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[45]•°•Playing With Fire•°•

<MA SI PUO SAPERE CHE AVETE COMBINATO?!> esclamasti allibita.

Al mattino ti ritrovasti difronte i tuoi cari amici d'infanzia letteralmente ridotti a degli stracci:

Erano entrambi pieni di graffi e bernoccoli sul viso, mentre le loro braccia erano completamente avvolte in delle bende.

Izuku teneva lo sguardo mortificato in basso, e stranamente pure Bakugo. Anche se, più che mortificato, pareva maggiormente seccato e avvilito.

<Siete tutti e due feriti! Avete fatto a botte stanotte!?>chiedesti con un misto di preoccupazione e rabbia nella voce

<Abbiamo litigato...> borbottó Bakugo in maniera fin troppo evasiva. Alzasti un sopracciglio <Questa non è sicuramente una novità. Ma dico io, vi sembra normale combattere nel bel mezzo della notte e farsi mettere in punizione?!>

<T/n-chan...> ti chiamò N/a da dietro. Sembrava anche lei terribilmente agitata, e dal modo con cui ti afferrò la camicia, era ansiosa di terminare il tuo interrogatorio ai due ragazzi
<Faremo tardi a lezione, è meglio se andiamo...>

Nonostante ci fossero un altro buon milione di cose che avresti voluto dire loro, non potesti fare altro che annuire <D'accordo arrivo..> sospirasti arresa, per poi rivolgerti nuovamente ai tuoi amici <Però dopo mi racconterete la storia dall'inizio alla fine!>

<Non sei mia madre! Non darti tante arie e vedi di sparire> rispose bruscamente il biondino, afferrando la scopa che aveva precedentemente preso dallo sgabuzzino e iniziando a pulire.

<Sappi che non accetterò un no!> gli rinfacciasti subito dopo, ma lui iniziò a parlarti sopra per non sentire la tua voce <Vedi piuttosto di non sporcarti le scarpe! Non voglio aver da pulire il pavimento un'altra volta per colpa delle tue merdose scarpe!>

Sentisti una vena pulsarti in fronte, ed improvvisamente desiderasti di pestare una pozzanghera il più presto possibile.

Ciò che non sapevi, però, era che mentre te e il porcospino stavate litigando, gli altri due stavano avendo una discussione piuttosto riservata <Davvero a lei non possiamo dirlo?> chiese N/a amareggiata. Il ragazzo non rispose subito, ma si limitò a scuotere piano la testa

<Vabbè io mi arrendo..>sospirasti infine, alzando i tacchi e dirigendoti verso l'uscita.

<Mi duole davvero farlo, però si> mormorò il ragazzo dai capelli verdi.

<Vieni N/a?>

<Si arrivo subito> ti rispose, ma il suo sguardo era sempre rivolto verso Izuku. La stessa espressione di solenne preoccupazione era dipinta sui volti di entrambi

<Non possiamo permettere che si metta in pericolo, scoprendo la verità sul One for All>

....

<Sono tornato ragazzi!> esclamò un esemplare di Izuku particolarmente energico. Aveva i pugni stretti tenuti alti, cosi forte che le sue nocche erano bianche. Giurasti inoltre di vedere il fumo uscire dalle sue narci.

<Sei... Strano oggi> mormorasti tenendoti alla larga dalla sua bizzarra aura di determinazione <Cosa ti è preso?>

<Dopo ben tre giorni di reclusione, essermi perso il discorso di apertura e l'introduzione del tirocinio heroes, ho intenzione di dare il meglio di me per fare ammenda al mio errore!> esclamò ancora più convinto il tuo amico, iniziando a esultare assieme a Kirishima e Uraraka, che lo seguirono a ruota.

Unbpiccolo ghigno ti sorse spontaneo <E bravo Deku, questo è lo spirito giusto!>

In realtà, avresti voluto aggiungere qualcosa del tipo "Anche io mi sono persa tre giorni interi di scuola, ma il vero problema è che ero effettivamente presente", ma ti mordesti automaticamente la lingua per fermarti.

D'altronde, apparte Uraraka e N/a, nessun'altro sapeva (e soprattutto doveva sapere) di ciò che era successo fra te e Shoto, e perfino te desideravi certe volte di poterlo dimenticare.

"Perdonami T/n" aveva detto "Se fossi stato in me non lo avrei mai fatto"

Quelle frasi avevano infranto ogni speranza di coronare il tuo sogno d'amore, e il tuo cuore ne stava pesantemente risentendo.

"Come ha potuto essere così scemo da lasciarsi colpire così?!" lo incolpavi colma di risentimento "Tutto questo non sarebbe successo se non si fosse lasciato prendere!"

Da quando eri ritornata dalla sede d'esame non facevi altro che dargli la colpa, ma più i giorni passavano, più capivi che effettivamente lui non aveva fatto nulla di male.

Ti aveva ferita, era vero, ma avevi veramente il diritto di odiarlo solo perché non provava i tuoi stessi sentimenti?

D'altro canto, però, anche te avevi avuto le tue buoni ragioni per prendertela quel giorno.
Ti eri sentita presa in giro e usata, e faceva ancora più male sapere che il 'colpevole' di tutto quel dolore fosse proprio il ragazzo di cui ti eri innamorata.

Lo conoscevi bene ormai, quindi sapevi che in realta avesse un grande cuore e un profondo rispetto nei tuoi confronti, ma non riuscivi ancora a rivolgergli la parola da dopo l'accaduto.

E quindi ti ritrovavi ancora lì, a metri di distanza da lui, a desiderare di poterti riavvicinare.
Anche se avesti voluto, niente sarebbe potuto tornare come era prima.

Non avresti mai potuto parlargli o semplicemente stargli accanto come una semplice amica, proprio non potevi.

E non potevi fare a meno che incolpare quei suoi splendenti occhi grigio e azzurro. Quel suo bellissimo e profondo sguardo che quando riusciva a liberarsi dal velo di tristezza, si trasformava in uno specchio di emozioni e sentimenti.

Avevi creduto di poter vedere riflessa lì dentro anche te un giorno, ma vista la piega degli eventi, ti eri quasi del tutto arresa.

<Ci stai pensando di nuovo, non è così?> ti chiese N/a, vedendoti fissare l'armadietto delle scarpe da più di due minuti.

<Uh- eh?> sobbalzasti nel sentire la voce della tua amica, e per poco non ti caddero le scarpe che reggevi fra le dita. <N-no io...> provasti a dire una frase di senso compiuto, ma la voce ti rimase incastrata in gola.

La corvina aveva alzato un sopracciglio, facendoti capire che non se la sarebbe bevuta. <Ti ostini ancora a negarlo? Sono passati tre giorni> ti ricordò preoccupata, e ciò non fece che farti sentire ancora più male.

Sospirasti angosciata, riponendo finalmente le scarpe che precedentemente tenevi a mezz'aria.
<Cosa credi che dovrei fare allora, farmi cancellare la memoria?>

Nonostante il tuo evidente sarcasmo, la tua amica prese seriamente in considerazione l'opzione <Non male come idea!> esclamò <Oppure potrei pensarci io a dargli una lezione!>

Ti venne quasi dal ridere al sentire quella frase. N/a sarebbe stata capace di tutto per te, e lo sapevi, ma non riuscivi a trovare nessuno che faceva meno di lei. Forse Mineta.

<Senza offesa, ma preferirei non farne una questione di dimensioni galattiche> declinasti gentilmente l'offerta <Anche se devo dire che la tua occhiataccia mi fa venire ''i brividi''>

<Eddai ti prego!> ti supplicò prendendoti per la manica della camicia <So benissimo che non incuto nessun timore, ma vorrei aiutarti a stare meglio in qualche modo>

<Starò meglio, non ti preoccupare> la rassicurasti, anche se te stessa credevi poco a tale affermazione <Non sarà sicuramente l'ultima volta che verrò rifiutata, e nemmeno l'ultima che mi innamorerò>

La vedesti imbronciarsi e abbassare lo sguardo, scontenta per non essere riuscita ad aiutarti.

Ti dispiacque deluderla in questo modo; dopotutto lei voleva solamente farti snetire meglio.

Così, ti venne un'idea:

<Al posto di concentrarci così tanto sulle mie relazioni amorose, perché non parliamo un po' delle tue?>

Il tuo era un semplice modo per fare conversazione (e perché no, trovare una distrazione), ma deducesti dalla sua faccia di aver centrato una cosa importante.

Le sue guance spesso rosee si tinsero di rosso cremisi, e i suoi occhi vivi e  colorati si spalancarono.
A differenza delle altre volte che parlavate di Izuku, non ti sembravano sorpresi, ma bensì impazienti di parlarne.

La curiosità iniziò a crescere irrefrenabile dentro di te. <Ma allora sì che devi dirmi qualcosa!> esclamasti emozionata <Spara, di che si tratta?!>

<Ma no! Non-non ho da dire nulla! Mi vergogno semplicemente perché lo hai nominato, tutto qui!>

<In realtà non ho detto il suo nome, ho detto parliamo di te e sei subito arrossita> puntualizzasti canzonandola e sorridendole. <Eddai dimmi la verità! Cosa è successo?!>

La mora stette zitta per qualche secondo, per poi sospirare arresa e iniziare a spiegare <Dato che Izuku e Bakugo sono stati messi, come già sai, in punizione, ho pensato che potessi aiutarlo con i compiti in questi giorni...>

I tuoi occhi brillarono. La fangirl che era in te si stava risvegliando <E...?>

<Si insomma, sono stata anche quella che ha interrotto la loro lite l'altro giorno, ero convinta di poterlo aiutare a studiare->

<Lo so che sei una secchiona, ora non mi interessa!> le facesti notare impazientemente <Si può sapere che cosa è accaduto?!>

La sua voce si abbassò ancora di più, ma il messaggio ti arrivò lo stesso forte e chiaro, come se lo avesse urlato al megafono.

<Io e lui...> ammise finalmente <Ci siamo dichiarati>

La mascella ti cadde. La tua precedente espressione infelice si tramutò in un semi-sorriso da imbecille.

<T-tu.. E lui..> balbettavi ancora senza parole <Vi siete messi insieme?>

La corvina evitò in tutti i modi il tuo sguardo, non sapendo cosa dire <Mi dispiace molto T/n! So che te e Todoroki-kun non state passando un bel momento, e perciò non volevo farti pesare il mio fidanzamen->

Non le lasciasti il tempo di finire la frase che le saltasti al collo, abbracciandola teneramente.

<Fidati, non c'è niente in questo mondo che mi faccia più piacere di vederti felice> le dicesti dal profondo del tuo cuore <Non importa che tipo di problemi io abbia, sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada>

La sentisti abbracciarti ancora più forte <Grazie mille T/n. Lo stesso vale per me>

<AHAHA VOI POVERI ILLUSI DELLA SEZIONE A!> continuava a canzonarvi in lontananza Monoma, che che per tutto il tempo non aveva fatto altro che prendere in giro la classe perché due persone non avevano passato l'esame.

Te non lo stavi minimamente ascoltando, ma lo trovavi comunque irritante.

<Dovrebbero farlo vedere da uno bravo lui, non trovi?> disse N/a una volta che vi staccaste, giusto in tempo per vederlo portare via da Kendo.

<Già, ma immagino che quello in pericolo diverrebbe proprio lo strizzacervelli...>

<Ehi, ci state bloccando> una voce tanto tagliente quanto improvvisa interruppe i mormorii dei tuoi compagni, che si girarono sorpresi.
<Evitateci spettacolini sgradevoli>

Anche te voltasti la testa, incrociando così lo sguardo familiare di un ragazzo dai capelli viola.

I suoi occhi sempre freddi e ostili, una volta che incontrarono i tuoi, si addolcirono immediatamente, e così anche il suo volto.

Si avvicinò a te, non curante degli sguardi curiosi e impressionati dei tuoi compagni di classe.
<Buongiorno T/n> ti salutò gentilmente

"Posso chiamarti per nome d'ora in poi?"

Le tue guance si tinsero di rosso. Con tutto quello che era successo ultimamente, una cosa come quella era passata in secondo piano. Ma ora che avevate tutti gli sguardi puntati addosso, l'imbarazzo iniziava un poco a premere su di te.

<B-buongiorno Hitoshi> lo salutasti a tua volta, sorridendogli.

Il ragazzo continuò ad avvicinarsi,  fino a quando non fu a nemmenonun metro da te.

N/a istintivamente arretrò, sia perché non era affar suo sia perché nutriva ancora un poco di risentimento nei confronti di colui che l'aveva usata.

Sentivi i mormorii dei tuoi compagni aumentare, e addirittura anche quelle degli amici di Shinso, che stavano perlopiù sghignazzando.

<Ti posso disturbare un secondo?> chiese ignorando i vostri compagni
<Certo. C'è qualcosa che mi vuoi chiedere?>

Il ragazzo si portò la mano alla nuca, anche <Effettivamente si, ma... Se non ti dispiace, preferirei ritrovarci qui all'entrata dopo le lezioni. A te va bene?>

Il suo comportamento bizzarro ti fece venire qualche dubbio, ma se lui ti aveva chiesto di parlarne dopo, te avresti accettato <Emh... D'accordo!>

Gli rivolgesti un iltimo sorriso luminoso, per poi andare verso i tuoi compagni che si dirigevano in classe <Ci vediamo dopo allora>

Anche lui ti sorrise leggermente, alzando una mano in segno di saluto <A dopo>

Quando ormai foste a debita distanza dalla sua classe, Ochako si catapultò alla velocità della luce al tuo fianco

<T/n! Sbaglio o vi siete chiamati per nome?!> esclamò cercando di mantenere la voce bassa

Sentisti nuovamente l'imbarazzo crescere dentro di te <Si, ma... È da pochissimo che me lo ha chiesto->

<E inoltre vi siete dati appuntamento subito dopo le lezioni!>

Le mettesti subito una mano sulla bocca, sentendo le tue guance bruciare <Non è affatto vero! Mi vuole semplicemente chiedere una cosa!>

Mina si aggiunse alla discussione <Per me gli piaci>

<Ma che dici!?> sbottasti incredula <Non è affatto vero!>

<Ah insomma! Come fai ad essere così cieca!!> si lamentò tirandoti delle gomitate. I suoi occhi facevano trasparire tutto il divertimento che stava provando, aggiunto anche ad un pizzico di malizia <Per me ti vuole chiedere di fidanzarti con lui!>

<Piantala di dire cavolate!> la riprendesti un'ultima volta, stufa di sentirle dire queste cose. Il tuo sguardo si abbassò <Siamo solo amici, tutto qua>

Anche se continuavi a ripetere la solita frase alle tue amiche, parte di te iniziava a convincersi del contrario.

Non eri ottusa, ti eri accorta di come ti guardava nell'ultimo periodo, ma desideravi ardentemente di sbagliarti.

Speravi con tutta te stessa che si trattasse solo di un malinteso, e che non avresti mai e poi mai dovuto rifiutarlo.
Solo il pensiero di spezzargli il cuore ti faceva sentire male con te stessa.

Senza farti vedere da nessuno, alzasti nuovamente gli occhi, incontrando la schiena di Shoto:

Le sue braccia muscolose erano tese, e le sue mani nascoste nelle sue tasche.
Non sembrava essere tranquillo.

Nonostante la rabbia che provavi ancora nei suoi confronti, in quei tre giorni non eri riuscita a non prestare attenzione ad ogni minima cosa che faceva.

Il modo in cui camminava, così leggero che si udiva a malapena il rumore delle scarpe. Il modo in cui mangiava, così estremamente educato e cortese che non lasciava trasparire alcun dubbio sul tipo di educazione che aveva ricevuto. E infine, il modo in cui guardava una persona.
I suoi occhi apparentemente calmi e schivi riuscivano a leggere l'animo di tutti, ma a farsi leggere da pochi. Quel suo sguardo enigmatico e affascinante ti aveva ammagliata, ma come ogni buon miraggio, era durato poco, giusto il tempo che seriviva alla realtà di farti tornare violentemente con i piedi per terra.

Non credevi fosse possibile, ma eccoti lì. Ad osservare il tuo ex migliore amico allontanarsi sempre più da te, inerme e con il cuore infranto.

L'unica cosa che potevi fare in quel momento era aspettare che quella cotta finisse.

...

<Buon giorno ragazzi!> salutò il professore entrando nell'aula. Voi lo salutaste a vostra volta <Buon giorno professor Aizawa>

Il corvino scrutò ognuno di voi, soffermandosi poi sulla figura di Izuku, già con il quaderno aperto e la penna in mano, pronto per prendere appunti.

<Bene, visto che oggi Midoriya è tornato, vi parlerò seriamente del tirocinio heroes>

Prima che la classe riuscisse a gioire, si rivolse verso qualcuno al di fuori della porta <Entrate pure!>

In quel momento vedeste entrare tre ragazzi, chiaramente più grandi, che indossavano come voi l'uniforme della sezione hero.

<Nonostante i loro molteplici impegni, hanno gentilmente accettato di venire qui a parlarvi dell'importanza di un tirocinio hero> spiegò nuovamente Aizawa, facendoli accomodare al suo fianco.

Ora che li vedesti chiaramente in faccia, riconoscesti immediatamente uno di loro.

"Non ci posso credere!" spalancasti gli occhi e la bocca, completamente incredula "Lui è il ragazzo che ho incontrato uno dei primi giorni di scuola! "

<È con sommo piacere che vi presento il top degli studenti della UA, I "Big Three"

"Ora che ci penso, lo avevo visto in TV l'anno scorso, ma non era arrivato particolarmente in alto, forse è per questo che non lo avevo riconosciuto..."

Proprio come se lo avessi chiamato, il biondino si girò verso di te, chiamandoti ad alta voce. Per la seconda volta in nemmeno un'ora, tutti gli sguardi si concentrarono su di te. <Guarda chi si rivede, la ragazza d'inizio anno! Ti trovo bene!>

<G-Grazie senpai!> lo ringraziasti con educato cenno della testa <Anche io sono felice di rivederti>

<Hai imparato le strade ora?> chiese innocentemente, ignaro del colpo basso che ti aveva appena scagliato.

"Ahia. L'orgoglio. Fa male..."

<Si... Ora si...> ammettesti con voce flebile, tanto che Uraraka dal suo posto iniziò a lanciarti la gomma per vedere se eri ancora viva.

In quel momento intervenne la ragazza dai capelli azzurri <Mirio, non sarai stato troppo diretto? Poverina!> esclamò difendendoti, ma dai suoi occhi si poteva dedurre che la sua attenzione si spostava da una parte all'altra dell'aula senza che minimamente le importasse di ciò che diceva in precedenza.

Era minimo la terza volta che guardava nella tua direzione per poi avvicinarsi e scrutare quelli delle prime file.

<Parli proprio tu fra tutti, eh?> commentò il moro, che fra tutti sembrava quello più stanco e depresso.

Ad essere onesta, ti ricordava un po' Mr. Aizawa: fra tutti i professori sempre energici e attivi, la sua figura stanca e irritata a tutte le ore del giorno spiccava facilmente.

<Vogliamo passare alle presentazioni perfavore?> chiese appunto quest'ultimo, cercando di far prendere una piega almeno normale a quella lezione che pareva essere degenerata.

<Sbaglio o sono un po' fuori di testa?> chiese Mineta ad Izuku, facendolo voltare verso di lui.

<Non saprei dire ma...> borbottó il tuo amico, non volendo sembrare scortese <Ci dev'essere un motivo per cui sono soprannominati così>

<Oh cielo...> sospirò teatralmente Yayorozu <Diventeremo anche noi così inopportuni?>

Ti girasti verso di loro, decisa a prendere parte alla discussione, ma non appena i tuoi occhi incontrarono quelli del compagno alla tua sinistra, sentisti un fuoco accendersi dentro di te.

I tuoi occhi incontrano le pozze bicolori di Shoto soltanto per pochi secondi, ma furono abbastanza per farti girare nuovamente, con la sensazione di essere stata bruciata.

La malinconia nei suoi occhi ti aveva investita in pieno, e i pensieri che con difficoltà eri riuscita a mettere da parte si riversarono nuovamente, facendoti andare lo stomaco in subbuglio.

Purtroppo, quella non era una novità:

In quei tre giorni erano state abbastanza numerose le volte in cui ti eri accorta di essere osservata dal bicolore, e nessuna di quelle volte eri riuscita a mantenere un contatto visivo per più di dieci secondi.

Il tuo cuore batteva così forte che ogni volta temevi lo potesse sentire. Un semplice sguardo riusciva ad accendere una scintilla dentro di te, una scintilla che se non fosse stata controllata sarebbe stata pericolosa.

Sapevi benissimo che dovevi fare attenzione, perché quella cotta che tanto ti condizionava, se non l'avessi controllata, si sarebbe tramutata in un incendio.

"Credevo di essere resistente ad ogni tipo di fiamma, ma questa..."

Ti reggesti la testa con una mano, facendo finta di ascoltare il rrsto della lezione

"Questa sta iniziando a fare dannatamente male..."

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