Capitolo 2:Le regole del gioco
Il gruppo di ragazzi era finalmente arrivato a Venezia. Per Sofia il viaggio era andato bene: per tutto il tempo lesse manga e giocò a Minecraft con il Nintendo,senza nessuno che la infastidisse. Scese dal treno insieme agli altri,e con un tram andarono al villaggio, chiamato "Il Leone Alato" .
"Strano nome" pensò Sofia.
I ragazzi si diressero verso la Reception,dove c'era una ragazza magrissima,alta,dai lunghi capelli biondi e chiari,la pelle pallida e due occhi azzurro chiaro.
-Benvenuti- disse sorridendo.-Il vostro bungalow è il numero 111. È il più grande e spazioso che abbiamo,voi che siete in...dieci,ci state tranquillamente. Dispone anche di una piscina idromassaggio dalle dimensioni considerevoli. Questa è la chiave per aprirlo-
"Mi aspetto di trovare Eleven dentro al bungalow ad aspettarci" penso tra sé e sé Sofia.
Fu Alex quello che prese le chiavi. Ringraziò e si incamminò seguito dagli altri.
-Scusami ma chi l'ha detto che sei tu quello che prende le chiavi del bungalow è che ci guida fino ad esso?- si arrabbiò Sara.
-Perchè vuoi tenere tu le chiavi? Vuoi guidarci tu al bungalow?- rispose Alex. Sofia lo conosceva poco. Lo riteneva carino di viso. Aveva corti capelli castani,occhi anch'essi castani ed intensi,volto affilato,naso a punta su cui c'era un percing. Ed un fisico strepitoso. Era il solito ragazzo figo della scuola,stile studente americano bravo a baseball. A Sofia però sembrava diverso rispetto agli altri suoi simili...
-Ehy,non rivolgerti così alla mia migliore amica!-gli disse Aurora.
-La tua amichetta può pure andare a quel paese.- rispose Alex.
-Ehy!- esclamò Sara.
-Okay, okay,ora la piantate di litigare,va bene? Forza,Alex,guidaci fino al bungalow.- disse Paolo.
Arrivati a destinazione, Alex aprì il bungalow e tutti entrarono.
-Però, è spazioso.- commentò Matteo.
-Ovvio,se deve ospitare dieci persone!- disse Aurora.
Sofia fu la prima ad incominciare ad esplorare la loro nuova abitazione,mentre gli altri si guardarono attorno. Aprì una porta che la condusse ad una della camere da letto. Era abbastanza grande,con due letti a castello. "Questa camera può andar bene." pensò,e con un lancio mise la sua valigia sul letto in alto di uno dei due letti a castello.
-Questo è il mio letto- sentenziò,e ci salì senza degnare di uno sguardo qualunque altra parte del bungalow.
Aurora andò da Sofia e acconsentì.
-Tanto io dormo nel letto matrimoniale insieme a Samuele vero tesoruccio?-
-Certo,amore mio- rispose il suo amato.
-A me non serve il tuo consenso per sapere se questo letto è il mio- disse Sofia ad Aurora.
- Sì invece- rispose lei,e se ne andò.
Il gruppo si sistemò,poi decisero di andare a pranzare in un ristorante.
Quando uscirono,Sofia ebbe una strana sensazione. Come se fossero soli. Loro dieci in tutto il villaggio e basta. Il silenzio governava.
-Non vi pare tutto un po' troppo... tranquillo? Sembra non esserci anima viva.- fece notare.
-Ah ah ah,no perché?- ridacchiò Ivan.
-Meglio se c'è poca gente... così le piscine saranno più libere- disse Aurora,dato che lì c'erano delle bellissime piscine.
-Sarà...- concluse Sofia. Quella troppa quiete non le piaceva per niente.
-"La Pizza del Leone"-lesse Alex-che ne dite,andiamo qui?-
-Va bene- risposero un po' tutti.
Così entrarono. La cameriera era completamente diversa dalla ragazza che aveva dato loro il benvenuto. Era abbronzata,bassa,aveva i capelli corti e neri,e gli occhi di un castano molto scuro. Era un po' cicciottella e non sorrideva affatto. Sofia rimase sorpresa dalla totale differenza delle due ragazze.
Finito di pranzare, decisero di fare un giretto per il villaggio,tanto per vedere un po' com'era strutturato. E sembrava non esserci davvero nessuno.
-Guardate che qua ci siamo solo noi!- esclamò Sofia.
-In effetti sembrerebbe proprio così.- disse Marco.
-Be',la cosa è un po' inquietante...come facciamo ad essere le uniche persone in un intero villaggio turistico?- aggiunse Marta.
-Più che inquietante, è praticamente impossibile- commentò Matteo. Sembrava esserci paura nella sua voce.
-Guardate,là c'è qualcuno! Non siamo soli!- esclamò Sara. Sofia guardò nella direzione da lei indicata,e molto lontano sembrava esserci una sagoma. -Andiamo a vedere.-disse.
Man mano che camminavano,si avvicinarono sempre di più alla sagoma,ma...non era una persona. O perlomeno non una persona viva.
-Aaaaaaaaaah! Ma quello è un cadavere appoggiato al muro del bungalow!COME CAZZO È POSSIBILE?!?!?!- urlò Aurora,e per poco non svenne.
-Oddio... è tutto squarciato...- osservò Sofia, tremante. Aveva già visto cadaveri simili,ma solo nei film,dal vivo mai.
-Scappiamo! Andiamo via di qui!- gridò Sara,e incominciò a correre,seguita dagli altri.
-Ehy e le valigie? Avevo portato tutte le mie magliette di Gucci,non sarà certo uno stupido cadavere che mi impedirà di prenderle!-
-Eh sì,stamattina hai proprio mangiato tutti i tuoi neuroni. Quello è un CA-DA-VE-RE,non so se ti è chiaro,quindi ora muoviti!-
Aurora sembrò un attimo indecisa,poi aumentò di velocità la sua corsa.
Arrivati all'uscita,si accorsero che era chiusa.
-Oh no e adesso come facciamo?- chiese Matteo. Stava morendo di paura,e si vedeva.
-Siamo intrappolati qui dentro a quanto pare...proviamo ad andare alla reception...- propose Sofia.
-Oh non ce ne è bisogno.- la ragazza che avevano incontrato all'inizio era dietro di loro.
-Facci uscire di qui!- le ordinò Marta.
-Vedo che qua l'educazione manca proprio. Non si da più del lei alle persone sconosciute? In più perché andarsene da un così bel villaggio di lusso...-
-Non so,magari perché c'è un cadavere squarciato davanti a un bungalow!-
-Che c'è,il gioco è appena iniziato e già non vi piace?-
-Quale gioco?- chiese Sofia.
- Un gioco semplicissimo. L'unica regola è sopravvivere. Resterete qua per una settimana,il periodo di tempo di cui avevate intenzione di rimanere. Si giocherà principalmente di notte,e se provate a scappare,morirete.-
-Perchè?- chiese di nuovo Sofia.
-Perchè se provate ad avvicinarvi alle recensioni che delimitano il villaggio,verrete uccisi da una scarica elettrica potentissima.-
-In che cosa consiste il gioco?-
-Lo vedrete.- Per mezzo secondo al posto della ragazza dinanzi a loro ne apparve una molto simile a lei piena di sangue e con un coltello in mano,poi scomparve del tutto,e della pallida ragazza non ne rimase traccia.
-E adesso che facciamo?- chiese Alex.
-Semplice. Seguiamo le regole del gioco. Sopravvivere.- rispose Sofia.
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