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Capitolo 1

"Pezzo di merda ti sei rovinato con le tue stesse mani"
"Si va be' ... ora c'è un elicottero che mi attende" rispose Gantenaro
"Cosa?" E proprio in quel momento in tutto il commissariato rimbombò il suono delle eliche di un elicottero
"Ecco questo è per me, scusa commissario ma non ho resistito ad aggiungere un tocco di teatralità, provate a fare qualcosa e il ragazzo morirà!"
Così i poliziotti lo guardarono portarsi via il ragazzo sull'elicottero,impotenti,
non potevano farci niente. Si trovavano di fronte alla mente criminale più pericolosa che l'Italia abbia mai visto.
"Commissario e ora?" Chiese l'agente scelto Valerio Moro
"Ora informiamo la polizia di stato e creeremo insieme a loro un blocco di ricerca, dopodiché lo troveremo e passerà il resto della sua vita in prigione" .
La squadra era formata perlopiù da conoscenze del commissario di Napoli, e i migliori agenti del commissariato.
Il commissario quindi insieme agli altri agenti scelti di Venezia presero il primo treno per Napoli, erano passate molte ore e il treno era fermo alla stazione di Roma Tiburtina.
"Commissario la vostra storia è molto interessante sì ma non ho capito una cosa, come avete fatto a non morire quando il Gantenaro... " Chiese l'agente Moro, intanto il treno era ripartito e mancava relativamente poco all'arrivo "Ecco vedi io ho sempre amato il teatro, prima di fare il poliziotto volevo fare l'attore, quel giorno indossai il giubbotto antiproiettile e sapevo che un vecchio trucco di teatro sarebbe risultato comodo. Così misi sopra al giubbotto uno di quei cosi che si utilizzano anche nel cinema,anche un leggero contatto ed fuoriesce il sangue finto".
Il commissario si ritrovò a pensare che se avesse intrapreso la carriera di attore sicuramente la sua famiglia a quest'ora non sarebbe in pericolo.
Mancava poco alla stazione di Napoli centrale, il treno stava rallentando, sempre di piu, sempre di più, poi quasi arrivato al binario, il treno si fermò bruscamente, ma le porte non si aprivano, neanche una.
Poi arrivò il messaggio di Gantenaro per radio e per le televisioni presenti nel treno Frecciarossa.
"Ciuf ciuf! Ciuf ciuf ! Tutti a bordo! È il  capostazione che parla è il capostazione che parla! No scherzo sono io il vostro amato Gantenaro!"
"Ho piazzato una bomba su questo treno, abbastanza potente da distruggere il treno, la stazione, e tutto ciò che c'è in un raggio di 7 km,
Rocco, uno dei passeggeri ha la bomba hai 15 minuti per scoprire chi è! Il gioco è iniziato!
Il commissario senza perdere ulteriore tempo cominciò ad esaminare le espressioni dei passeggeri più vicini, una vecchina che non aveva neanche sentito e non riusciva a capire quello che stava succedendo, una mamma preoccupata per il figlio dei ragazzi che cercavano di rompere le finestre, un uomo di colore che anche lui probabilmente, come la vecchietta, non capiva quello che stava succedendo. Poi un uomo, completamente sudato lo guardò negli occhi, i loro sguardi si incrociarono e capirono. L'uomo sudato cominciò ad urlare " È lui! Ha la bomba!" Indicando il commissario.
"Sono un commissario di polizia lui ha la bomba sta scappando"disse mostrando il distintivo.
Meno due minuti all'esplosione.
L'uomo prese una pistola e sparò ad un finestrino, stava scappando.
Il commissario lo inseguì passando per il finestrino rotto, i due stavano correndo sulle rotaie quando il commissario cominciò a sparare dei colpi di avvertimento in aria.
"Fermati! Non sei costretto a farlo, lo so che ti ha costretto" urlò il commissario, l'uomo si fermò.
"Se mi spara alle caviglie o al cuore, la bomba esploderà. Ma se mi spara in testa la bomba non esploderà".
Il commissario notò che per un attimo distolse lo sguardo, stava mentendo?
"Non lo farò, non ti fermerò. Non diventerò come Gantenaro vuole farmi diventare" disse il commissario.
L'uomo cominciò a sorridere e poi a ridere sempre di più proprio a crepapelle.
"Lui sapeva che avresti detto così, ma io non posso tornare, ha detto che se torno vivo avrebbe ucciso la mia famiglia" così prese un coltello e si tagliò la gola.
"Nooooo!" Urlò il commissario.
Un telefono cominciò a squillare dalla tasca destra del cappotto dell'uomo.
"Commissario che cattivone non solo non sei riuscito a salvare il mio attore, ma eri disposto a far morire tutta questa gente per non ucciderlo" disse Gantenaro
"Sapevo che mentiva, la prossima volta devi ingaggiare un attore migliore" rispose il commissario.
"Sì, è vero, ma non ne avevi la certezza, non potevi averla"
A quel punto infastidito attaccò il telefono, era stanco dei giochetti di quel pezzo di merda.
Tornò al treno fermo.
Entrò dov'era il macchinista, gli puntò la pistola contro
"Ora mi dici come cazzo ha fatto questo treno a fermarsi, e me lo dici subito hai capito? Altrimenti ti pianto una pallottola in testa quanto è vero iddio ! E dopo mi dirai come cazzo ha fatto quel figlio di puttana a  capire quale treno avrei preso !" Urlò il commissario al limite della propria pazienza verso quel grandissimo pezzo di merda che una volta era un ispettore.
" Mi ha dato molti soldi per fare questa cosa mi ha assicurato che non ci sarebbe stata nessuna bomba, mi sono fidato di lui, mi ha detto che sareste venuto a chiedermelo, e mi ha detto che un mago non svela mai i suoi trucchi" rispose il macchinista spaventato.
"Ora facciamo così, chiederai scusa a tutti i passeggeri per l'inconveniente e farai ripartire questo treno fino alla stazione che tanto manca  qualche metro, dopo ti metterò le manette e ce ne andremo al commissariato" e così fece.

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