Oscure catene
Cosa?!
No! Non era possibile!
Strattonavo le catene invisibili che imprigionavano la mia essenza nel mio stesso corpo, ma non riuscivo a riprenderne il possesso.
Vedevo le mie mani aprirsi e chiudersi, percepivo i miei muscoli flettersi, mentre il demone prendeva confidenza col suo nuovo corpo.
Ero preparata alla morte, dare la mia vita in cambio di quella della persona che amavo mi era parso un prezzo adeguato, equo.
Ma ora..
Era successo l'impensabile..
Ci trovavamo nell'occhio del ciclone; attorno a noi, la distruzione procedeva ad un ritmo serrato, tutto veniva ingoiato dal Grande Nulla. La frattura era, se possibile, ancora più grande. Uno sfregio nel cielo.
《I tuoi occhi..》sentii un mormorio soffocato. Zel.
Il mio viso si girò verso di lui, ma non per mia volontà.
Khaos guidava le mie azioni.
Lo fissai. Volevo imprimermi nella memoria il suo volto.
I capelli blu erano scompigliati e un po' bruciacchiati, gli occhi viola erano stralunati e sconvolti. Una mano era protesa verso di me e vidi la mia scacciare la sua malamente.
《Dimmi, mortale, cos'hanno i miei occhi? 》Dalla mia bocca uscì l'oscura voce di Khaos. Era inquietante. Mi faceva venire i brividi.
《Chi sei? Cosa vuoi da lei?》gli domandò con voce dura Zel. In una frazione di secondo era tornato il guerriero impassibile che avevo conosciuto. La cicatrice sul petto gli dava un'aria minacciosa, ma ai miei occhi era il solito Zel, forte ed introverso.
Strattonai le catene che inchiodavano la mia coscienza, ma senza esito.
Sembrava non esserci via d'uscita.
Ero frustrata.
《Ahahahah!!》rise il demone che mi teneva prigioniera.《Il mio nome è Khaos e quello che volevo l'ho già ottenuto.. Volevo il potere e, impossessandomi di lei, tutta la conoscenza dei Draghi ora è mia!》
《Maledetto!》ringhio' Zel, furioso. Gli occhi viola mandavano lampi d'ira. Non l'avevo mai visto così. Senza controllo.
Era di una bellezza terribile.
È inutile..
Cosa?
Gattina, tutti i tuoi tentativi sono destinati a fallire. Non riuscirai a scacciarmi da qui.
Maledetto, demone!
Dato che in quanto a forza non potevo competere con lui dovevo cambiare strategia.
Mettendo da parte la rabbia, provai a concentrarmi, ma la mente fu subito invasa da immagini di violenza e sangue.
Maestosi Draghi squarciati da artigli demoniaci.
Carcasse mezze decomposte gettate ai piedi di un demone dai capelli color del sangue.
Uomini e donne incatenati e frustati a sangue al centro di una piazza.
Bambini macellati in nome di una folle scienza.
Quelli erano..
Ricordi?
Di Khaos..?
Annaspai in mezzo a tutta quell'oscurità.
Io..
Ero sopraffatta..
Io..
Mi stavo perdendo..
Ma come? Ti arrendi già?
Dio, come lo odiavo!
Strattonai nuovamente le catene di tenebra, ma l'unico risultato fu quello di ritrovarmi senza forze.
Dannazione!
Dovevo fare qualcosa!
Non era nella mia natura arrendermi, ma cosa potevo fare?
Lui era un demone mentre io ero solo un'arrogante ragazzina con poteri più grandi di lei.
Io..
No!
Non dovevo arrendermi!
Avrei lottato finché avessi avuto anche solo una scintilla di vita!
Con rinnovata determinazione, mi concentrai un'altra volta, sprofondando sempre più in me stessa, e subito Khaos mi bombardo' d'immagini truculente e sanguinose.
Ma stavolta avevo un piano; dovevo riuscire a soppiantare le immagini di morte con qualcosa di bello.
Un ricordo felice..
Ecco cosa dovevo trovare.
Lentamente ripresi la mia discesa dentro me stessa e pensai a mia madre, ai suoi capelli dorati, ai suoi occhi azzurri e limpidi come il cielo di primavera, alla sua voce mentre cantava la sera. Quei pensieri mi diedero una parvenza di sicurezza che subito mi venne strappata via. La sua figura finì in mille pezzi sostituita dal ricordo di lei, macellata sull'altare nel laboratorio del castello.
Tristezza, dolore, frustrazione. Ero un doloroso grumo di emozioni; non riuscivo più a respirare.
Mi sentivo dilaniata.
Khaos stava vincendo.
La mia coscienza vacillava, il mio equilibrio mentale era sottile come una lastra di ghiaccio.
Non capivo più nulla, vedevo solo sangue e morte.
Io..
《RINS!》All'improvviso un grido, una luce fioca in mezzo a quell'abisso d'oscurita', si fece strada dentro di me.
Chi era?
Chi mi chiamava con la disperazione nella voce?
《Torna da me, Rins!》
Di nuovo quella voce..
La conoscevo..
Io sapevo a chi apparteneva..
Zel!
D'un tratto fu come se mi risvegliassi da un sonno profondo. Tornai in me e la sua immagine m'invase la mente.
Capelli blu, scompigliati, occhi viola dalle profondità insondabili, pelle morbida di un insolita gradazione di verde..
Labbra morbide che sapevano di sole e sicurezza. Un sapore solamente suo.
Zel..
Il mio Zel!
Sbattei le palpebre, rimettendo a fuoco quello che mi circondava.
Lui aveva le mani sulle mia spalle e mi stava scuotendo con delicatezza.
Era preoccupato. Lo capivo dal suo sguardo.
《Z..E..L...》riuscii a farfugliare prima che Khaos riprendesse il controllo e si scrollasse via Zel.
Una singola lacrima scivolo' lungo la mia guancia, cadendo a terra.
C'ero riuscita!
Ero riuscita a liberarmi dal giogo di quel maledetto demone!
Gattina, non si fa così.. Volevo solo portarti a casa, ma ora.. Mi costringi a distruggere quella creatura..
Cosa?!
No, no, no..
Khaos strinse la sua morsa su di me ancor di più mentre si preparava a combattere contro Zel.
Cosa potevo fare?
Come potevo aiutarlo se non riuscivo neanche a pensare lucidamente?
Khaos mi aveva incasinato la mente un'altra volta ed io ero spossata. Per riuscire a parlare con Zel avevo dato fondo alle mie energie, ora ero in balìa del demone.
Potevo solo guardare impotente, senza intervenire, lo scontro fra Khaos e Zel.
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