Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Con il cuore in gola.

Capitolo XXXIX

* Liam's Pov *


Non sapevo cosa stava succedendo di preciso tra me e Zayn. Continuavo a sbranarmi il cervello e a dirmi che era tutto strano. Mi piaceva baciarlo, ma di certo non ero gay... Ero completamente diventato scemo. Dicevo di non essere gay e poi sapevo quanto mi piacesse baciare Zayn che è un ragazzo. Beh non era questa la cosa che mi tormentava il cervello. Essere spinto dalle scale mi aveva fatto sentire un completo idiota. Non riuscivo nemmeno a difendermi da una ragazza. Mi ero lasciato insultare senza che potessi girare i tacchi in tempo, prima di essere scaraventato giù da una scalinata. Ma sapevo quanto potessero ferire le parole. Sophia aveva disintegrato la mia autostima in poco tempo. Eravamo una coppia che stava molto bene insieme. Io ero felice e l'amavo, lei diceva lo stesso. Poi durante ciò che sembrava la "nostra prima volta", lei si è dimostrata il contrario. Il giorno dopo io ero felice, lei era una furia. Diceva che ero una palla di lardo, che l'avevo schiacciata per tutto il tempo, nonostante restassi sollevato sulle braccia proprio per non farle male. La sera, prima di tornare a casa sua, aveva avuto la faccia di dirmi che mi amava e che era stato speciale e stupendo. Il giorno dopo mi aveva spiattellato in faccia che era solo sesso, e questo mi bastava per capire che non era veramente la sua prima volta, che mi aveva preso in giro per tutto il tempo, ma non ho mai capito perchè avesse deciso di stare con me per due anni, piuttosto che dirmi che voleva solo del sano sesso. Di certo non mi sarei tirato indietro. Magari avrei perso in quel modo la verginità e non con il cuore distrutto. Oppure, mi dicevo che era semplicemente sadica. Amava vedermi ridere per poi farmi piangere nell'arco di pochi secondi. Ma l'idea che superava le altre, era quella di pensare che fosse pazza. Inesorabilmente pazza. Perchè qualcuno che sta con te per due anni e aspetta la fantastica e speciale prima volta, non ti dice che ti ama e il giorno dopo che era tutta una presa per il culo. Perchè non avrebbe senso recitare per due anni. Due fottutissimi anni in cui mi sono innamorata di un'emerita idiota.  O forse il pazzo ero io, che durante il tragitto del ritorno non avevo fatto altro che pensare alla ragazza che mi aveva scaraventato giù dalle scale. Ricordando l'episodio, sentii nuovamente male alla schiena. Ci mancava solo quello. E poi Zayn mi aveva totalmente scioccato. Si era tagliato, aveva davvero fatto ciò che aveva detto e mi ero sentito un cretino. Non avevo pensato a quanto lui stesse mettendo a rischio se stesso solo per evitare che non mi facessi del male. Si era ferito, mi aveva distratto facendosi del male e sapevo anche che dopo quella scena, non avrei  avuto più il coraggio di chinarmi in un water e uccidermi. Qualcuno mi aveva fatto capire quanto speciale potessi essere e lo aveva fatto nel momento in cui meno mi accettavo, facendomi però sentire speciale nel mio pensiero di essere una completa nullità.

Avevo sempre saputo che in fondo non avevo la necessità di rischiare la vita dimagrendo nel modo sbagliato, solo che avevo bisogno di qualcuno che me lo rendesse esplicito. Spesse volte sappiamo tutti di sbagliare, ma non ce ne rendiamo conto fino a quando qualcuno ci scuote e ce lo grida in faccia. A volte non ascoltiamo i discorsi fatti con calma e premura. Il più delle volte, le parole che ci restano impresse nella mente non sono quelle sussurrate, ma quelle gridate ai quattro venti. Solo per paura che tutti potessero sentirti oppure per capire quanto dannatamente vero potesse essere.

Entrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle. Volevo fare una cosa per Zayn e sapevo di poterci riuscire. Mi aveva fatto alzare l'autostima abbastanza per dirigermi in cucina e prendere un piatto di bastoncini di pesce che mi aveva preparato mamma. Mi tolsi il giubbotto, lo appesi nell'apposito attaccapanni e poi mi sedetti a tavola. Ero solo, ma non mi feci suggestionare. In fondo amavo la solitudine.

Fissai il piatto solo per pochi secondi, poi fui colto da un improvviso appetito e una grande voglia di mandare giù quel pesce che profumava di limone. E io adoravo il sapore acro del limone. Adoravo il contrasto che si creava con le papille gustative. Tagliai un pezzo di pesce e lo misi in bocca. Mi sentivo un assaggiatore. Assaporai lentamente quel cibo. Era strano... era come se non mangiassi da secoli, anche se era quasi così. O mia mamma aveva cucinato divinamente o le mie papille gustative si erano evolute nel corso dei giorni in cui non ho toccato nulla.

Presi un altro pezzo di cibo e prima di metterlo in bocca, mi feci una foto e la mandai a Zayn. Gli scrissi anche " E' tutto merito tuo :* " e poi mangiai l'altro pezzo di pesce.

Il terzo lo dedicai a Sophia. Sussurrai un "Vaffanculo troia" sentendomi il re del mondo.

Il quarto pezzo lo dedicai a me stesso. Perchè in fondo mi amavo... lo avevo capito semplicemente un po' tardi, ma non troppo per migliorare. Abbiamo tutti la possibilità di riprenderci da una brutta caduta. E' sempre sotto il nostro naso e i punti sono due. O abbassi il viso per vederlo, o vai avanti a testa bassa ma col cuore vuoto. Io accettai la prima opzione e misi in bocca il quinto pezzo di pesce.

Mi sentivo forte... come se all'improvviso avessi riacquistato una strana forza che non pensavo di avere.

All'ottavo pezzo di pesce notai un messaggio di Zayn. Mi aveva detto che era fiero di me. Mi aveva ripetuto quanto mi volesse bene e sapevo che molto probabilmente il suo bene era più vicino all'amarmi. Forse avevo paura di un rapporto... forse dopo l'ultima volta ero sicuramente più debole. Ma avrei lasciato che il tempo e il mio percorso, mi portassero al giusto traguardo.

E con lo sguardo fiero, il cuore pieno e i battiti a mille, finii quel piatto di pesce, come se avessi appena vinto un premio Oscar. Sorrisi, perchè aveva vinto una battaglia e alla fine sarei riuscito a vincere anche tutta la guerra.


* Niall's Pov *

Quel pomeriggio, subito dopo esser uscito da scuola, andai dritto a casa. Non volevo aumentare la punizione.

Aprii il portone e mamma mi accolse con uno sguardo dolce e una tovaglia bianca che strofinava nervosamente tra le mani.

- C'è una persona per te. Vuole parlarti - mi sussurra avvicinandosi. Non faccio in tempo a chiederle chi fosse che mi annuncia di dover scappare a lavoro e che a casa non c'era nemmeno papà. Arrivai in salotto e trovai Charly seduta in posizione rigida e piuttosto imbarazzata, dato l'arrossamento alle guance.

- Charly... - la chiamai, attirando la sua attenzione. Aspettò che mia madre uscisse di casa e poi si alzò velocemente e venne verso di me.

- Ti avevo chiesto solo una cosa Niall! Mi hai fatto fare la figura della sciocca, illusa e scema! Chi dovevi chiamare? Di chi ti sei scordato? E non mi hai nemmeno avvisato che non l'avessi fatto - urlò, cambiando totalmente umore. Inutile dire che non era più la ragazza timida seduta con una postura corretta, su uno dei divani di casa mia, ma era la ragazza infuriata con lo stronzo di turno. Ovvero io.

- Io... - non mi fece nemmeno parlare che mi superò col tono di voce.

- Tu niente! Ieri sera mi ha chiamato James e mi ha detto che tu non l'hai cercato, mentre qualche ora prima gli avevo assicurato che eri un tipo apposto e che l'avresti fatto. Ho quasi litigato con lui per non avergli creduto. Mi ha detto che non avevo fiducia nelle sue parole e non sai quanto questo può essere butto in una relazione! E' anche venuto da me per mostrarmi il suo cellulare e sai cosa ho fatto io? Gli ho detto che mi stava prendendo per il culo Niall. Ho voluto credere a te e non al mio ragazzo! Poi, non appena James è uscito di casa, deluso e arrabbiato, ho provato a chiamarti tantissime volte, ma tu non rispondevi. Non eri nemmeno collegato su Facebook. I tuoi amici, Zayn e Liam, non sapevano dove fossi e ho capito che James aveva ragione! Mi sono dovuta scusare con lui, ma tu rimani lo stesso uno stronzo! Perchè cavolo sei sparito dalla circolazione? Se non avevi intenzione di chiedere scusa a James, bastava dirlo e farti odiare per il resto della tua esistenza... - si passò le mani fra i capelli e prese a fare avanti e indietro per la stanza, sbuffando e facendomi salire il nervoso.

- Non mi hai nemmeno lasciato spiegare. Ascoltami piuttosto di gridarmi in faccia - aggiunsi, ma lei si fermò e si posizionò a pochi passi da me.

- Spero per te che non sto perdendo tempo qui e che la tua giustificazione sia vera! -

- E' vera. Quando sono arrivato qui puzzavo di alcol. I miei se ne sono accorti e mi hanno messo in punizione, confiscandomi ogni aggeggio elettronico. Come avrei dovuto avvisarti? Non ho nemmeno avuto il tempo di rifletterci su che mi sono trovato solo con la televisione in casa e fino a prova contraria, non potevo andare in qualche show televisivo ad annunciare quanto mi dispiacesse e che fossi in punizione - ridacchiai nervoso, facendo calmare il movimento del suo piede che sbatteva continuamente contro il pavimento.

- Pensare di venire da me no? -

- A parte il fatto che non sapevo dove trovarti, ma la punizione comprende anche un tragitto che sia solo "casa-scuola. Scuola- casa" e un minuto di ritardo avrebbe fatto aumentare la punizione -

- Quindi... volevi davvero chiarire con James? - il suo tono di voce si addolcì e per un attimo pensai di essere al sicuro. Non mi avrebbe ucciso.

- Si, certo che volevo chiamarlo -

- Bene. Ecco il mio cellulare. Fallo adesso - sorrise trionfante quando lo presi in mano e strisciai il dito sul tasto verde, portandomi poi il telefono all'orecchio. Ad ogni "tu" compievo un'azione diversa. Mi tolsi il giubbotto e lo zaino e poi mi sedetti sul divano. James rispose nel momento esatto in cui Charly si sedette accanto a me, facendomi perdere un po' la concentrazione. Era carina anche quando si arrabbiava.

- Amore? Pronto? Ehi? - mi accorsi di non aver ancora risposto a James e così mi schiarii la voce prima di parlare.

- Pronto James. Sono Niall. Avevo intenzione di chiamarti, scusarmi e ringraziarti per tutto quello che hai fatto, ma sono stato messo in punizione e non ho potuto farlo. -

- Non preoccuparti, mi fa piacere che alla fine hai deciso di farlo... ma perchè mi stai chiamando dal telefono di Charly? - mi girai e la fissai negli occhi, rispondendo subito alla domanda di James.

- Era venuta qui per capire il motivo della mia sparizione. E ne ho approfittato per chiamarti da suo cellulare o non avrei potuto farlo -

- D'accordo amico, non fa nulla. E' tutto apposto -

- Grazie -

- Di nulla... puoi passarmi Charly? -

- Oh certo. Ciao - non aspettai che mi rispondesse e porsi il telefono a Charly.

- Amore dimmi - mi lasciò un bacio sulla guancia e uscì di casa. Ero infuriato. James mi chiamava "amico". Charly ovviamente lo chiamava "amore". Io nettamente lo definivo un "coglione".

Salii in camera mia e mi buttai sul letto, sospirando e ripensando a tutto quello che era successo in quei pochi giorni.


* Harry's Pov *

Nel pomeriggio ero uscito per fare una passeggiata. Louis non poteva accompagnarmi perchè doveva portare sua sorella Fizzy da una compagna. Diceva che non era prudente camminare da soli, soprattutto se si è una bella ragazza giovane. Aveva paura che la potessero stuprare e non gliene davo una colpa. Anche io avrei avuto la stessa paura.

Durante il tragitto per il ritorno, mi accorsi di essere stato fuori più del dovuto. Il cielo iniziava a colorarsi di rosso, segno che anche il sole si stava ritirando. Misi le mani nelle tasche del giubbotto e cercai di ripararmi meglio dal freddo invernale. Quando sentii dei rumori dietro di me, mi girai d'istinto, ma non vidi nessuno. Allora mi parve di essere in una di quelle scene da film dove si veniva perseguitati da qualcuno. Quelli potevano essere solo film, ma avevo molti motivi per pensare che qualcuno mi stesse realmente seguendo.

Avevo già intrapreso quel discorso con Louis, parlando di come mi sembrasse strano che mio padre non mi avesse ancora cercato, e quando sentii altri passi e un altro rumore, pensai alla possibilità che fosse proprio quell'uomo il mio presunto "stalker".

Non era di certo un micetto randagio o un cagnolino abbandonato. Quelli che sentivo erano passi, così aumentai i miei per arrivare sano e salvo a casa.

Quando qualcuno mi afferrò il polso sobbalzai in aria e urlai dallo spavento, portando una mano sul cuore e sentendomi pervadere da un attacco di panico. Poi mi tranquillizzai nel vedere una bambina che mi stava porgendo un foglio che mi era apparentemente caduto. Mi guardava sconvolta, poverina... come dargli torto... avevo traumatizzato pure lei.

Aprii il foglio e continuai a camminare. Poi arrestai di botto i miei passi e lessi quella scritta nera su bianco.

Io ti penso... ti penso spesso. Scappa piccolo Harry.

Col cazzo che me ne stavo con le mani in mano. Preso dal panico, misi il foglio in tasca e iniziai a correre. Arrivai a casa in poco tempo, ma il fiatone che avevo mi avvertiva di due cose:

1. Ero a corto di ossigeno.

2. Stava arrivando un altro attacco di panico.

Ad aprirmi fu Louis. Col poco fiato che avevo in gola, gli sussurrai di andare a prendere l'inalatore. Senza capirci niente scomparve e ricomparve in poco tempo, mettendomi il tubo in bocca e schiacciando due volta sull'apposito aggeggio.

Presi due profonde boccate d'aria e poi cercai di ricompormi, sotto gli occhi spalancati di Louis e il mio respiro ancora fievole.

- Che cosa è successo? Mi hai fatto venire uno spavento assurdo? Eri pallido, affaticato, terrorizzato e senza fiato! Mi assicurerò di non farti uscire più da solo - in altre circostante avrei ridacchiato alla sua gelosia. Ma troppo sconvolto per parlare, gli porsi il foglio e mi trascinai fino al divano. Sentivo le gambe bruciare per la corsa, ma il fiato stava lentamente ritornando. Louis si sedette accanto a me, stropicciò il foglio e iniziò a sbraitare qualcosa di incomprensibile prima di farsi chiaro.

- Ma si può sapere perchè cazzo non abbiamo mai pace? Adesso chi è? Rick e John sono in galera, mi è arrivato l'avviso dell'avvocato che ci resteranno per un po'. Tuo padre non potrebbe essere, mi sono informato e gli hanno dato gli arresti domiciliari, per questo non può uscire di casa e venirti a trovare. Ma ora non so proprio chi potrebbe essere! - esausto si lasciò cadere al mio fianco e mi accoccolai a lui, con la paura fin dentro le ossa. "Chi cazzo è?" chiesi a me stesso. Nessuna risposta, come previsto.

- H-ho paura... - balbettai, facendomi stringere maggiormente da Louis.

- Shh tesoro non sei solo. Ci sono io e non ti lascerò più vagare così per la città. Ti sentivi seguito? - annuii e appoggiai la fronte sulla sua clavicola.

- Okay va tutto bene. Va tutto bene - restammo un altro abbracciati. Louis strofinava dolcemente un mano sulla schiena, poi passò allo stomaco e odiavo ammetterlo, ma mi stavo dannatamente eccitando.

Mi avvicinai alle sue labbra e ci premetti sopra un bacio. Lui pensò a intensificarlo e nonostante non fosse nemmeno sera inoltrata, sapevo già cosa stava per succedere.

- H-Harry... andiamo su. Non qui, potrebbero arrivare le altre - annuii e lasciai che mi mettesse a terra. Salivo le scale all'indietro, mentre le nostre bocche non volevano scollarsi. Ci chiudemmo dentro la mia stanza e iniziammo a spogliarci.

Era da tempo che non succedeva. Era la seconda volta. Ma la prima era per togliersi un piacere, una soddisfazione. Era solo sesso. La seconda invece... beh la seconda era amore.

Io e Louis avevamo fatto l'amore. Quello in cui i cuori si incrociano e si uniscono. Quello in cui le anime fanno lo stesso. Quello in cui i respiri affannati ti fanno capire che uno è l'ossigeno dell'altro.

Sfinito appoggiai la testa sul petto di Louis e così dissi la prima cosa che mi passò per la testa.

- Ho paura che il mio cuore frantumato possa colpirti con uno dei suoi frammenti -

- E cosa ci sarebbe di male? Si inoltrerebbe nel mio. Verrebbe inglobato e non vagherebbe più -

- Oppure potrebbe essere talmente appuntito da oltrepassare il tuo e sgonfiarlo -

- Impossibile. Il tuo amore è una barriera indistruttibile. La mia -

- Ti amo - dissi baciandolo. Mi sentii sollevato da quel piccolo discorso.

- Anche io. Ti amo tanto... tanto... tanto... - lo bloccai ridacchiando e unendo nuovamente le nostre labbra. Era stato chiaro e anche io. Ci amavamo.


* LOTTIE'S POV *

Dopo cena andai subito a letto. Indossai il pigiama e mi addormentai velocemente. Ero troppo sfinita. Quella scuola mi avrebbe distrutta prima o poi.

L'unica cosa che dimenticai di fare fu quella di andare in bagno e così mi svegliai verso le tre del mattino, con la vescica che scoppiava e i nervi a mille per aver interrotto il mio sonno. Raggiunsi in bagno in comune e mi fermai di fronte alla porta semi-aperta e alla luce accesa. Vidi che Zayn era di spalle e prima ancora di poterne capire il motivo, si girò per afferrare la bottiglietta di disinfettante, mostrandomi pienamente un braccio con un taglio fresco e cicatrici un po' meno evidenti.

Da quanto Zayn si tagliava? Scioccata, tornai in camera mia e aspettai che ebbe finito. Poi usai il bagno prima di tornare a letto e prendere facilmente sonno.

Il giorno dopo, passai tutte le ore di lezione a capire se avessi dovuto dirlo o meno. Optai di farlo e aspettai che Louis e Harry tornassero a casa per poterli fare entrare in camera mia a parlare indisturbati.

- Come mai ci hai portati qui? - chiese Harry, posizionandosi sul mio letto. Louis lo affiancò e mio mi posizionai di fronte a loro. In altre circostanze gli avrei urlato quanto fossero carini insieme, ma era meglio mantenere la calma.

- Ieri sera mi sono alzata per andare in bagno... - Louis mi interruppe.

- Non vorrai mica dirci che ti è venuto in ciclo o cose del genere, vero? - sbuffai e vidi che Harry rideva sotto i baffi che non aveva.

- Per tua curiosità il ciclo mi è venuto l'anno scorso', ma non è questo quello che voglio dirvi. Piuttosto ascoltami, zuccone! - presi un respiro profondo e continuai - Ieri sera, ho visto Zayn in bagno e... -

- L'hai visto mentre faceva pipì? L'hai visto nudo? Perchè diavolo non ha chiuso la porta e perc... -

- PORCA PUTTANA LOUIS! HO VISTO ZAYN CON DEI TAGLI SUI POLSI! - scattai innervosita. E che cavolo, non mi lasciava parlare.

- Hai detto porca puttana! - mi sgridò.

- Ha detto che ha visto Zayn con dei tagli, Louis. E presumo che quei tagli fossero freschi - disse Harry. Finalmente qualcuno che mi aveva capita.

- Tu pensi che... - Louis non finì la frase che lo interruppi io.

- Sapevate già che si tagliava? -

- Aveva superato questa cosa. Ormai non si tagliava da 4 anni. Ma non capisco perchè avrebbe dovuto iniziare ora... -

- Andiamo Lou. Voglio parlare con lui. Grazie Lottie, non diremo che sei stata tu a dircelo, lo scopriremo per caso. - mi diedero un bacio sulla guancia e poi uscirono di fretta dalla stanza. Non ci stavo capendo nulla.


* Zayn's Pov *

Mi trovavo in cucina quando Louis e Harry avevano sceso di corsa le scale. A breve sarebbero inciampati e rotolati giù... come Liam. No, ma che vado a pensare! Scossi il capo e continuai a prepararmi il mio panino. Il taglio al polso bruciava e come se non bastasse durante la notte se ne erano riaperti altri 3. Mi dovetti alzare per disinfettarli.

- Ehi Zayn - annunciò Louis, afferrando un panino.

- Ciao - disse timidamente Harry. Pensavo che avessimo superato la parte della timidezza. Mi ero comportato da stronzo, questo si, ma essere timidi era troppo.

- Ehi... - tornai a preparare il mio panino quando sentii lo sguardo di Louis sulla benda nera al polso.

- Da quando metti le bandane? - chiese.

- Un po'. Mi danno uno stile da duro. Mi piacciono -

- Chissà come starebbero a te Lou. Provale. Su, provala - lo incitò Harry, facendomi spalancare gli occhi.

- No, non è il caso. Mi secca togliermela - annunciai evasivo, cercando di scappare.

- Dai, voglio provarla. Ti prego Zayn! - piagnucolò Louis, mettendo in mostra il suo lato poco etero.

- Ma anche no! -

- Eddai! - stranamente capii "Eddie" e quasi mi si congelò il sangue nelle vene.

- Ho detto di no e non fare il bambino! - ma Louis, testardo com'era, mi afferrò la benda e senza che potessi provare a difendermi, la tirò via, scoprendo i quattro tagli freschi e le altre cicatrici recenti.

- Cazzo... - sussurrai, riprendendomi la benda, approfittando dalla faccia scioccata di Louis e facendo per salire le scale, ma Harry mi fermò.

- Perchè? Perchè hai ricominciato dopo 4 anni? -

- Non sono affari tuoi Harry. Sono felice che tu ci sia passato sopra -

- Sei stato tu a farmi uscire da questo inferno -

- E tu mi ci hai riportato dentro! - sbottai. Vidi una smorfia comparire sul suo viso, segno di un'improvvisa delusione. Mi sentii ancora più frustato del solito.

- Scusa Harry... sai che non volevo dirlo davvero... -

- E invece si. Non è la prima volta che lo dici e mi dispiace che dopo tutto tu ci stia ancora male -

- Non è così... - provai a ritentare. Era vero. Non era più per Harry che mi tagliavo. C'erano tanti altri motivi e quello suo lo stavo lentamente dimenticando.

- Lasciamo stare... è tutto apposto. Lou sono sopra... - non provò nemmeno a farmi capire che stavo facendo una cazzata. E se Harry non ti sgrida vuol dire che è davvero molto deluso. Mi fissò per un attimo con gli occhi lucidi, pronto a piangere, poi salii le scale.

- Zayn lo sai che stai facendo una cazzata, vero? - disse Louis, apparendo dal nulla.

- Sto smettendo. Si sono solo riaperti, ma non ne ho fatti altri - mentii sull'ultimo taglio, in fondo non poteva saperlo.

- Sapevo che avessi già smesso 4 anni fa. Perchè hai ripreso? -

- Avevo troppa pressione addosso. Ho scaricato tutto in questo modo.... -

- E' sbagliato... -

- Lo so pure io -

- Non voglio più vederti altri tagli. Voglio nuovamente fidarmi di te. Non deludermi. - detto questo salii al piano di sopra, molto probabilmente per consolare Harry. Io dovevo scaricare il nervosismo, così rimisi la benda e mi trascinai fino in palestra. Avevo usato la boxe per smettere di tagliarmi 4 anni fa. E lo avrei fatto anche quella volta.

Attorcigliai abilmente le fascette lunghe 3 metri, intorno alle mani. Mi tolsi la felpa e indossai la tuta e le scarpe che tenevo nel mio borsone, in palestra.

Mi avvicinai a un sacco da boxe, quel giorno non c'era nessuno oltre me e il proprietario. Iniziai a colpire con pugni destri e sinistri. Calci in aria e calci bassi. Ginocchiate, schivate e calci laterali, frontali e circolari. Nel giro di un'ora ero stanco e grondante di sudore. Ma stavo meglio. Ero più rilassato e me ne fregavo dei tagli che si riaprivano o bruciavano. Volevo solo colpire quel sacco.

- Ehi Zayn - mi girai sentendomi chiamare e notai Eddie avanzare verso di me. Anche lui era equipaggiato per fare boxe, ma non sapevo che veniva in quella palestra.

- Mi segui, Eddie? -

- No. Sono qui per allenarmi. Tu? -

- Non si vede? Prendo a pugni questo sacco dato che non posso fare lo stesso con te - risposi acido, menzionando il fatto che sapesse il mio segreto.

- Infatti non voglio i tuoi pugni. Voglio un'altra cosa - prima che potessi capire, sentii le sue labbra premere sulle mie. Sgranai gli occhi e indietreggiai .

- Che cazzo fai? -

- Non si vede? Bacio colui che non può darmi pugni - mi prese in giro e si avvicinò nuovamente. Provai a schivarlo, ma mi incastrò dolcemente tra il muro e il suo corpo. Non pensavo che potesse usare un lato "dolce", ma quando mi baciò sentii le gambe molli.

CHE CAZZO MI PRENDEVA?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro