L'innocenza dei bambini.
Capitolo XX
* Zayn's Pov *
Si staccò di scatto e portò una mano davanti alla sua bocca. Cosa c'era che non andava, adesso?
- M-mi dispiace... sono incoerente... prima dico che sono innamorato di Louis e poi bacio te... scusa Zayn, non voglio usarti, ma sono confuso e l'ho fatto solo perc.. - lo interruppi sapendo già dove voleva andare a parare.
- Solo perchè il momento sembrava quello giusto. Non preoccuparti Harry, va tutto bene. Ora è meglio se torno in stanza... magari cerco di riposare un altro po' -
- Ma non hai già dormito abbastanza? - chiese corrucciando le sopracciglia. E' una scusa! Davvero non te ne accorgi? Avrei voluto urlargli, ma annuii e feci finta di nulla.
- Si, ma ho ancora sonno - mi sorrise timidamente e per quanto cuore e cervello stessero lottando, lo feci anche io. Ampliai il mio sorriso, ma non fui sicuro di averne fatto uno sincero o uno falso che diceva: Non vedo l'ora di chiudermi in stanza a pensare.
- Però ceni, vero? - chiese insicuro della mia risposta. Borbottai un "si" poco sicuro e veloce e alzandomi mi chiusi in stanza.
Ero davvero innamorato di Harry? Cosa me lo faceva credere?
Mi ritrovai al mio modo di osservare le sue labbra. Era come se non aspettassi altro che unirle alle mie. Le fissavo incessantemente, sperando che potessero accorgersi del mio sguardo e che potessero baciarmi, senza lasciare che altri pensieri affluissero nella mia mente.
Pensai anche a come fissavo i suoi occhi. Alternavo lo sguardo da quegli smeraldi verdi alle labbra sottili ma appetitose. Fissavo gli occhi, chiedendogli sempre il permesso. Un permesso che non mi veniva mai dato. Eppure li fissavo comunque, notando il variare del verde. Quando piangeva diventano chiari, quasi morti. Pieni di lacrime ma senza vita. Quando sorrideva, uno di quei sorrisi veri, luccicavano, come se le stelle si stessero specchiando in quel prato verde. Erano speciali, come lui del resto.
Pensai a quei tagli. Tagli che rovinavano la sua candida pelle. Volevo essere la sua ancora di salvezza, eppure mi trovavo ad affondare nel fondale marino, senza essere attaccato a una nave. Non portavo nessuno con me, ma era come se stessi trascinando mille uomini, tutti immersi nel mio mare di problemi, tutti bloccati nel mio fondale marino. Nonostante ciò, sorridevo, perchè avevo scoperto che la gente prova invidia solo del tuo sorriso, poichè gode del tuo dolore. Ecco cosa gli avrei dato io. Solo ed esclusivamente invidia. Invidia nonostante abbia superato mille problemi. Invidia nonostante il mio sorriso, a volte, non sia dei più sinceri. Invidia perchè io lottavo, al contrario di quelli che fingevano di farlo per troppo tempo, restando dentro a quel muro di illusioni che si creavano. Io avevo distrutto ogni difesa, difesa negativa, certo.
Pensando al mio sorriso, mi ritrovai a riflettere sul suo. Erano rare le volte in cui sorrideva sinceramente, troppe le volte in cui lo nascondeva dentro la sua maschera di cemento. Ma gliela avrei spezzata. Quelle arcate bianche e perfette dovevano mostrarsi al mondo e fare invidia al diavolo stesso, che sarebbe caduto nelle sue stesse tentazioni.
Rieccole li... quelle fossette in cui avrei voluto affondarci un dito. Perfette, così come i suoi occhi, il suo nasino e le sue labbra. A volte mi fissavo allo specchio e sorridevo, proprio come fanno i bambini. Affondavo le dita nelle guancia e immaginavo Harry, lui e quelle meravigliose fossette. Poi, quando capivo di sentirmi fin troppo idiota, la smettevo, ma un particolare catturava sempre la mia attenzione. Se il mio pensiero fisso era Harry, il mio sorriso era sempre vivo e sincero. Non ci volevano le mani per innalzare le labbra. Non ci voleva il cuore o il cervello per comandare quel gesto. Era incontrollabile. Era immutabile. Era come il respiro, impossibile da fermare volontariamente per troppo tempo.
Infine i suoi ricci. Quei ricci che gli cadevano sempre sulla fronte e che spesse volte coprivano quei vistosi e ricchi smeraldi che aveva agli occhi. Avrei voluto affondarci le dite e spingerlo verso di me. Verso l'ancora. Verso la parte buona del mio mare. Quella in cui c'era la sabbia e non avrebbe potuto affondare.
Ogni cosa che vedevo mi portava a Harry. I suoi gesti poi, mi mandavano in tilt. Sapevo che non provava nulla per me, ma baciarmi e respingermi era più doloroso di una pugnalata al cuore. Eppure mi ero detto che avrei resistito, che sarei potuto essere anche solo suo amico... ma siamo sinceri! Si può stare con un ragazzo troppo tempo senza baciarlo, se cuore e cervello non vengono controllati e impazziscono? Si può stare con un ragazzo senza toccarlo, se i sistemi nervosi non mandano avvisi e fanno tutto di testa loro? No, era quasi impossibile. Dovevo giocare con le mani per sapere se erano già su Harry o se stavano ancora ferme. Dovevo fissare altrove, per non posare il mio sguardo sulle sua labbra e baciarle. Eppure ogni bacio, finto o strappato, era meraviglioso. Era un'altra ancora, quella che mi avrebbe fatto risalire in superficie e mi avrebbe trasportato fino alla riva. Quella che mi avrebbe unito a Harry. Quella che ci avrebbe legato. Quella che solo Louis avrebbe potuto spezzare.
- Zayn vieni a cena? - mi svegliai da quella specie di trance e fissai la sveglia. Erano quasi le nove e questo stava a significare che pensavo da ore, senza nemmeno aver chiuso occhio.
Mi voltai nuovamente verso Johannah e accennai un leggero "si" per poi scendere dal letto e, un po' ancora dolorante, arrivare in cucina.
Presi posto di fronte a Harry. Non volevo rovinare tutto solo perchè la mia mente era tartassata di pensieri.
- Come ti senti? - chiese la piccola Daisy. Quella bambina era un amore.
- Bene, grazie. Tu cosa hai fatto oggi? - cambiai discorso e mi concentrai sul suo dolce visino, per non farmi accecare da due smeraldi.
- Ho giocato con mamma in giardino, poi con Phoebe alle barbie. Lottie mi ha dato che devo fare baciare la barbie femmine con quelle maschio. Perchè? Vanno bene come amici, non voglio farli stare insieme - wow, che discorsetti per una bambina piccola.
- Perchè non vuoi? -
- Perchè i fidanzati prima o poi si lasciano e io voglio che loro stanno insieme per sempre - ammise innocentemente. Ciò che aveva detto non faceva una piega. Tutto aveva un inizio e una fine. Forse anche la mia cotta lo avrebbe avuto e forse anche quella di Harry. Oppure entrambi eravamo destinati ad amare qualcuno che non potevamo avere.
- Ma non si può per sempre restare amici - fu Fizzy a contraddire la sorellina.
- Perchè no, scusa? - si aggiunse Phoebe, sotto lo sguardo divertito della madre.
- Perchè prima o poi quegli amici si innamoreranno. Se non entrambi, uno dei due è sicuro -
- Bleah, l'amore fa schifo -
- Perchè lo dici? - annunciò Lottie. Mi sembrava il gioco del "perchè".
- E' ovvio che prima o poi uno dei due si innamorerà dei gesti dell'altro -
- Per me può anche esserci solo amicizia, Fizzy - ribattè Lottie.
- Fammi un esempio di due amici che poi non si sono innamorati -
- Allora... Mark e Lucy... -
- Non vale. Loro erano anche cugini -
- Uffa... okay... Monica e Frank -
- Lui era innamorato di lei. Lei lo ha rifiutato. Lui si è poi innamorato di un'altra. Ma l'ha comunque amata -
- Mmh... Sofy e Carl? -
- Nahh, lei era innamorata di lui -
- Okay mi arrendo -
- Vedi? Prima o poi ci si innamora della persona con cui passi tanto tempo. E' quasi inevitabile. Più la conosci, più ti piace e molto probabilmente uno dei due ti corre dietro solo perchè prova qualcosa per te, qualcosa che va oltre l'amicizia -
- Voi due siete matte. Le mie barbie non si metteranno mai insieme - borbottò Daisy, facendoci ridere.
- Mamma, ma dov'è Louis? - chiese Georgia, che era rimasta in silenzio per tutta la cena. Eravamo già seduti sui divani, avevamo trascorso la cena silenziosamente.
- E' uscito nel pomeriggio. Credo che verrà stasera - ammise pensierosa. Conoscevo bene il mio amico ed ero più che sicuro che si fosse rintanato in qualche bar. Sarebbe tornato a casa tardi, ubriaco, barcollante e privo di sensi.
* Harry's Pov *
Fissai Zayn per tutta la cena. Mi dispiaceva quello che avevo fatto. Ciò che avevano detto le ragazze mi sembra una parte di noi... insomma lui si era innamorato di me. Lo aveva detto, eppure io lo avevo comunque rifiutato.
Dopo cena mi fermai un po' sul divano con Zayn. Le altre erano andate a letto, compresa Johannah che era sfinita dal lavoro.
- Dove pensi possa essere Louis? - domandai.
- In un bar a bere fino a quando non riuscirà a reggersi in piedi -
- Lo fa per Eleanor? - accesi la TV e la misi su un film d'azione.
- Lo fa per qualunque cosa gli vada male e poi mi fa piacere che l'abbia finalmente lasciata. Era un palla al piede e mette le corna a chiunque -
- Vedo che l'amavate in molti -
- Puhh... all'infinito... il mio cuoricino fa BUM-BUM quando la vede - rise piano per non svegliare gli altri e io feci lo stesso, sedendomi meglio e godendomi quel film.
I suoi respiri erano calmi e si erano trasformati in una dolce ninna nanna per me.
Mi accorsi di essermi addormentato sulla sua spalla solo quando un rumore di una porta che si apre si impossessò delle mie orecchie. Sobbalzai e notai che anche Zayn, ancora addormentato, fece lo stesso. Girai lo sguardo verso l'orologio alla parete, erano le quattro del mattino e Louis faceva il suo trionfale ingresso.
Barcollava. Zayn aveva ragione. Non si sarebbe mantenuto in piedi.
- Fatti aiutare. Puzzi di alcol -
- Sono ancora incazzato nero con te, ma non ho voglia di litigare adesso - fece il broncio e si fece aiutare da me e Zayn per arrivare silenziosamente in camera, e anche incolume, aggiungerei.
- Ti serve una doccia fredda - borbottai, ancora assonnato.
- Lascia stare... sta quasi per addormentarsi e dovremmo aiutarlo noi, quindi non se ne parla. Se la sbriga da solo - aggiunse Zayn in tono beffardo. Annuii e feci per uscire dalla stanza, ma la voce di Louis mi interruppe nuovamente.
- No Harry, non andartene, vieni un attimo qui, voglio dirti una cosa - sotto lo sguardo indagatore di Zayn, ancora fermo alla porta, mi avvicinai al ragazzo ubriaco.
- Avvicinati di più o non mi senti - mi avvicinai ancora di più, in effetti era vero, faticavo a sentire i suoi bisbigli.
- Hai delle labbra belle - disse sfiorandole.
Strabuzzai gli occhi e lo fissai meglio. - Sei ubriaco, non sai nemmeno quello che dici. Vai a letto Louis -lui negò col capo e mi afferrò il viso, premendo le sue labbra sulle mie. Si allontanò poco dopo, si girò dall'altro lato e si addormentò. Io fissai un po' il vuoto, prima di metabolizzare quello che era successo.
Louis. Mi. Aveva. Dato. Un. Bacio.
Un. Fottuto. Bacio.
Un. Bacio.
Bacio.
Cazzo.
Un sorriso mi si stampò sulle labbra e mi girai di scatto verso la porta, sentendola aprire. Notai Zayn, fare movimenti incerti.
- Vado a letto - sussurrò debolmente, uscendo via di corsa. Nonostante la fretta, nonostante la poca luce, nonostante le poche attenzioni che gli diedi, lo notai. Notai i suoi occhi lucidi. Notai il suo sorriso spento. Notai la sua sofferenza. Non ci sarebbe mai stata pace nella mia vita.
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MI SCUSO PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA, MA NON RIUSCIVO A PUBBLICARE IL CAPITOLO. PER FARMI PERDONARE, PIU' TARDI NE POSTO UN ALTRO. FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE E RINGRAZIO CHI HA VOTATO E COMMENTATO. A PRESTO <3
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