Chi si ricorda dell'arto col velo ?
Guardai mia madre e mia zia incredule.
-io non lo so... non ci abbiamo pensato molto- dissi incerta.
-o avanti, non dire sciocchezze Rose. Me lo avete detto voi che vi volete sposare prima che nasca il bimbo-bimba. Quindi non c'è molto tempo! Se non cominci ora non comincerai più!- disse mia madre prendendomi il cappotto. Lo guardai accigliato.
-ma io avevo intenzione di studiare- dissi ma Ginny mi tirò quasi su dalla sedia. Mia madre mi porse imperiosa il giubbotto.
-allora, o ti alzi e ci segui da sola, o ti trasciniamo a forza- disse severa. Io sbuffai e mi misi il cappotto. Poi guardai Briciola.
-ce lo portiamo, vero?- chiesi.
-non penso che ci faranno entrare nei negozi con lui- disse pensierosa mia madre.
-non lo puoi lasciare a casa da solo? Non stà?- chiese mia zia. Io scossi il capo.
-se rivoglio la casa intera al ritorno non posso- dissi.
-allora lo lasceremo a tuo padre. Tanto oggi lavora da casa- disse mia madre tranquilla. E uscimmo.
***
Andammo a prendere Amber e poi andammo dritto dritto nel negozio dove tanti anni fa avevo comprato il mio vestito da matrimonio. Ricordai quel momento con un balzo al cuore. Quanto era stato meraviglioso quel giorno. Anzi, a dire il vero era stato orribile. Avevo pianificato le cose così bene e con così tanta precisione che alla fine non era venuto niente come avevo programmato.
Ma era stato bello lo stesso, perché avevo la mia famiglia intorno, i miei più cari amici e specialmente perché mi sposavo con l'uomo della mia vita. L'uomo che amavo da quando avevo 11 anni: Ronald Bulius Weasley.
Ricordai con un sorriso il volto di Ron quando mi aspettava all'altare. E la frase che mi aveva detto quando si era chinato a baciarmi.
-ancora penso che sia tutto un sogno. Com'è possibile che un angelo come te possa aver scelto di passare la sua vita con uno come me?- e io gli avevo sorriso baciandolo. Perché non c'era altro da dire se non -ti amo-
Persa in quei ricordi meravigliosi mi accorsi in ritardo dell'arrivo della commessa che già chiedeva a Rose se avesse idea di come voleva il vestito. Rose guardò la commessa, vestita con un taglier rosa confetto e con una faccia e dei capelli che sembrava una bambola di porcellana con una faccia che sembrava dire "perché cavolo sono qui?". Poi si voltò verso di me accusandomi con lo sguardo. Andai subito in suo soccorso.
-allora vorremo vedere un po' di vestiti per queste due giovani donne!- dissi subito. La commessa parve entusiasta, quasi si dovesse sposare lei e non Amber e Rose, e le trascinò letteralmente su per la scala verso un salottino da prova.
-abbiamo una scelta vastissima! E potete provare tutti i pezzi che volete!- disse con una voce simile a un trillo. Mi voltai verso Ginny chiedendomi dove fosse finita la signora tanto simpatica che mi aveva aiutato a scegliere il mio vestito. Questa sembrava uno di quei mostri usciti da un film dell'orrore.
*****
-dove sei?- chiesi mentre uscivo dal laboratorio.
-in un negozio per abiti da sposa. Mia madre e mia zia mi hanno trascinato nel vero senso della parola. Tu quando finisci? Quando mi vieni a salvare?- chiese Rose disperata. Sorrisi pensandola in uno di quei grandi negozi tutto merletti che lei odiava tanto. Dovevano davvero aver usato la forze per trascinarla lì.
-scusami amore ma non capisco come potrei salvarti. Anche se venissi subito là pensi davvero che riuscirei a portarti via da loro? Pensi che non mi caccerebbero ancor prima di poter entrare dentro?- dissi scherzando, ma sicuro di non andare molto lontano dalla realtà. La sentì sospirare esasperata.
-non hai idea di cosa mi vogliono far provare. Sono in camerino che dovrei infilare un vestito con merletti rosa. ROSA! Te ne rendi conto?- chiese lei disperata. Io sorrisi mentre pensavo alla sua possibile espressione.
-adesso respira a fondo e poi esci dal camerino e digli che il rosa stonerebbe con.... con i capelli... e che non è un colore che ti piace. Quindi provane un altro, no?- speravo di sembrare vagamente rassicurante. Ma sentì Rose agitarsi dall'altra parte del telefono.
-non resisterò a lungo... ma se non ci sposiamo? Del resto non penso ci sia chissà quale differenza. Insomma, ci amiamo, non c'è bisogno di un pezzo di carta o di una promessa in più che ci unisca ancora di più, vero?- disse lei ma sentivo che era solo il panico a farla parlare.
-avanti Rose, non sei tu la grifondoro della situazione? Mi vuoi lasciare sull'altare?- chiesi scherzando. Lei rise un po' troppo nervosamente ma forse un po' rassicurata dalla semplicità del modo in cui avevo risposto. Se c'era una cosa di cui ero certo era il nostro amore reciproco. E non riuscivo a metterlo in dubbio.
-lo sai anche tu che non lo farei mai. Solo che mi stò un pò comportando come una bambina, ok? Comunque, per quanto ne avrai ancora?- chiese.
Diedi un'occhiata accigliato dentro.
-non lo so... ma cercherò di tornare il prima possibile. Appena mi faccio un'idea te lo dico, va bene?- promisi.
Lei assentì e chiuse la chiamata. Guardai il cellulare un minuto e sorrisi pensando al fatto che tra poco lei sarebbe stata mia moglie. Pensai anche che fra poco sarei diventato padre e la paura mi attanagliò, paura che ancora non ero riuscito a cacciare via. Sospirai cercando di tornare a pensare al lupo e alla nostra ricerca. Dovevamo scoprire il suo punto debole. Dovevamo riuscire a sconfiggerlo. Ma ancora non capivamo come farlo.
****
Guardai Briciola sovrappensiero. Cosa ci poteva essere di tanto diverso tra quel batuffolo di pelo e quella bestia feroce? Molte cose, pensai mentre il cagnolino si rotolava sul tappeto giocando con la palla. Però i principi potevano essere gli stessi...
sospirai esasperato. La verità era che mi stavo arrampicando sugli specchi. Non sopportavo l'idea di tutte le settimane che stavano passando e di non essere riuscito ancora ad avere neanche uno straccio di indizio. L'unica cosa positiva era che non c'era stati più attacchi. Ma ciò non poteva rassicurarmi, ma solo preoccuparmi di più.
Riguardai tutte le ricerche e i risultati fino ad ora raggiunti. Erano insufficienti per arrivare anche solo a una mezza teoria. Sbuffai concentrandomi un secondo sugli spostamenti del cane. Lui fissava la palla appoggiato a terra sulle zampe d'avanti, pronto ad attaccare di sorpresa.
E riflettei...
****
Guardai quegli occhi decisi e pieni di quello che sapevo era amore. Impossibile dire a quel punto che non lo fosse. Aprì la bocca per ribattere alle sua ultima affermazione ma mi resi conto che non sapevo cosa dire. Come potevo non essere d'accordo con lei? Come potevo farcela senza di lei? Ma non poteva compromettersi così. Sbuffai esasperato, pensando che se non ci fosse stato quel pazzo del mio creatore probabilmente non ci sarebbero stati problemi. Ma perché doveva essere tanto pazzo?
Lily mi passò una mano sulla guancia e ritornai a guardare e pensare solo a lei.
-Stone andiamo. Dobbiamo scoprire cosa stà succedendo- disse convinta.
-ti riporterò qui prima dell'alba. Così non perderai le lezioni di domani- dissi convinto. La vidi alzare gli occhi al cielo esasperata.
-è più importante salvare vite piuttosto che qualche assenza a lezione. Comunque faremo come dici tu, basta che andiamo- disse lei esasperata. La presi in braccio a cominciai a correre. Lontano dai confini della scuola, fino a quando non potei scomparire con lei, arrivando fino a casa di Rose e Scorpius.
Io mi fermai in salotto mentre Lily, esitante, si inoltrava nel buio entrando nella stanza dei due.
Aspettai tentando di ignorare la forza che mi spingeva a seguirla per andare da quel potere che sentivo. Annullai tutti i miei sensi, cercando di concentrarmi sul nulla. E qualcosa mi fece sobbalzare. Abbassai lo sguardo verso quel qualcosa che mi aveva sfiorato il piede.
-ma cosa cavolo ci fai tu qui?-
****
Entrare nella stanza di Scorpius e Rose fu per me molto imbarazzante. Speravo solo che essendo già le due loro stessero dormendo profondamente.
Anche se la mia speranza era rivolta anche a qualcos'altro. Speravo che Scorpius si svegliasse prima di Rose. In modo da poter parlare e chiedere solo a lui. Non volevo preoccupare Rose.
Non era nelle condizioni per potersi stressare.
In più non sapevo come avrebbe reagito Stone. Correvamo un rischio enorme e non volevo pensare alla possibilità che perdesse il controllo. Mi avvicinai al letto contenta che la luce della luna entrasse dalla finestra permettendomi di distinguere il loro viso. Dormivano abbracciati, com'erano dolci. Mi avvicinai a Scorpius e lo scrollai piano, toccando appena il suo braccio.
Lui grugnì piano nel sogno muovendosi appena e girandosi un po' di più verso Rose. Sospirai provando di nuovo. Al terzo tentativo finalmente Scorpius spalancò gli occhi spaventato e si voltò verso di me. Vidi il suo viso passare dallo spavento all'incredulità. Poi alla preoccupazione.
Con un dito sulle labbra lo implorai in silenzio di non dire niente e indicai la porta. Lui uscì molto piano da sotto le lenzuola e mi seguì.
Lo guardai mentre mi seguiva preoccupato in salone. Mi chiesi come faceva a non provare freddo, solo con i pantaloni del pigiama e una canottiera, che certo, gli donavano, ma non erano molto caldi.
Arrivati in soggiorno trovammo Stone seduto sul divano a tormentarsi il viso. Alzò lo sguardo solo quando mi sedetti vicino a lui. Scorpius si sedette di fronte a noi e chiese giustamente cosa fosse successo. Guardai Stone che prese a rispondere.
-so cosa stà succedendo. E non è alla vostra portata. Il lupo non è niente di simile a quello con cui siete fino ad ora venuti a combattere. Non è un lupo qualsiasi- disse. Io lo interruppi interrogativa.
-di che lupo stai parlando?- chiesi.
-di quello che da mesi attacca maghi e babbani uccidendoli. Di quello che ha attaccato Rose e non voleva lasciarla viva. Niente l'ha fermato, tranne il potere di Rose. Ma come fai a saperlo? Non sarà...- doveva aver trovato risposta alla sua domanda perché Scorpius i zittì e spalancò gli occhi, come se avesse trovato una risposta ai suoi interrogativi. Ma io intanto pensavo come faceva a sapere Stone del lupo? Non eravamo arrivati lì con l'intenzione di chiedergli cosa stesse succedendo, non sapendo niente perché confinati a Hogwarts?
-cosa dobbiamo fare allora?- chiese Scorpius.
-dobbiamo iniziare una seria caccia. Se conosco bene il tipo tornerà con rinforzi, che può solo creare. Quindi ci saranno da qualche parte dei dispersi. Dobbiamo trovarli. E poi andare lì- disse Stone.
-ma se non possiamo attaccarlo in alcun modo come faremo?- chiese.
-la vostra magia non fa male a lui più o meno come non fa male a me. Dovremo inventarci qualcosa, non so cosa- riflettè lui calandosi in un fitto ragionamento mentale. Io guardai esasperata i due che non mi rendevano partecipe della conversazione. Poi notai il cane, acciambellato accanto alle gambe di Stone.
Gli sorrisi e lui arrivò piano da me scodinzolando. Lo presi in braccio stringendolo a me e Briciola mi leccò il viso. Sorrisi allontanandolo dal mio viso ma stringendolo al petto. Vidi gli occhi di Stone lanciare al cane uno sguardo di fuoco che non capì per niente. Poi si voltò verso Scorpius.
-dove avete preso questo cane?- chiese arrabbiato. Scorpius lo fissò stupito.
-l'ha trovato Rose per strada e l'ha voluto tenere. Perché?- chiese preoccupato. Lanciò anche lui un'occhiata di sbieco al cane che si strinse di più a me. Cosa avevano contro questo povero cucciolo.
-per niente. Lascia stare. Solo che non sopporto i cani- disse sorprendendomi. Non sembrava mentire ma più ironico. Mi accigliai ulteriormente.
-penserò a un modo. Intanto dovete controllare dove sono scomparse delle persone. Non abbiamo altro modo per trovarlo- disse Stone.
-come? Non puoi fare come hai fatto con quell'anima che aveva preso Rose? Non la puoi... "fiutare"?- chiese Scorpius accigliato.
-no. È lui che caccia, non può essere cacciato. Altrimenti l'avrei dovuto percepire che si stava avvicinando- spiegò.
-ma perché è qua? Cosa l'ha attirato?- chiese Scorpius disperato. Stone esitò, cercò il mio sguardo. Non sapeva se dirglielo. Non sapeva se fosse meglio o peggio. Poi sospirò.
-non lo so. Ho solo supposizioni. Ma è di sicuro qualcosa di molto potente e forse pericoloso- rispose soltanto.
****
-ok. Questa cosa l'ha già fatta anche Scorpius. Vediamo cosa capiterà a te- disse Samantha, la responsabile dell'orientamento dell'ufficio misteri che conoscevamo io e Scorpius ormai da un anno intero.
-cosa devo fare?- chiesi intimidita. Aveva aperto la porta nera ed eravamo entrati in una sala scura, con torce appese al muro e tante porte uguali.
-dobbiamo chiudere la porta. Poi ascolta dentro di te. Qualcosa ti guiderà!- disse lei convinta.
E appena la porta si chiuse tutta la stanza iniziò a girare velocemente. Ma solo la parete. Io rimasi con i piedi ben piantati per terra mentre intorno a me si formava una lunga striscia di fuoco. Poi il rombo si attenuò e le pareti si fermarono.
Mi guardai intorno smarrita. Dove dovevo andare? Quale porta aprire?
Chiusi gli occhi cercando dentro di me quel qualcosa che mi avrebbe guidato.
Quando riaprì gli occhi sapevo cosa fare. Scelsi la settima porta dalla prima su cui avevo posato lo sguardo appena aperti gli occhi. E mi trovai davanti a una sala strana. Aveva vagamente l'aria di un tribunale, con alti gradoni che portavano a una pedana sulla quale c'era una delle cose più impressionanti che avessi mai visto. Era un arco molto antico, di pietra, con un velo nero e sottile che ondeggiava, anche se non sembrava esserci vento. Mi avvicinai piano mentre mi sentivo attratta da quell'arco. C'era qualcosa di magico in esso, qualcosa che centrava sicuro con il vento che non c'era ma che faceva muovere il velo. Qualcosa che centrava sicuro anche con le voci e il borbottio sommesso che veniva da dietro l'arco. Ma non c'era niente dietro l'arco. Oppure no? Rimasi a osservarlo quasi ipnotizzata, e per la prima volta, mentre con una mano toccavo la pietra ruvida e fredda, mi parve di sentire il bimbo dentro la mia pancia muoversi!
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