[43]•°•Call You By Name•°•
"Accidenti... Questi allenamenti per le mosse speciali sono impossibili...." pensavi camminando per i corridoi, avendo finito ora di parlare con qualcuno dell'officina della sezione support per una modifica al tuo costume.
Una settimana era pasata da quando vi eravate trasferiti nei dormitori della Yuei, e si avvicinava sempre più il fatidico giorno della prova per la Licenza Provvisoria.
Con la fine dell'estate e l'inizio di settembre erano successi numerevoli avvenimenti negativi, e per questo speravi di concludere questo ciclo con un lieto avvenimento.
Inoltre, non tutto a scuola era tornato ad essere lo stesso. I tuoi voti e le tue abitudini si, ma ogni volta che una certa persona si avvicinava a te, cominciavi ad andare nel panico.
Sapevi che avresti dovuto cercare di ignorare quel sentimento, ma la sua presenza nella tua vita si faceva più importante giorno dopo giorno. Il tocco gentile delle sue mani ti aveva sempre confortato nelle difficoltà, e ciò ti portava a bramarlo ancora di più.
Eppure, sebbene non ci sarebbe stato effettivamente nulla di male, sapevi che sarebbe stato un cambiamento troppo radicale per il bicolore.
Con le amicizie non aveva esperienza, ma era riuscito ad instaurare con te un rapporto assolutamente fantastico, nonostante tutte le difficoltà che avevate avuto inizialmente.
Non che credevi che lui fosse stupido, ma eri convinta che non avrebbe saputo distinguere la differenza fra amicizia e amore.
Non eri mai stata in una relazione, quindi non potevi sapere esattamente cosa volesse dire, ma avevi molti amici maschi, e con nessuno di loro avevi mai provato qualcosa di simile:
Avevi Izuku, di cui era già innamorata N/a.
Avevi Bakugo, che riusciva ad essere il tuo rivale e compare allo stesso tempo.
Poi c'erano Kirishima, Iida, e infine...
<Indovina chi sono>
Un paio di mani abbastanza grandi e sottili ti coprirono gli occhi, facendoti fermare sorpresa.
Ti scappò un sorrisino. La sua voce era così grave e appuntita che a volte pareva poterti fare a fette da un momento all'altro.
O meglio, avrebbe potuto fare a fette chiunque altro, ma te mai e poi mai.
<Shinso!> esclamasti gioiosa, girandoti verso l'amico <O mio dio... È come se fosse passato un secolo dal nostro ultimo incontro...>
Il ragazzo si limitò ad alzare le spalle, tenendo le mani fisse nelle tasche dei pantaloni. Lo trovavi sempre più irrobustito ogni volta che lo incontravi <Beh, non è stato poi così tanto tempo fa. Ti ho accompagnato a prendere una merendina al bar poco prima della tua partenza...>
<È vero in effetti> ammettesti controbattendo <Però ciò non toglie che tu mi sia mancato>
La tua voleva essere una semplice frase amichevole, ma il modo in cui ti guardó fu assolutamente inaspettato:
I suoi occhi erano spalancati come due finestre, e avresti potuto giurare di vedere le sue guance colorarsi appena.
<Ti sono... Mancato davvero?>
Cominciasti un po' a pentirti di avere detto una cosa come quella, ma ormai, non potevi rinnegarla <Si, insomma... Sei mio amico, e mi piace vederti>
<Emh... Si... Capisco> nuovamente ignorando il perché, ti sembró di notare una punta di delusione nei suoi occhi <Anche a me sei mancata molto. Dove stai andando ora?> chiese poi, cambiando argomento.
<Vado.. Vado in classe. Fra poco abbiamo lezione di inglese...> sospirasti facendogli vedere il libro spuntare fuori dalla tua cartella.
<Se vuoi, ti posso accompagnare> si propose il ragazzo <So che la mia aula è dall'altra parte, ma tanto abbiamo l'ora di studio>
Uno strano presentimento ti balenò in mente, ma decidesti di non prenderlo in considerazione. Dopotutto, solo perché gli eri mancata non voleva dire lui doveva avere una cotta per te.
<Sei molto gentile Shinso!> rispondesti sorridente <Accetto volent->
Proprio in quel momento, un paio di voci femminili squillanti chiamarono il tuo nome dalla fine del corridoio.
Quando furono abbastanza vicini, riconoscesti il tuo solito gruppo, pronto ad andare in classe con te.
Erano semplicemente Uraraka, N/a, Iida, Izuku e Shoto, ma l'imbarazzo e il rancore colpirono pesantemente il povero Shinso.
I ragazzi stettero zitti dalla sorpresa, non sapendo cosa dire. Purtroppo, nonostante il ragazzo fosse un tuo amico, non aveva imparato ad apprezzare i tuoi meravigliosi compagni.
<Ciao ragazzi!> salutasti fingendoti normale più che potevi <Emh, ora arrivo, stavo solo->
<Tu sei Hitoshi Shinso della sezione ordinaria vero? Piacere di conoscerti>
Solo una persona si presentò a Hitoshi in modo apparentemente normale, e quello fu proprio Shoto.
Il suo tono era piatto e schietto, e così era la sua espressione.
Non sapesti se il ragazzo lo prese come un atto di gentilezza o come una sfida, fattostà che rispose esattamente nello stesso modo <Ciao, Todoroki>
<Viene anche lui con noi T/n? Mi sembrava che la sezione C fosse dall'altra parte> domandò poi sempre il bicolore, tramutando così l'aria attorno a voi in pietra sempre più pesante.
Shinso corrugò le sopracciglia, rimanendo sorpreso da una parola dell'altro ragazzo.
"Che razza di situazione è questa?" pensasti imbarazzata "Cos'è questa improvvisa tensione?"
<Mi dispiace ma non posso. Ho una lezione importante che non posso saltare> rispose il ragazzo, prima di te. Aveva appena detto il contrario di ciò che aveva detto a te.
C'era sempre un ché di educato nelle sue parole, ma non udisti nemmeno un briciolo di dispiacere in quella risposta <Ho capito. Peccato>
<Noi.. Intanto ci avviamo, ci raggiungi dopo T/n?> chiese Izuku, che non capiva nemmeno lui la situazione
<Si grazie, arrivo subito> dicesti liquidando velocemente la situazione.
Il tuo gruppo di amici si avviò ad una certa rapidità, lasciandoti nuovamente sola con uno Shinso notevolmente perplesso.
La sua espressione non ti rassicurava affatto <Shinso... Tutto bene?> chiedesti provando a farlo sentire a suo agio <Se vuoi posso accompagnarti io in classe, non è un problema per->
<Ti ha chiamato T/n> disse lui fissandoti negli occhi.
All'inizio non capisti <Che?>
<Il tizio bicolore, Todoroki, ti ha chiamato per nome> ripeté sempre più infastidito dalle sue stesse parole <Lo chiami anche te per nome?>
<Umh si...> rispondesti titubante. Non sapevi perché, ma sentivi che se non ti fossi spiegata, avresti potuto ferirlo<Ci conosciamo da tanto, e poi siamo anche vicini di casa... Insomma->
<Posso chiamarti anche io per nome allora?> domandò senza peli sulla lingua. La situazione aveva raggiunto il culmine di imbarazzo.
Ad essere sincera, Shoto non ti aveva nemmeno chiesto il permesso di chiamarti per nome, ma ma aveva preso questa iniziativa per segnare il vero inizio della vostra amicizia.
Non che non volessi passare ad un tale livello di amicizia con Shinso, ma certamente, la situazione era ben diversa.
<Certo, nessun problema> ti limitasti a rispondere nel più normale dei modi.
Alla tua affermazione, il suo viso si rallegrò. Notasti anche del rossore.
<Ti ringrazio... T/n. Se vuoi puoi usare anche tu il mio> ti propose inoltre.
<Perché no? Hitoshi mi piace più di Shinso> dicesti scherzosamente, mettendoti le braccia sui fianchi.
Il ragazzo ti guardó dolcemente per qualche istante, facendo per aprire bocca, quando però vide i tuoi amici in fondo al corridoio.
Gli venne un poco da sbuffare "In un modo o nell'altro non riusciamo mai a rimanere soli..."
<Adesso è meglio che ti lasci, o i tuoi compagni mi zittiranno con del nastro adesivo> disse mettendosi le mani in tasca. Si voltò dall'altra parte non appena concluse la vostra conversazione con una promessa che suonò un poco bizarra alle tue orecchie.
<La prossima volta vedremo di parlarci come si deve. Ci si vede T/n>
...
<Cavoli T/n! Ci avete messo molto a parlare te e Shinso!> commentò per la milionesima volta N/a.
Sbuffasti l'ennesima volta, stanca di quella continua scelta di argomento.
"Sono passate due ore e continuano a rinfacciarmelo anche a pranzo?!"
<Mi ha semplicemente raccontato ciò che aveva fatto quest'estate. Tutto qua> rispondesti, omettendo un poco la faccenda del nome. Non volevi che pensassero a cose non vere.
<E basta?> brontolò sconsolata Ochako <Che delusione...>
<Ragazze, impicciarsi degli affari sentimentali altrui non è degno di un eroe!> intervenne casualmente Iida, che era seduto nella parte opposta del tavolo.
Rischiasti di soffocare con un pezzettino di pollo <IIDA!>
<Cosa ho detto?> chiese sentendosi in colpa <Cercavo di difenderti!>
<Oh Iida Iida...> ridacchiò N/a sotto i baffi.
Lei e Ochako iniziarono a parlare con lui e Deku di cose che non ti interessarono particolarmente, lasciandoti una volta per tutte a mangiare il tuo pranzo da sola.
O quasi.
<Sembra che tu vada molto d'accordo con questo Shinso, dico bene?> domandò in tono piatto Shoto.
Per la seconda volta, il pollo ti andò di traverso.
<Ti ci metti anche te adesso?!> domandasti disperata <Credevo non ti interessassero questo tipo di cose>
<La mia è solo una curiosità> disse semplicemente. Continuava a rigirare le sue bacchette nella soba, ma non la stava mangiando <Vista la tua reazione, ho immaginato si trattasse di qualcosa di importante>
Il tono con cui pronunciò tali parole ti sembró molto freddo, tanto che ti sembró quasi di parlare con il vecchio Todoroki.
"Ho fatto qualcosa di male?" ti domandasti "Magari si sente un po' trascurato? Non è possibile, sa quanti amici ho! Di norma non fa così..."
<T/n?>
<S-si?> ti rendesti conto di esserti persa nei tuoi pemsieri quando cercasti ancora riso nella tua ciotola, accorgendoti che era finito.
<Te sei mai stata attratta da un ragazzo?>
Ringraziasti che gli altri fossero presi dal loro dibattito, e non potessero accorgersi del tuo livello di imbarazzo <Intendi proprio dire... Se ho mai avuto una cotta?>
<Si. Per semplice curiosità> si affrettò poi a specificare, come se si fosse pentito di essere stato troppo diretto.
<No... non credo. Sono sempre stata una ragazza che poteva fare a meno di queste cose...> borbottasti giocherellando nervosamente con la bottiglietta di té freddo che ti eri portata da casa.
"O almeno, che lo credeva.. "
<... E tu?> non potesti fare a meno di domandarti.
Era da un po' che lo conoscevi, ma ti era sempre sembrato un tipo non interessato ne a ragazze ne al romanticismo.
Se prima quella poteva essere una semplice domanda per conoscersi meglio, in quel momento la tua parte egoista si stava illudendo in tutti i modi di poter essere quel qualcuno di cui lui non ti aveva mai fatto parola.
Era da disperati? Un poco, pensasti, ma almeno ti sarebbe servito per andare avanti.
<Io?! Emh...> la sua reazione fu identica alla tua, ma riuscì a controllare il rossore molto meglio
<Mai devo dire. Mai prima d'ora>
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