con te? Non lo trovo in stanza! Non costringermi ad aprire la porta con la chiave di riserva - oh merda. Oh merda. Oh merda. Spalancai gli occhi e mi accorsi di avere il corpo di Harry ancora tra le mie braccia.
- Cazzo - sussurrai scuotendo leggermente Harry. I ricci incorniciavano il suo bellissimo volto, donandogli un'aria angelica.
- Scusa mamma, stavamo dormendo, fra 5 minuti scendiamo - non appena sentii un "okay" da parte di mia madre, arrivai a sospirare. Harry non accennava a svegliarsi, così mi ritrovai a ritrovai a rinunciare. Ne approfittai per vestirmi, non avevo tempo per una doccia, l'avrei fatta dopo.
- Harry mannaggia a te... ti decidi a svegliarti? E' tardi! - il ragazzo in questione sbattè leggermente le palpebre e mi fissò con i suoi smeraldi. A quel punto non sapevo più cos'avrei fatto. Ora che eravamo finiti a letto e... Oh cazzo, ma io sono etero! Beh dopo quella notte non credo proprio che continuai ad esserlo. Per le ragazze provavo una leggera attenzione, ma Harry aveva messo la mia vita sottosopra. Lui non sa che quando l'ho baciato per la prima volta non ero ubriaco... cioè un po' lo ero ma desideravo troppo baciarlo e così mi sono fatto trascinare dall'alcol. Ma lo ricordo benissimo. Non potrei mai scordare la morbidezza delle sue labbra, nemmeno dopo quella "notte di fiamme". Il punto è che adesso le cose andavano a peggiorare. Lui stava con Zayn e io lo avevo tentato al tal punto da farlo cadere in trappola. Non era mia intenzione farlo sentire in colpa, ma avevo bisogno di lui, del suo calore, del suo corpo... del suo amore. Mi ero sempre detto di non essere gay, di non aver avuto mai il bisogno o la voglia di baciare un ragazzo, eppure ci avevo anche l'amore. Amore o sesso? Non saprei per niente dirlo... da parte mia c'era un po' d'amore, ma da parte di Harry? Beh per averlo fatto ci deve essere almeno un briciolo d'amore... no? Mi accorsi di aver fissato incessantemente Harry solo perchè fu lui a interrompere i miei pensieri.
- Cosa pensi di fare adesso? - chiese affranto. Bella domanda? Cos'avrei dovuto dirgli? Dimentichiamo tutto? Facciamo finta di niente? Non scordiamolo mai? Era così complicato scegliere. Io di certo non lo avrei scordato, ma come facevo a sapere che per lui sarebbe stata la stessa cosa. Magari mi avrebbe riso in faccia dicendomi che è stato solo un errore e allora cos'avrei dovuto dirgli? Hai ragione? Per me, se proprio deve essere considerato errore, è stato quello più bello, quello senza confini o delusioni.
- I-io non lo so... tu cosa vorresti fare? - azzardai, sperando in una risposta concreta.
- Adesso voglio solo andare a letto, nel mio letto. Magari ne parliamo domani dopo scuola, eh? - lo notai dal suo tono di voce. Non era vero che non voleva parlarne, piuttosto si sentiva troppo traditore per esprimere il suo parere. E come dargli torto. Non è facile accettare un tradimento del genere. Non sarebbe stato facile nemmeno per Zayn, che ha persona sempre la testa per lui. Glielo avrebbe detto? Oppure avrebbe fatto finta di niente? Non era da Harry... lui preferiva restare solo che vivere nell'agonia di una bugia. Forse era la cosa migliore, oppure quella più semplice o nettamente quella più sbagliata, ma era pur sempre una decisione che spettava a lui.
- Ma è ora di cena. E' appena venuta Johannah per avvisarci e.. - mi bloccò e mi vietò di continuare a parlare, muovendo la mano in aria e chiudendo gli occhi. Quando li riaprii erano lucidi. Lucidi come se uno tsunami li avesse appena inondati.
- L-louis voglio solamente dormire. Dì a Johannah che non scendo, per favore - a quel punto dovetti annuire. Magari dopo cena sarei passato da lui per portargli qualcosa da mangiare, ma in quel momento voleva stare da solo e non volevo farlo innervosire maggiormente. Lo lasciai in stanza, intendo a vestirsi e a mascherarmi le lacrime che gli uscivano disperate dagli occhi. Non amava farsi vedere mentre piangeva, lo avevo capito ormai, eppure pensavo che avesse superato quella sua fragilità.
Aveva insultato magicamente il ragazzo che prendeva in giro Zayn, mi aveva fatto una promessa che avrebbe continuato a mantenere e poi leggevo nei suoi occhi che c'era qualcosa in più che non voleva dirmi. Mentre avevamo fatto l'am-.... sesso, vedevo una strana complicità nei suoi occhi, come se gli piacesse il fatto di averlo fatto con me e non di averlo fatto e basta. Ecco perchè mi veniva voglia di tornare indietro e farmelo dire... ma il più delle volte facevo supposizioni sbagliate e non mi andava proprio di farne un'altra, soprattutto in quell'argomento così delicato.
E' difficile separare due anime che si sono appena unite.
Chiusi gli occhi... sospirai e continuai a scendere le scale. Mi sedetti e cenai, come se nulla fosse successo e dissi a mamma che Harry non aveva fame.
Poi lo capii... capii tutte le cavolate che mi ero sempre detto. Capii di aver sempre sbagliato strada.
Forse non ero gay... ma ero sicuramente innamorato di Harry.
*HARRY'S POV*
Non appena Louis uscì dalla stanza, ne approfittai per correre alla mia e farmi una doccia. Premetti forte la spugna sulla pelle, come a voler cancellare i momenti di quel pomeriggio. Non dico che mi ero pentito di averlo fatto, ma l'idea di aver tradito Zayn mi divorava l'anima. Era stato troppo veloce per poter tornare indietro o magari fermarmi. Era stato troppo coinvolgente per dire a Louis che stavamo facendo uno sbaglio. Eppure non mi ero mai sentito in quel modo in vita mia. Ero completo, felice, appagato, gioioso e innamorato. Sapevo già di amarlo, ma dopo quel pomeriggio mi ero accertato di tutto. Un attimo prima mi ero ritrovato a passare dolorosamente la spugna sul mio corpo e un attimo dopo mi ero accorto di averlo accarezzato dolcemente, come a chiedere indirettamente scusa a Louis per aver cancellato un momento del genere. E poi lui diceva di essere etero e non volevo di certo fare la figura dello stupido. Magari, se non ci fosse stato Zayn avrei rischiato, mi sarei confidato e avrei preso al volo qualsiasi batosta mi avessero lanciato. Ma in quel momento dovevo pensare se dirlo e come dirlo a Zayn. Non potevo andare lì e dirgli: "Ciao ragazzo che mi ha donato il suo cuore, sappi che sono andato a letto con Louis... che ne pensi?". Mi odiavo un'altra volta, per essere stato troppo lento a pensare e a reagire. Ma mi sembrava la cosa più giusta del mondo. Riecco che la pelle veniva sfregata violentemente. Sospirai, mi sciacquai e uscii dalla doccia. Notai che la pancia e le braccia erano rosse, segno di quell'imminente violenza. Una cosa era certa, non m'importava come, ma dovevo dirlo a Zayn. Lui non meritava per niente un traditore come me. Ad essere sinceri, Louis era andato a letto con un altro traditore. Non sapeva che avevo rotto la sua promessa. Non sapeva per niente che mi ero tagliato e che Zayn non aveva fatto altro che difendermi e proteggermi, espandendosi al posto mio.
Mi vestii velocemente e mi sdraiai sul letto. Volevo solo scollegare il mio mondo, almeno per dodici ore. Volevo uscire dalla mia testa, volevo scappare via. Non mi ero nemmeno accorto di aver già costruito un grattacielo di mattoni sopra la mia instabile vita, se non fossi stato attento sarebbero caduti tutti quanti.
Fortunatamente la mia mente mi aveva ascoltato. Ero riuscito ad addormentarmi velocemente, nonostante i pensieri continuassero a stuzzicarmi. Poco dopo il mio risveglio avevo fatto tutto di fretta ed ero scappato da casa senza aver fatto colazione e senza aver salutato gli altri, tranne Johannah. Quella donna sembrava leggermi nella mente, mi aveva addirittura preparato un pranzo a sacco, che avevo involontariamente lasciato a casa, accanto ai soldi per comprarmi qualcosa. In poche parole non mangiavo dal giorno precedente e dire che avevo fare era un eufemismo. Lo stomaco ogni tanto brontolava, ma la cosa più fastidiosa era il dolore che avevo alla bocca dell'anima. Non sapevo definire bene se per la fame o per la vergogna.
Arrivato in classe, notai di essere ancora l'unica... forse perchè ero entrato dieci minuti prima della campanella? Mi appostai al mio banco e uscii dalla tasca il mio cellulare, aspettando che gli altri iniziassero a prendere posto. Notai quattro messaggi - cosa molto strana dato che non me ne arrivavano mai - e iniziai a leggerli.
Il primo riportava questo testo:
Ore: 7:45
Da Zayn:
Buongiorno bellissimo. Mi hanno appena dato una buona notizia. Stare a casa mi farebbe stare meglio e mi rilasciano oggi dopo pranzo. Non combinare pasticci. Un bacio. Z.
Z. Lui firmava sempre con quella Zeta. Passai così al secondo messaggio:
Ore: 8:01
Da Louis:
Perchè non mi hai aspettato? Ho capito che vuoi ignorarmi ma non puoi farlo per sempre. Dopo scuola non scappare, faremo strada insieme e arrivati a casa parleremo di quello che sai tu. E' arrivato il tempo di affrontare i problemi e non evitarli.
Sbuffai sonoramente. Cosa gli avrei detto? Cosa avevo intenzione di fare? Non lo sapevo nemmeno io.
Aprii il terzo messaggio:
Ore: 8:13
Da: Sconosciuto
Davvero bello il tuo culetto. Non riesco a non immaginarti senza vestiti addosso. Preso sarai di nuovo mio.
La cosa che mi fece bloccare il fiato non fu la frase ma le parole "di nuovo". Se era uno scherzo di Louis, non stavo ridendo per niente. Ignorai il terzo messaggio e aprii il quarto:
Ore: 8:22
Da: Sconosciuto.
Mi piace vedere come cammini tranquillamente da casa a scuola. E' bello anche vedere come entri silenziosamente in classe, subito dopo aver aperto l'armadietto. Ti sta bene la felpa bianca. Anche le supra nere sono abbinate ai disegnini astratti che ci sono raffigurati sopra. Per non parlare dei Jeans, quelli ti fasciano alla perfezione. Una sola cosa era fuori posto questa mattina. Guardati allo specchio e togliti quella piccola macchia bianche che hai sulla guancia. Provare per credere. Non sono finto. Io ti seguo Harry... e molto presto smetterlo di farlo perchè ti avrò già tra le mie mani.
Persi uno o due battiti. Quel tizio sapeva tutto di me e non poteva di certo essere Louis. Un gioco è bello finchè dura poco e non era da lui fare questo tipo di giochetti. Zayn era in ospedale e non poteva farlo. Non conoscevo nessun altro. La paura iniziò a impossessarsi di me. Per capire se dovevo davvero preoccuparmi, bloccai il telefono e mi osservai sul riflesso dello schermo. Sulla guancia destra c'era un piccola macchiolina bianca. La sfregai violentemente col dito. Poi fissai nuovamente il cellulare. Quel tizio mi aveva davvero seguito.
Ore: 8:26
Da: Sconosciuto.
Ecco, senza quella macchia stai decisamente meglio. Anzi, perfetto direi.
Non potevo di certo mandargli un messaggio con scritto: "Chi sei?" perchè qualcosa mi faceva dire che non me lo avrebbe detto mai. Eppure non sapevo cosa fare. Non potevo parlarne con Louis, non potevo farlo con Zayn. Ma forse con Johannah...
La vibrazione di un telefono interruppe i miei pensieri.
Ore: 8:27
Da: Sconosciuto
Eh no caro... so a cosa stai pensando. Tu fanne parole con qualcuno e io mi occuperò personalmente di far del male a chi ti circonda.
Una lacrima arrivò fino alle labbra, gustandole del salato.
- Styles... tutto apposto? - mi girai di scatto verso la professoressa Natak. Asciugai velocemente la lacrima e accennai un sorriso.
- Si..si - balbettai un po' confuso. Lei non sembrò crederci, così si avvicinò al mio banco e mi si parò davanti.
- Ti hanno picchiato? -
- No, è da un po' che non lo fanno. - ammisi. Stavolta annuì col capo e poi trascinò una sedia alla mia destra.
- Sai Harry... quando ero piccola avevo sempre sognato di fare la psicologa. Mi piaceva studiare il cervello e tutto i meccanismi che nascondeva. Era un organo così intrigante e misterioso per me. Ma tutti mi prendevano in giro. Mi dicevano: "Quindi lavorerai con i pazzi?". Ho imparato a ignorarli e oggi ho due lavori. Uno è quello dell'insegnate, l'altro lo faccio solo il pomeriggio e ho uno studio psichiatrico tutto mio. Vuoi sapere la cosa buffa? Che tutti quelli che mi prendevano in giro, adesso sono miei pazienti. Con questo voglio farti capire che ignorare qualcuno è meglio di non difendersi e basta, ma non devi essere mai da solo. Se hai bisogno di parlare puoi venire da me. Se hai bisogno di aiuti o suggerimenti io per te non sono la Professoressa Natak, ma Ashley. Io per te sono solo Ashley. Ho conosciuto parecchie persone che come te si lanciavano nel vuoto e non sapevano più la strada per il ritorno. Poi hanno trovato la luce e io sono qui per farti trovare la tua. Non vergognarti di nessuno. Tu sei un bravo ragazzo, intelligente e fantastico. Troverai anche tu quel tunnel che ti farà uscire da questo inferno, ma devi cercarlo con tutte le tue forze se davvero ci tieni. - poi allontanò la sedia e la rimise al suo posto, giusto un attimo prima che tutti si riversassero nella classe. La sua storia mi aveva affascinato. Ero bello poter trovare la luce nella mia oscurità. Pensavo di averla trovata con Louis e Zayn, eppure qualcosa mi faceva capire che li avrei persi entrambi.
Il mio fratellastro fu l'ultimo ad entrare in classe. Prese posto alla mia destra e non spiaccicò parola per tutte e due le ore. Poi scappò via da me e si diresse alla sua aula mentre io mi facevo il resto delle lezioni. Avevo saltato il pranzo, dato che non avevo soldi con me e non volevo chiederlo a Louis, così dopo le ore estenuanti -dato che quel giorno uscivo due ore dopo, ecco perchè dovevamo pranzare a scuola - e poi finalmente mi ero trovato all'uscita di quella tortura chiamata "scuola". Mi piaceva imparare nuove cose, ma lo avrei fatto meglio in riva al mare che chiuso in quattro mura. Avevo sempre desiderato che la vera scuola potesse essere come quella dei film, dove ti facevano studiare in giardino, nei posti vicini e all'aria aperta. Invece ci sono rimasto piuttosto male a scoprire che non era possibile una cosa del genere e che per studiare dovevi restare cinque ore (minimo) incollato alla sedia a subire chissà quante materie diverse e quante interrogazioni e spiegazioni. Per non parlare dei compiti in classe. Quando ne avevi più di uno, la cosa migliore da fare era tentare il suicidio. Suona strano detto da uno che si tagliava. La mia, in una qualche forma oscura, era una piccola missione fallita di suicidio.
- Be', sei pronto? Possiamo andare? Fissi la strada da cinque minuti - mi risvegliai al suono della voce di Louis e accennai un si con la stessa per incominciare a camminare al suo fianco. All'impatto restammo entrambi in silenzio, poi lui prese parola per primo.
- Allora quello che sto per dirti può suonare davvero strano, ma in fondo a me è piaciuto quello che abbiamo fatto. Ti avevo detto che ne avevo bisogno e... - era meglio se lo interrompevo. Non sarei riuscito a sopportare una sua dichiarazione, non prima di aver parlato almeno.
- Louis ascolta una cosa. Il fatto di aver tradito Zayn mi ha già fatto perdere la cognizione del tempo e per quanto possa essere piaciuto anche a me quello che abbiamo fatto, non credo sia il caso di riprovarci o altro. Devo ancora dire la verità al ragazzo che ha ammesso di amarmi e non so nemmeno con quale forza di coraggio ci riuscirò, ma so che è la cosa migliore. Quindi possiamo entrambi dire che è stata una piacevole sorpresa, possiamo dire che sia piaciuto ad entrambi, ma non so cosa fare -
- Se tu non fossi stato fidanzato con Zayn... ci avresti mai provato con me? - chiese, tenendo lo sguardo fisso a terra.
- Perchè avrei dovuto? Sei etero e non volevo di certo combinare pasticci... anche se alla fine lo abbiamo fatto entrambi -
- Voglio sapere un'ultima cosa. Ti sono mai piaciuto? Anche prima della relazione di Zayn o ora o dopo... - decisi che ero stanco di tenermi dentro tutte le bugie che avevo accumulato, avrei detto tutto a tutti.
- Sono ancora innamorato di te Louis... ma so che tu non sei gay, quindi risparmiami la predica... -
- No.. non c'è nessuna predica, anche perchè mi sono accorto che anche tu mi piaci e poi la nostra promessa ci ha legato in un modo unico - mi bloccai sulla soglia della porta di casa. Non mi ero nemmeno accorto di essere arrivato. Poi rimuginai le parole... la nostra promessa... promessa... quella che avevo infranto? Si, quella.
- Louis devo dirti delle cose. Spero che non ti arrabbierai -
- Non ti assicuro niente, ma ce la metterò tutta. L'importante è che tu mi dica la verità. Entriamo dentro, tanto siamo soli, per quanto ne so Zayn viene un po' più tardi - annuii e lo seguii fino al divano. Presi varie boccate d'aria prima di iniziare a parlare. Speravo con tutto il cuore che non si arrabbiasse. Non volevo perderlo. Non dopo che mi aveva detto di provare qualcosa per me e non dopo quello che era successo tra noi due. Pensai a cosa dirgli. Magari questo particolare avrei potuto evitarglielo... e allora cosa gli avrei detto?
- Allora? Che mi devi dire? -
- Emh... puoi non dire niente di tutto questo a Zayn? Cioè il fatto che siamo andati a letto? Perchè vorrei essere io a dirglielo e non so proprio come fare... cosa gli dico? Ciao Zayn, sappi che ti ho tradito? -
- Perchè avrei dovuto arrabbiarmi, scusa? E poi puoi anche dire che la colpa è stata mia, che ti ho costretto o qualcosa del genere, se vuoi libartene. - chiese innocentemente. Beh è ovvio che non puoi arrabbiarti se non ti dico la verità. Poi una vocina si presentò nella mia testa: "Sei un codardo! Stai peggiorando le cose! Diglielo, almeno non dovrai più nasconderlo". Inutile dire che aveva ragione. Era sicuramente la mia coscienza.
- No, non voglio darti la colpa di tutto. Ero cosciente, so quello che ho fatto, l'ho voluto pure io e mi è piaciuto tanto. Devo solo trovare il modo e il momento migliore per dirglielo - sbuffai, abbandonando la schiena allo schienale del divano.
- Non è il modo o il momento migliore per dirglielo, ma lo hai appena fatto - sussurrò una terza voce. Mi girai di scatto, pensando che Louis di fosse alzato dal divano e avesse parlato dalle scale, ma in realtà la terza voce apparteneva a Zayn in persone. Mi guardava con uno sguardo troppo malinconico e un sorrisino triste stampato sulle labbra. Con un braccio teneva la stampella e allo stesso tempo cercava di trovare un giusto equilibrio tra la gamba rotta e il braccio fasciato. Aveva ancora parecchi graffi sul viso e sul corpo... avrei aggiunto anche sul cuore dato ciò che gli avevo indirettamente confessato.
- Zayn aspetta! Io... volevo davvero dirtelo in un modo migliore, ma pensavamo che non fossi ancora tornato - mi avvicinai a lui, che prontamente indietreggiò e salì faticosamente un gradino.
- Lo so... ho sentito tutto... n-non preoccuparti... n-non sono arrabbiato con te, credo... devo dire solo che non me lo aspettavo da lui - con un cenno del capo e un'espressione disgustata si voltò verso Louis, che abbassò lo sguardo sconfitto, per poi rialzarlo arrabbiato.
- Beh non è colpa mia se non riesci a tenertelo forte - sbottò totalmente irato.
- Tenermelo forte? Porca puttana ero in ospedale e lo avevo affidato in buone mani, non potevo minimamente immaginare che il suo "etero" fratellastro se lo portasse a letto! - gridò Zayn. Volevo proprio evitare tutto quello che stava accadendo, ma era inevitabile ormai.
- Non ne ho approfittato! Se è questo che pensavi allora ti sbagli di grosso! Ho capito semplicemente che ci tenevo particolarmente a lui e in un altro modo... ho capito che mi piace e l'ho fatto perchè lo desideravo più di ogni altra cosa! - annunciò Louis, facendo raggelare Zayn.
- Allora scusa se durante la tua pausa di riflessione me ne sono innamorato pure io! - iniziò a tossire e portò la mano sana allo stomaco, così prontamente mi avvicinai a lui, ma mi scostò via.
- Lo sa? - mi chiese. Inarcai le sopracciglia, non capendo a cosa si riferisse.
- La promessa. Lo sa? - chiese nuovamente. A quel punto, dato che capii, scossi la testa in segno negativo e lui disse.
- Quindi l'avete fatto nonostante quello? -
- Quello? Di cosa state parlando? Harry cos'è che non so? - domandò Louis. A quel punto capii che dovevo dirgli la verità, non potevo più mentire.
- Harry non devi dirlo per forza - esclamò Zayn, ma io dissi che dovevo. Lui scrollò le spalle in segno di resa e poi si girò.
- Dove vai? - chiesi.
- Nella mia sta. Voglio stare da solo - E lentamente salì in camera sua.
Solo quando restammo io e Louis, mi decisi a parlare.
- Ho rotto la nostra promessa un po' di tempo fa... mi ero tagliato e mi sentivo in colpa per averti mentito... così quanto tu eri entrato nella mia stanza, Zayn si era preso la colpa di tutto e mi ha salvato prima di compiere il terribile gesto che mi avrebbe distrutto... ma alla fine l'ho fatto lo stesso -
- Quindi tu mi hai mentito? Hai rotto la nostra promessa e avresti continuato a farlo? Sei stato in silenzio e non mi hai detto niente, te ne rendi conto? Ma io ti ho sempre detto che le mie promesse le mantengo... e devo farlo anche adesso Harry... Per la prima volta in vita tua, questa è colpa tua. -
- Louis io l'ho fatto solo perchè sono innamorato di te e non volevo che tu mi abbandonassi! Non l'ho fatto più dopo quella volta, sono diventato forte e sei stato tu a dirmi la stessa cosa -
- Mi dispiace, ma mi è appena stato detto che tu non sai mantenere le promesse... è inutile che lo faccia pure io! - sbottò, salendo di corsa le scale e lasciandomi da solo. Le lacrime iniziarono a scorrere dai miei occhi... sapevo che mi avrebbero abbandonato dopo queste riflessioni.
Uscii di corsa da casa e andai nel parchetto lì vicino. Volevo stare da solo, anche se in realtà lo ero già. Tutto il mio grattacielo di mattoni, mi ero caduto addosso, proprio come temevo. Mi sedetti in una panchina lì vicino e asciugai le lacrime, poi il telefono mi vibrò in tasta e aprii il messaggio, pensando fosse Louis oppure Zayn.
Ore: 19.15
Da: Sconosciuto.
Girati.
Mi girai e li notai. John e Rick... quei due porci maiali che avevano già abusato di me. Cosa volevano ancora? Non vedevano quanto fossi distrutto?
- Si dice che il gioco è bello finchè dura poco... sono felice di annunciarti che il mio è ancora più bello perchè non finirà facilmente - disse John, avvicinandosi sempre di più.
"Davvero Dio, se ho fatto qualcosa di male nella mia umile vita precedente, non gettarmi tutte le punizioni adesso. O per lo meno, se proprio devo soffrire, uccidimi una volta buona per tutti e facciamola finita con questa merda di vita." pensai, prima che quei tizi mi afferrassero le braccia.
Avevo fatto come quei ragazzi che mi aveva accennato Ashley. Mi ero lanciato nel vuoto.
______________________________________________________
RIECCOMI QUI. GRAZIE A CHI COMMENTA E VOTA. VOLEVO AVVISARMI NUOVAMENTE CHE POTETE TROVARMI SU:
FACEBOOK: Emily Rossi
ASK: littledream_28
TWITTER: Little_dream
E DA ADESSO ANCHE SU:
TUMBLR: bellavita98
SE VI VA, SEGUITEMI. MI FAREBBE SOLO PIACERE *-*
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro