Lui
"Apri gli occhi, sei così debole che mi vergogno di te!" Urlò furioso per svegliarmi
Stavolta la voce dentro me provò disprezzo nei miei confronti. Tenetti gli occhi chiusi come se stessi guardando dentro la mia anima, anche se vedevo solo il buio.
Fin'ora avevo cercato di convincermi che quella voce che sentivo fosse una parte di me, come dei strani pensieri che possono venire a persone mentalmente instabili, cioè pazze.
"Finalmente hai capito, io non sono te." La voce rispose ai miei pensieri, incalzando il mio ragionamento.
Aprii gli occhi di scatto come per scappare da "lui", chiunque esso fosse.
Giacevo a terra, accanto a dei corpi delle guardie morte ed il loro sangue inzuppava i miei vestiti. In ogni caso, avrei dovuto cambiarli.
Sentivo il sangue nella bocca e gola, un forte sapore metallico, caldo e denso.
"Non puoi fuggire. Guarda cos'hai fatto: li hai massacrati tutti" ebbe una risata che echeggiò nella mia testa.
Quella voce mi terrorizzava... non il vampiro, la battaglia, il sangue sui miei vestiti o le guardie morte, ma la voce.
Non gli risposi, non volevo dargli ascolto.
Controllai le unghie e canini ed erano normali, anche se insanguinati.
Mi sentivo sazio, non era un senso di sazietà dopo un pasto. Era come se mi fossi sfogato dopo aver preso a pugni un nemico per ore.
Cercai di continuare ad ignorare il sapore del sangue nella mia gola, era terribilmente piacevole e mi disgustava il fatto che mi piacesse.
Raccolsi una spada corta in argento da un cadavere e scappai dalla città, ero ancora vicino al cancello anche se non più dov'ero svenuto prima. Tuttavia, non potevo scappare da quella voce.
Chi era? Chiunque parlasse dentro di me sembrava profondamente malvagio. Era lui il motivo per il quale il vampiro mi chiamò figlio della notte? Disse anche che emanassi energia negativa, non capivo nemmeno ciò che poteva significare.
Correvo verso casa di Jack, era l'unico posto in cui potevo andare. Si sarebbe infuriato, suonare alla sua porta in piena notte insanguinato da testa a piedi...
"Benissimo, suoneremo alla porta di Jack e berremo anche il suo sangue..." disse, ma venne interrotto da un mio urlo.
"Vattene!" Urlai a squarciagola in mezzo a delle campagne in prossimità delle fattorie, barrando gli occhi e stringendo i pugni. "Sei solo un mostro, vattene e non tornare mai più."
Stesi fermo ad ascoltare, la voce cessò. Sapevo che sarebbe tornata, ma mi bastava avere un po' di tranquillità. Dopodiché ricominciai a correre verso casa di Jack.
Arrivai a casa di Jack, entrai nella proprietà oltrepassando la staccionata in legno e bussai alla porta.
Passarono minuti e vidi Jack che si affacciò dalla finestra sulla destra, solo in quel momento realizzai che impugnavo ancora la spada ed ero pieno di sangue, quindi scagliai la spada alle mie spalle a circa 20 metri da me e indietreggiai di due passi.
Jack capì che non avevo cattive intenzioni e aprì la porta.
"Oh signore. Cos'è successo?" La reazione di Jack fu strana, pensavo mi avesse chiesto cosa diavolo ci facevo qui.
"Salve signor Jack. La città è stata attaccata da vampiri durante la notte. Che fortuna eh?"
"Dio, dannate creature! Sei vivo per miracolo" si avvicinò per cercare le mie ferite, ma non c'erano.
"No... Non è il mio sangue. Mi servono dei vestiti, signor Jack. Ti spiegherò subito dopo cos'è successo" abbassai lo sguardo, lui era cupo.
"Cosa? O-okay, vado a prendere qualcosa. Aspetta qui e andremo nel fienile" Jack tornò in brevissimo tempo con degli umili vestiti da contadino puliti, una maglia bianca e dei pantaloni marroni.
Andammo nel fienile, raccolsi prima la spada e gli raccontai tutto, dei vampiri, della voce e del perché ero ancora vivo.
"Ho bisogno di fare chiarezza su di me. Mi ero illuso di poter vivere una vita senza scoprire chi fossi, di poter trovare un lavoro e dimenticarmi della bara." Presi una pausa e guardai l'arma, poi continuai: "Ma non è così, sento questa diabolica voce nella mia testa, come se qualcuno mi stesse parlando in modo diretto: non sono semplici pensieri. Devo incontrare chi ha attaccato la città, mi ha chiamato creatura della notte e forse potrebbe sapere chi sono" Conclusi, determinato.
Ci fu il solito lungo silenzio prima che Jack parlò, sceglieva sempre bene le sue parole e questo lo portava a prendere queste lunghe pause, era una persona molto riflessiva.
"Non sei malvagio. Potrai anche essere più di quello che si possa vedere, anzi è sicuramente così, altrimenti quel vampiro ti avrebbe ucciso." Guardava i miei occhi, mi sentivo messo a nudo di fronte al suo profondo sguardo.
"Come fa a dirlo? Non sa praticamente niente su di me, esattamente come io non so nulla di me" dissi.
"Ti ho visto lavorare con me, Drake. Ho sempre pensato che il lavoro la dica lunga su chi siamo. Non so come faccio a saperlo, ma so che farai la cosa giusta. Fa chiarezza su di te, scopri chi sei." Le sue parole risuonarono come un sollievo per me.
Non dissi nulla, guardai solamente giù.
"Riposa qui e domani andrai via, ti darò una pagnotta e non serve che tu debba lavorare per me, sta tranquillo."
Jack prese i vestiti insanguinati e li portò via, non aspettò una mia risposta, ma prima che andò via riuscii a ringraziarlo.
Mi addormentai quasi subito, ero esausto.
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