PROLOGO

Ho tanta ansia, non so come comunicargli una cosa importante che cambierà le nostre vite, ma ripongo molta fiducia in lui.

James è sempre stato presente nella mia vita, è il mio supporto sia nei momenti belli che in quelli brutti. 

Sono davanti la sua porta di casa, faccio un profondo respiro e suono il campanello. 

Aspetto un paio di minuti ma non ricevo alcuna risposta, forse è da Liam che abita a pochi isolati da qui.

Probabilmente oggi non è un buon momento per parlargli , però poi mi tornano in mente le parole di Maya:  " Qualsiasi cosa accade non ti muovere da lì!  Mi raccomando non fare un passo indietro e vai avanti a testa alta."  

Se dovessi tornare a casa quella strega mi uccide...! 

Decido di aspettarlo, ma essendo in autunno inoltrato inizia a fare tanto freddo qui a Boston, quindi lo aspetterò in casa. Prendo la seconda chiave che tiene sotto lo zerbino ed entro.

La casa è abbastanza tiepida e il mio corpo infreddolito si scalda quasi subito. Mi dirigo in cucina per bere un po' d'acqua e cerco di preparami psicologicamente al suo arrivo.

Lui capirà e  mi appoggerà, però ho una strana sensazione dentro di me.

Passano i minuti e dopo quasi due ore di attesa, mi alzo dalla sedia e penso di andare a casa, ma nel momento in cui prendo la mia borsa sento il rumore della serratura e subito dopo la porta si apre.

Vedo James entrare, alza lo sguardo e leggo dello stupore nel vedermi.  

«Rachel...» dice stupito, forse sono stata inopportuna nel piombarmi qui senza avvisarlo e per di più in casa sua senza di lui.... Ma pochi attimi dopo sul suo viso si forma un sorriso dolce e caloroso.

«Vieni qui, mattacchiona.» Apre le sue braccia e io mi ci butto dentro, deliziandomi del suo calore e del suo profumo.

«Come mai qui? Rimango sempre stupito dalle tue iniziative, mi aspetti da tanto?» mi chiede con me ancora tra le sue braccia.

«No da un paio di minuti.» gli dico in tono pacato, non posso mica dirgli che sono stata ben due ore seduta a fissare il vuoto, come una stupida.

Rachel forza e coraggio! sei qui per un motivo no per stare tra le sue braccia, faccio un respiro profondo e mi stacco da lui con riluttanza.

«James ti devo parlare.» dico con serietà e con tanta paura.