25.4 - Domani sarà un giorno diverso🦋
~🦋~
«È un tale destino.
Una tale punizione per me.
Anche se spari mille volte,
NON MORIRÒ.»
Domani sarà un giorno diverso
Capitolo 25
(Quarta parte)
(Darren POV)
«Voglio ringraziarvi tutti, sono molto felice.» Iniziò Anna mentre eravamo riuniti attorno al tavolo per festeggiare la fine di quell'incubo. «All'inizio non sapevo cosa aspettarmi e ora mi sento la persona più libera del mondo.»
Le presi la mano e gliela strinsi affettuosamente. Lo era...
«Bene, Matthew Miller ha mandato un regalo appositamente per te, mia cara.» Estrasse dalla tasca interna una busta e gliela allungò. «Per la giovane donna che è libera.»
«Cos'è?» Chiese Nora.
«Grazie, ma non era necessario.»
«Aprilo e dicci se ti piace.»
«Sarà un assegno, Alan?»
«Dayane, per favore! Il signor Matthew non è una persona maleducata, non lo farebbe.»
«Non ci posso credere!» La ragazzina sollevò gli occhi e richiuse il biglietto un'altra volta. «É una borsa di studio della fondazione Miller per la mia istruzione universitaria.» Si alzò e andò subito ad abbracciare l'uomo. «Grazie, grazie davvero.» Afferrai il biglietto per leggere quelle righe prima di appoggiarlo. «Ora non ci sono più ostacoli sulla mia strada per realizzare i miei sogni. Sarò un ottimo avvocato.»
«Sì! Ora posso andare a scuola anch'io. Finalmente!» Esultò Charlie, alzando le braccia.
«Certo che puoi andare, perché siamo liberi adesso!»
Nora ne approfittò per ringraziare Oliver del bel gesto, ma non dimenticò di ribadire che non era necessario. Era estremamente orgogliosa.
«Perchè lo dici, fiorellino? Per tutto questo tempo ti sei presa cura dei bambini da sola. È giusto che ti goda un po' di spensieratezza.»
«Non posso farlo, Dayane. Sono abituata a cavarmela da sola e ora che non ci sono più ostacoli, posso cercarmi un lavoro e iniziare a lavorare.»
«Posso procurartene uno.»
«Thomas, tu hai già fatto troppo per noi più di quanto avresti dovuto. Ora è il mio turno.»
«É stato un piacere, vedervi insieme come una famiglia mi rende felice.»
Alyssa si sporse per prendere il piatto, ma la signora Abbie glielo passò per non farle fare sforzi. «A proposito... la zuppa che mi ha portato era deliziosa, grazie.»
«Oh, mi fa piacere che ti sia piaciuta. Se vuoi posso cucinartela ancora.»
«Se non le è di fastidio...»
«Affatto. Lo farò con amore per le mie nipoti e per te.»
«A proposito, Abbie è brava a fare i sottaceti. Quando ero incinta ne mangiavo barattoli interi, piacciono anche a te?»
«Adoro i cetrioli sott'aceto!» Ridacchiò la giovane.
«Bene, allora te ne preparerò un bel po'.»
«Abbie però... non dimenticarti di me solo perché ora hai una nuova nuora incinta o diventerò gelosa.»
«Dayane, per favore, non dire cose che potrebbero metterli a disagio.» la rimproverò il marito.
«L'ho detto per scherzare, per farli ridere e rompere un po' il ghiaccio, caro. Era una battuta.»
Denise giunse, in quel frangente, portando il piatto specialissimo che avrebbe chiuso in bellezza quella meravigliosa serata.
«É il dolce con le carote?» Domandai.
«Sì...» asserì, mettendo il piatto in bella vista per i commensali.
«L'ha preparato Nora?»
«Sì, papà!» Rispose il bambino.
Immediatamente volli raccogliere un pezzo. «Sembra delizioso dal profumo.»
«I dolci della mamma sono deliziosi!» Nora rise e gli accarezzò la guancia paffuta.
«Sì, lo so. Lo so...»
Senza troppi complimenti, divorai una fetta intera.
«Ah, buone le carote!» Esclamò Alyssa, affrettandosi a prenderne una, ma Thomas la fermò per farlo lui.
«Molto buono. Delizioso, come sempre.»
Nora mi rivolse un semplice cenno d'assenso.
«É buonissimo. Grazie di averlo fatto.»
«L'ho fatto con piacere. Vado a prendere i piatti.»
«Lascia che ti aiuti.»
«No, no, faccio da sola.» rispose per poi sparire dentro.
Anna mi fece notare quanto fosse una buona persona il signor Matthew per averle fatto un tale regalo, ma suo padre poteva iscriverla nei migliori college.
Oliver replicò che il padre avrebbe coperto ogni spesa e di concentrarmi su altro...
«Lo farò. Farò quello che lei vuole.» Si lasciò ricadere nelle mie braccia e le diedi un dolce bacio sulla fronte. «Alyssa... hai mangiato tutto il dolce?»
Rise. «Ecco, io...»
«Certo, mangia per tre.»
«Ah, ovviamente...»
«Non preoccuparti, papà. Ce n'è abbastanza in cucina, mamma l'ha fatto per te.» La ragazzina mi lanciò uno sguardo malizioso.
«Davvero? Per me, dici?»
Ridacchiò e mi alzai dalla sedia per prendere altre porzioni e poter anche controllare con i miei occhi se fosse o meno la realtà. Entrai in cucina e la bionda si voltò di rimando.
«Vuoi dell'altro?»
«Ne hai fatto abbastanza, me l'ha detto Anna.»
Roteò gli occhi e sbuffò, mentre metteva il dolce nel mio piatto. «A quanto pare, la ragazzina non riesce a tenersi nulla per sé.»
«Lo ammetti, quindi?» la incalzai.
Mi guardò per qualche istante, avevo centrato l'obiettivo e chinò lo sguardo. «Ne ho fatto abbastanza... per farlo bastare.»
«Allora non è stato per me?» ripetei con falso dispiacere. Mi consegnò il piatto senza replicare e sorrisi. «Ti ringrazio.» Mi spostai di poco e staccai un girasole porgendoglielo. «Questo fiore è per lei, signorina Nora.»
«Oh... grazie, signor Darren.» Accettò e lo raccolse con premura.
«Di niente.»
I nostri occhi si incastrarono gli uni negli altri e mi persi in quello sguardo cristallino e magnetico. Per un tempo interminabile sparì il mondo, apparendo superfluo.
«Vai, ti stanno aspettando.»
«Ma tu non ci sei...»
Inspirò, per poi distogliere lo sguardo dal sottoscritto ed esclamare. «Ehi, non andare! Non scappare tanto ti ho visto!»
«É che non volevo interrompere...» si giustificò la ragazza da dietro il muro.
«Non interrompi, principessa.» risposi, cingendole le spalle con il braccio libero.
«Comunque, sono solo... venuta a prendere il succo di mela, niente di urgente.» Poi, sotto lo sguardo interrogativo della madre, mi bisbigliò nell'orecchio. «"Penso che anche lei ti ami".»
Quella frase mi fece apparire sulle labbra un ghigno malizioso e si defilò all'istante.
«E ora che ti ha detto, eh?»
«Una cosa tra padre e figlia, un segreto.»
Guizzò le sopracciglia. «Oh, dici sul serio? Un segreto?»
Ritornai in giardino con uno spirito diverso, offrendo ai commensali altro dolce. Alyssa rifiutò, dato che rischiava di fare indigestione con tutto ciò che aveva mangiato durante la cena. Anna invece ne volle di più.
«Aspetta, tu hai mangiato, ma le gemelle?»
«Prendono tutto il nutrimento da me, Thomas.»
«Allora... potresti darlo anche a me?»
La richiesta sfacciata la fece scoppiare a ridere e il moro la seguì. Si scambiarono uno sguardo complice...
«Sai, quando ero incinta ho preso 20 chili. Non ci ho pensato due volte a mangiare di tutto!» raccontò Dayane ai due.
«Non entrava nemmeno dalle porte.»
Dayane gli assestò uno schiaffo sul braccio. «Ehi! Cosa vuoi dire, Alan Hank? Ricordati che tu insistevi affinché mangiassi!»
«Ma eri così carina...»
Non abboccò, gli scoccò un'occhiata truce e poi guardò la suocera, seduta al suo fianco.
«Prima dice una cosa e poi un'altra.»
L'allegria si impadronì della scena e, tutto quello che era accaduto negli ultimi mesi, sembrava solo un brutto ricordo che avremmo cancellato...
(Nora POV)
«Come sei bella con quel fiore tra i capelli, mamma!» Esclamò Charlie appena mi vide tornare avvolta nello scialle e il girasole sistemato nei capelli.
«Quindi pensi che la tua mamma sia bella? Che carino da parte tua dirglielo.»
«Papà Thomas, adesso avrò altre due sorelle, giusto?»
«Sì, piccolo, sarai di nuovo il fratello maggiore.»
«Papà, hai sentito? Avrò altre due sorelle e sarò il fratello maggiore!»
«Sì, campione! Proprio così.»
Era eccitato per l'arrivo di queste due bambine e gli lasciai un'altra carezza al viso. Oliver, in maniera del tutto inaspettata, chiese alla mia amica se ne volesse uno e Denise, con le guance in fiamme, lo ammonì di non parlarne davanti a tutti. Mi copri la bocca, divertita dalla sua reazione imbarazzata. Abbie, a quel punto, annunciò che si era fatto tardi e, nonostante il mio invito a restare, si alzarono. Dopo la processione di saluti, abbracci e baci, l'ultima persona che mi si avvicinò fu Alyssa.
«Grazie per avermi invitato, Nora.»
«É stato un piacere.»
Si scostò i capelli dalla faccia. «Nora... ti devo delle scuse. Ti ho ferito, ho detto cose orribili. Credimi, non sapevo che stessi attraversando un momento così difficile. Mi dispiace.»
«É acqua passata, dimentichiamo Alyssa. Non ha senso rinvangare il passato, d'accordo?»
«Va bene. Allora possiamo ricominciare da zero?»
«Sicuro.» Ci abbracciammo, come amiche di vecchia data.
«A proposito, sono felice che sia andato tutto bene.»
«E io non posso descrivere a parole quanto sia stata felice quando Thomas mi ha dato la notizia delle bambine. Sarà un padre meraviglioso, ne sono sicura.»
«Lo penso anch'io.»
«So che non sono affari che mi riguardano, ma...» Era il mio migliore amico e desideravo il meglio. «Penso che Thomas meriti una seconda possibilità.»
«Non lo so, Nora. All'epoca, ha ignorato i miei sentimenti e mi ha ferito, mi ha spezzato il cuore e be'...» Chinai gli occhi, sapendo che ero stata io la causa. «Vedremo.» aggiunse con un'alzata di spalle. «Grazie per i tuoi suggerimenti. Sei una persona fantastica. Ti auguro il meglio.»
«Ci vediamo presto e ne parleremo.» Raggiunse Thomas sul patio, quest'ultimo mi fece un saluto con la mano e se ne andò. «Mi sembra che questi occhietti stiano iniziando a chiudersi, eh. È ora di andare a letto.» Anna si offrì di accompagnarlo e salutò Denise e Oliver, gli unici rimasti. Mi misi seduta rivolgendo un sorriso smagliante alla mia amica e i bambini salutarono il papà. Darren poi prese posto accanto a me.
«Darren, dove vivi ora?»
«Soggiorno in un hotel, finché non trovo una sistemazione.»
«Non mi dire! Anch'io, fratello. A proposito, visto che stiamo parlando di "case", te ne mostro una bellissima che ho visto con un bel giardino.» E tirò fuori il cellulare rivolgendosi a Denise.
Darren si accostò e avvertii il suo respiro sulla pelle. «Domani sarò anche un uomo libero.»
Ruotai il collo e sbattei le palpebre. «Come dici?»
«Io e Helen... stiamo per divorziare.»
«Uhm, non lo sapevo.»
«Sì, sarà meglio.» affermò, facendomi voltare nuovamente e incrociare i suoi occhi verdi che brillavano di una luce strana...
«Già.» ripetei, rompendo quel contatto visivo prolungato e feci finta di nulla, nonostante avessi colto il punto del discorso...
Quando gli ultimi ospiti se ne andarono, riordinato il disordine in cucina, udii il suono di una notifica. Presi il cellulare lasciato sul mobile e trovai un SMS.
"Domani sarà un giorno diverso, Nora del mio cuore..."
Non potei smettere di ripensare ai momenti di prima, a quel fiore che mi aveva donato, chiamandomi signorina... Lo faceva sempre quello scapestrato ragazzino di paese. Poi, quando mi aveva confidato che domani avrebbe divorziato. Qualcosa però mi aveva agitato e mi ero immediatamente voltata.
Tolsi delicatamente quel fiore dai capelli e lo contemplai, mentre un sorriso affiorò sulle labbra. Non lo chiamai. Spensi l'aggeggio e l'appoggiai nello stesso posto.
~🦋~
«Cosa state facendo? Perché non state dormendo?» chiesi affacciandomi dalla soglia.
Anna rise, staccandosi da Charlie. «Stavamo parlando...»
«Uhm, e c'è uno spazio per me?»
«Certo, per te e per papà.»
Mi accomodai sul letto e scoccai un bacio a Charlie sulla tempia.
«Mamma, papà se n'è andato?»
«Ovviamente.»
«Davvero? Ci siamo sforzati tanto per lasciarvi un po' soli.»
«Anna!»
«Che c'è, mamma, eh? Sei innamorata di papà, ammettilo! Lo ami come il primo giorno e non puoi negarlo.»
«Sono innamorata. Ma di te e di te.» Indicai il bambino e poi lei, i miei amati figli. «Che ne dite se dormissimo tutti e tre insieme come a Doolin?»
«Evviva!» Strillò il piccolo e ci mettemmo sdraiate, circondate dalle sue braccia, mentre — come un ometto — restò in mezzo. «Mi piace stare così!» Eravamo le sue donne più importanti e strofinai il naso contro la sua guancia.
I miei figli erano la cosa più importante e ogni sacrificio era stato fatto per dargli un futuro. Non me ne sarei mai pentita.
(Darren POV)
Incredibile che quel giorno fosse arrivato. Dopo tanti patimenti e sofferenze avevo chiuso per sempre quel capitolo infelice della mia vita e ne stavo aprendo un altro migliore. Avevo già intenzione di fare un altro passo in avanti e, appena uscito dal tribunale, tolsi la fede dall'anulare. Ero un uomo libero. Libero di andare, senza altri impedimenti, senza questioni, senza dolore. Quel mattino tutto attorno a me era splendido, perfino il cinguettio degli uccellini era una sinfonia incantevole. Presi un forte sospiro e telefonai Nora. Avevo una sorpresa e non volevo che andasse da nessuna parte fino al mio arrivo. Insistè per saperlo, ma avrei tenuto la bocca chiusa.
Dopo aver agganciato, trovai la mia ormai ex consorte alle spalle. Sembrava pacata, aveva firmato i documenti senza fare storie.
«Ebbene, come ti senti adesso che siamo sconosciuti?»
«Non dire così, non è divertente, Helen. Non possiamo essere sconosciuti. Abbiamo un bambino, ci legherà per tutta la vita.»
«Allora diciamo che siamo due vecchi amici. Comunque, ora devo tornare a casa. Ho promesso a Kevin che lo avrei portato al parco.»
«Davvero? Dagli un bacio da parte mia, okay?»
«Puoi venire con noi, se vuoi.»
«Ho una cosa da fare, ma possiamo uscire un altro giorno. In effetti, potremo farlo spesso e far vedere a Kevin quanto i suoi genitori vadano d'accordo.»
«Ok. Vai, stai facendo tardi.»
Poggiai la mano sul suo braccio. «Ti do un passaggio?»
«No, ho la mia macchina.»
«Ok, ci vediamo.»
«Ci vediamo.»
Mi avviai all'auto e la salutai con un colpo di clacson. Finalmente quella questione era archiviata.
~🦋~
Passai dal retro per sorprenderla e la vidi apparecchiare la tavola per la colazione. Appena mi avvicinai, si voltò, e mi chiese come fosse andato il processo.
«É andato tutto bene. Abbiamo divorziato senza problemi.»
«Ah... capisco.»
«E i bambini?»
«Sono andati all'acquario, Denise ha promesso di portarli.»
«Fantastico! Allora andiamo.»
«Andiamo dove?» Pose le mani sui fianchi in una posa pretenziosa e si girò. «Perché non me lo dici?»
«È una sorpresa, lo vedrai.»
«Be', fammi prendere questo...»
«No, è meglio andare.» obiettai, agguantando saldamente il suo braccio e mi guardò con un misto di stupore misto a incertezza sul viso. «Possiamo farlo dopo.»
«Non posso lasciare tutto...»
«Ma io non voglio più aspettare. Lo farai più tardi, su.»
Sbuffò e non le restò che cedere.
Nora non si arrese, continuando a chiedere ad oltranza dove stessimo andando, non riuscendo a rilassarsi. Arrivammo a destinazione e scendemmo.
«Dove siamo, Darren? Dove mi hai portato?»
«Ehi, non hai smesso di chiedere.»
Osservò un imponente e altissima abitazione che si stagliava di fronte a noi, con le mani sui fianchi. «Che posto è?»
«Che ne pensi? Ti piace?»
«Non sto capendo.»
Serviva che le rinfrescassi un po' la memoria, a quanto pare.
«Qual era il tuo sogno da ragazzina?» Mi fissò stupita e inclinò il capo da un lato. «Gestire una pensione. Ecco perché ho comprato questo posto... per il tuo futuro e quello dei ragazzi.»
«Darren, non avresti...»
«Perchè, Nora? Ascolta, ti sei presa cura dei nostri figli per tutti questi anni, da sola. Questo... Questo non è niente in confronto a ciò che hai passato tu e ai tuoi sacrifici. In realtà, mi ci è voluto un po' di tempo.»
Scostò leggermente i capelli e incrociò le braccia. «Darren, io mi troverò un lavoro.»
«Lo so. Non ho dubbi al riguardo. Ma io... voglio fare qualcosa anch'io per i miei figli, almeno non fargli mancare un sostegno, Nora. Ti prego, permettimelo. Voglio rimediare alle mie mancanze.» Si limitò a guardarmi e distolsi lo sguardo per puntarlo sulla villa. «Puoi decorarla come desideri, piantare degli alberi di limone nel giardino. So che trasformerai questo posto in un paradiso.» Ispezionò i dintorni e la zona era tranquilla, come le piaceva, abituata agli ambienti del villaggio. «Puoi arredare l'ultimo piano per vivere con i bambini e sotto per gli ospiti.»
«Quindi vivremo qui? Solo io e i bambini?»
«Sì. So che non mi perdonerai. Me l'hai già ripetuto tante e tante volte.» Fece un cenno d'assenso per concordare. «Tranquilla, sarò solo un padre presente nella vita dei nostri figli. Non ti disturberò. D'ora in poi, non interferirò più nella tua vita.» Estrassi della tasca le chiavi e gliele porsi. «Non sei curiosa? Vai a vedere.»
Dopo qualche attimo di titubanza, accettò e salì le scale. Inserì le chiavi nella toppa e spalancò il grosso portone.
Dopo aver visitato i due piani, uscimmo all'aperto, dove vi era una piscina interrata, un gazebo elegante, un'altalena e un giardino spazioso.
Iniziammo a camminare l'uno accanto all'altra e, a quel punto, riprese. «Ti sei rassegnato al fatto che non ti perdonerò, vero?»
Annuii leggermente. Mi faceva male, ma stavo cercando di farmene una ragione. «Ero infastidita... ma tu hai continuato ad insistere, anche se ti allontanavo.» Si bloccò e ruotò verso di me. Mi accigliai. Uno strano deja-vu.
Distolsi lo sguardo, ripensando a quella volta in cui, a Doolin, l'aveva adocchiata e mi ero avvicinato per presentarmi...
«Ti ho visto e mi son detto... "è lei, quella ragazza è il tuo destino, Darren". Be', non sono stato io... ma il mio cuore. E com'è successo? Non lo so, è stato... strano. Non so come sia successo, ma... ma sta succedendo. Per davvero, eh. Il mio cuore batte molto, molto velocemente. Allora è così che ci si sente? Strani... Puoi... cacciarmi e darmi del cafone, ma anche se mi chiedi di allontanarmi e ti arrabbi con me... io non ti lascerò andare. E tornerò sempre da te, e non smetterò di insistere.»
Lei era l'unica donna per cui il mio cuore palpitava...
Tornai alla realtà e i suoi occhioni azzurri erano inchiodati su di me.
«E... aspetta. Ho capito bene?» Abbozzò un sorriso. «Mi... stai chiedendo di non andare? Vuoi che io rimanga?» Rispose con un cenno affermativo. Credevo di aver avuto un'allucinazione. Non potevo crederlo. Non era vero. «Sto sognando, vero?» Non mi stava prendendo in giro? Non mi stavo illudendo? «Questo è reale? Sta succedendo davvero, dimmi.»
«Resta, Darren.» La fissai a bocca schiusa. «E non lasciarci più.»
Mi stava perdonando per tutti gli sbagli? Mi stava accogliendo di nuovo nella sua vita? Mi concedeva un'altra occasione?
Tutte quelle domande inutili sparirono. Questo momento l'avevo desiderato dal primo momento...
Immediatamente, mi fiondai sulle sue labbra, bisognoso di sentire la sua vicinanza, il suo profumo, la sua pelle contro la mia e intrappolai quel viso fra le mani. Non c'era un uomo più felice di me in tutto l'universo.
Non ci sarebbe mai stato.
Dopo anni, la persona a cui appartenevo era ritornata. Il destino mi aveva ridato indietro quello che stupidamente avevo abbandonato. Ero in un overdose di emozioni.
Seppellii la testa tra l'incavo del collo e la spalla in preda all'eccitazione. Mi massaggiò i ricci e fortificai la stretta. «Non lo farò.» Mi separai per prenderle il volto e guardarla profondamente. «Preferirei morire piuttosto che lasciarti di nuovo, morirei.» Posò la mano sulla mia guancia e l'accarezzò. Scoppiai di gioia ed urlai ai quattro venti. «Ciao, gente di Dublino! Ascoltate... la Nora del mio cuore mi ha finalmente perdonato!»
«Sssh... Darren, smettila...»
La sollevai per farle fare una giravolta. «Cosa "smettila"? Sono felice! Troppo! Sono l'uomo più fortunato del mondo!» La rimisi a terra e mi immersi nei suoi occhi per interminabili secondi. Avrei potuto sprofondarci. «Sono perdutamente innamorato di te. Di te e di te soltanto.» Annullai la distanza e la colmai con un altro bacio appassionato, mentre avvolse le braccia attorno al mio collo. «Ti amo con tutta la mia anima.» dissi, staccandomi.
Desideravo un futuro con lei. Volevo invecchiare, tenendole la mano e non lasciarla fino al mio ultimo respiro. Ripresi il fiato e sorrise con la stessa dolcezza.
Non esisteva Darren senza Nora.
“Continuing”
Quanto avete atteso il momento in cui Nora e Darren si sarebbero riappacificati?
I nostri ragazzi hanno raggiunto quasi il lieto fine, dopo tanto dolore Nora ha perdonato Darren per tutti i suoi sbagli e il ragazzo è ora al settimo cielo! Darren ha divorziato da Helen ed è pronto a costruire un nuovo futuro...
Ma Helen come la prenderà? Ho paura che non sarà affatto felice di sapere che Darren è tornato da Nora dopo poco.
Ho terminato definitivamente il penultimo capitolo, quindi tenete presente che settimana prossima la storia giungerà a conclusione e scopriremo che fine faranno i personaggi...
Non perdetevi il gran finale!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro