La Città del Fuoco
Ci impiegammo solamente mezza giornata per arrivare all'industrializzata cittadina di Faloan.
La Città del Fuoco, così era soprannominata, non era fra le mie mete preferite, anzi se avessi potuto non sarei neanche passata di lì.
Il punto era che a Faloan i maghi non erano ben visti. La città era abitata solamente da esseri umani; maghi, Chimere ed altri esseri non erano ben accetti, anzi non venivano neanche fatti entrare.
Tutto perché la Città del Fuoco era rinomata per i suoi fabbri ed i suoi abili artigiani; le migliori invenzioni ed i migliori mezzi di locomozione aveva preso vita fra le mura di Faloan.
La comunità chiusa di quella Città non vedeva di buon occhio maghi ed affini a causa dei poteri che racchiudevano, infatti i manufatti degli abitanti di Faloan erano interamente eseguiti a mano mentre ai maghi, grazie alle loro arti mistiche, bastava pronunciare un incantesimo e potevano fare di tutto, persino volare, senza bisogno di macchine o altri manufatti meccanici.
Quindi eravamo entrati in città in incognito, entrambi avvolti nei mantelli.
L'aria era soffocante a causa delle fucine che funzionavano ininterrottamente, non venivano mai spente, e questo contribuiva al clima afoso e secco della città.
Le vie brulicavano di gente, più che altro guerrieri in cerca di un buon fabbro per le loro armi, che spintonava per entrare nelle varie botteghe artigiane.
La città di Faloan era ricca e fiorente. Arrivavano dai luoghi più disparati per comprare un'armatura o un congegno ideato e prodotto nella Città del Fuoco.
《Sbrighiamoci!》ingiunsi a Zel, dopo il terzo spintone che ricevevo, svoltando in un vicoletto.
La gente sembrava folle, tanta era la voglia di acquistare un manufatto.
Volevo andarmene il più in fretta possibile.
Mi sentivo in trappola.
Dovevamo raggiungere la fermata del Cloud Express e saremmo stati al sicuro.
Non capivo come mai avessero fatto una fermata proprio in quella Città così restia alla magia.
Ma dopotutto non era un mio problema.
《Di qua!》Zel mi prese per un braccio, facendomi svoltare a destra giusto qualche secondo prima che arrivasse una Guardia.
Accidenti..
Per un pelo..
Le Guardie hanno uno spiccato intuito nell'individuare maghi ed altri esseri.. Anomali..
Ed era meglio non farsi beccare da una di loro..
Zel mi aveva salvato la vita..
《Grazie..》dissi in un soffio, alzando lo sguardo e perdendomi in due pozze viola.
Fu lui a riportarmi alla realtà con una lieve carezza sulla guancia.
《Dobbiamo andare.. La fermata è dietro quell'angolo..》sussurro' così vicino al mio viso che il suo fiato mi riscaldo' le gote accaldate.
《S..Sì..》borbottai, un po' imbarazzata dall'essermi lasciata andare così.
Scossi la testa.
Concentrati Rins..
Arrivammo in un vicolo cieco e percepii subito che eravamo nei pressi della fermata. L'aria era meno soffocante e più pulita; una lieve differenza che un mago riusciva a sentire mentre per un umano sembrava solo un'innocua brezza.
Zel alzò una mano che sparì nella Foschia, un alone mistico che avvolgeva sia le fermate che l'intera linea del Cloud Express per far sì che gli umani non si accorgessero di cosa succedeva nel loro piccolo e sicuro mondo.
Afferrai l'altra mano di Zel e mi tenni forte mentre venivamo risucchiati in aria da una corrente ascensionale potentissima.
Nel giro di pochi secondi giungemmo alla nostra meta: le nuvole.
Barcollai leggermente e Zel mi sostenne prendendomi per le braccia, una presa decisa, ma delicata.
Il viaggio dalla terra fino alla fermata sulle nubi mi aveva sempre destabilizzata.
Prima ero coi piedi ben piantati su terreno solido e forte mentre ora più che camminare, saltellavo su soffici e bianchissime nuvole, che in teoria non avrebbero dovuto reggere il nostro peso.
《Dovrebbe arrivare tra poco..》mi annunciò Zel, scrutando l'orizzonte limpido e terso.
Feci un respiro profondo e mi sentii molto meglio.
Avevo sempre adorato viaggiare sul Cloud Express, ogni viaggio era stato più entusiasmante dell'altro.
Mi divertivo come una bambina..
All'improvviso lo stridio di una sirena lacero' l'aria.
A qualche nuvola di distanza da noi vedevamo il muso variopinto del Cloud Express puntare verso di noi.
Un sorriso m'illumino' il volto e mi girai verso Zel per indicargli l'arrivo del treno.
Il sguardo dolce si posò su di me e, giuro, stava sorridendo.
Nonostante il mantello gli coprisse ancora il viso, ero sicurissima che Zel stava ridendo e questo mi riempiva di gioia.
Sei senza speranza, Rins..
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