[18]•°•I Was Wrong•°•
Ancora qui gente!
Data la mia assenza la scorsa settimana, ho deciso di recuperare almeno questo lunedì, pubblicando anche questo capitolo!
Vi avverto che potrebbe farvi leggermente arrabbiare... *si mette un armatura* ma giuro che é fondamentalmente per lo svolgimento dell'intera storia (quindi plz non ammazzatemi grazie)
Buona lettura!
<Sono stata inutile! Come al solito del resto!>
<Piantala di dire cretinate N/a> cercasti di consolarla invano, passandole un fazzoletto.
Era dalla fine della seconda prova che continuava con questa storia, ed era tutto a causa del tizio con i capelli viola che vi aveva sfidato poche settimane prima
In realtà, non era proprio "colpa" sua, da quello che eri riuscita a capire tra i singhiozzi della tua amica.
Il suo quirk doveva avere qualcosa a che fare con il controllo mentale, quindi non poteva fare altrimenti.
La ragazza accanto a te era riuscita ad attirare la sua attenzione per la sua abbastanza elevata posizione.
Shinso aveva usato il suo potere su di lei per convincerla a gareggiare con lui, ed era finita che nonostante si fossero classificati sopra la tua squadra e quella di Izuku, lei era convinta di non esserselo meritato.
E proprio per questa ragione, lei e un altro ragazzo della sezione B si erano ritirati dal Festival
<So che tu magari non ci crederai N/a...> dicesti ad un certo punto, attirando la sua attenzione
<Ma sappi che il tuo ritiro non è altro che l'ennesima prova di quanto tu sia fatta per diventare una heroine>
Le sue lacrime iniziarono a diminuire, lasciandole dei segni rossi sul viso.
La guardasti dolcemente<Un eroe degno del suo nome sa accettare la sconfitta, e esce sempre di scena a testa alta. Proprio come hai fatto tu>
Un sorriso luminoso ti si formò in volto, riflettendosi sul suo
<Questo è solo l'inizio. Continuiamo a camminare verso un eroico futuro!>
Mettesti la mano a pugno verso di lei, aspettando che ricambiasse il gesto.
N/a si soffió il naso un ultima volta, per poi poggiare le sue nocche sulle tue
<Plus Ultra!> sorrise sollevata
<Plus Ultra!>
Dopodiché la tua amica si alzò, dirigendosi verso l'uscita degli spogliatoi.
<Mi sento molto meglio grazie a te T/n... Andiamo a vedere lo scontro di Izuku?>
Parlava ancora con voce nasale, ma i suoi occhi cercavano disperatamente di cacciare via ogni residuo di tristezza.
La trovavi adorabile quando faceva così.
Alzasti un sopracciglio, con sguardo provocatorio <Vuoi andare a vedere Izuku per incoraggiarlo o vederlo sconfiggere Shinso?>
Un rosso cremisi le invase le guance.
<Non sono così meschina!> esclamò iniziando a gesticolare <In più vorrei supportare Izuku... MA NON FRAINTENDERE!>
Iniziasti a ridere a crepapelle
<Non ti preoccupare! Quello lo faccio sempre!>
Sospirò, arresa <Non cambierai mai...>
Le facesti l'occhiolino <Esatto!>
N/a afferrò saldamente la maniglia, rivolgendoti un ultimo tenero sguardo
<Promettimi seriamente che non lo farai mai> disse con occhi colmi di gratitudine
In ondata di calore ti scaldó il cuore.
<Te lo giuro> le promettesti seriamente, ricambiando lo sguardo.
Aprí la porta, per poi chiederti
<A proposito, te non vieni?>
Ridacchiasti nervosamente <Io ti raggiungo subito, è solo che devo cambiarmi la felpa>
Le mostrasti i residui bruciacchiati di tessuto risalenti alla sfida precedente.
La ragazza ridacchió <Non potevi prenderla ignifuga come la tua maglietta?> domandò
Scuotesti la testa <Purtroppo no. Le felpe e i loro materiali sono uguali per tutti, indipendentemente dalle unicità>
<Ah d'accordo...>
Mise un piede fuori dalla porta incerta se rimanere con te oppure no
<Allora... Io intanto vado?>
<Vai! Non ti preoccupare> la rassicurasti di nuovo <Arrivo subito>
<Ok. A dopo allora> concluse chiudendo la porta, lasciandoti sola con in mano una felpa bruciacchiata.
....
<Accidenti! Lo scontro è già iniziato!> ansimasti, infilandoti velocemente la felpa
Potevi sentire la forte voce di Present Mic fare la telecronaca sul match, anche se purtroppo non riuscivi bene a capire le parole
"Ma perché le felpe di ricambio devono trovarsi negli armadietti in fondo?!" ti domandavi innervosita
"Vogliono farci giocare a nascondino?!"
Ricontrollasti almeno mille volte di avere chiuso la borsa con i tuoi oggetti personali, e un'altra volta i tuoi occhi caddero sui residui del tuo indumento.
Un'altra volta, la tua mente tornò indietro alla sfida a cavallo, o per essere più precisi, alla fine dell'incontro:
La tua squadra era riuscita a farcela per un pelo, essendosi fronteggiata con quella di Todoroki fino all'ultimo.
Durante l'ultima decina di secondi, in un disperato tentativo di riprendersi i dieci milioni di punti, il tuo amico d'infanzia si era lanciato contro il bicolore
Quest'ultimo, per difendersi, aveva messo il braccio sinistro davanti al proprio viso, attivando così le fiamme.
Lo sguardo abbattuto che aveva alla fine della gara, nonostante la sua squadra fosse arrivata prima, ti aveva riportata al momento in cui aveva fatto la medesima cosa per proteggere te allo USJ
"È la seconda volta che usa il lato sinistro e la seconda volta che sembra così esposto" ripensavi costantemente, rimanendo a fissare un punto impreciso del pavimento
Nonostante la tua preoccupazione nei suoi confronti, lui non sopportava una parte di te, e questo ti feriva.
Gli avevi fatto qualcosa di male? Grosso modo avevi intuito che centrava la sua famiglia, ma allora perché se la prendeva anche con te?
Ma soprattutto, potevi veramente chiamarlo amico?
Questa era la domanda più dolorosa.
Avevi la brutta sensazione che la risposta ai tuoi dilemmi fosse vicina, difatti, non appena fosti davanti alla porta, sentisti dei passi pesanti e delle voci maschili farsi sempre più vicini
<Devi smetterla con questi piagnistei infantili!> una voce grave e rude. Ti sembrò di averla già sentita altrove, ma non riuscivi a ricordare dove
Il dubbio svanì non appena sentisti l'altra persona controbattere.
Sgranasti gli occhi
<È inutile che continui a provarci! Non userò mai questo potere!>
La voce di Todoroki era colma di odio e rabbia, come non l'avevi mai udita prima.
Dalla serratura della porta ti arrivò addirittura una ventata di gelo
<Le fiamme sono una maledizione! Non mi portano altro che dolore!> continuò
<Che tu lo voglia o meno sono comunque una parte di te> insistette l'altro <E non puoi ignorarmi per sempre>
<Utilizzare solamente il quirk di Rei non ti porterà lontano. Prima o poi supererai il limite>
Ti sembró incredibile come una frase che sarebbe dovuta essere d'incoraggiamento suonò come una minaccia
La tua mente era nel più completo caos.
<Piantala di parlare come se ti importasse qualcosa della mia salute!> ringhiò a denti stretti
<Sei soltanto un falso! Ti odio! Te, la tua unicità e il tuo egoismo!>
L'uomo gli rivolse una risata di scherno, priva di ogni tipo di divertimento <Certo, capisco... Ignori me che ti ho cresciuto, ma hai preso in simpatia la tua compagna di classe, vero?>
Quando ti sentisti tirare in ballo, ti si formò un groppo alla gola.
Avevi già capito di essere la testimone di una lite di cui non saresti dovuta venire a conoscenza, ma purtroppo non c'erano altre vie d'uscita che quella davanti a loro
Però il tuo lato più curioso, e ficcanaso, era incuriosito da quest'ultimo argomento della conversazione.
"Shoto Todoroki... Che cosa pensi veramente di me?"
Volevi saperlo. Lo volevi davvero.
<I miei rapporti con i miei compagni non ti devono interessare> rispose in maniera evasiva
<Però lei ha il potere di manovrare le fiamme> insistette <E tu la frequenti comunque. È da ipocriti, non trovi?>
Ci fu un minuto di silenzio, che a te sembró un' ora.
Il bicolore ci stava riflettendo seriamente, anche lui profondamente confuso.
Sfortunatamente, se te eri più propensa per il sí, lui remava dalla parte opposta.
La sua inesperienza con le amicizie non lo aiutava minimamente
<Come ho già detto, odio il vostro potere. Se magari avesse avuto un'altra unicità sarebbe potuta anche andare bene, ma dato che non è così, siamo solo conoscenti>
Ti sentisti sprofondare nella delusione. Ogni fibra del tuo corpo era in preda ai fremiti.
Allungasti nuovamente una mano nel tuo borsone, afferrando il telefono e gli auricolari al volo
"Ecco... Finalmente lo hai ammesso..."
La musica nelle tue orecchie coprì i rumori di tutto il resto delle cose che ti circondavano.
Soprattutto delle persone
Apristi la porta, in effetti con più forza del dovuto, facendoli voltare entrambi.
Come avevi giustamente intuito, la voce maschile che avevi sentito discutere con il ragazzo era quella di suo padre
Guardasti entrambi con sguardo finto sorpreso, togliendoti gli auricolari.
Avevi alzato appositamente il volume, tanto che la canzone si sentiva bene.
<Uh? Todoroki? Pensavo fossi a vedere il match>
Il suo volto si impallidí non appena posò gli occhi su di te.
La paura che tu avessi assistito alla scena lo colpì in pieno
<T/c... Cosa stai facendo qui?> chiese piano
Con la mano indicasti la stanza alle tue spalle
<Beh, questo è lo spogliatoio femminile>
Ogni parola che dicevi era uno sforzo maggiore impiegato per mantenere la calma.
Cercavi di nascondere la delusione più che potevi
<Comunque, ora vado a vedere l'incontro di Izuku prima che finisca. Conviene anche a te affrettarti, fra poco è il tuo turno>
Annuì, con sguardo assente
<Già... Hai ragione...>
<Allora ci vediamo dopo> salutasti velocemente.
I suoi dubbi si infittirono non appena si accorse che il tuo tono di voce era più freddo del solito
Ti rivolgesti poi all' hero al suo fianco.
I suoi occhi di falco ti scrutavano dall'alto verso il basso, come se tu fosti chissà che tipo di germe
Decidesti di ignorare anche quello. L'unica cosa che desideravi era andartene via all'istante.
<Arrivederci> dicesti semplicemente, per poi girare i tacchi e andartene.
Non appena ti allontanasti abbastanza, ti togliesti le cuffiette e spegnesti il cellulare.
La rabbia stava iniziando ad aumentare a dismisura, insieme alla delusione.
Non era la prima volta che ti fidavi della persona sbagliata.
La cosa che ti faceva più rabbia era che il motivo perché non aveva fiducia in te era il tuo potere.
Avevi capito che tra lui e il padre c'era una profonda frattura, ma cosa centravi te?
Perché descriminarti per una cosa che nemmeno te avevi deciso di avere?
Non avresti potuto sceglierla in nessun caso.
<T/c aspetta!> ti chiamò Todoroki da dietro.
Dato che te non ti fermasti, provò a raggiungerti.
<Hai sentito la conversazione fra me e lui, vero?> chiese in tono serio. Non era per niente abituato a quella tua strana indifferenza
<Può darsi> rispondesti secca, rivolgendogli sempre le spalle <La prossima volta casomai ti consiglio di scegliere un posto più appartato del corridoio>
Il ragazzo sembró trovarsi in difficoltà.
<Sei arrabbiata, eppure prima sei riuscita a mascherarlo così bene>
<Se ti aspettavi che mi sarei messa a fare la scena della povera ragazzina ferita vuol dire che non mi conosci nemmeno un po'>
Ti girasti verso di lui, assottigliando lo sguardo.
<Come d'altronde, io non conosco te>
Il suo disagio era evidente.
<Io non.. Non posso spiegarti per bene cosa-> provò a dire, ma non lo lasciati terminare:
<Non hai niente da spiegarmi, sei stato già abbastanza chiaro. Più di una volta.>
Un velo di tristezza ti coprì gli occhi.
<La stupida sono io... Ho provato ad insistere, a fare finta di niente... Dì là verità, ti sono sembrata un'idiota sin dal primo giorno, vero?>
Todoroki non se la sentí di rispondere.
Sapeva che te non avevi niente a che fare con suo padre, ma nonostante ciò non riusciva a fidarsi completamente
Sapeva che eri buona, oltre che simpatica e coraggiosa, ma proprio non ce la faceva.
Aveva paura di perdere di nuovo qualcuno a cui teneva veramente.
Purtroppo, tutto questo te non lo potevi sapere.
<Lascia stare, non importa. I tuoi occhi parlano da soli>.
Facesti per andartene via, ma dopo qualche passo, ti chiamò nuovamente
<Non intendevo dire che sei una cattiva persona! Te l'ho già detto... È solo che c'è una parte di te che non riesco proprio ad accettare>
Sentisti la rabbia montarti addosso.
Sapevi che aveva un motivo, ma non potevi passare sopra tutto.
Anche la tua pazienza aveva un limite.
Ti voltasti nuovamente verso di lui, con i pugni serrati.
<È veramente una parte di me?! O per caso è una parte di te!?> ti sfogasti, sentendo il tuo autocontrollo vacillare sempre più
<Sai, per certe persone è normale dare la colpa agli altri quando le cose non vanno come vorrebbero!>
La verità celata dietro le tue parole lo stupì.
La sua espressione era persa.
<Non... Non è il mio caso->
<Allora ti consiglio di farti un esame di coscienza se ne sei così convinto!>
Non avresti voluto alzare la voce, ma ormai le cose erano andate in quel modo
Ad interrompervi, per fortuna, fu la voce di Present Mic, che annunciava la fine dello scontro
<È IL VINCITORE È IZUKU MIDORIYA! FATEGLI UN BELL'APPLAUSO!> esclamò, seguito dai tifosi esultanti
Il tuo cuore ebbe una fitta
<Izuku!> ti ricordasti <Merda... Mi sono persa l'incontro...> borbottasti iniziando a correre verso la direzione degli spalti, maledicedo te, i due Todoroki, e tutta quella situazione insostenibile.
Il bicolore non ti fermò. Non ne aveva il coraggio.
Prese la direzione opposta, per dirigersi verso l'entrata dei partecipanti.
Il suo volto era indecifrabile. Il sangue gli ribolliva nelle vene come se stesse usando tutta la potenza del suo lato sinistro.
Il suo odio nei confronti del padre era una delle cause, certo, ma iniziava a rendersi conto di un altra presenza indesiderata
"È veramente una parte di me?! O per caso è una parte di te!?"
Queste parole gli vorticavano nel cervello, non facendolo quasi respirare
"Che tu lo voglia o meno sono comunque una parte di te" "E non puoi ignorarmi per sempre"
"Per certe persone è normale dare la colpa agli altri quando le cose non vanno come vorrebbero!"
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