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Capitolo 5:Il campo da minigolf

Aurora non riusciva a dormire. In soli due giorni aveva visto delle cose orribili. Si agitava nel letto matrimoniale, e così svegliò Samuele.

-Cosa c’è amore- le chiese.

-Non riesco a dormire...ci vestiamo e usciamo a prendere una boccata d'aria fresca?-

-Ma sei impazzita?! Se usciamo moriremo di sicuro!-

-Ma sì dai...solo per qualche minuto. Tanto moriremo comunque. E se ci uccidono questa notte,ci uccideranno insieme.-

-Va bene, usciamo. Ma per poco.-

Così si vestirono e misero piede fuori dal bungalow.

-Sarà l’una di notte.- presuppose Samuele.

- E allora? L’importante è che ci siamo solo noi due.- dopo averlo detto,Aurora cominciò a baciare Samuele

-Andiamo al campo da minigolf, è poco lontano da qui ed è un posto così romantico…- gli propose.

-Va bene amore.-

Si avvicinarono alla porta. Quella notte le guardie erano Paolo ed Ivan,e quando stavano per uscire, il turno era di Ivan,che si era addormentato e dormiva sul pavimento.

Arrivati al campo da minigolf,scavalcarono il cancello ed entrarono. Si sedettero su una statua a forma di gondola su cui c’era un finto gondolaio e continuarono a baciarsi. Dato che era notte fonda i due piccioncini non avevano notato l’aspetto a dir poco inquietante del finto gondolaio. Ricoperto di sangue,aveva al posto degli occhi due cavità nere da cui usciva altro sangue e aveva un sorrisetto raccapricciante stampato in faccia. In mano teneva un remo spezzato. Per fortuna era finto...anche se sembrò animarsi.Ed era proprio così. Tese il remo spezzato sopra i due fidanzati...

Sofia si svegliò di colpo. Aveva sentito delle urla. Provenienti dal campo da minigolf. Si guardò intorno. Nella sua camera non mancava nessuno dei suoi compagni. Si vestì e senza far rumore controllò nelle altre camere da letto,fino ad arrivare a quella di Aurora e Samuele. Il letto matrimoniale era vuoto. Raccolse tutto il coraggio che aveva,e armata del solito coltello uscì dal bungalow in direzione del campo da minigolf. Quando aprì la porta, Ivan stava ancora dormendo. Lì al campo assistette (davanti al cancello che lo delimitava) ad una scena terribile: il finto gondolaio dalle cavità al posto degli occhi stava trafiggendo Samuele ed Aurora dalla parte spezzata del remo. “Perché quei due sono usciti?!” pensò. Il marinaio fermò di massacrare i due ragazzi e la fissò,col suo sorriso che le fece gelare il sangue. Sofia cominciò a fuggire.L’unico pensiero che aveva in mente era quello di correre. Correre,scappare da qualcosa che neanche lei sapeva definire.Si sentiva le gambe stanche,il fiato quasi le mancava. Ma non poteva fermarsi. Fino a quando... vicolo cieco. Sofia arrestò la sua corsa. Era in trappola. Si voltò lentamente ansimando. Riusciva a vedere fino a pochi metri dinanzi a lei,poi l’oscurità le impediva di guardare oltre. Infine alle sue orecchie giunsero dei passi. Lenti e pesanti. E un ringhio…

“Che cos’è la creatura che si sta avvicinando a me?” pensò. Non di certo quella specie di...uomo...non aveva capito tanto bene cosa fosse. Poi nell’oscurità vide due lucette rosse, abbastanza distanti fra di loro. Il ringhio si fece più forte. “Diamine” pensò Sofia. Tremava di paura. Poi l'essere tentò di saltarle addosso ma lei si scansò in tempo e riprese a correre. Era riuscita a vedere cosa fosse quella creatura. La statua di un leone alato,le è sembrato. Continuò a fuggire, veloce come il vento. Sentiva quel leone correrle dietro. Doveva seminarlo,se no l’avrebbe sbranata. Girò a destra al posto di andare avanti,e continuò a scappare. Poi si nascose dietro un grande cespuglio. Non sapeva dove fosse finita,e quindi neanche in quale parte del villaggio era capitata. “Sono fregata. Se non riesco a ritornare al bungalow posso anche ritenermi morta. Hey,ho il telefono in tasca... potrei usare l’app della torcia per farmi luce. No,ne farebbe troppa e mi noterebbero. Accidenti. E se copro la torcia del telefono con qualcosa?” pensò,poi raccolse una foglia da terra e la mise sopra la fotocamera posteriore del telefono. “Così dovrebbe andare. Tre,due, uno...via!”

Sofia iniziò a correre il più velocemente possibile,cercando di ripercorrere i suoi passi. Poi finalmente lo vide…il suo bungalow!

Cadde indietro col cuore che le batteva a mille. Davanti a lei era comparso all’improvviso quell’uomo orribile che aveva ucciso Aurora e Samuele. Avendolo visto più da vicino,Sofia riconobbe che era un gondolaio. Quello cercò di colpirla col suo remo spezzato,ma lei si spostò e gli accoltellò la schiena,e continuò, continuò, continuò,fino a quando quella specie di marinaio non si ritrovò a terra,morto. Sofia si dirigette al bungalow, aprì la porta,e la richiuse a chiave,tirò la tenda e abbassò la tapparella,tutto in fretta e furia. Con quel trambusto,Ivan si svegliò.

-Ehy,ma che succede?- chiese.

-Aurora e Samuele sono morti.- gli rispose Sofia.

-Come?-

-Sono usciti dal bungalow,e tu non li hai potuti fermare perché ti sei addormentato. Poi sono andati al campo da minigolf,e sono stati uccisi dalla statua di un gondolaio pieno di sangue.-

-E perché tu sei sporca di sangue?-

-Perchè ho ucciso quel marinaio.-

-Ma se era una statua come hai fatto ad ucciderlo?-

-Non lo so, l'avrò solo messo fuori gioco momentaneamente. Anche se la cosa è strana, perchè se era finto come faceva a perdere sangue? Vabè,ora mi faccio una doccia e poi ritorno a dormire, non ti azzardare ad addormentarti.-

-Va bene,va bene.-

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