Ci vollero un paio di giorni per uscire da quella dannata foresta e poi ci trovammo su un'altura che dominava una grande vallata.
La luna piena e splendente ci aiutò ad individuare un piccolo villaggio a fondo valle; si vedevano persino le volute di fumo dei caminetti accesi, nonostante quella notte non fosse particolarmente fredda.
Io e Zel ci guardammo un attimo prima di decidere all'unisono di andare al paesino.
Durante il viaggio sul Cloud Express avevamo perso uno zaino e quindi metà provviste. E poi dovevamo dormire. Su un vero letto e non sul duro terreno.
Camminammo a passo spedito, certi di riuscire a trovare una comoda sistemazione prima dell'alba.
Appena giungemmo alle mura, che cingevano quel piccolo paesino, ci accorgemmo del nostro errore.
Il fumo che avevamo visto non era prodotto dai camini delle case bensì dalle fiamme, ormai estinte, che avevano consumato il paese.
Con orrore sempre più crescente, perlustrammo le casette vicino alle mura. Erano piccole, adatte a coppie più che a nuclei familiari. L'arredamento doveva essere semplice, ma carino. Purtroppo le fiamme avevano divorato quasi tutto.
In quello che doveva essere il soggiorno, nella terza casa in cui eravamo entrati, vidi una bambola di pezza, sporca di fuliggine e di quello che speravo di non vedere. Di sangue.
《Chi può aver fatto questo scempio?》chiesi con voce roca a Zel, il quale stava studiando le pareti per cercar di capire la dinamica dell'incendio. Non volevo piangere, ma gli occhi mi si riempiono di lacrime. Chiunque fosse il responsabile era una persona senza cuore, un individuo senz'anima.
《E dove sono gli abitanti?》ribatte' lui. In effetti tutte le case che avevamo visitato erano vuote. Non avevamo trovato nessuno. Né vivo né morto.
Era strano..
Ed inquietante.
Usciti dalla casa, ci avviammo verso il centro, il cuore del paese, sempre in cerca di risposte.
Tenevamo gli occhi aperti ed i sensi allerta, ma sembrava davvero non esserci nessuno.
Giunti alla piazza principale capimmo il perché.
Era uno spettacolo spaventoso e straziante.
Decine e decine di corpi senza vita ammassati in grotteschi cumuli. Teste ed arti sanguinanti pendevano da quelle pile di morte.
C'erano uomini, donne e persino bambini.
Era..
《Orribile...》mormorai, cadendo in ginocchio. Le gambe non mi reggevano più.
Tutta quella crudeltà e quella efferatezza non potevano essere umane.
Mi rifiutavo di crederlo.
《Garth..》Zel pronunciò quel nome come se fosse una bestemmia.
Mi voltai verso di lui.
Era fermo vicino ad un muro annerito dall'incendio e lo stava guardando concentrato.
Mi alzai e barcollando andai accanto a lui.
Sui mattoni scuri c'era un messaggio.
Spero che la prossima volta sarete più saggi
Era stato inciso con degli artigli intrisi di sangue innocente.
Sangue versato per colpa nostra.
《La pagherai!》sussurrai rabbiosamente.
Avvertii i miei capelli alzarsi, mossi da un invisibile vento, il mio intero corpo riluceva di sinistra luce rossa.
Ero furiosa.
Una mano sulla spalla mi calmo' quel tanto che bastava per farmi riacquistare il controllo dei miei poteri.
Guardai Zel, nei suoi occhi viola ardeva la vendetta.
《Lo troveremo!》mi promise, intrecciando le dita alle mie e stringendomi la mano.
Sì, l'avremmo trovato.
E si sarebbe pentito delle sue scellerate azioni.