CAPITOLO 10
Sono in camera mia, nel mio terrazzo, seduta nel dondolo con una tazza di thè caldo tra le mie mani e osservo con la luce notturna le varie villette, l'unico rumore che mi circonda sono i versi di alcuni animali notturni.
Tutto ciò mi rilassa, permettendomi di riflettere meglio su quello che mi è accaduto oggi. Vengo distratta dal mio cellulare che suona. Rispondo senza vedere chi mi chiama.
«Pronto?»
«Ehi, tesoro... com'è andata oggi?»
«Maya... Non proprio bene, ma va bene così.»
«Mmmh, dici?» La sento perplessa.
«Sì, mi è servito, perché ho capito che non posso continuare così, alla mia giovane età devo crearmi le basi per qualcosa... avere degli obbiettivi importanti...»
«Hai solo venti anni, tutta la vita per decidere la tua strada.»
«Per te è facile dire così, stai seguendo la tua passione... la moda. Io invece sono alla ricerca di un qualcosa.» Faccio un lungo sospiro.
«Anche tu avevi una grande passione, forse puoi iniziare dà li.»
"Ho già pensato alla mia vecchia passione, il disegno... ma non so se sono pronta, nel riprendere un pennello tra le mani."
«Forse... potrebbe essere un punto d'inizio.»
«Non metterti fretta, hai già fatto un passo enorme, ogni cosa a suo tempo.» Mentre ascolto il suo discorso, spunta un sorriso sulle mie labbra.
"Lei può sembrare una ragazza superficiale e invadente, che pensa solo ai vestiti o ai ragazzi, ma non è così. Ha una sensibilità unica, è in modo delicato sta lì ha porgerti la sua mano. Lei sa essere la classica amica matta, ma è anche una sorella speciale, con tanti difetti ma anche molti pregi."
«Hai ragione, vorrei tutto subito ma non è possibile. Ogni tanto sei saggia.» Cerco di prenderla in giro.
«Che credi, sono una ragazza dalle mille risorse! Senza di me sei persa.» Scoppio in una fragorosa risata.
«Non sei divertente signorina Carter!»
«Scusa, scusa.»
Passiamo il restante della serata al cellulare, come non facevamo da tempo.
È passata una settimana dal mio primo e ultimo colloquio, non ho ricevuto nessuna chiamata, quindi deduco che sarà stata scelta un'altra ragazza, che era in quella stanza con me. I primi giorni stavo sempre con il cellulare davanti, per vedere se arrivava una loro e-mail, ma nulla, quindi ho iniziato a sperarci sempre meno.
Accendo il computer e guardo le varie università per farmi un idea, alcune sono interessanti però un po' lontane e devo decidere se studiare in presenza o online, perché vorrei trovare anche un lavoro temporaneo.
Dopo un'ora che sono seduta, inizio a sentire dei fastidi alla schiena. Mi scosto dalla scrivania e stiracchio le braccia, poi decido di andare a fare merenda, per staccare un po' la spina.
Scendo di sotto e vado in cucina, apro il frigo, prendo dello yogurt alla fragola e mi dirigo in sala da pranzo, dove vedo zia nel divano con il suo PC portatile e discute al cellulare, probabilmente con un suo cliente. È incredibile come si trasforma quando si tratta di lavoro, diventa seria e super professionale. Poche volte ha perso dei casi a cui ha lavorato, infatti è molto richiesta. Oggi a causa del brutto tempo ha deciso di lavorare da casa, noto la sua tazza vuota così vado di là e le faccio una nuova tisana, le piace sorseggiarla quando sta lavorando.
Una volta pronta gliela porto, gli si illumina lo sguardo, sorride e mi mima un grazie. Ne faccio una anche per me e ritorno in camera alle prese con la mia ricerca, che si prospetta più complicata del previsto.
Sento bussare alla porta.
«Tesoro, posso?» Mia zia sbuca dalla porta.
«Ma certo, ho quasi finito zia.»
Do uno sguardo alla finestra e vedo che è buio, non mi sono resa conto del tempo trascorso perché ero troppo presa.
«La cena è pronta, sei stata troppo tempo davanti al monitor e non ti fa bene.»
«Hai ragione, però finalmente devo solo decidere tra due università, in base alla facoltà che vorrò studiare.» Dico mentre mi stiracchio la schiena a pezzi.
«Io per arrivare a questo punto ci ho messo non so quanti giorni, per la troppa indecisione, alla fine ho chiesto aiuto a tuo padre.» Dice ridacchiando, e io che pensavo che aveva sempre avuto le idee chiare.
«Andiamo a cenare, prima che si raffreddi tutto.» Mi gira con la sedia verso la porta.
«Va bene, va bene... cosa hai fatto di buono?» Chiedo mentre scendiamo di sotto.
«Pollo con patate a forno.»
«Brava la mia zietta.» Le do un bacio sulla guancia e ci sediamo a tavola.
«Tu invece, come va con il lavoro?»
«Sono alle prese con un divorzio e la custodia dei figli.»
«Sicuramente sarà condiviso, no?»
La vedo un po' preoccupata.
«Spero di no, perché da quello che dice la moglie e i figli, non sa controllare la rabbia e non va bene con dei bambini di sette e dieci anni.»
Ecco la parte difficile del suo lavoro, riuscire a tutelare i più deboli.
«Sono sicura che riuscirai a salvaguardare sia la madre che i piccoli, sei bravissima nel tuo lavoro.» Le dico prendendo la sua mano, so che non serve ma voglio infonderle un po' della sicurezza che lei dà a me.
Durante il resto del pasto mi racconta alcuni casi strani e strambi, che le coso capitati durante i suoi anni lavorativi.
Finito di mangiare lei sparecchia e io vado a lavare i piatti, può sembrare noioso ma noi amiamo queste piccole faccende, perché ci rendono una famiglia normale.
Nel frattempo zia decide cosa vedere in TV stasera e ovviamente decide The Vampire Diares, è in fissa con Demon Salvatore, io decido di preparare un po' di leccornie, tra cui patatine e caramelle gommose, dopo aver preso tutto vado in soggiorno e ci mettiamo nel divano con i plaid e il vassoio, dando inizio alle nostre serate preferite.
Sbadiglio e guardo l'ora, sono le undici di sera, ci siamo viste più di quattro puntate, non stiamo bene!
«Zia penso che sia ora di andare a nanna.»
«Sì, domani devo pure alzarmi presto, per andare in ufficio.» Dice mentre sbadiglia anche lei.
Spegniamo la TV e portiamo il vassoio vuoto in cucina, bevo un bicchiere d'acqua per poi posarlo dentro il lavandino.
«Vado a nanna, buonanotte zia.»
«Buonanotte tesoro.»
Salgo su in camera, chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo in bagno a lavare i denti. Una volta finito, mi spazzolo i capelli e metto il pigiama.
Scosto le coperte, mi sdraio a letto, per poi coprirmi con il piumone che odora di lavanda e mi rilassa, dopo prendo il cellulare e mando la buonanotte a papà, che mi risponde subito, scambio due sms anche con Maya, oggi è stata impegnata con i suoi corsi.
Adagio il telefono sul comodino, chiudo gli occhi e cado presto nelle braccia di Morfeo.
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