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Capitolo 3:L'inizio

Gli altri la guardarono perplessi.

-Seriamente vuoi partecipare a questo...gioco?- le chiese Marco,per nulla convinto.

- Hai delle idee migliori? E poi se l’unica regola è sopravvivere,vuol dire che dobbiamo fare di tutto per non morire e che quindi questo gioco intende ucciderci.- rispose Sofia. “Questi ragazzi​ saranno anche i più popolari,ma sembra che non ragionino affatto.” si ritrovò a pensare.

-Be’ la tipa ha detto che si gioca di notte,quindi di giorno possiamo anche spassarcela...alle piscine ad esempio, abbiamo scelto questo villaggio solo perché​ sono fantastiche. E poi ce le abbiamo tutte per noi se qua non c'è nessuno!- disse Aurora. Sofia non la sopportava già più. -Ma sei impazzita?!- sbottò -Qua rischiamo di morire tutti e tu vuoi andare alle piscine! Quella ragazza ha detto che il gioco si svolgerà principalmente di notte! Questo vuol dire che anche di giorno potremmo morire. Possibile che tu pensi solo a divertirti?!-

-Calma,calma,non avevo capito-

Tutti si guardarono attorno. Il villaggio era così paurosamente silenzioso. Nessun cinguettio di qualche uccello. Niente di niente.

-Torniamo al bungalow- disse Sofia-Chiudiamoci lì dentro e vediamo se succede qualcosa.- Tutti gli altri acconsentirono.

-Cazzo tutto ciò è assurdo. Una semplice vacanza che si trasforma in un gioco in cui possiamo morire. Non è che c'è un assassino in questo villaggio? Perché se no è come essere in uno di quei stupidi film in cui degli adolescenti fanno i deficienti mentre un pericolosissimo serial killer li uccide uno ad uno...- osservò Alex.

-Be'...speriamo di no. È un gioco. Se c'è un assassino che ci uccide subito come facciamo a partecipare?- rispose Sofia,mentre camminavano in direzione del bungalow. Gli altri erano talmente sbigottiti che non spiccicavano parola.

-Anche se stiamo chiusi dentro al bungalow non partecipamo al gioco.- notò ancora Alex.

-Magari possiamo evitare di giocare...- disse Sofia. Cercava di far vedere che aveva la mente lucida e che era una tosta e non semplicemente una nerd sfigata,ma era comunque molto scossa.

Poi ad un tratto Marta (che era l’ultima) vide qualcosa muoversi tra dei cespugli poco più avanti di lei. Si fermò impaurita. Era pietrificata dal terrore. Da quei cespugli però sbucò fuori un simpatico coniglietto. Marta tirò un sospiro di sollievo e prese il telefono per fare una foto a quel coniglio così carino. Ma continuava a tremare e lo sguardo sembrava spento mentre uno strano sorrisino le increspò le labbra. Non fece neanche in tempo ad accenderlo che quella creaturina le balzò addosso traffiggendole la faccia. Solo ora il resto del gruppo se ne accorse e guardarono terrorizzati quel coniglio,che in quel momento era terrificante,sbranare Marta soffocando le sue urla.

-Marta!- gridò Sara. Stava per correrle incontro, quando Sofia la fermò ordinando,sia a lei che agli altri,di tornare al bungalow,che ormai Marta non potevano più salvarla e che quella specie di coniglio avrebbe ucciso anche loro se non se ne fossero andati. Sconfitto l’orrore,tutti si misero a correre.

Arrivati al bungalow,si chiusero dentro.

-Moriremo tutti!- affermò Aurora,tra le lacrime.

-Vedo che adesso che è morta la tua amica incominci a considerare questa possibilità.- ironizzò Sofia.-Comunque,-continuò- Mi spiace se non potete sfruttare le meravigliose piscine di questo villaggio,o le altre attrazioni,ma se vogliamo sopravvivere, dobbiamo restare chiusi dentro giorno e notte. Quando cala la sera una persona a turno dovrà stare di guardia con un’arma in mano.-

- Quale arma?- chiese Paolo.

-Che ne so...un coltello?- rispose Sofia. Gli altri annuirono, dopotutto era l’unica arma che avevano a disposizione.

-Abbiamo viveri a sufficienza per una settimana?- chiese poi.

-No.- risposero un po’ tutti.

-Allora uno di noi dovrà uscire a comprare qualcosa al minimarket,e per farci bastare il cibo,salteremo la colazione e mangeremo poco sia a pranzo che a cena.

-Questo non ha molta importanza,tanto io sono a dieta- disse Sara.

-Uscirò io a prendere qualcosa da mangiare- si propose Sofia.

-No,vado io- disse Alex,sorridendole.

“Che splendido sorriso” pensò Sofia,e poi gli ordinò di non badare a spese.

Passò un oretta,e Alex non si era fatto vivo. L’ansia regnava nel gruppo. Poi finalmente tornò.

-Alex!- esclamò Matteo.

-Tutto ok?-chiese Samuele.

- Sì ragazzi,non vi preoccupate. Mi è bastato stare alla larga dai conigli assassini.-

-Conigli assassini?- chiese Sara,soffocando una risata.

-Li ho chiamati così,dato che uccidono. Comunque,ecco la spesa che ho fatto.-

Sofia guardò,e c’era un bel po’ di roba.

-Ho utilizzato tutti i soldi che mi sono portato,e la cosa strana è stata che come cassiera c’era la stessa identica ragazza che ci ha serviti al ristorante.-

-Veramente?- chiese Marco,un po’ sorpreso.

-Tanto questo villaggio è pieno di cose strane e inquietanti.- osservò Ivan.

-Ben fatto,Alex.- disse poi Sofia,-Ora dobbiamo solo aspettare la notte.-

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