Cedere qualcosa di importante
Capitolo XLIV
* Harry's Pov *
- Mi sono rotto! Questa volta non me ne sto zitto! - borbottai, ricacciando indietro le lacrime. Andai a passo deciso verso Louis e lo staccai violentemente da quella tipa.
- Ma che fai? - mi urlò lei. Louis strabuzzò gli occhi, barcollando. Aveva di nuovo esagerato con l'alcol.
- Devo parlarti! Ora! Subito! - sibilai, stringendo i denti e ignorando quella lì. Un'altra parola e le avrei fatto inghiottire il bicchiere di Louis. Mai mettersi contro un Harry furioso e geloso.
- Dove mi stai portando? V-vuoi divertirti con me? - ridacchiò Louis. Dovetti sorreggerlo per farlo arrivare fin fuori al locale.
- Noi eravamo in pausa. Io non ho rotto con te, spiegami perchè hai baciato quella lì! - gli urlai contro, lasciando la presa sulla sua maglietta e vedendolo barcollare fino a sedersi a terra e ridere.
- Tu non puoi capire. Dovevo farlo - mormorò, giocherellando con le mani. No Louis, non ci siamo.
- Voglio capire. Fammelo capire perchè se no mi volto, me ne torno a casa e non ti rivolgo più la parola! - annunciai, facendolo sussultare. Al diavolo l'Harry debole che scappa sempre via piangendo. Questa volta era diverso, io ero diverso. Una parte mai vista di me, stava uscendo da una piccola prigione in fondo al mio cuore e non vedevo l'ora di fare in modo che tutti potessero vedere che non ero semplicemente debole. Avevo anche io le mie rocce a cui aggrapparmi.
- Mi lasceresti davvero? - chiese spaventato, facendo il labbruccio e sgranando gli occhi. Dannato alcol! Non aiutava per niente la situazione. Inoltre stavo ribollendo di una rabbia repressa. Sentivo il corpo in fiamme e la voglia di urlare e mandare tutto a fanculo salire alle stelle.
- Si, Louis perchè io con te sto perdendo la pazienza! Prima mi sbatti al muro, poi mi chiedi scusa. Qualche ora dopo mi ritrovo la tua mano sulla mia guancia e la tua ira assassina su di me. Mi distruggi dentro, poi mi chiedi scusa e ti perdono. Sono confuso adesso. Chiedendoti una pausa, ti avevo messo per conciso di non tradirmi e tu baci una ragazza? Si, Louis. Mi stai portando al punto di andarmene perchè anche io ho i miei limiti e non voglio arrivare a scoprire tutti quelli tuoi, esaurendo e diventando pazzo. Sto urlando in strada, per la miseria. E sto urlando a un ubriaco che fra un po' mi si addormenta ai piedi! - sbottai, attirando l'attenzione di qualche cliente che usciva dal locale. Al diavolo pure loro! Mi sentivo una bomba pronta ad esplodere.
- Mi aveva chiesto se fossi gay! E io non sapevo che dirle. Mi ha detto di baciarla e ho dovuto farlo o avrebbe capito tutto! -
- Perchè hai così tanta paura di dire a tutti quello che provi per me? - sussurrai. Non avevo più voglia di urlare, inoltre non dovevo sforzare la voce o l'avrei persa di nuovo. Cercai di non farmi ferire dalla sua risposta, perchè sapevo che avrebbe fatto male.
- Perchè per la prima volta, sento davvero di amare qualcuno. E per la prima volta, sento anche che la paura di perderti è davvero troppa. Dire di avere una ragazza non mi ha mai causato problemi, perchè allo stesso tempo non avevo paura di perderle. Ma ora... ora che ho te... ho paura che se tutti lo sapranno, faranno in modo di dividere questi due ragazzi che si amano. Ci chiameranno così tante volte "sbagli della natura" che finiremo col stancarci e lasciarci. Perchè credo che tutte le cose belle hanno una fine e non voglio che la nostra relazione l'abbia. Voglio te! Voglio averti ogni dannato secondo della mia vita, ma ho paura! Ho troppa paura - aggiunse con le lacrime a bagnarli gli occhi. Le parole che avevo pensato di sputare fuori, mi si bloccarono in gola. Non sapevo più cosa dirgli. Nessuna frase sarebbe stata capace di tranquillizzarlo. Ma forse due semplici parole potevano riuscirci.
- Ti amo - mi buttai in ginocchio, sentendo il cemento scontrarsi con la stoffa dei miei jeans. Mi chinai su di Louis e lo abbracciai, attirandolo a me come solo una parte negativa di una calamita, potrebbe fare con la parte positiva di un'altra.
- Anche io. Anche io ti amo tanto, ma come posso fare a uscire da questo dolce segreto e lanciarmi in pasto ai cani? -
- Sei forte Louis. Lo hai già detto alla tua famiglia e ci hanno accolto. Se non ci hanno separati loro, non potrebbe farlo nessun altro, capito? Perchè non permetterò a nessuno di strapparti da me! Ucciderò qualsiasi cane decida di morderti. Spezzerò qualsiasi catena ti lanceranno addosso, ma tu devi crederci. Devi credere in questo dolce segreto, lasciare qualcosa per accettarne una più grande -
- Cosa dovrei lasciare? - gli accarezzai la guancia, usando le nocche per sfiorargli ogni tratto che mi era maledettamente mancato. Gli zigomi, le guance rosse per l'alcol, le labbra vive e invitanti. Feci arrivare la mano sul suo collo, attirandolo a pochi centimetri dalle mie labbra.
- Lascia la tua eterosessualità, per far posto a me. Ti prometto che sarà l'acquisto più importante che tu possa mai aver fatto. Riempirò ogni spazio che incomberà il tuo cuore. Curerò ogni imperfezione che pensi di avere. Sarò tuo. Sempre e solo tuo. Cedi qualcosa di importante, per avere me. E io cederò la mia vita nelle tue mani - mormorai, a pochi millimetri dalle sue labbra. Presi un piccolo respiro, prima di sentire Louis premere le sue labbra sulle mie. Fu un bacio lento, bisognoso. Si trasformò in un bacio strappato alle nuvole. Un bacio soffice. E per finire quel bacio mutò in una completa trasfusione di anima e corpo. In un intensa pioggia di parole non dette e tocchi mancati. Louis stirò le gambe a terra, permettendomi di salirgli a cavalcioni. Intrappolò le sue mani sui nei miei fianchi, facendomi capire che finalmente lui sarebbe stato mio e io suo. Non avevo bisogno di altro per vivere. Ignorai le persone che ci bisbigliavano accanto. Ignorai chi ci invidiava e chi ci odiava, perchè quanto si è a un passo dalla felicità, niente deve provare a sfiorarti.
- Ho... ho bisogno di bere acqua o finirò per bere te - ridacchiò Louis, ansimando e staccandosi dalle mie labbra. Mi alzai da terra e gli offrii la mia mano. - Per sempre - gli sussurrai quando incastrò le sue dita alle mie.
- Vieni, ti faccio strada nel nostro per sempre - mi lasciò un altro bacio sulle labbra e poi mi trascinò verso il locale. Anzi, verso l'inizio del nostro per sempre.
Gli fui grato per non aver staccato la sua mano dalla mia. Clare ci guardava stralunata. "Mi dispiace piccola, hai cercato di catturare la preda sbagliata". Le sorrisi dolcemente, sfottendo il suo radar per i ragazzi.
- Ho bisogno di un'aspirina e due bicchieri d'acqua. Pensi di potermeli procurare? - le chiese Louis, guardandosi parecchie volte attorno. Strinsi la presa sulla mano.
- Io sarò sempre accanto a te - gli sussurrai all'orecchio, abbracciandolo da dietro e non staccando le nostre mani unite sul suo stomaco. Mi sorrise e mi annuì, poi vedemmo Clare tornare con ciò che Louis aveva chiesto. Bevve ogni cosa, voleva smaltire la sbronza.
Restammo dieci minuti seduti e Louis parve riprendersi. Non barcollava e riusciva a parlare lucidamente, dicendomi di avere il pieno controllo delle sue azioni.
- Vado in bagno e ti raggiungo - annunciò. Annuii per poi vederlo scomparire nella folla. Appoggiai i gomiti al bancone e aspettai il suo ritorno. Mi stava stravolgendo la vita. Louis Tomlinson aveva la mia vita in mano e speravo per lui che ne facesse un buon uso.
La musica forte si fermò di colpo. Un brusio si alzò dalla folla e portai lo sguardo al DJ per cercare di capire quale fosse il problema. Le luci non mi permisero una buona visione, ma riuscii comunque a scorgere Louis sul palchetto del locale. Strabuzzai gli occhi. Che diavolo voleva fare? Lanciarsi da lì? Mi alzai di corsa e spinsi gli altri, ottenendo in cambio urla e gomitate. Arrivai alla fine del palchetto, richiamando Louis e dicendogli di scendere, ma mi sorrideva e basta. No... non poteva farlo adesso. Non era pronto!
- Vi sto rovinando la serata lo so, ma voglio iniziare a godermela io, quindi aprite bene le orecchie. In questo locale ci sono molti miei compagni di scuola e tanti si ricorderanno dell'etero di un Louis Tomlinson. Ma volete sapere una novità? Non sono etero e non sono ubriaco. Sto parlando da ragazzo con la mente lucida e voglio farlo qui il mio vero Coming out. Insomma, sono stanco di scappare sempre da questo problema. Ho sempre avuto paura ad ammettere la mia relazione, ma so che questo è il momento adatto perchè adesso sto bene e sono al sicuro. Sono fidanzato da qualche mese con Harry. Si, il ricciolino dagli occhi verdi ma dal cuore rosso e vivo. Mi ha saputo donare tutto l'amore che ha. Mi ha messo in mano la sua vita e ricambiare in questo modo mi sembra il minimo. Ho chiesto al DJ di mettere una canzone che sembra rispecchiare la mia relazione, quindi invito chiunque sia in questa stanza a prendere la persona che ama, a dichiararsi e a smetterla di scappare. Essere omosessuali non è una malattia, perchè il fatto che troviamo la felicità, ci fa capire che anche noi siamo degni di essere felici. Quindi, sono Louis Tomlinson, sono etero e sono fidanzato. Mi dispiace Clare, hai sbagliato persona da amare. E adesso Harry... sei pronto per ballare con me e prendere in mano il mio cuore? - alcuni urli di gioia si alzarono dalla folla, altri uscivano dal locale. Clare sembrava sconvolta, ma io lo ero molto di più. Si era dichiarato, aveva fatto Coming out in un locale pieno di gente e pieno di amici suoi. Aveva trovato da solo la forza e il momento perfetto.
- Si, sono pronto - gli sorrisi. Io ero sempre stato pronto a ricevere il suo cuore. Prima me lo aveva dato a rate, ma in quel momento sentivo davvero il peso di quell'organo in mano. Mi fece salire sul palco e urlò alla folla - Io amo questo ragazzo - facendo segno al DJ di far partire la musica. Diedi un'occhiata veloce alla folla, notando diverse coppie raggiungere il centro e abbracciarsi, iniziando a muoversi ancor prima di far partire la base. Con mio stupore c'erano più di quattro coppie gay nella folla.
- Ti amo! Ti amo! Ti amo! - gli dissi, buttandomi su di lui e baciandolo. Potevo farlo, potevo finalmente farlo davanti a tutti e senza una costante paura di essere scoperti.
- Lo so, infatti ti amo anche io! - mi baciò di nuovo e poi la musica raggiunse il mio cuore. Vibrava. Ogni parola vibrava nel petto.
Nobody sees./ Nessuno vede
Nobody knows./ Nessuno sa
We are a secret. Can't be exposed./ Siamo un segreto. Non può essere esposto.
- In the Daylight. In the Daylight, when the sun is shining - gli cantai all'orecchio.
- On a late night, on a late night, when the moon is blinding - completò lui.
E continuando su quella base, ballando per tutta la sua durata, capii che il nostro segreto era appena stato esposto e che insieme saremmo stati la luce del giorno, quando il sole splende e la tarda notte quando la luna è accecante. Avremmo completato le nostre giornate, lottando sempre insieme e bruciando. Bruciando di passione, d'amore. Avremmo fatto cadere ogni ostacolo, ogni birillo che pensava di bloccare la palla unita che avevamo formato. Forse un tempo avrebbero potuto dividerci. Lui troppo debole per urlare la nostra relazione e io troppo stanco per farglielo capire. Ma era arrivato il momento di riempire i polmoni d'aria e di urlare ogni parola. Di arrivare senza fiato nei polmoni, ma con il fiato nel cuore. Perchè ogni sua parola, finiva sempre con l'entrarmi nel petto. E per quanto potesse pensare fosse stupido -anche se di stupido non c'era nulla - io avevo sempre, un costante bisogno delle sue parole per far in modo che il mio cuore battesse. La sua voce, i suoi baci, i suoi gesti, il suo amore. Io gli avevo donato la vita, lui mi aveva dato il cuore. Avevamo entrambi lasciato una cosa per un'altra, ma non ero mai stato così tanto felice di averlo fatto. Quella sera, mentre i nostri cuori ballavano e Niall ci sorrideva dalla pista da ballo mentre abbracciava Charly, fui sicuro che Louis mi avesse sollevato e mi avesse fatto raggiungere le stelle, sfiorandole. E quella stessa sera, quando tornammo a casa e facemmo l'amore, sentii qualcosa scoppiare nel petto, vibrare nel corpo e abbandonarmi. Era il dolore. Louis l'aveva strappato dal mio organo rosso e l'aveva gettato via. Mi stava amando, come mai nessuno aveva fatto. E allora chiusi gli occhi, assaporai le sue spinte, i suoi baci, le sue carezze. Assaporai l'odore dell'amore, della vita, della felicità, della libertà. Assaporai il tatto della sua pelle, il calore del suo corpo e la vibrazione del suo petto. Assaporai la sua voce, i suoi gemiti, i sussurri. E assaporai quei "Ti amo" quando eravamo entrambi al limite, e feci in modo che entrassero nel cuore e venissero registrate, così che la mente continuasse a ripeterle anche quando lui dormiva o non c'era. Quella sera, quando chiusi gli occhi e mi feci stringere da Louis, non avevo più un padre e un passato orribile. Quella sera ero Harry, Harry Tomlinson, perchè un giorno l'avrei sposato e avrei preso il suo cognome.
Quella sera, io e lui continuavano ad essere una cosa sola. Quella sera noi eravamo e saremmo per sempre stati due nomi, ma un cuore. Gli accarezzai i capelli, incrociando una gamba al suo bacino. Mi guardò, lo fece con quei diamanti che tanto amavo. Mi toccò ancora. Mi baciò ancora. E non ci furono più dubbi...
Noi eravamo i Larry Stylinson.
Siamo un segreto Louis... un segreto che presto tutto il mondo saprà. Perchè non c'è nulla di sbagliato nell'amarti. Non c'è nulla di sbagliato nel toccarti e desiderare di farmi toccare da te. Prenderti la mano, odorarti, abbracciarti. Sono gesti di cui non posso farne a meno. Senza non potrei vivere e allora non ti chiedo altro. Amami, sempre. Toccami, sempre. Baciami, sempre. Donami quello che hai e cederò qualsiasi cosa sia importante per me, pur di averti.
* Niall's Pov *
Dentro di me, sentivo ancora le parole di Louis rimbombare. "quindi invito chiunque sia in questa stanza a prendere la persona che ama, a dichiararsi e a smetterla di scappare. "
Cercai Charly con lo sguardo, sapevo fosse da quelle parti. L'avevo vista prima, a ballare con delle amiche. Non sapevo quello che facevo, nemmeno mentre mi dirigevo a grandi falcate verso di lei. Le sue amiche la lasciarono da sola, andando a ballare il lento con qualche ragazzo. Abbassò lo sguardo, arrossendo e non accorgendosi ancora di me. Louis aveva ragione, dovevo buttarmi. Non potevo scappare per sempre da quello che provavo per lei. E poi quello era il momento perfetto per dichiararmi, James non c'era.
- Nessuno ci vede. Nessuno lo sa - le sussurrai, invitandola ad afferrare la mano e a ballare con me. In quel preciso istante partì la musica, affiancando le mie parole.
- E' un ballo per gli innamorati Niall... non penso che sia il caso - mormorò, abbassando lo sguardo.
- Sono innamorato di te Charly. Lo sono da un po' o forse da sempre. Concedimi questo ballo, dammi una sola opportunità. Nessuno ci vede e nessuno lo sa - sembrò indecisa, ma alla fine afferrò la mia mano e successivamente circondò il mio collo con le sue braccia. Iniziammo a ballare lentamente. Ogni tanto ci staccavamo e le permettevo di fare un giro su se stessa, ammirandola nel suo magnifico vestito cipria.
- Cosa dirò a James... di tutto questo? - sussurrò, facendomi venire brividi ovunque.
- Dov'è adesso? -
- Abbiamo litigato. Sono andata via dicendogli che volevo chiarirmi le idee. Mi ha proposto di sposarlo, ma sono troppo giovane. E poi... non credo di volermi davvero sposare con lui - ammise, abbassando di nuovo lo sguardo. Le sollevai il mento con due dita e osservai i suoi magnifici occhi, vibrare nei miei.
- Perchè non vuoi? -
- Perchè un angelo biondo ha appena mandato a puttane tutti i miei piani. Sto ballando con lui, mi ha detto di amarmi e penso di non aver mai preso una decisione più giusta di questo ballo. Da quanto ti ho vista, non sono nemmeno sicura di cosa voler indossare. Non sono più sicura di nulla, che non sia il nostro rapporto - ridacchiò, stringendosi più forte a me. Ci riflettei qualche secondo, poi la staccai e presi la sua mano. - Dai vieni con me - le dissi, iniziando a correre.
- Dove vuoi portarmi? - rise, cercando di starmi dietro e non cadere sui tacchi.
- In paradiso, col tuo angelo biondo - corsi per qualche metro, fermandomi davanti a un edificio in cui andavo sempre quando ero piccolo. Aprii il cancelletto e le feci segno di seguirmi. Andai sul retro, facendo pressione sulla porta di vetro ed entrando nella serra.
- E' magnifico qui - sussurrò. Forse si perse a vedere i fuori chiusi ancora in boccioli e così perse l'equilibrio. L'afferrai in tempo, prendendola in braccio e salendo una scaletta di ferro. Eravamo circondati dalla natura. Era Novembre, molti fiori non erano ancora sbocciati, ma come sottofondo c'era l'acqua del laghetto. Una piccola rientranza d'acqua, costantemente fredda. Il piano superiore, era allestito da un letto basso e delle poltrone. Non c'erano muri, ma solo enormi pareti di vetro. Da piccolo amavo andarci, perchè non ci entrava mai nessuno e quando mi sdraiavo sul letto, riuscivo a vedere le stelle. Inoltre, gli alberelli, le piante e il ruscello, riuscivano davvero a farmi sentire in paradiso.
L'appoggiai delicatamente sul letto, baciandola e sbottonandole la cerniera del vestito. Ridacchiò mentre glielo sfilavo, facendole involontariamente il solletico.Poi le tolsi le scarpe e le poggiai a terra. Vederla con quel completo in pizzo cipria, non fece altro che farmi andare in tilt. Le feci appoggiare la schiena sul materasso, ringraziando che le coperte fossero profumate e senza polvere. Ogni tanto mia mamma puliva, sapendo quanto amassi andarci.
Le baciai il collo, scendendo al reggiseno e sbottonandoglielo.
- Si vedono le stelle. Sono davvero tante - sussurrò, ansimando a causa dei miei baci che avano raggiunto la sua pancia. Si alzò di poco, togliendomi la maglietta e sbottonandomi i pantaloni. Ci pensai io a spogliarmi completamente, servendole un piccolo spettacolo. Ridacchiò per tutto il tempo, mettendo in mostra la sua fila di denti bianchi e perfetti.
- E' la prima volta? - le chiesi, togliendole l'intimo e facendo lo stesso con me.
- No - scosse timidamente il capo, arrossendo. Le sorrisi, baciandola e rassicurandola. Misi la protezione e fui di nuovo su di lei.
- Lasciami essere il tuo segreto. Il tuo piccolo segreto. Vivrò... vivrò di questo segreto e tu potrai rifugiarti qui ogni volta che lo vorrai - annunciai, entrando lentamente in lei.
- Sarai il segreto più bello che abbia mai custodito - ansimò, facendo scorrere le sue mani nei miei capelli.
Intrecciai le dita delle nostre mani, passando da spinte lenti a spinte veloci.
- Cosa è questo, Niall? -
- Amore. Questo è amore. Potrai anche tu essere un angelo, se vuoi - le dissi, nonostante la voce si spezzasse per le sensazioni che stavo provando.
- L'angelo di chi? -
- Il mio, per sempre - la baciai, poi immersi il viso nei suoi capelli e sentii l'odore di vaniglia farmi arrivare all'apice. Lei mi seguì subito dopo e successivamente dovetti spostarmi da lei e affiancarla sul materasso, fissando il cielo stellato. Avevo il cuore che batteva a mille e il fiato che gli correva dietro.
- Resta qui con me - le chiesi, cingendo il suo corpo e avvicinandolo al mio.
- Resterò qui. Con questo angelo, in questo paradiso - mormorò, lasciandomi un bacio e immergendosi sotto le coperte.
* Zayn's Pov *
- Hai avvisato Harry? - mi chiese Liam, abbracciandomi e lasciandomi un bacio sulla guancia.
- Si, gli ho anche chiesto di avvisare Johannah -
- Ma che bravo bambino! Hai fatto tutto a dovere - mi strappò una risata, concedendomi la libertà di fargli il solletico.
- B-basta! - disse, tra una risata e un'altra.
- Chi è il bravo bambino che starà zitto? - gli chiesi ridendo.
- Io. I-io - gli lasciai in pace la pancia, posandogli un bacio sulla fronte.
- Ho tanta voglia di muffin al cioccolato - borbottò, facendomi spalancare gli occhi. Aveva fame. Aveva una voglia spontanea di qualcosa da mangiare. Sorrisi e mi alzai dal letto.
- Andiamo a cucinarli, allora -
- Cosa? Ma è tardi e tu sei stanco, hai avuto una giornata pesante e non penso sia il caso di impegnarti altro tempo - balbettò insicuro.
- La casa è tutta nostra, Lì, non disturbi nessuno. Non sono stanco, anzi devo dire che anche io ne ho voglia - sorrisi, porgendogli la mano. La afferrò al volo, scendendo dal letto e portandomi in cucina. Gli feci prendere gli ingredienti, approfittandone per tirargli addosso un po' di farina e delle gocce di cioccolato.
- Dopo dovrò lavarmi - borbottò, passandomi le formine. Ci rovesciai dentro il contenuto e misi tutto in forno.
- Perchè non farla ora? -
- Cosa? -
- La doccia, sciocchino. Andiamo. La faremo insieme - lo sentii irrigidirsi, così lo abbracciai. - E' una doccia Liam, non farò nulla di sbagliato, lo prometto - mi sorrise e si fece trasportare fino al bagno. Avevamo circa venti minuti per lavarci. Mi spogliai, entrando nella vasca e regolando l'acqua. Liam si spogliò e mi seguì dentro. Così presi lo shampoo e iniziai a passarlo sui suoi capelli, trovando tracce di farina e anche pezzi di cioccolato.
- Dio, hai un supermercato in testa - ridacchiai, prendendo la spugna e posandoci sopra una macchia di sapone. Liam rise, facendosi lavare la schiena e il resto del corpo.
- Adesso tocca a te - borbottò, prendendo la bottiglia di shampoo che avevo in mano. Il procedimento fu lo stesso. Non c'era nulla di proibito nei nostri gesti. Solo le guance arrossate di Liam potevano considerarsi tali, perchè erano adorabili. Per il resto, solo tocchi casti e un amore che aspetta di sbocciare.
Ci vestimmo velocemente e andai a tirare fuori i muffin dal forno. Era quasi l'una di notte e avevamo una cucina da pulire. In due, però, finimmo subito, trovando anche il tempo di divorare tre muffin a testa.
- Sono davvero venuti bene - ammise Liam, sporcandosi di cioccolato.
- Lo penso pure io - gli pulii la bocca, usando un tovagliolo.
- Avrei preferito che lo facessi con un bacio - disse, facendomi congelare. Dov'era finito il Liam timido di qualche minuto fa?
- Sono ancora in tempo, se vuoi - lo baciai fino a quando entrambi restammo senza fiato. Poi, decidemmo di andare a letto, stretti in un abbraccio che avrebbe fatto invidia al diavolo.
Ci sono due tipi di amore. Quello basato fondamentalmente sul sesso e quello che si affida di più ai piccoli gesti. La differenza grande, sta che nel primo caso, senza sesso, non ci sarebbe stabilità. Il secondo caso, invece, potrebbe far vivere lo stesso due persone. Sono due tipi di amore che sbocceranno in ogni caso, ma la differenza sta nel modo in cui si fa. Io, avrei aspettato Liam. Avrei aspettato il momento perfetto per poi renderlo più perfetto ancora, unendo le nostre anime e il nostro amore. Aspettare, non ha fatto mai male a qualcuno. Col tempo si scoprono molte cose e io avevo scoperto il mio amore per Liam. Lui aveva scoperto il suo amore per me. Ed ero sicuro, che col tempo, avremmo scoperto tantissime altre cose e saremmo stati bravi a cedere delle cose importanti, per farne entrare altri nella nostra vita. Io, ad esempio, aveva ceduto Harry, per trovare Liam, che era senza dubbio, molto meglio di lui e sapeva amarmi e farmi amare. Era la mia bussola, la mia roccia. Era una piccola parte del mio cuore, che avrebbe finito per impadronirselo tutto.
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