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È presto...


La mia pancia era sempre più grossa. Ormai era una seria difficoltà fare tutto quello che prima facevo anche senza rendermi conto. Per esempio alzarmi dal letto. Oppure piegarmi a prendere un foglio, una penna o qualsiasi cosa mi cadesse per terra. Perfino camminare con le caviglie gonfie era una tortura. Per questo motivo ero ancora sul divano da due ore e mezza, senza alzarmi, anche se l'avrei dovuto fare per prendere un libro su cui fare un approfondimento. La ricerca che stavo facendo era davvero interessante. Il filo sottile tra la vita e la morte era decisamente interessante, ma anche un po' "macabro" come continuava a dire Scorpius, quando vedeva cosa studiavo.
Guardai l'ora. Tra mezz'ora sarebbe tornato Scorpius. La cena era quasi pronta. Dovevo spegnere il forno tra poco, però. Il che voleva dire che almeno per quello dovevo proprio alzarmi. Mi sollevai piano, usando le braccia e poi spostando il peso sulle ginocchia. Avrei fatto otto mesi tra una settimana e già mi sentivo una mongolfiera. Mi chiesi come sarei stata tra due mesi, al nono mese. Piano mi incamminai verso la cucina mentre Briciola si avvicinava a me saltellando felice. Era cresciuto decisamente anche lui, oltre alla mia pancia. In poco tempo era raddoppiato in grandezza. Ed era molto più obbediente. E inoltre, aveva sempre quel dolce muso con quegli enormi occhi dolci e quelle orecchie un po' in su, un po' in giù.
-hai fame anche tu? Quasi quasi facciamo uno spuntino- gli dissi mentre davo un occhiata al pollo nel forno. Poi aprì il frigo e presi uno yogurt per me e una scatoletta di carne per Briciola. Lo misi nella sua scodella e mi avvicinai alla cucina. La casa era cambiata. Dovendola modificare per aggiungere una stanza in più, avevo voluto sbizzarrirmi nel cambiare di nuovo anche le altre stanza. E la cucina a penisola, con l'alto ripiano e alti sgabelli era perfetto per non dovermi piegare molto nel rialzarmi.
Mi appollaia su uno sgabello e iniziai a mangiare, mentre Briciola faceva lo stesso.

****

Erano passati mesi. Mesi da quando eravamo andati a trovare di notte Scorpius per parlare della nuova minaccia. Mesi da quando avevo iniziato insieme a Scorpius a cercare quel qualcosa che rendeva me e quel dannato lupo così invulnerabili alla magia dei maghi. Dovevamo riuscire a trovare un modo per distruggerlo. Neanche io potevo farlo. Certo, potevo dargli filo da torcere, ma non potevo ucciderlo. Non aveva anima.
La cosa più preoccupante comunque era che in tutto quel tempo non c'erano stati attacchi. Avevamo tenuto d'occhio tutto, ma niente sparizioni preoccupanti.
Niente di niente. E cosa stava facendo? Non poteva aver abbandonato la preda. Era nella nostra composizione. Il mostro che ci aveva creato aveva fatto in modo che appena avessimo una preda, non l'avremo abbandonata più. In un certo senso poteva essere anche quello che facevo io con Lily. Ci pensai un attimo. Per Lily questa dipendenza era invece amore. Ma inutile tornare a pensarci. Guardai Scorpius che stava preparando l'ennesima pozione.
-dammi di nuovo il dito- disse mentre continuava a mescolare.
Io porsi la mano. Sul mio dito erano state versate ormai un centinaio di pozioni diverse. E niente aveva avuto più effetto di quello che avrebbe fatto l'acqua. Cioè nessun effetto.
Ma questa volta qualcosa mi fece bruciare la pelle mentre la goccia si posava sul polpastrello. Rimasi incredulo a fissarmi il dito che bruciava. La mia pelle divenne un po' più rossa. La sensazione finì in pochi secondi le goccia cadde dal polpastrello fino alla ciotola che avevo accanto portando via anche il dolore, ma lasciando un tenue rossore.
-è ancora troppo poco. Ma è già qualcosa!- dissi incoraggiante.
Scorpius mi guardò sbalordito.
-davvero? Cosa hai sentito?- chiese curioso.
Dopo una breve spiegazione si rimise di nuovo a trafficare con le varie pozioni. E io intanto dovevo fare il mio solito giro di controlli.
Le anime erano potenze forti e riuscivo a sentirle abbastanza bene da lontano, specialmente quelle che conoscevo bene. E a cui ero legato.
Per esempio l'anima di Lily ormai la sentivo anche a una grande distanza. Anche se era a Hogwarts riuscivo a sentirla, riuscivo a vedere che era viva e che stava bene. Forse come al solito preoccupata. Era l'unico motivo per cui riuscivo a stargli così lontano. E ora andai a controllare l'anima potente di Rose. Essendo anche molto più vicina la sentivo abbastanza bene e mi dovetti trattenere dal non sospirare di desiderio mentre la mia prima tentazione era andare a prenderla.
Tornai a guardare Lily, provando un strana quiete dentro.
Quando Scorpius si avvicinò sorrideva.
-ho avuto un'idea. Proviamo?- chiese Scorpius mostrandomi una pozione che era molto somigliante ad acqua. Io la guardai inquieto.
Sentivo che c'era qualcosa che non andava in quella pozione.
Porsi la mano e Scorpius gettò una piccola goccia sul mio dito.
E per poco non mi sfuggì un gemito di dolore. Guardai il mio dito infuocato. Ma mentre il fuoco non mi faceva niente, potevo anche prenderlo in mano, quella pozione mi aveva dato un dolore mai provato.
Il mio dito da rosso divenne nero e smisi di sentirlo. Lo guardai inorridito mentre sembrava volersi sgretolare da un momento all'altro.
Scorpius si avvicinò subito gettandomi un'altra pozione. Doveva essere essenza di dittamo, dall'odore.
Il dito tornò normale, anche se ci misi un po' a tornare a sentirlo.
-cos'era? Cosa ci hai messo?- chiesi stupito e incredulo.
Lui mi guardò entusiasta.
-lo studio che abbiamo fatto in questi mesi sul tuo sangue è servito. Abbiamo scoperto molte cose. Tra cui un qualcosa di simile all'estratto di Derano. Non è esattamente lo stesso ma l'opposto al Derano è il Dragen, il fiore dell'angelo. Abbiamo scoperto da tempo che le due piante sono incompatibili. Si eliminano a vicenda- mi spiegò.
Derano... ci pensai su. Allora, cosa poteva esserci di così somigliante?
Scorpius prese il bacile con la pozione e inziò a metterla nella fiale.
-bene, quindi questa già servirà contro i lupi- disse evidentemente felice.
Io tornai ai miei pensieri. Il Dragen.. mentre rimuginavo la mia mente vagò nei meandri delle anime, cercando quelle che dovevo controllare.
E poi sentii qualcosa di strano. Spalancai gli occhi mentre Scorpius mescolava ancora e mi alzai di scatto dalla sedia.
-Rose- dissi e lui si voltò spaventato.
-cos'è successo?- chiese. Lo afferrai per il braccio, presi le fiale che aveva preparato e ci smaterializzammo.

****

Avevo quasi finito di mangiare quando sentì il grido. Era indiscutibilmente il grido di una donna seguito da un ululato. Anzi, più di un ululato.
Veloce mi alzai per andare alla finestra. E vidi una donna correre per la strada deserta gridando. Dietro di lui, quattro lupi enormi la seguivano. Non ci pensai più di un attimo. Mentre Briciola guaiva come se mi volesse dire di non muovermi, aprì la porta e corsi per strada.
Sapevo che stavo sbagliando. Scorpius aveva protetto la casa in modo che non fosse rintracciabile da nessuno e ora io uscivo dalla mia "fortezza sicura" proprio davanti ai lupi.
Ma non potevo assistere a un simile attacco senza fare niente.
Il tempo di uscire fuori dalla protezione della casa ed evidentemente avevano sentito il mio odore.
Si voltarono subito verso di me, quattro paia di occhi enormi rossi come rubini che mi fissavano. La donna corse per la sua strada, gridando ancora ma ormai salva. E i quattro lupi si voltarono totalmente verso di me. Uno, quello in mezzo, il più grande, era il lupo che mi aveva già attaccato una volta. Gli altri erano poco più piccoli, di colori diversi e mi guardavano ringhiando. Uno corse verso di me con le fauci aperte.
Era velocissimo e ancora prima di rendermene conto me lo trovai davanti.
Ma insieme a un piccolo movimento del bambino arrivò anche velocissimo una risposta magica.
Il lupo, lanciato ormai a meno di un metro da me, fu scaraventato lontano. Andò contro un muro, distruggendolo. Anche gli altri lupi di lanciarono verso di me, mentre quello che sembrava proprio il lupo capo, ululava come per fermali. Non dovetti neanche pensarci. Una sferzata di magia e i due lupi finirono a fare compagnia all'altro. Notai che a differenza dell'altro lupo che si era alzato subito senza problemi, questi erano forse meno resistenti. Li vidi barcollare mentre cercavano di alzarsi. E poi si voltarono come in cerca di ordini verso il lupo.
Che mi guardò serio come se quasi mi volesse uccidere con uno sguardo.
Io lo guardai seria, mentre il bimbo scalciava. Posai la mano sulla pancia come per calmare il piccolo. Era davvero strana tutta quella inquietudine. Eppure io ero calma. Anche se mi trovavo circondata da quattro lupi enormi e pericolosi.
Ero quasi del tutto sicura di riuscire a difendermi.
Mi sentivo invincibile. Mi sentivo sicura dei miei poteri.
Il lupo si avvicinò tranquillo e piano. Senza corse, senza fauci aperte. Senza niente di anormale, tranne il fatto che era un lupo gigante.
Lo guardai negli occhi mentre si avvicinava.
La sua voce era rauca,animalesca, ma riuscì lo stesso a capirlo.
-tu non sai cosa porti in grembo. Non ne hai idea- disse. Io lo guardai seria. Dentro di me la preoccupazione stava crescendo. Cosa voleva dire?
-cosa intendi?- chiesi subito.
-abbiamo gli ordini di uccidere la creatura.
Il mondo deve essere nostro. Solo noi possiamo far si che questo mondo non finisca nell'oblio. Ma se quella creatura continua a crescere tutto sarà spacciato. Dobbiamo distruggerlo- disse.
-creatura? È mio figlio. Non è un mostro! Non osarlo chiamare più in quel modo!- dissi sconvolta. E intanto il bimbo continuava a scalciare frenetico. Sentì particolarmente un colpo molto forte che mi fece male al basso ventre. Poggiai la mano dove mi faceva male e subito dopo sentì una fitta molto più forte in quel punto.
Il lupo mi guardò ringhiando.
-non possiamo permettere che venga fuori. Dobbiamo distruggerlo prima- disse il lupo in un forte ruggito. Tutti e quattro si avvicinarono a me mentre io rimanevo immobile per il dolore. Dolore che in un certo senso era passato ma che era stato davvero forte. Rimasi a boccheggiare un attimo mentre loro si gettavano su di me. La barriera si erse veloce e sempre senza doverci pensare e uno dopo l'altro furono respinti.
Ma non del tutto. Non furono sbattuti via ma solo respinti leggermente.
E mentre tutti e quattro combattevano contro quello che ora sembrava solo una bolla di plastica che si poteva decisamente rompere da un momento all'altro, il dolore tornò ancora, acuto e forte. E allora ne fui sicura. Doveva essere una contrazione. Ma era presto. Alzai lo sguardo pieno di paura mentre i lupi erano pronti a distruggere la mia barriera. Più soffrivo più la magia diminuiva. Il mio bambino o la mia bambina.
Non poteva finire davvero così.
Puntai lo sguardo verso l'ignoto mentre pensavo.
Ero alle 26° settimana. Era pericoloso partorire prima della 32° esima settimana. I bambini non erano ancora del tutto formati. Potevano avere seri problemi. Erano soggetti a più malattie, potevano non essere formati del tutto e la maggior parte morivano nel primo anno di vita.
E poi pensai ai lupi. Mi dovevo davvero preoccupare del fatto che il bimbo fosse troppo piccolo quando era evidente che sarei morta per mano, anzi per le fauci, di quei lupi?
E poi qualcosa colpì i lupi. Sentì la potenza dell'incantesimo passarmi vicino per poi dirigersi su di loro. Mi voltai e vidi Stone e Scorpius avvicinarsi velocemente. Scorpius si inginocchiò accanto a me preoccupato prendendomi il viso tra e mani e guardandomi negli occhi. Vidi la mia paura riflessa nei suoi occhi.
-Rose stai bene?- chiese in ansia.
-il bambino. Ho avuto una contrazione- dissi piena di paura.
-ma è presto- notò lui. Io annuì mentre cercavo di ragionare razionalmente, senza che la paura mi invadesse. Ma ormai era già fatto. La paura mi aveva preso sua prigioniera. E di certo a non migliorare le cose arrivò un'altra fitta fortissima. Boccheggiai, mentre il mio corpo veniva scosso da una forte contrazione e non riuscivo più a reggermi in piedi. La testa iniziò a girarmi. Guardai Scorpius e i suoi occhi furono l'ultima cosa che riuscì a vedere, prima di perdere conoscenza.

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