Anche i forti hanno debolezze
Capitolo XXIII
*ZAYN'S POV*
- Sei sicuro di quello che dici? - sussurrai, staccandomi dalle sue labbra per aspettare una risposta. Lei mie orecchie non si erano ancora rese conto del fatto che Harry volesse provare a stare con me.
- Si... sono sicurissimo - mi lasciò un altro bacio casto sulle labbra per poi trascinarmi al piano terra. - Ho voglia di bere - aveva urlato contro la musica. Quasi quasi mi stupii di quello che avevo sentito, ma lui diceva di volersi divertire come un qualsiasi ragazzo della sua età e non mi restava altro che mantenere ciò che avevo promesso.
- Cosa preferisci? - chiesi, poggiando i gomiti contro il bancone.
- Non conosco nessun tipo di alcolico quindi fagli fare un bel miscuglio di tutto - ridacchiò, facendomi spalancare gli occhi. Quello non era il mio Harry. Lui non l'avrebbe mai detto e tanto meno fatto. Notando la mia assenza e il mio continuo stupore decise di fare tutto lui e pochi attimi dopo mi ritrovai con un bicchiere stracolmo di alcol tra le mani e un Harry che ingurgitava il tutto senza preoccuparsi di riprendere fiato.
- Fai piano Harry, o rischi di soffocarti -
- Nahh... sa davvero buono. Adesso voglio provare quello blu - ammise con gli occhi lucidi di desiderio.
- Harry vacci piano. Non hai mai bevuto così tanto e se esageri rischi di sentirti male -
- Zayn sono venuto qui con un amico e non con un genitore che non ho, quindi fammi divertire e basta - concluse scioccato, facendosi servire un altro bicchiere di chissà quale alcol. Mi dispiaceva avergli fatto ritornare in mente l'idea dell'unità familiare che non aveva mai avuto, così oltrepassai il suo strano comportamento e iniziai a bere la mia bibita.
- Quando mi farai provare la mia prima sigaretta? - chiese entusiasta. Sorrisi e scossi il capo, annunciando un - Dai vieni con me, così almeno la smetti di bere -
Arrivai da un mio amico e mi feci dare due sigarette, poi trascinai Harry in un luogo in cui non c'era nessuno. Strano a dirsi data la confusione che aleggiava in quella casa.
- Come devo fare? - domandò, prendendo la sigaretta tra l'indice e il medio.
- Appoggiala alle labbra e quando porto l'accendino vicino alla sigaretta, aspira. Sarà normale se ti soffocherai un pò - fece come gli avevo detto e notai le sue sopracciglia incurvarsi mentre le labbra si stringevano attorno al filtro.
Proprio come avevo previsto, alla prima boccata fu inevitabile iniziare a tossire. Ecco perchè avevo scelto un luogo isolato, in modo da evitargli brutte figure.
Accesi la mia, di sigaretta, e continuai a fissare Harry, che impacciato compiva sempre gli stessi movimenti, iniziando a prenderci gusto.
- Dopo questa sigaretta cosa hai intenzione di farmi provare? - domandò, buttando prima fuori il fumo o avrebbe rischiato di soffocarsi un'altra volta.
- Credo che abbiamo finito... insomma hai bevuto... hai fumato... non ti resta più niente da provare! - borbottai, non molto convinto delle cose che gli avevo fatto fare.
- Bene, vuol dire che andrò a bere un'altra bibita - buttò la sigaretta a terra, la schiacciò contro la suola delle scarpe e iniziò a camminare.
- No! Harry basta, stai davvero esagerando e non voglio portarti a casa ubriaco e privo di sensi! Dacci un taglio -
- Io voglio bere e non sarai tu a fermarmi! - sbottò innervosito, cominciando ad aumentare il passo. In pochi minuti lo persi di vista e dato che non era al bancone degli alcolici mi toccò cercarlo per tutta la casa. Non era in nessuna stanza della casa. Alla fine dovetti cercarlo in giardino e lo trovai.
Ma non era solo.
Teneva in mano una bottiglia di vodka, ma le labbra non erano impegnate a bere. Piuttosto erano impegnate a baciare altre labbra. Non erano mie e non conoscevo nemmeno di chi fossero, ma sapevo che mi aveva tradito ancor prima di avere una seria relazione con me.
-Harry... - biascicai ancora scioccato, attirando la sua completa attenzione.
*Harry's Pov*
Sentii il mio nome in un sussurro e mi staccai dalle labbra di Zayn per capire da dove provenisse. L'alcol mi aveva completamente dato alla testa e non capivo più nulla.
Mi accorsi che era stato proprio Zayn a dire il mio nome e che era poco distante di me... ma era impossibile dato che lo stavo baciando. Mi rigirai verso il ragazzo e capii che era stata solo un'allucinazione. Io non stavo baciando Zayn. Io lo avevo tradito.
-Aspetta Zayn - urlai barcollando verso di lui. Lanciai a terra la bottiglia che non ricordavo di aver preso e bevuto e poi afferrai Zayn per un braccio. Incrociai i suoi occhi e mi parve di vedere solo tristezza. Eppure tutto l'alcol che mi scorreva nel corpo mi faceva vedere sfocato.
- Io pensavo di star baciando te. Non avrei davvero voluto tradirti. Non lo avrei mai fatto - lui sapeva quanto fossi sincero. Lui sapeva che l'alcol faceva dire la verità e lo leggeva nei miei occhi dato che ci aveva immerso i suoi. Restò per qualche secondo a pensare e così decisi di lanciarmi tra le sue braccia e sussurrargli all'orecchio mille volte scusa. Quando sentii le sue braccia circondarmi la vita capii che in fondo mi aveva perdonato e che non ero io ad avere la situazione sotto controllo, ma l'alcol.
- Promettimi di non farlo più - disse al mio orecchio.
- Te lo prometto - sussurrai, stringendolo più forte.
- Prima o poi lo sapranno tutti? - chiesi, avendo paura in una sua risposta negativa.
- Sai cosa? Voglio che i miei amici lo sappiano ora, così non mi potranno dire nulla - non capii alla grande ciò che aveva detto, ma lo vidi sfrecciare dentro casa. Mi girai in torno e notai che il ragazzo che mi aveva baciato era già sfuggito. Chissà come si era sentito... poverino. Attesi un'infinità di tempo prima di vedere Zayn tornare verso di me, con un grande sorriso sulle labbra.
- Allora? -
- Beh Liam e Niall sono molto felici della situazione e sanno che sto con te... gli ho chiesto di mantenere il segreto. Non è per male Harry, ma se tutti lo venissero a scoprire rovinerei la mia reputazione e non è il momento adatto. Vorrei urlarlo al mondo, ma è meglio andarci piano, no? - le sue parole non facevano una piega. Sapevo cosa si era costretti a subire quando tutti sapevano della tua sessualità e non volevo di certo che Zayn provasse lo stesso sulla sua pelle.
- L'importante non è che lo sappia il mondo, ma che lo sappiamo noi - dissi. L'alcol mi faceva sparare continue stronzate, eppure una cosa giusta l'avevo detta. Barcollavo un pò, sentivo la mente troppo libera e il corpo troppo energico, eppure non era una brutta sensazione... piuttosto piacevole direi.
- Che ne dici di entrare e ballare un po'? - chiese Zayn. A quel punto mi alzai e aggrappandomi a lui entrai fino in casa. Potrei dire che non ci fosse stato nulla di strano se non il fatto che ci stessero osservando tutti.
- Perchè ci fissano tutti e hanno pure abbassato la musica? - domandai timidamente, osservando tutte le persone che stavano facendo altrettanto con me.
- Vorrei fare un annuncio! - dichiarò una voce femminile. Una ragazza dai biondi capelli era sul tavolo e aveva attirato la piena attenzione. Ci sarebbe riuscita anche senza parlare dato che era mezza nuda e a coprirla ci pensava solo una minigonna e un top rosso. Misi a fuoco l'immagine e capii che si trattasse di Eleanor... eppure prima che Louis la lasciasse non mi era sembrata così... troia.
- Ho da poco scoperto una notizia che mi ha letteralmente sconvolta... e ci tenevo a condividerla con voi - urlò, facendo azzerare la musica.
Alla mia destra sentivo Zayn balbettare continui "No... ti prego no... non dirmi che è come penso", aumentando la sua stretta di mano nella mia.
- Lo conoscete tutti Zayn Malik? - continuò quella bionda che mi stava antipatica pure se ero ubriaco. Molta gente urlò un "si" mentre altra restò in silenzio e si girò verso il mio "ragazzo". Faceva uno strano effetto dirlo.
Nonostante ciò non avevo ancora capito dove volesse arrivare.
- E se vi dicessi che è gay e che l'ho sentito con le mie stesse orecchie mentre lo dichiarava ai suoi amici? - concluse, dipingendo sul suo viso un sorrisetto malefico. A quel punto sentii la stretta di Zayn cedere notevolmente e faticai a capire perchè non fosse più alla mia sinistra. Poco dopo lo vidi incollato al muro, tenuto fermo da due grandi omoni.
- Quindi il grande Zayn Malik... quello che fa tanto il duro... in realtà è gay? - ridacchiò uno dei due ragazzi.
- Lasciami stare se non vuoi morire prima del previsto - Zayn provò a divincolarsi ma senza risultati. Quei due ragazzi erano grossi almeno quattro volte di me. Mi avvicinai a loro con l'intento di farli lasciare la presa ma mi ritrovai a terra in un battito di ciglia.
- Non osare sfiorare Harry! - sbraitò il mio ragazzo all'omone con i capelli biondi e corti.
- Ohh, quindi è lui il tuo ragazzo? Ah ah ah! Avete sentito tutti gente? La nostra Eleanor ha proprio ragione. Non solo è gay, ma ha pure un ragazzo! - sbraitò quello dai capelli rossi, facendo ridere tutti i presenti della sala.
Mi chiesi dove fosse Louis. Ogni volta che avevo bisogno di lui non c'era mai.
- Fatti i cazzi tuoi! Non credo ti riguardi più di tanto! - continuò Zayn, ma quello dai capelli rossi portò il suo avambraccio al collo del mio ragazzo e prese a fare pressione. Negli occhi di Zayn non trovai paura o dolore... ma trovai solo vergogna e umiliazione. Lui non voleva che la gente ridesse di lui. Il ragazzo forte che mi faceva coraggio era allo stesso tempo il primo che stava cedendo alle cattiverie della gente.
- Lasciate stare Zayn! Essere gay non è una malattia - annunciai, alzandomi da terra e barcollando un po'.
- Invece è molto peggio di una malattia. E' una di quelle cose incurabili - sbottò quello biondo. Il rosso lasciò la presa dal collo di Zayn che per poco non si buttò a terra, ma prese a tossire e a cercare aria. Quella scena mi ricordava molto quella in cui Jonathan gli aveva fatto lo stesso.
- Io credo che sia la vostra, di malattia, a non avere cura - ammisi, con un coraggio che non pensavo nemmeno di avere.
- Ah ah ah. Che belle battutine riccio. Posso chiamarti così? Non penso ti offenda, vero? - ridacchiò il rosso.
Con un balbettio ammisi un fievole "No" sapendo che contraddicendolo non avrei risolto la situazione.
- Bene, riccio, sappi che se parli ancora ti ritroverai nella stessa situazione di Zayn. Mi sembra che tutti sappiano quanto tu sia gay no? A questo punto lascia che ci divertiamo un po' col tuo ragazzo. Allora... tutti quelli che sono in questa festa devono urlare la parole MALATO. Al mio tre... uno... due... tre... -
Il coro iniziò subito senza neanche lasciarmi il tempo di contraddire uno di quei due tizi. Vidi l'espressione di Zayn restare immutabile. Voleva fare il forte, ma sapevo che anche lui stava cedendo, poichè sapevo che anche i forti avevano punti deboli e per Zayn uno dei tanti era proprio la reputazione. Quella che per colpa mia stava andando in fumo.
- Ecco perchè non hai genitori! Nessuno vorrebbe avere un figlio gay - disse il biondo, sovrastando il coro che non smetteva di incitare brutte parole. A quel punto notai uno strano luccichio negli occhi di Zayn. Non era rabbia... era dolore. Quel tizio aveva appena messo un dito nella piaga.
- Ecco perchè sei così patetico e malato. Meriteresti di morire, proprio come ogni persona della tua miserabile razza di merda - continuarono gli omoni.
- E ora esci di qui... non sono ammessi froci del cazzo in questa festa. Vallo a succhiare al primo passante - gli insulti diventarono sempre più crudeli, tanto che arrivano a spingere Zayn sulla porta della casa.
Sentivo le lacrime pungere agli angoli degli occhi e notai ancora una volta lo sguardo perso e afflitto di Zayn. Scrollò la testa, mi mimò uno "Scusami" e poi spalancò velocemente la porta, correndo fuori.
Fui in grado di raggiungere il giardino quando notai che stava attraversando la strada senza accorgersi che ci fosse una macchina.
- ZAYN! ATTENTO! - ebbi il tempo di urlare. Incrociai i suoi occhi un'ultima sola volta, prima di vedere lo scontro tra il suo corpo e l'auto e il lungo volo che aveva fatto.
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