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[53]•°•Just You And I•°•

<D'accordo, basta per oggi!> esclamò Mina, non appena finiste di ballare.

Dopo due settimane eravate riusciti a ideare una coreografia carica di adrenalina e capace di coinvolgere il pubblico, e ciò vi faceva bramare maggiormente l'arrivo del Festival.

Sia te che i tuoi compagni eravate migliorati tantissimo nel ballare, così tanto che non appena la sera ti mettevi gli auricolari per ascoltare la musica, i tuoi piedi iniziavano a muoversi a ritmo della canzone.

<Mi raccomando ragazzi, siete migliorati tantissimo ma dovete provare ad essere ancora più sciolti nei movimenti> vi consigliò Mina, in qualità di insegnante di danza <Ricordatevi che il giorno del concerto, quando Ochako vi farà fluttuare, dovrete continuare a ballare anche sulle lastre di ghiaccio volanti! È indispensabile prendere familiarità con l'ambiente che ci circonda!>

<È più facile a dirsi che a farsi...> commentò ansimante N/a, esausta dopo le prove <E comunque sei sicura che continuare a ballare per aria sia una buona idea? A qualcuno potrebbe spaventare->

<HAI UN QUIRK DI TIPO ARIA, COME FAI A SOFFRIRE DI VERTIGGINI?!> esclamò incredulo Kirishima, che era seduto insieme agli altri ragazzi del gruppo scenografia poco più avanti del palco.

La povera corvina arrossì incredibilmente <NON CENTRA NIENTE LA MIA UNICITÀ!>

<Comunque non ti preoccupare, ci penserò io con il mio nastro adesivo a garantire la sicurezza> la tranquillizzò Sero <Sia la vostra che quella del pubblico>

<Grazie delle rassicurazioni Sero> fece Mina <E adesso siete liberi di andare a cambiarvi>

Non appena pronunciò tali parole, la maggior parte di voi si affrettò a uscire di lì al più presto per farsi una doccia, mentre il gruppo di sceneggiatura si diresse dalla parte opposta della palestra per scambiare due parole con il professor Aizawa, supervisore del vostro lavoro.

Afferrasti la bottiglietta d'acqua e facesti per uscire da lì anche te, quando però notasti una figura dietro di te rannicchiarsi con la schiena alla parete.

Jiro, che aveva appena riposto la sua chitarra nell'apposita custodia, si era seduta e aveva tirato fuori il suo quaderno personale. Vederla scriverci sopra con aria così appassionata ti ricordava molto Izuku con le sue varie guide per eroi.

<Questo non va bene, sarebbe meglio fare- Aspetta, cosa fai ancora qui T/c?> chiese perplessa non appena i suoi occhi si posarono su di te. Notasti le sue guance tingersi di rosa, come se fosse stata appena beccata a fare qualcosa di altamente imbarazzante.

<Beh pensavo di aspettarti..> rispondesti avvicinandoti a lei <Mi sembravi così concentrata che non volevo distrarti>

<Ti ringrazio per la gentilezza ma non c'è bisogno di-> non riuscì nemmeno a terminare la frase che ti sedesti accanto a lei <È un disturbo per te se rimango qui? Magari posso aiutarti in qualcosa>

Quella tua richiesta la sorprese, ma l'idea di avere un po' di compagnia non le dispiaceva affatto <Per niente, anzi.. Ti ringrazio molto>

Le sorridesti amichevolmente <Molto bene allora. Non sono propriamente un esperta di musica ma sappi che ti ascolterò per qualunque cosa>

<In effetti pensavo di apportare delle modifiche a quest'ultima parte della canzone, ma non so ancora in cosa cambiare...> ammise lei grattandosi la testa confusa <Tramite questo brano vorrei trasmettere il desiderio di diventare degli eroi da parte di tutti noi, ma allo stesso tempo ho paura che finirei per attirare troppo l'attenzione su di noi e farci odiare ancora di più dagli altri corsi... Te cosa mi consigli di fare?>

Stappasti la tua borraccia d'acqua, bevendone un sorso <Un conto è voler mettersi in mostra a tutti i costi, e un altro è voler trasmettere un emozione. Immagino che anche il modo in cui si esprimono le parole finisce per variare il loro significato>

Prendesti una piccola pausa per formulare al meglio la frase seguente <Se siamo venuti alla UA è perché abbiamo un obbiettivo comune, e non è solamente guadagnare la licenza di eroi, ma è diventare persone in grado di far sentire al sicuro la gente. Immagino che non ci sia soddisfazione migliore di quando rendi felici delle altre persone facendo qualcosa che ami>

La guardasti negli occhi, notando molta insicurezza in essi <Non sarò un esperta di musica, ma presumo che cantare o suonare per qualcun altro equivalga a dare il proprio meglio per farlo sentire bene, no? È inutile preoccuparsi se il tuo messaggio verrà frainteso o no. Te hai talento da vendere, sono sicura che la tua canzone farà capire loro che anche noi, come loro, abbiamo dei sogni>

Jiro si mise a giocare con il lobo jack del suo orecchio, assilando al contempo le tue parole. <Ti ringrazio di cuore T/n. Hai ragione, non ha senso avere paura di essere fraintesa>

La vedesti scrivere frettolosamente qualcosa sul quaderno <Devo smettere di avere tutti questi dubbi sulle mie capacità>

<Questo si che è lo spirito giusto!> esclamasti stringendo la mano in un pugno <L'altra sera anche gli altri ti hanno mostrato quanta stima hanno nei tuoi confronti. Mi ha sorpreso vedere quanto Kaminari si è dimostrato deciso e diretto..>

Improvvisamente la mora arrossì maggiormente <Devo dire che è stato colui che mi ha convinto più di tutti, ma ciò non toglie che è un impiccione..>

<Impiccione o meno ci ha fatto guadagnare una cantante per l'esibizione> trattenesti una risata nel vedere la sua reazione <E anche dalla tua reazione mi è sembrato che le sue parole fossero molto piacevoli..>

<È-È ovvio no?! A tutti lusingano i complimenti!>

Ridendo e scherzando rimaneste lì per altri dieci minuti, per poi decidervi a raggiungere i vostri compagni al dormitorio.

Eravate quasi arrivate quando Kirishima vi chiamò alle vostre spalle. Voi due vi fermaste ad aspettarlo.

<Ehi Jiro e T/c! Come mai non siete ancora andate a cambiarvi?> disse quando vi raggiunse.

Insieme varcaste l'ingresso del dormitorio, e lui vi domandò un po' preoccupato <Ascoltate ragazze, avrei un favore da chiedervi...>

Te e Jiro vi guardaste un secondo come per capire di cosa stesse parlando, e poi lei rispose <Certamente, dicci pure>

<Vedete, Yaoyorozu ha detto che può occuparsi dei vestiti per i ballerini e ha già un bozzetto. Però lei può creare soltanto la base, un punto di partenza e non realizzare l'intero design. Servirebbe qualcuno che vada a comprare il resto dei tessuti, così da poter poi cucire il tutto> spiegò guardandovi con occhi supplicanti <Lo avrei fatto io stesso ma oggi è ho le lezioni di recupero... Ad una di voi  dispiacerebbe andare?>

Il suo tono desolato ti fece quasi tenerezza <Amico non c'è problema, posso andarci io oggi pomeriggio> rispondesti gentilmente <Ashido ha detto che non ci esserciteremo nel pomeriggio, visto che lo abbiamo fatto questa mattina. Sono libera di andare>

Kirishima sembró illuminarsi <Davvero non ti disturba passare il tuo giorno libero in questo modo?>
<Assolutamente no> controbattesti convinta <Inoltre non credo che ci vorrà più di un'oretta. Il resto del pomeriggio sarà comunque libero>

Kirishima ti abbracciò per un secondo <Mi salvi la vita T/c! Ti ringrazio infinitamente!> continuò a ringraziarti come un bambino a cui avevano appena regalato delle caramelle.
Perfino Jiro si trattenne dal ridere.

Una volta che se ne accorse ti lasciò andare velocemente, chinando leggermente la testa <Ok perdonami, mi sono lasciato prendere un po' la mano..> borbottó in imbarazzo <Non è virile abbracciare la ragazza di qualcun altro>

<Non preoccuparti> ridacchiasti spensieratamente. Trovavi divertente, ora che eri fidanzata, come gli altri ragazzi si imbarazzavano facilmente anche solo a sfiorarti.

....

<Buon pomeriggio T/n> ti salutò Shoto, vedendoti seduta davanti ad uno dei tavoli della sala comune. Ti si avvicinò, vedendo che eri intenta ad osservare dei fogli <Cosa fai?>

<Ciao Shoto!> lo salutasti allegramente, porgendogli uno dei fogli <Queste sono le bozze per i vestiti di scena. Sai no, quelli che ha ideato Yaoyorozu per i ballerini, la band e staff>

Il ragazzo li guardó attentamente, replicando <Si ricordo, ma credego che Kirishima avesse il compito di occuparsene>

<Ce lo aveva, ma oggi pomeriggio non poteva proprio andare a comprare i materiali perché aveva le lezioni di recupero> spiegasti <Perciò mi ha chiesto se potevo occuparmene>

<Quindi oggi andrai a comprare i tessuti, dico bene?>

<Esatto. Mi ha anche dato i soldi che il professore ci ha concesso di spendere.>
Un idea ti attraversò la mente, finendo con il farti leggermente arrossire.

"Dopo le commissioni avrò il pomeriggio libero..." ragionasti "Perché non chiederglielo?"

<E... Mi stavo inoltre domandando se, sempre se vuoi, ti andrebbe di fare un giro per il centro commerciale con me dopo> proponesti emozionata <Sai no, è da un po' che volevamo organizzare un appuntamento ma eravamo pieni di impegni...>

Shoto ti guardó sorpreso, ma la sua iniziale meraviglia venne poi sostituita da entusiasmo.

<Per la verità, anche io volevo chiederti se avevi da fare oggi pomeriggio> ammise arrossendo un poco anche lui <Oggi non ho alcun tipo di recupero scolastico, quindi mi piacerebbe molto poter trascorrere il mio tempo libero in tua compagnia>

Gli rivolgesti un sorriso a trentadue denti <Grandioso! Che ne pensi allora di uscire verso le quattro?> proponesti raggruppando e riordinando i fogli.

Non appena ti alzasti, pronta a tornare nella tua stanza, il ragazzo rispose gentilmente <Sarebbe perfetto>

Ti diede un veloce bacio sulle labbra per poi ricordarti <Adesso ti conviene posare il lavoro e lavarti le mani, visto che a momenti mangeremo>

<Ricevuto! Sarò qui in un battito di ciglia> scherzasti te, facendolo ridacchiare.

Quelle poche ore passarono velocemente, e così arrivò finalmente il vostro momento di uscire.

<Eccoti qua T/n> disse il tuo fidanzato non appena ti vide arrivare sulla soglia. Stavi chiudendo il tuo zaino, dopo aver controllato per la milionesima volta di aver preso tutto.

<Ci sono!> esclamasti affiancandolo. Apriste la porta e usciste, e una volta sorpassato anche il cancello foste liberi di prendervi per mano.

Certo, non rischiavate di essere puniti se facevate una cosa simile all'interno delle mura scolastiche, ma c'erano comunque delle regole di disciplina da rispettare. Eravate anche fortunati, perché in alcuni istituti fidanzarsi era addirittura vietato.

<Dove volevi andare di preciso una volta comprati i materiali per i costumi?> domandò il bicolore guardandoti. Ti portasti una ciocca di capelli dietro le orecchie, pensando a un posto <Non saprei, il centro commerciale è grande, però so che c'è un caffè niente male dove si può stare più di un ora se si conserva lo scontrino>

<Niente male, è un idea carina> commentò Shoto <Inoltre, qualsiasi posto tu voglia andare, a me basta trascorrere del tempo solo con te. Il luogo non è importante>

"So che dopo un mese di frequentazione dovrei comportarmi normalmente in seguito ad una simile frase..." pensavi dentro di te, andando leggermente nel panico "MA NON CI RIESCO DECISAMENTE!"

Per alleviare un po' il tuo imbarazzo, ti ricordasti della cosa che volevi fargli vedere.
<Ora che mi viene in mente!> esclamasti improvvisamente <Ho portato con me una piccola sorpresa!>

<Una sorpresa?> ripeté confuso <In che senso?>

<Non è un oggetto a te sconosciusto> rivelasti afferrando lo zaino e, con la mano libera, tirasti leggermente la zip. Dall'interno della borsa fece capolino un oggetto simile ad una scatolina nera legata ad un nastro simile ad un collare.

Nonostante un primo momento di confusione, non ci mise molto a capire di cosa si trattasse. Vedesti la sua espressione illuminarsi all'affiorare di quei ricordi piacevoli.

<È la macchina fotografica di tuo padre?> domandò aspettandosi però già la risposta <Esatto! Con tutto ciò che è successo in seguito al rapimento di Bakugo mi è passato un po' di mente, ma ci sono ancora tutte le foto che abbiamo scattato i primi tre giorni>

Richiudesti lo zaino, per evitare che la preziosa fotocamera cadesse. Avevi intenzione di fargliele vedere una volta arrivati al caffè <Sarebbe carino stampare delle copie e distribuirle ai nostri compagni, non trovi?>

<È davvero un'ottima idea> commentò <Devo dire che anche io sono molto curioso di vederle. Kirishima aveva detto di averle fatte molte>

<In effetti Kirishima si è lasciato prendere molto la mano> ridacchiasti divertita al ricordo del tuo amico che girava per il campo con la fotocamera in mano. Un paio di volte il professore gli aveva detto che, semmai lo avesse immortalato anche accidentalmente, gli avrebbe fatto fare lezioni extra oltre a quelle notturne che già aveva.

<Possiamo anche chiedere agli altri se vogliono raccoglierle tutte in un album> propose lui, lasciandoti sorpresa <E.. Magari ci aggiungeremo anche delle foto del Festival. Te cosa ne pensi?>

<Sarebbe meraviglioso! Mi piacerebbe da morire!> gioisti emozionata, e discuteste di ciò fino a quando non arrivaste nel negozio di tessuti.

....

<Ti ho già detto che non importa> ribattesti alla milionesima volta che il tuo fidanzato si offriva di portare tutte le buste con le commissioni.

In teoria le avresti dovute portare te tutte quante, ma prima che tu potessi ancora muovere una mano ne aveva prese metà.

Apprezzavi la sua galanteria, ma addirittura offrirsi di portarle tutte era esagerato a tuo parere.

<E io ti ho già detto che invece importa. Sono tante, non fare la testarda e lascia che ti aiuti> insistette lui, cercando di convincerti a lasciargli le buste. <Ce la posso fare, anche te poi ce le hai tante!>

<Non mi importa, e continuerò ad insistere fino a quando non mi dirai di si>

<E cosa faresti se ti dicessi che siamo già arrivati al caffè?> lo guardasti con un sorriso vincente, indicando con un cenno della testa l'entrata del locale a pochi metri da voi. 

Il bicolore sospirò arreso <E va bene, hai vinto te. Ma sappi che al ritorno non accetterò un no come risposta>

<Si si come vuoi...> borbottasti, ma senza che lui ti sentisse aggiungessi <Vedremo...>

Non appena entraste, veniste colpiti dalla bellezza del locale:

Sui muri erano appesi molti quadri rappresentanti dei paesaggi distinti, come scogliere e campagne, posti l'uno accanto all'altro per affinità di colori. Sembrava quasi di essere entrati in una mostra d'arte.

Alcune murate, dove vi erano davanti i tavoli, invece erano state rimpiazzate con ampie vetrate, che si affacciavano sul centro commerciale. La vicinanza fra i negozi era tale che si potevano vedere anche le vetrine degli altri.

<Le voci che ho sentito su questo caffè erano più che meritevoli> commentasti avvicinandoti al bancone insieme al tuo fidanzato. Dopo pochi minuti passati ad ammirare il locale, una cameriera si avvicinò.

<Buon pomeriggio. Desiderate un tavolo per due, presumo?> domandò gentilmente la donna. Dietro di lei, alcuni suoi colleghi si parlavano con occhi sgranati.

L'unica parola che riusciste a cogliere era "Yuei", quindi sia te che Shoto deduceste di essere stati riconosciuti.

<Si grazie> rispondesti educatamente, e la donna vi portò così verso un tavolo poco lontano dall'entrata.

Non appena prese le vostre ordinazioni si allontanò definitivamente. Voi due, durante l'attesa, decideste quindi di guardare le fotografie scattate durante il ritiro estivo.

<Quante sono all'incirca?> domandò Shoto facendoti spazio accanto a lui.
Inizialmente eri davanti a lui, ma in seguito ti eri spostata al suo fianco per fargli vedere le fotografie.

Guardasti nello schermino della macchina e strabuzzasti gli occhi quando vedesti il numero delle fotografie.

<Centocinquanta fotografie!> esclamasti incredula <O mio dio.. Si è lasciato prendere molto la mano>

Anche Shoto ne rimase sorpreso <Era così felice quando gliel'hai portata che forse ha esagerato involontariamente> ridacchiò leggermente.

Iniziaste a scorrere fra le fotografie, vedendo che la maggior part di esse vi ritraevano mentre preparavate da mangiare.

<Guarda, é riuscito addirittura a fotografare Bakugo> gli facesti notare, soffermandoti su una sua fotografia dove era intento a tagliare delle verdure per preparare il curry insieme ad Ochako, che lo guardava come se fosse un alieno.

Non si sarebbe mai detto a prima vista, ma era sempre stato un ragazzo portato per le faccende domestiche:

Sapeva pulire, cucinare e addirittura cucire, ma non amava farne pubblicità.

<Ed è ancora vivo?> chiese <Devono essere veramente molto amici>

<Oppure lui non lo sa> ipotizzasti inoltre, cercando di fermarti dal ridere <La faccia di Ochako in questa foto è splendida!>

Continuaste a scorrere le fotografie, ridendo e commentandole. Il tempo scorreva, ma voi non ve ne accorgevate nemmeno.

Guardavate come eravate mentre vi allenavate, mentre parlavate tutti insieme la sera, e veniste trasportati indietro nei ricordi in più di un occasione.

Seppur fosse passato poco tempo da quel ritiro, vi sentivate diversi da allora, e cio vi faceva riflettere:

Quante altre cose sarebbero cambiate di lì in poi? Quante sfide avreste dovuto ancora affrontare? Ma soprattutto, quanti ricordi meravigliosi ed indimenticabili vi attendevano?

Quel piccolo pensiero faceva provare a entrambi un immensa gioia e voglia di andare avanti.

Arrivaste così all'ultima fotografia, e non appena posaste lo sguardo su di essa, i vostri cuori si scaldarono. 

La foto che Kirishima vi aveva chiesto il permesso di scattare per provare la macchina per la prima volta, che purtroppo avevate dimenticato di rivedere in seguito all'arrivo 'turbolento' al campo estivo.

Riguardasti emozionata la tua immagine sorridente accanto a quella del bicolore, che aveva le labbra piegate all'insù a sua volta.

Ricordasti che in quel periodo stavi iniziando ad accorgerti della cotta che ti eri presa per lui, ed eri sicura che la te stessa di allora non avrebbe mai potuto credere di andare veramente ad un appuntamento romantico con lui, un giorno.

E Shoto, nella sua mente, pensava la stessa cosa.

<Questa è di gran lunga la mia preferita> ammise sfoggiando un leggero ma sincero sorriso.

Anche te facesti altrettanto, sentendo le tue guance diventare appena più calde <Per me è lo stesso>














È DA UN PO' DI GIORNI ORMAI CHE LE COSE STANNO COSI

ALLORA MI RIVOLGO A VOI, O POPOLO DI WATTPAD


GRAZIE MILLE

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