Capitolo 2 - Ova~zione aliena
"Nella prima puntata di A Tutto Reality, Azione! avete visto 14 concorrenti, un affascinante conduttore e un gruzzolo di monetine sonanti...
Oh, vi ho accennato al mostro telecomandato?
E... no, stop, fermate le riprese, dobbiamo rifarla questa!" urlò Chris, infastidito dal cellulare che continuava imperterrito a squillare durante il suo importantissimo monologo di apertura della puntata. E, mentre due ragazzi dello staff arrivavano a sistemargli trucco e parrucco, rispose alla chiamata. Sobbalzò vedendo il numero:
León Satella.
Courtney era seduta sul divano di casa sua con la madre, e avevano interrotto la lezione di Diritto perché una nuova puntata di A Tutto Reality, Azione! era cominciata. Mentre Lindsay sfoggiava il suo smalto color mortaio -e la sua leccapiedi Beth le faceva le moine-, Geoff e Bridgette facevano l'unica cosa che erano in grado di fare, Owen stranamente non aveva appetito, Justin scrutava tutti con i suoi occhi blu penetranti, e Izzy saltellava per la stanza. Lo sguardo di Courtney si soffermò su Gwen, seduta al tavolo vicino a Trent, e Duncan. Si, proprio quel Duncan che la ignorava costantemente e che si faceva la bella vita con la punk, tra l'altro fidanzata, pensava di passarla liscia?
"Forse gli hanno ritirato il telefono" cercò di convincersi, senza staccare gli occhi dallo schermo. Gwen e Duncan continuavano a farsi battutine di scherno, e ridevano. Parlavano di un film che entrambi conoscevano praticamente a memoria, e ridevano. Trent era geloso, e non provava neanche a nasconderlo. Courtney era gelosa, e per quanto cercasse di non farlo vedere, era più forte di lei. Non capiva come Trent riuscisse a stare così "calmo", per modo di dire, davanti a quei due. E, ancora una volta, si sentì la guancia umida. Una lacrima. Ma c'era sua madre vicino a lei, e non poteva permettersi di essere vista in quelle condizioni, quindi fece l'unica cosa che le venne in mente: chiuse gli occhi, contò fino a nove, esattamente come le aveva suggerito Trent durante il suo soggiorno alla Spiaggia dei Perdenti, e pregò che quando li avesse riaperti, tutto si sarebbe sistemato. Socchiuse lentamente gli occhi neri da cerbiatta: era andata in onda la pubblicità. Almeno si sarebbe risparmiata quello scempio, pensò, mentre si tranquillizzava.
Chris McLean sarebbe voluto tornare indietro nel tempo, e non avrebbe mai risposto alla telefonata del Signor Satella. Il suo acerrimo nemico. Lo psicopatico presentatore aveva gli occhi fuori dalle orbite, tremava tutto, come in preda ad una crisi epilettica. Menomale che la pubblicità era andata in onda, e poi si sarebbe potuto sfogare su quei poveri 14 malcapitati e ingenui concorrenti. Tutto sarebbe andato bene, o almeno così cercava di convincersi.
León Satella gli aveva detto poche, concise parole, ma erano bastate a fargli perdere il senno. Lo aveva minacciato di preparare le difese, perché lo avrebbe distrutto, asfaltato, esattamente come era successo il 20 febbraio 1967.
E Chris McLean si ricordava benissimo cos'era avvenuto il 20 febbraio 1967.
"Chris! Tra due minuti in onda! Alzati da quella poltrona, diamine!"
Il conduttore si svegliò dai suoi ricordi, guardò Scott Forbes, il capo dello staff, si ricompose, sorrise e se ne andò a ricominciare la puntata.
Il ragazzo dai capelli color carota si tolse gli occhiali da sole che indossava per avere un'aria più professionale, e sospirò, pensieroso.
"Scott, sei a pezzi" disse Amy, sedendosi accanto a lui e porgendogli una bottiglietta d'acqua.
"Grazie Amy, sto bene" rispose lui, assente.
"Non ci credo che stai ancora pensando a lei" sbottò la ragazza, quasi infastidita, ritornando ad assumere il suo normale atteggiamento freddo.
"È stata eliminata a causa mia, non potrò mai perdonarmelo" Scott si portò una mano alla fronte "e quel coglione del suo ragazzo è qui"
"Appunto è il suo ragazzo!" scoppiò Amy "e a te non dovrebbe importare niente né di Courtney né di Duncan!"
"Amy, lascia stare, non puoi capire"
"Invece capisco che tu non riesci ad accettare questa cosa, e vai comunque appresso come un cagnolino ad una che non ti merita e neanche ti guarda! Comunque ora stai qua e riprenditi, non puoi dirigere la troupe in queste condizioni"
Amy se ne andò, furente, cominciando a parlare nell'auricolare e a impartire ordini a destra e a manca sulle luci, le inquadrature e le varie location da riprendere, mentre Scott, affranto, non si riusciva a togliere Courtney dalla mente, e, cieco com'era, non coglieva l'evidenza di certi gesti e certe parole.
I 14 concorrenti, intanto, avevano iniziato la sfida del giorno, quella che avrebbe deciso chi sarebbero stati i due ragazzi a formare le squadre, ovvero i primi a trovare due uova d'oro -plastica dorata, questioni di budget-; il tema giornaliero erano i film sugli alieni, e Duncan e Gwen non potevano essere più gasati.
Harold, LeShawna e Owen si guardavano preoccupati, mentre giravano alla cieca affidandosi a Izzy.
"Ragazzi seguitemi, io li conosco bene li alieni, sapete, mi hanno rapita tante di quelle volte" blaterava la pazzoide "guardate, ho un gps impiantato nel collo e...."
Dietro di loro, Beth, Lindsay e Justin avanzavano, seguiti da Heather, che sia stava lamentando e imprecava senza sosta.
"Perché devi stare nel nostro gruppo?" Chiese Justin alla corvina, brusco.
"Ancora non ci sono gruppi, possiamo andare in una sola direzione!" sbraitò lei "e poi non voglia stare in gruppo con voi perdenti!"
Il belloccio fece spallucce e si allontanò, mentre Heather si sentì stupida, con quel suo atteggiamento, ormai noto a tutti, sarebbe stato difficile proseguire nella gara così tanto come era avvenuto nella prima stagione...
Gwen e Trent procedevano insieme, tenendosi per mano.
"Potremmo andare anche con Duncan" propose la punk, indicando il ragazzo dai capelli verdi poco avanti a loro, che camminava da solo.
"Non so se è una buona idea affidarsi a lui..." ammise Trent, cercando di nascondere la sua gelosia.
"Lui conosce benissimo i film sugli alieni, ci porterà all'uovo e, all'ultimo, lo prenderemo prima noi"
Il ragazzo, riluttante, alla fine si convinse.
Heather, intanto si era unita a Izzy, Owen e Harold; Duncan aveva cacciato in malo modo Bridgette e Geoff, che dall'inizio della puntata non avevano fatto altro che limonarsi.
"Nei film sugli alieni i piccioncini sono sempre i primi a scappare e non posso permettere che accada!" aveva detto nel confessionale.
Così, il ragazzo dai capelli verdi, Gwen e Trent si erano avviati verso est, alla sala caldaie, dove pensavano potesse trovarsi il tanto agognato uovo.
Così avvenne, e i tre corsero verso la casa base. Tutti gli altri concorrenti erano stati eliminati dalla prova, poiché Chef, travestito in modo mediocre, girava per il set abbandonato a spruzzare una sorta di gelatina verde, e, chi veniva colpito, era automaticamente squalificato.
Quando i tre furono usciti, Duncan si voltò, e poi si susseguì una serie di eventi nell'arco di qualche secondo: Chef era dietro di loro, e il ragazzo dai capelli verdi avvisò Gwen; ma Trent si rivelò più preparato, perché con prontezza afferrò la sua ragazza per mano e la trascinò al riparo. Duncan chiuse gli occhi, quando li riaprì si ritrovò coperto di una strana sostanza verde appiccicosa, e capì che per lui la gara era finita. E, mentre Gwen si divertiva a prenderlo in giro, la ragazza si accorse di aver perso la sua collana. Il suo portafortuna, che era davvero importantissimo. Trent vide il gioiello che stava per precipitare in un tombino, ma vide anche un uovo, che stava per cadere ed infrangersi. Si trovava davanti ad una scelta: Gwen o la vittoria.
Trent era un ragazzo d'oro, un po' troppo romanticone forse, ma fece la scelta giusta; afferrò la collanina argentea appena prima che quest'ultima cadesse nel tombino, porgendola alla sua ragazza.
"Io avrei scelto la vittoria" commentò Duncan, con disapprovazione.
Ma Gwen sorrise, un sorriso sincero.
"Voglio che ce l'abbia tu" disse a Trent, mettendogli il gioiello al collo "e grazie"
Arrivò Chris a rovinare la festa.
"Davvero romantico" commentò pimpante "ma nessuno di voi ha vinto! Peccato"
"Non ne sarei così sicuro" rispose Trent, che aveva adocchiato due uova intatte, proprio accanto a quello che si era infranto. Aspettò nove secondi, e, con nove passi, si diresse verso i due oggetti, li prese e ne porse uno a Gwen.
Avevano vinto.
"Odio interrompere, ma diamine, mandate in onda la pubblicità che devo darmi una sistemata!" dichiarò Justin, indignato, seguito a ruota da tutte le ragazze.
"Non mi fai nessun effetto, belloccio" rispose Chris ridendo.
Justin roteò gli occhi "Samey, la pubblicità"
"Agli ordini" sospirò la bionda dello staff, guardando sognante gli occhi blu penetranti del modello, e i capelli scuri che, anche coperti di melma verdastra, riuscivano ad essere perfetti.
Dio santo, certo che Trent è proprio uno sfigato. Pensa che gli voglia rubare la tipa quando non me ne può fregare di meno. Certo, Gwen è bella, simpatica, ha dei gusti fantastici (non in fatto di ragazzi) e tutto quello che volete, ma è lei che mi sta appiccicata, non io. Se poi Trent è troppo ingenuo per capirlo, problemi suoi.
Tra poco faranno le squadre, e mi immagino già il dramma dato che questi due non sono insieme. Povera Gwen, Trent è diventato proprio noioso.
-Duncan
Duncan era seduto su una vecchia poltrona, nella sala proiezioni del set abbandonato. Si infilò una mano in tasca e ne estrasse un pacchetto di sigarette. Ne prese una, e stava per accenderla, ma si bloccò.
"Courtney non vuole che fumi" pensò, quindi ripose la sigaretta nel pacchetto, che si rimise in tasca. Pensò a come Courtney, anche se non fosse lì in carne ed ossa, riuscisse a rimanergli in mente e a guidarlo in ogni sua scelta. Forse doveva chiamarla, dopotutto il giorno prima l'aveva ignorata. Cercò il cellulare, ma sobbalzò, perché in tasca non c'era.
"Scott, io non ci posso credere che lo stai facendo seriamente" sbuffò Amy.
"Allora vallo a dire a Duncan se vuoi, non riuscirai a fermarmi" rispose il ragazzo dai capelli color carota, rigirandosi tra le mani il telefono del punk.
"Stanno facendo le squadre ora. E poi, anche se sei uno stupido, non voglio farti licenziare"
"Grazie" sorrise lui "ora devo solo cercare il numero di Courtney, come pensi che l'abbia salvata Duncan?"
"Come faccio a saperlo io"
"Dai, cerca di collaborare, è importante per me, lo sai"
"Passami il cellulare" si arrese la bionda "Trovato" disse dopo pochi secondi.
"Pensi che l'abbia salvata Mamma? Ti sembro stupido?"
Amy rise. "Ha salvato due contatti così, questo qua è l'unico che appare tra le chiamate recenti, e, conoscendo Duncan, non penso che chiami sua madre così spesso"
"Sei un genio" esclamò Scott "sai, penso che la chiamerò domani, grazie ancor..."
Lui alzò lo sguardo, e vide che la bionda se n'era già andata, senza dire nulla. Certo che era strana Amy, pensò.
Courtney si rigirò più volte nel suo letto, cercando di prendere sonno, inutilmente. Odiava Gwen, e odiava quel coglione di Duncan che non si faceva sentire. Cosa aveva fatto lei di male per essere ignorata così? Era sbagliata? Lei non pensava ad altri che a lui, perché non era ricambiata? Prese il diario, ma lo richiuse subito. Non riusciva a scrivere niente. Spense la luce, e pianse, come ormai spesso accedeva. Si sentiva fragile, ma cosa poteva farci. Era impotente.
Eccomi qua con il secondo capitolo, un po' lunghetto, scusate, è che devo seguire troppe storie di personaggi diversi contemporaneamente.
E giustamente ci aggiungo anche quella di Chris e il 20 Febbraio 1967, tanto per complicarmi di più le cose, oh si sofia, ti piacciono le cose semplici vedo🤷🏻♀️🤷🏻♀️
Eh lo so che non riuscite a sopravvivere senza sapere cosa è successo in questa data (eh come no) ma secondo voi non vi lascio con la suspense?
Sono la suspense umana io amici.
È tornato il nostro Scott bello gelosetto e capo dello staff, ne ha fatti di progressi.
Trent è diventato un nove umano (non ho ancora capito perché hanno deciso di rovinarmi così questo bel personaggio, bah)
Duncan si sta avviando verso la sua fase di merda umana, invece, ma per ora a Court ci pensa ancora dai...
-S🌟🤟🏻🕊❄️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro