[28]•°•Internship•°•
<Emh... Mi scusi professoressa, so che la mia domanda potrebbe sembrarla un po' impertinente, ma...>
Midnight alzò un secondo gli occhi dai fogli che stava correggendo
<Non preoccuparti cara, non avere paura di esprimere i tuoi dubbi! Sei qui per imparare dopotutto!>
<È questo il punto!> esclamasti, poggiando sulla scrivania della sala professori il vassoio che tenevo fra le mani<Vorrei imparare molto più su come sconfiggere criminali che portare i caffè in sala professori!>
La donna assunse uno sguardo tenero, guardandoti con occhi talmente luminosi e labbra arricciate che ti sembrò un gatto
<Ma sei così brava a fare i cappuccini! Non molti sono in grado di regolare la temperatura della macchinetta così bene come fai te~>
Assottigliasti lo sguardo, non cadendo nel suo tranello.
<Non ci caschi eh?> chiese in tono arreso, notando il tuo broncio
Incrociati le braccia al petto <Non sono una che cede alle lusinghe>
<Questo, lo imparerai durante la tua carriera, é una cosa di cui andare fieri. Comunque, dato che insisti tanto...>
Si alzò in piedi, sistemandosi a modo le calze, per poi mettersi le mani sui fianchi <Ti farò fare un giro veloce della scuola e poi andremo in perlustrazione nelle strade della periferia>
Questa volta furono i tuoi occhi a illuminarsi <Davvero? Subito?>
Un sorriso furbo apparve sul volto della mora <Se vuoi stare a vedermi correggere ancora i compiti della 2B fai pure, vorrà dire che->
<ASSOLUTAMENTE N-volevo dire, non ci tengo particolarmente> ti schiarito la voce, rammentando a te stessa che dovevi mantenere un tono cortese con la tua professoressa e guida <La mia era solo gioia mista a stupore>
Midnight si mise le mani sulle guance <Ti prego non fermarti quando imprechi! Adoro la tua espressione da felino imbronciato~>
"Felino imbronciato?!" ti domandasti "Quando mai lo sembro?!"
Nonostante quell'affermazione ti procurasse qualche dubbio, decideste di sorpassarla <Non intendo che non mi vada, ma perché dobbiamo fare il giro della scuola? Insomma, so già come é fatta>
<È un occasione per vederla vuota! Senza gli studenti!> rispose riponendo accuratamente i compiti ed il cellulare nella borsa, che avrebbe poi lasciato all'agenzia <Scoprirai che é ancora più grande di quello che già sembra quasi senza nessuno all'interno!>
Alzasti un sopracciglio <Senza offesa, ma non é che in realtà é il suo turno di perlustrazione e se ne era dimenticata?>
<Assolutamente no!> il rossore sulle sue guance la contraddiceva
<Ne é sicura? Perché dietro di lei c'è il foglio che segna i turni...>
<MUOVIAMOCI, I CRIMINALI NON CI ASPETTANO!>
Trattenendo una risata, la raggiungerti fuori dall'aula.
Nonostante la sua negligenza della sorveglianza l'avesse indotta a mentire, ciò che aveva detto riguardo alla scuola quando era deserta era assolutamente vero:
Sin dalla prima volta in cui ci avevi messo piede ti era sembrata enorme, ma in quel momento con prendesti la differenza tra grande e immensa
Ti sentivi come una formica isolata e perduta in quello che era il suo stesso formicaio.
<Aveva ragione prof> ammettesti guardando le ampie vetrate che si affacciavano sul verde che circondava l'edificio <Fa tutt'un'altro effetto in questo modo>
Midnight sorrise teneramente <Pensa, forse un giorno te o qualche tuo compagno sarete qui al mio posto, dietro la cattedra ad ammirare le prossime generazioni e a proteggere il panorama che vediamo adesso>
Spalancasti gli occhi <Intende... Che potremo insegnare qui? In questa scuola?>
<Forse un giorno si, chi lo sa?> sospirò con aria sognante <Anche io studiavo qui sai? Insieme ad Aizawa, a Mic... E c'era anche Toshinori mi par-> non completò la frase che si tappò frettolosamente la bocca, come se avesse fatto un passo falso
<Toshinori?> chiedesti confusa <Chi é? Un'altro hero famoso?>
<N-nessuno! Giusto un mio vecchio compagno di studi...>
Eri brava a riconoscere quando la gente mentiva, e lei aveva decisamente l'aria di chi avesse commesso il più grave degli errori.
Eri sul punto di chiederle ulteriori informazioni quando la voce di un uomo a te familiare la chiamò
<Midnigh finalmente! Sapevi che era il tuo turno di controllo oggi? Cosa stavi fac-?!>
Ti voltati di scatto, con occhi luminosi
<Professor All Might, anche lei é qui?> la tua voce rieccheggiò squillante per tutto il corridoio, ma ti accorgesti immediatamente del tuo errore:
Il signore che avevi davanti era almeno quattro volte più secco del number one hero, la faccia scavata e ossuta e capelli in disordine, che però ricordavano i suoi.
Un'altro fattore decisamente allarmante era la sua mano piena di sangue, che aveva precedentemente tossito non appena ti aveva vista
<M-mi scusi, l'avevo scambiata per qualcun'altro... Ma, si sente bene?>
Facesti per avvicinarti, ma quest'ultimo iniziò ad agitarsi e a gesticolare in un modo a te non sconosciuto
<N-NO NO! NON È NULLA!> disse con voce molto più profonda di quella che aveva usato prima
<È CHE MI SONO MORSO LA LINGUA MENTRE ARRIVAVO QUI! NIENTE DI CHE...>
"Mi sembra di averlo già visto..." rimuginasti "Ma dove?"
<Beh... Adesso dovrei andare> disse indietreggiandi piano piano <Ci vediamo signorina->
<Aspetti, io so chi è lei!> esclamasti finalmente, facendolo nuovamente sputare sangue.
<È lo zio di Izuku! È venuto a trovarlo in infermeria dopo lo scontro con Shoto, vero?>
<Già hai ragione... È un piacere rivederti...> ti salutò imbarazzato
<Il piacere é mio! Sa, suo nipote é uno dei miei più grandi amici di infanzia!> gli raccontasti allegramente.
Ti sembrava normale che Izuku avesse altri parenti oltre a sua madre e a suo padre, ma non ti tornava il perché non ti avesse mai menzionato lui. Che avesse litigato con i suoi genitori in passato?
<Phoenix cara, adesso dovremo andare> vi interruppe Midnight nel modo più gentile possibile
<Grazie di avermi avvertito umh... TSUKASA!>
Prendendoti per mano, continuò ad attraversare il corridoio, rivolgendo all'uomo un ultimo sguardo
<Ci vediamo presto! Mi saluti Izuku!> esclamasti prima di sparire dietro l'angolo.
Lui resto lì fermo per qualche secondo, intento a fissare tristemente il pavimento
<Lo farò senza dubbio, giovane T/c...>
....
<Mh... Per ora é stato tutto tranquillo> osservò Midnight, continuando a camminare distrattamente <Non me l'aspettavo onestamente>
Aggiunto oltre alla delusione per il fallimento della tua prima perlustrazione, il fatto che ogni uomo o ragazzo nel giro di qualche kilometro vi stesse fissando rendeva quello uno dei peggiori pomeriggi di sempre
Ti sentivo più un cartellone pubblicitario che un aspirante heroine.
<Credo che dovremmo cambiare zona. Dovremmo avvicinarci ad uno dei vicoli in fondo alla strada, presso la stazione> proponesti <Questa zona é troppo popolata perché possa succedere qualcosa di sinistro- MA, EHI!>
Ti fermasti nel bel mezzo del marciapiede, vedendo la tua insegnante in posa a farsi fare foto dai fan
<PROFESSORESSA!> esclamasti incredula <COSA STA FACENDO?!>
<Non é ovvio?> domandò come se fosse la cosa più normale del mondo
<Accontento i miei fan dato che ho la giornata libera>
<Giornata... LIBERA?!> le orecchie ti stavano per fumare dalla rabbia <DOBBIAMO FARE UN GIRO DI RICOGNIZIONE, SE LO RICORDA?!>
La donna non fece una piega, ma si limitò a cambiare posa <Dovresti rilassarti ogni tanto sai? Stai sempre sugli attenti... Non si addice ad una della tua età> disse con un dito sul labbro inferiore
<MA IL PATTUGLIAMENTO?!> insistesti
Roteò gli occhi <Rilassati. Abbiamo ancora una settimana, qualcosa succederà>
Eri sul punto di ribattere nuovamente quando il rumore di un vetro infranto attirò la tua attenzione
<Lo ha sentito?!Lo ha sentito?!> chiedesti emozionata
In quel momento la mora stava autografa do il quaderno di un ragazzino <Santo cielo, ma quanti anni hai?! Cinque?! Sarà stato il rumore di un bicchiere che si rompeva!>
<E se non lo fosse stato?! Se fosse stato un ladro che rompeva una finestra?!> insistesti, ignorando un ragazzo che ti stava chiedendo una foto
<Allora, ti do un compito di straordinaria importanza...>
Ti raggiunse, mettendoti una mano sulla spalla. L'intento sarebbe stato quello di risultare seria, ma con il fotografo dietro la scena risultò patetica quanto uno di quei telefilm romantici che si guardava tua nonna
<Ti affido il compito di andare a controllare. Lo so, sei un pulcino inesperto ancora, ma sento di potermi fidare di te. Sappi che mamma chioccia é veramente orgogliosa di te, nonostante tutti i tuoi err->
<Vuole rimanere qui con i paparazzi, vero?> chiedesti con voce monotona
Abbassò il tono di voce, facendoti l'occhiolino <Quello lì dai capelli biondi mi sembra molto carino, e inoltre non porta la fede al dito~>
<Capito. Evaporo>
Una volta che l'avesti superata, entrasti nella strada dove in precedenza avevi sentito il rumore, esplorando l'intera zona da cima a fondo.
Via via che attraversava tutte le stradine e le vie, trovavi sempre meno gente. Molto probabilmente, pensati tu, quell'assenza di abitanti era dovuta all'apparenza mal ridotta e oscura degli edifici
"Uffa... Non c'è niente di niente..." osservasti desolata dopo quasi quindici minuti di ricerca "Mi toccherà tornarmene da Mid-"
Nel momento in cui provati a tornare indietro, delle voci rozze attirarono la tua attenzione
<Non lo ripeteremo più bastardo! Dacci tutti i soldi che hai!> ringhiò uno di loro.
Il più silenziosamente possibile, ti avvicinasti verso la sorgente del suono, e finalmente arrivasti:
Una banda di tre uomini alti e robusti si ergeva davanti ad un'altra figura, accasciato però a terra.
Essendo nascosto dalle altre imponenti schiene ti era impossibile distinguerlo chiaramente, ma notasti benissimo che di chiunque si trattasse, era ferito.
"Bastardi sarete voi, brutti codardi!"
Uno di loro diede un altro calcio alla vittima, facendo ridere di gusto gli altri due.
La rabbia iniziò a risalirti su per la gola. Eri pronta a dirgliene quattro, anche senza la tua insegnante
"Ve la vedrete con me adesso!"
<EHI VOI! ALLONTANATEVI IMMEDIATAMENTE!>
La tua voce rieccheggiò nel buio della strada, facendoli voltare. A primo impatto, la tua minaccia non fece smuovere nessuno
<Uh che paura! È arrivata la fata madrina!> ti beffeggiò un tizio con i baffi
<Hai intenzione di punirci con la tua bacchetta, bamboccia?> scherzarono gli altri due
Uno di loro provò ad afferrarti, ma nell'esatto momento in cui ti sfiorò, lasciasti che le fiamme ti avvolgessero il corpo
Tutti e tre scattarono sull'attenti, intimoriti. Facesti un altro passo nella loro direzione, fulminandoli con lo sguardo
<Ho detto "allontanatevi immediatamente"> ripetesti glaciale <Avete tre secondi di tempo per andarvene e non tornare più>
Restarono immobili per pochissimi istanti, prima di darsela a gambe levate.
A volte sapevi essere un briciolo inquietante, a quanto pare
Sorridesti soddisfatta, prima di girarti verso la persona che stavano picchiando <Ehi stai bene? Non preoccuparti, ora ci so->
Il ragazzo che avevi difronte era il più bizzarro che avevi mai visto:
Il suo intero corpo era tappezzato di pelle color viola, ruvida come se fosse stata bruciata.
I suoi vestiti erano scuri, come i suoi capelli color carbone
L'unica cosa chiara che notasti a primo sguardo furono gli occhi. Azzurri elettrici, dello stesso colore dei lampi durante il temporale notturno.
Se lo avesti visto per strada, avresti pensato che lui fosse il criminale, e non quello che veniva menato.
"C'è qualcosa di lui che non mi è nuovo..."
Il misterioso ragazzo ghignò, nonostante il suo labbro sanguinasse <Sei arrivata tu. Volevi dire questo, non é così? Dio, credevo che ad averli messi in fuga fosse stata una professionista, non una mocciosa>
"COME SI PERMETTE?!"
Aggrottasti le sopracciglia, voltandogli la testa <Ah si eh? Allora me ne vado, chissà se quei tizi arriveranno nuovamente>
Facesti per andartene quando il ragazzo ti tirò a sé per un braccio.
<Ehi ehi scherzavo. Raffredda i bollenti spiriti, T/c T/n>
Da ancora più vicino, la sua presenza ti sembrava familiare, ma allo stesso tempo quasi dolorosa. Ti ricordava il fuoco: nonostante la sua bellezza, ti fa male al tocco
Assottigliasti nuovamente lo sguardo <Sei incredibilmente energico per essere uno che é stato appena pestato, sai?> dicesti allontanandolo <Come hai fatto a rialzarti così facilmente?>
Alzò le spalle <Non mi hanno fatto niente. Erano delle mezze calzette>
Ti chiedesti se avesse mai dovuto vedersela con persone molto più pericolose e violente di quei ladruncoli provinciali <D'accordo, e...> esitasti un attimo, ancora più a disagio <Come fai a conoscere il mio nome? Ci siamo già visti per caso?>
Un ghigno malizioso si dipinse sul suo volto <È il tuo modo di flirtare? Sai, dovresti migliorarlo, mocciosetta>
Una vena ti pulsó in fronte
<PIANTALA DI SPARARE CAVOLATE E SEGUIMI! MIDNIGHT ED IO TI PORTEREMO DA UN MEDICO>
<Perché urli? Guarda che ci sento>
<PERCHÉ MI FAI ARRABBIARE! E comunque non hai risposto alla mia domanda!>
Il misterioso giovane uomo rise divertito <So chi sei perché ti ho vista al Festival Sportivo, genia. E comunque no, dubito che tu mi abbia visto prima>
Alzasti le spalle <Pazienza. Adesso andiamo, hai bisogno di cure>
Iniziasti a camminare, ma lui non ti seguì. <Io non penso proprio>
Ti girasti verso di lui, confusa da quest'ultima affermazione <Eh? Cosa vuoi dire?>
La sua espressione si fece improvvisamente seria, tanto da volerti fare indietreggiare.
Quel ragazzo ti inquietava. Non eri spaventata perché temevi che avrebbe potuto farti male, ma perché sembrava che, in qualche modo, lo avesse già fatto.
<Non dire a nessuno di avermi incontrato. Io sono Nessuno, e tu sei dall'altra parte del fiume>
Con una grande agilità, si arrampicò sul muro dietro di sé, fino ad arrivare in cima.
Eri totalmente allibita: che voleva dire quella frase?
<È-ehi un momento! Sei ferito! È pericoloso!> esclamasti avvicinandoti al muro
Il viso dell'uomo si rilassò un poco. Per un momento pensati fosse il suo modo di sorridere
<Non devi preoccuparti per me. L'altruismo, da dove vengo io, é un sentimento inutile>
<Ma da dove vengo io no!> insistesti maggiormente <Lascia che ti aiuti, ah-!>
Stavi per chiamarlo, ma ti ricordasti che non sapevi il suo nome.
Lo sconosciuto sembrò leggerti nel pensiero. Un attimo prima di sparire oltre il muro, ti rivolse un ultima frase
<Dabi, il nome che puoi usare è questo. Ricordatelo, perché questa non é l'ultima volta che ci vedremo>
Fu così che rimanesti sola, ancora intenta a fissare le mattonelle degli edifici attorno a te, rimuginando sulla frase che Dabi aveva detto in precedenza:
"Io sono Nessuno, e tu sei dall'altra parte del fiume"
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