Mi sono chiesta spesso come si facesse a raggiungerlo, come si capisse di averlo raggiunto e soprattutto se una volta raggiunto non si potesse veramente più tornare indietro.
Oggi ho tagliato il traguardo.
Forse sarebbe più adatto dire che ho toccato il fondo, perché è lì che si trova il punto di non ritorno.
Vorrei trovargli dei sinonimi, ma nessun termine è altrettanto adatto.
Secondo la mia recentissima esperienza, il nome che ha esprime al meglio il concetto.
La sensazione che si prova è quella di aver appena superato una barriera, una linea, un livello e di non poter fare dietro-front, perché le circostanze che ti hanno condotto fin lì non ti permettono di ripristinarti alla versione precedente.
Secondo la mia recentissima esperienza è un cambiamento doloroso, una realtà amara da accettare.
Rabbia, senso di impotenza, frustrazione, tristezza, voglia di possedere una bacchetta magica per modificare il presente e  consapevolezza di poter andare solo avanti.
Secondo la mia recentissima esperienza, il punto di ritorno è uno schifo, sarebbe meglio non arrivarci, ma una volta che si è dentro, si possono fare solo due cose: piangere un po' e proseguire.