Capitolo 23
Wilmut si ritrovò, improvvisamente, risucchiato da un wormhole, che lo aveva portato via dallo scontro con Sascha.
Disorientato e infuriato, girava e rigirava su se stesso, cercando di capire dove fosse arrivato.
“È la mia epoca…”
Nonostante l'oscurità della notte, riconobbe i particolari alberi, la strada con i vari negozi e gli appartamenti e, soprattutto, il cimitero dove era sepolto il padre.
La furia si placò, apparentemente. Si tolse il cappello e lo gettò a terra, come ultimo gesto di sfogo.
Ora attendeva solo di sapere perché ciò fosse accaduto.
Andò a sedersi su una panchina e dopo poco sentì dei passi alle sue spalle.
Si voltò e vide tutti i dodici membri della piramide umana futuristica.
«Perché?» domandò subito Wilmut, stringendo i denti con forza e guardandoli in cagnesco.
Si muovevano a passo svelto, come se avessero fretta.
«Abbiamo dovuto, Wilmut, i piani sono cambiati» disse l’uomo anziano.
«Rimanere è rischioso» aggiunse la donna più giovane del gruppo. «Abbandoniamo la missione.»
«Abbandoniamo?» domandò confuso l’ormai non più generale. «E cosa dovrei fare, starmene fermo qui?»
«Questo è il tuo tempo» gli si avvicinò a muso duro l'anziano. «Resti qui.»
Wilmut lo guardava con odio.
Li guardava tutti con odio.
Avrebbe voluto dare sfogo a tutta la sua rabbia, a tutta la sua furia.
Stringeva i denti come per trattenersi dal compiere gesti atroci.
«La tua missione non è finita.»
Poco distante, sotto un palo della luce, spuntò una donna.
Alta, capelli color rame, con indosso un giaccone elegante marrone.
Wilmut la guardava con sguardo curioso, gli altri dodici, invece, erano sconvolti.
«Che ci fai qui?» domandò l’anziano.
«Lavoro, signor Wilmut, d’ora in poi lei lavorerà per me, insieme, le prometto, faremo grandi cose, nel futuro.»
«Come osi…» l’uomo anziano provò a protestare, ma venne immediatamente freddato dalla donna.
I colleghi la guardavano scioccati.
La donna lanciò la pistola a Wilmut.
La fissò mentre cadeva ai suoi piedi.
«Avanti» disse la donna. «So che lo vuoi.»
Wilmut si abbassò a prendere l’arma.
«Wilmut» provò a farlo ragionare il più giovane di quelli della piramide.
Ma non gli diede ascoltò.
Wilmut sparò ad ognuno di loro, uccidendoli.
La donna lo invitò ad avvicinarsi, mentre con un telecomando apriva un wormhole.
«E Stinson?» domandò prima di entrare.
«È nel futuro, ci aspetta» rispose la donna.
Wilmut fissò lo sguardo nel vuoto.
Gli stavano consegnando l’epoca del suo nemico.
Un sorriso folle gli si formò sul viso.
Avrebbe sfruttato a pieno quel dono.
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