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Pov's Louis
Sono Louis Tomlinson, ho 23 anni. Mi trovavo qui a New York per cercare lavoro, nell'ambito giornalistico. Avevo mandato in giro alcuni curriculum, ma nessuno mi chiamava. Poi per fortuna, mi avevano contattato dalle risorse umane, dicendomi che nella rivista di moda Gucci, cercavano del personale, precisamente come secondo assistente. Non era proprio il lavoro per cui mi ero trasferito, ma sempre meglio di niente.
Stavo camminando per le vie della città, quando vidi la casa di moda.
Entrai nell'ampio salone, era pieno di gente vestita in modo impeccabile, con abiti molto costosi, io non me li sarei mai potuti permettere, ma sinceramente stavo bene anche con le poce cose che avevo.
Andai al sedicesimo piano, dove avrei avuto il colloquio ed aspettai chi mi doveva fare le domande, per vedere se ero qualificato oppure no.
-Louis Tomlinson?-
-Sì sono io-
-Sono Niall Horan. Certo che alle risorse umane hanno un bel senso dell'umorismo. Avanti seguimi- disse squadrandomi da capo a piedi. Il suo completo valerà una fortuna, mentre io avevo dei semplici jeans e una maglietta.
-Ok, io ero il secondo assistente di Harry, ma la sua prima assistente ha ricevuto una promozione e adesso sono io il primo-
-Ti devi trovare un sostituto?- chiesi.
-Bhè ci sto provando, Harry ha bruciato in due settimane le ultime due ragazze in prova. Dobbiamo trovare qualcuno in grado di sopravivere qui dentro. Mi sono spiegato?-
-Sì certo. Chi è Harry?-
-Oh mio Dio, farò finta che questa domanda tu non me l'abbia mai fatta. È il direttore di Gucci, oltre ad essere una leggenda vivente. Lavori un'anno per lui e dopo lavori in tutte le riviste che vuoi. Un milione di ragazze e ragazzi ucciderebbero per il posto-
-Mi sembra un occasione da urlo. Mi piacerebbe essere preso in cosiderazione-
-Ahah Louis, Gucci è una rivista di moda e con capi alla moda. Qui l'interesse per la moda è essenziale-
-Cosa ti fa pensare che la moda non mi interessi?- domandai un po' imbarazzato.
Ad un certo punto sentii uno squillo, era il cellulare di Niall e quando lesse il messaggio impallidì.
-Oh Dio, no, no, no- e corse verso la sua scrivania.
-Che succede?- gli chiesi, ma non rispose.
Vidi che prese il telefono dell'ufficio per parlare con qualcuno.
-Sono Niall, avvisa tutti-
Poi, nell'ufficio, entrò un'altro ragazzo, con capelli neri ed occhi marroni e cominciò a parlare con Niall.
-Ma non doveva arrivare prima delle nove- disse il ragazzo castano.
-Ecco perchè il suo autista mi ha mandato un messaggio, alla sua parrucchiera è venuta l'ernia del disco-
-Va bene. Coraggio gente gambe in spalla- disse a tutti i dipendenti.
Sembravano pazzi, alcune ragazze si guardarvano sui loro specchietti portatili se avevano il trucco e i capelli apposto, mentre i ragazzi si mettevano apposto la cravatta o se la rimettevano.
Niall prese una delle tante bottiglie di acqua che c'erano e la mise dentro al bicchiere. Infine corse verso la porta di vetro, che separava il piccolo corridorio dagli uffici, aprendola appena in tempo, per accogliere un'uomo alto, dai capelli lunghi e dagli occhi verdi.
-Non capisco perchè sia tanto difficile confermare un'appuntamento-
-Lo so mi dispiace Harry, veramente l'ho confermato ieri sera-
-I dettagli della tua incompetenza non mi interessano. Di a Louise che non intendo approvare la ragazza per il servizio brasiliano. Io l'ho chiesta pulita, atletica, sorridente e me l'hanno mandata sciatta, moscia e con la pancia. Ah e di a Richard che ho visto le foto per lo speciale "donne paracadutiste". Sono tutte troppo robuste, si può trovare una paracadutista bella e magra? Chiedo la luna per caso?-
-No affatto- rispose Niall.
-E poi ho bisogno di vedere tutte quelle cose che Zayn ha tirato fuori, per la seconda prova di copertina. Chi è quello?- chiese al suo assistente indicandomi, ma Niall si mise davanti a me, nascondendomi.
-Nessuno. Cioè l'hanno mandato le risorse umane ed io lo stavo intervistando per te, ma è un caso disperato e...-
-Ed è chiaro che dovrò pensarci io, visto che le ultime due che mi hai mandato erano un totale disastro. Fallo entrare nel mio ufficio-
Niall venne verso di me con fare minaccioso.
-Avanti vai da lui e fai il serio- mi disse ed andai da questo Harry.
-Chi sei tu?- domandò l'uomo.
-Mi chiamo Louis Tomlinson e mi sono laureato da poco alla Northwestern University*- gli dissi, passandogli il mio curriculum.
-E che cosa ci fai qui?-
-Bhè...penso di avere le qualità giuste per diventare il suo assistente. Sono venuto a New York per fare il giornalista-
-Quindi tu non leggi Gucci?-
-Ehm no-
-E prima di adesso non avevi mai sentito parlare di me?-
-N no- balbettai imbarazzato.
-Non hai il minimo senso dello stile e della moda-
-Penso che dipenda da quello che uno...-
-No, no. Non era una domanda-
Ed abbassai la testa, per la pessima figura che avevo fatto, ma mi ricomposi subito.
-Sono stato direttore del giornale della scuola e ho anche vinto un concorso per giornalisti universitari-
-È tutto- mi disse, facendo un gesto con le mani, per invitarmi ad andarmene, non guardandomi nemmeno in faccia.
Triste, mi girai per andarmene, ma non potevo, avevo bisogno di quel lavoro, così mi rigirai verso di lui.
-Ha ragione, io non centro niente qui. Non sono alto, non sono bello e non vesto alla moda. Ma sono sveglio, imparo molto presto e lavoro con molto impegno-
Harry mi guardò per dei minuti che a me sembravano ore, aveva uno sguardo che ti ipnotizzava.
-Sei assunto. Inizi domani-
-V veramente?-
-Ora sei diventato sordo?-
-Assolutamente no, arrivederci-
Nota autrice
Eccomi con una nuova storia, spero vi piacerà anche questa. Come avete letto è ispirata al film "Il diavolo veste Prada".❤
*Northwestern University: è un'università privata, con sede a Evaston e Chicago. Fu fondata nel 1851, durante la presidenza di Millard Fillmore. All'interno ci sono varie scuole, tra cui il giornalismo.
Vi metto la scena di quando Miranda, nel film entra in ufficio, immaginate questa scena con Niall, Louis ed Harry😅. ATTENZIONE, potrebbe essere un piccolo spoiler per chi non ha visto il film.
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