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21. Tutto si svela


" Cosa stai dicendo?" sbottò Louis con un tono carico di incredulità e scetticismo.

" Amico mio " spiegò Holmes con calma " questi fatti costituiscono una parte della storia di famiglia che mi è stata narrata da Liam e credo che sia la stessa storia che ti ha narrato durante la cena al Thespis Club.
Nel 1926, quando Pennington aveva 22 anni e Liam ne poteva avere al massimo due, ci fu una lite a Greengrove.
Pennington litigò furiosamente con suo padre e sua sorella e se ne andò di casa, con un'attricetta di cui si era invaghito.
Non si sa come sia andata a finire la storia, ma quello che importa sapere è che Pennington ritornò qui dopo pochi mesi, calmissimo, come se nulla fosse e fronteggiò le sfuriate dei parenti con un'alzata di spalle, esteriormente impassibile.
Dopo pochi giorni il fantasma fece la sua prima apparizione e comparve proprio al vecchio Clovis, che lo vide una sera, al crepuscolo, mentre era affacciato ad una finestra e guardava in giardino.
L'uomo, nonostante il suo carattere razionale e freddo, si spaventò a morte.
Ora, dato che è palese che non si trattava di un fantasma vero, è chiaro che chi aveva eseguito quella mascherata doveva essere uno dei due figli dell'uomo e cioè Pennington o il padre di Liam...."

" Ma il padre di Liam non era certo il tipo che avrebbe impersonato un fantasma per spaventare il padre " aggiunse Louis serio.

" E non poteva essere una donna la responsabile? Estelle o Tiffin?" intervenne Harry.

" No, perché proprio loro due sono state le successive vittime del fantasma...." proclamò Holmes " ma lasciatemi andare avanti...."

Si accese la pipa e, dopo aver aspirato una boccata di fumo, riprese a parlare:

" Pennington non aveva il fegato per contrastare il padre, non era capace di opporsi a lui come faceva il padre di Liam e così si era servito del fantasma per prendersi una piccola vendetta.
Gli anni passarono e Pennington si abituò al vecchio, anche perché, quando era ormai su di età, conobbe Zayn e se ne innamorò.
Lo sposò e cominciò ad essere felice, anche perché sapeva che suo padre non sarebbe vissuto in eterno.
E così accadde, perché il vecchio Clovis morì e lo lasciò come unico erede.
Però, nemmeno un mese dopo, fu trovato il nuovo testamento e il mondo gli precipitò addosso di nuovo..."

" E il fantasma comparve di nuovo " disse Harry.

" E il fantasma comparve di nuovo " confermò Holmes.

Egli caricò nuovamente di tabacco la sua pipa e riprese a raccontare:

" Pennington era in uno stato d'animo alterato, dopo la scoperta del nuovo testamento e decise di sfogarsi facendo ricomparire il fantasma "

" Ma perché lo fece con Estelle e con Tiffin?" chiese Harry.

" Perché erano le due persone che più disprezzava in casa sua. La sorella perché non faceva altro che prenderlo in giro e la cuoca perché, secondo lui, faceva apposta a cucinare solo cose che a lui non piacevano " rispose l'investigatore.

" Sembra una spiegazione plausibile..." sussurrò Louis, sistemandosi il ciuffo di capelli che continuava a ricadergli sugli occhi.

" Lo è, tanto più che lo stesso Pennington me lo ha confermato...." replicò Holmes.

" Ha avuto il coraggio di confessarlo?" chiese Harry stupito " Io non l'avrei mai fatto, me ne sarei vergognato a morte..."

" Ma devi pensare al carattere di Pennington, mio caro " spiegò l'investigatore " un uomo forse mai cresciuto del tutto e la cui indole era stata sempre tarpata dal padre e dai parenti. Mi ha fatto perfino vedere dove nascondeva il mantello e il vestito nero....sotto il materasso del letto dove riposava!"

" E come sta ora?" chiese Louis.

" Meglio, ma è tormentato dai rimorsi e ora vi spiegherò il perché "

Holmes si mise a passeggiare per la stanza e, gesticolando furiosamente, riprese a raccontare:

" Pennington, dopo la scoperta del nuovo testamento, era in una condizione psicologica molto fragile.
Era infatti disperato perché era convinto che suo nipote Liam gli avrebbe portato via ogni cosa e, soprattutto, la sua amata casa.
Non vedeva alcuna via d'uscita e, quindi, ha deciso di uccidersi...."

Harry e Louis si guardarono in viso sconvolti e dissero insieme:

" Vuoi dire che ha fatto tutto da solo?"

" Calmi, calmi, lasciatemi spiegare...." li calmò Holmes.

I due ragazzi si accomodarono vicini su un divanetto e attesero la spiegazione di Holmes, pendendo letteralmente dalle sue labbra.

" La sera in cui Zayn è andato a prendere i suoi ospiti, Pennington ha deciso di agire. Ha atteso l'oscurità, si è seduto qui in biblioteca, ha tolto la pistola dal cassetto dello scrittoio, l'ha puntata al petto e si è sparato.
Ha sentito un dolore acuto nel petto, ma poi ha capito.....qualcuno aveva sostituito i proiettili della rivoltella con colpi a salve!
Nel momento in cui si rese conto di essere ancora vivo, capì che era stato stupido a tentare il suicidio e decise di rimediare in qualche modo.
Ha lasciato cadere la pistola accanto alla finestra, è corso al guardaroba e si è cambiato la giacca perché quella che indossava recava la bruciatura di un colpo sparato a bruciapelo.
Poi è tornato sulla poltrona e si è preparato a recitare la commedia, inventando la storia del fantasma che gli aveva sparato dalla finestra.
Il suo errore è stato quello di non essersi accorto in tempo che la finestra da lui indicata come quella attraverso la quale era fuggito il suo aggressore era chiusa dall'interno.
La sua parte l'ha recitata bene e per poco non ha convinto tutti "

" Dunque non ci sarebbe nulla di vero fra quanto ha detto?" chiese Louis.

" Per quanto riguarda l'aggressore mascherato, nemmeno una " rispose Holmes.

" Ma il dottor Fortescue ha detto di aver visto un uomo fuggire dal giardino...." sussurrò Harry incredulo.

" Dimenticate per un momento ciò e ritorniamo con la mente a ciò che è successo quando, dopo la presunta aggressione, siete entrati in questa stanza....."

Louis e Harry chiusero gli occhi e cercarono di rivivere ciò che era successo dopo che Pennington si era sparato.

" Pennington era sconvolto, sconvolto da ciò che aveva tentato di fare" spiegò Holmes " ma i suoi guai non erano finiti perché qualcuno aveva sperato davvero che si uccidesse...
Quel qualcuno, allora, ha capito che le circostanze gli fornivano l'occasione per un omicidio e comprenderete che...."

Holmes tacque bruscamente.

La porta si aprì ed entrò Watson, alle cui spalle il corridoio era immerso nell'oscurità.

" Ora?" chiese l'investigatore.

" Ora " rispose il dottore.

" Harry, Louis, seguitemi...." sussurrò Holmes e i due ragazzi lo seguirono verso il corridoio.

Entrarono nella sala da musica e si posizionarono, nell'oscurità più totale, vicino alla porta che dava nel guardaroba della biblioteca.

" Ora state zitti " mormorò Holmes " e speriamo che accada ciò che deve accadere...."

Louis aguzzò lo sguardo e grande fu il suo stupore quando vide, illuminato dalla luce della luna, Pennington sdraiato nel letto del guardaroba, come in attesa di qualcosa.

Avrebbe voluto chiedere spiegazioni a Sherlock Holmes, ma non ne ebbe il tempo, perché, dal corridoio, udì qualcuno che avanzava lentamente.

L'individuo misterioso comparve nel vano della porta del guardaroba, ma il suo viso era in ombra, anche se si poteva distinguere il luccichio del rasoio che aveva in mano.

All'improvviso si udì un click secco e la stanza si lluminò.

La luce abbagliò un istante gli occhi di Louis, ma, quando li riaprì, vide Pennington seduto sul letto, con in mano l'interruttore collegato ad un lungo filo.

" Entra pure " esclamò con voce apparentemente calma " hai ritentato, vero? Questa volta avrebbero dovuto credere che mi ero tagliato la gola? Caro Holmes, è meglio catturare questa persona adesso "

L'intruso emise un basso ringhio, si voltò e cercò di fuggire dalla stanza, ma Watson, prontamente entrato dal corridoio, lo bloccò agevolmente.

Harry e Louis, non appena riconobbero il volto dell'assalitore, si misero una mano sulla bocca e scossero la testa increduli.

Sherlock Holmes, invece, avanzò nella stanza, si accese con calma la pipa e, con tono solenne disse:

" Andrew Dawlish, la polizia arriverà tra poco perché Watson l'ha già chiamata. Siete responsabile del tentato assassinio di Pennington Payne e vi consiglio di non dire nulla adesso perché quanto direte potrà essere usato contro di voi al processo "

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