Capitolo III: Legami invisibili
- Ci sono legami che vanno oltre il contatto fisico, la vicinanza e la vista - Cit.
01 Agosto
Dopo una giornata vissuta tra spiaggia e sole, mi ritrovo catapultata in questo bellissimo tramonto che dipinge il mare quasi fosse una pennellata d'artista; sono rossa come un peperone e piuttosto dolorante ad una spalla per aver tentato di giocare a pallavolo in un torneo sulla spiaggia con 35 gradi all'ombra, pur conoscendo la mia poca predisposizione in materia.
Schemi, muri, ricezione, schiacciate non fanno per me. Ed infatti, ecco per l' appunto, una schiacciata, una pallonata presa di rimbalzo in pieno viso senza per fortuna conseguenze se non una caduta a gambe all'aria nella sabbia ardente; poco male, ci siamo fatti una risata generale e via di giro aperitivo in realtà più d'uno; per la squadra vincitrice ovvero la mia e, contro ogni pronostico.
Lascio che l'acqua tiepida della doccia mi scorra leggera sul corpo ancora accaldato cancellando sabbia e segni, mentre la nebbia creata dall'umidità si diffonde tutt'intorno. Questo è uno dei miei momenti preferiti della giornata, da sempre; momento in cui con la complicità dell'acqua, canto, rido o piango, momenti in cui i pensieri scorrono veloci come fiumi e prima che me ne renda conto, hanno già scavato nel mio io più profondo, lasciando i loro strascichi o portandosi via ogni inquietudine.
Esco dalla doccia con il corpo ancora bagnato che aspetta solo di essere accolto da un caldo accappatoio. Mi friziono i capelli sono mossi non li asciugo mai, altrimenti potrei pensare con la mia chioma di fare concorrenza a tutti quegli spot pubblicitari in materia. Indosso una canotta marrone e pantaloncini bianchi, mi sdraio sul comodo letto mentre aspetto l'ora di cena. Un giro di messaggi, una chiamata breve a Mara, poi guardando Instagram, vedo alcune fotografie e video interessanti che riguardano soprattutto i ragazzi de Il Volo impegnati con il loro tour estivo. Inutile dire che da fan mi fiondo a leggere le notizie che li riguardano e, tra le tante, mi colpisce una foto di loro tre, sorridenti e scatenati sul palco durante uno degli ultimi concerti; un sorriso mi increspa le labbra e senza accorgermi, mi ritrovo a fissare il tramonto splendido davanti alla mia finestra e mi ritrovo a pensare se anche loro dall'altra parte della costa, stiano guardando lo stesso meraviglioso tramonto, seppur da una diversa prospettiva.
Con il cellulare in mano scatto una foto, un' istantanea che sa di calda malinconia e la posto su Instagram con una didascalia:
- Ecco in questo tramonto, la suggestione che apre la notte-
Gianluca's pov
La Croazia è sempre un buon posto dove tornare, oltre le sue sponde e il mare immagino l' Abruzzo, la mia terra natia.
Al nostro arrivo siamo stati accolti con calore soprattutto dalle fans, abbiamo firmato autografi e scattato fotografie ed ora ci stiamo godendo un caffè al volo, proprio nel nostro stile e, proprio davanti al mare mentre il cielo si tinge di rosso arancio e giallo, colori caldi che si fondono insieme e creano splendide sfaccettature che ti si imprimono nell'animo.
Sono seduto su una fredda poltroncina in metallo, faccio passare distrattamente alcune notizie, poi alzo lo sguardo e il bellissimo tramonto è li che sembra aspettarmi. Inquadro il campo, cerco la luce migliore mettendo in pratica alcuni consigli da chi di fotografia se ne intende e lo fa di mestiere. Ignazio e Piero si mettono in posa sorridenti mentre alle loro spalle, il sole inizia a scendere lungo l'orizzonte, quel che ne esce è una foto decisamente suggestiva; loro due in un mirabile gioco di luce ed ombra con alle spalle un tramonto di fuoco.
"Vediamo che dite dopo questa foto", esordisco mostrando lo scatto ai due che la guardano stupiti. Il primo a parlare è Ignazio:
"Guarda cumo sonno beddu, più di Piè"
"Intanto in questa foto sembri più basso di Gianlu", precisa Piero piccato.
"È solo prospettiva", incalza Ignazio con il suo fare scherzoso e la sua cadenza siciliana, poi aggiunge, "Una foto molto bella . Romantica, in stile Ginoble. Piè potrei innamorarmi di te in questa foto"
"Amore abbracciami, voglio proteggerti, siamo sole in un giorno di pioggia...", intona Piero evitando di dare sfogo alla sua vena canora mantenendo un basso profilo, Ignazio lo ascolta e io sono basito, iniziamo a ridere tutti e tre, poi aggiungo:
"Voi due non siete normali siete due gross' e cazzoni" (trad. dal dialetto abruzzese - siete due grandi e sciocchi).
"Passa quella foto"
"Anche a me"
Detto fatto.
Tutti e tre condividiamo la stessa foto nello stesso istante e la mettiamo come sfondo profilo, menzionando sotto mia minaccia, me come fotografo.
Assaggio intanto il caffè e penso.
"A cosa pensi Gianlu", chiede Piero tornato composto.
"Secondo me pensa ad una nuova foto di me e te", interviene Ignazio.
"Siete belli e anche simpatici, ma il pensiero anche no", aggiungo, " Sapete a cosa sto pensando? Alla ragazza di ieri"
Entrambe mi guardano curiosi.
"Quale?"
"Quella che ha colpito con la palla Ignazio"
"Ah la fan bresciana"
Annuisco.
"Sapete cosa vi dico? Non so perché mi sia tornata in mente ma voi vi ricordate il suo nome?"
Ci squadriamo tutti e tre:
"Siamo stati con lei a parlare per quasi un' ora e nemmeno le abbiamo chiesto il nome", osserva Piero dispiaciuto.
"Sapete la cosa strana che invece mi ha colpito di lei?", li guardo, poi continuo," È che non si è comportata come ci si aspetterebbe da una normale fan"
"Vero. Hai ragione Gianlu, è stato piacevole conversare con lei, seppur abbia le sue stranezze", aggiunge Piero.
"Devo dire che quella pallonata è stato uno degli imprevisti più piacevole della settimana fino ad ora. Non siete d' accordo?", esordisce Ignazio mentre io e Piero lo ascoltiamo.
"Per noi forse si, ma per lei credo meno. Non hai un tiro leggero Igna', ha rischiato una commozione celebrale a sua insaputa", concludo sorridendo mentre chissà perché mi tornano alla mente i suoi occhi color verdemare e, la sua timidezza.
Finisco il caffè.
Giovanna's pov
La schiena è rilassata, le braccia lungo il corpo, un brivido mi attraversa mentre mi muovo ritrovandomi raggomitolata su un fianco. Apro gli occhi stropicciandoli subito dopo. Davanti a me ho un lenzuolo bianco ed un cuscino. Com'è possibile?
Mi giro e mi ritrovo a fissare un soffitto color pesca e una lampada ancora accesa. Dopo un primo momento di confusione, mi tiro a sedere il cellulare scivola a lato sul letto, fuori il tramonto luminoso che prima vedevo ha lasciato spazio alla sera scura punteggiata di stelle.
"Che ore sono?", chiedo a voce alta a me stessa, sono sola in camera, non c'è nessuno.
Guardo il display del cellulare, la luminosità dello schermo mi ferisce agli occhi ancora assonnati, cerco di leggere, segna le 21.30.
"Oh. Devo essermi addormentata", dico senza pensarci troppo, poi in un momento di lucidità realizzo:
"Che cavolo. La cena!". Porto entrambe le mani al viso, per stasera non si mangia, l'ingresso è fino alle 20.30. Lo stomaco intanto brontola, sembra il rumore delle rane che sguazzano allegre in uno stagno, un po' meno allegra sono io. Sbuffo alzandomi dal letto pensando ad un posto alternativo per cenare, urto con il mignolo il piedino di legno del comodino, un dolore acuto mi prende mentre maledico tutto ciò che mi viene in mente quando in realtà, bastava solo che mettessi un po' di attenzione.
Non è serata, decisamente non lo è.
Infilo i sandali dopo che il mignolo ha ripreso il suo colore, recupero la borsa e scendo diretta sulla camminata a mare in cerca di un localino giusto per mangiare qualcosa, sono da sola ma la solitudine non mi spaventa.
Mi siedo su una panchina fronte mare, l'aria della sera è fresca, si sta bene, prendo il cellulare ed inizio a guardare in internet cosa c'è in zona per mangiare ma nel mio cercare intanto, sul display, si apre anche la notifica di Instagram che mi segnala che i tre ragazzi de il Volo, hanno aggiornato in contemporanea la foto di copertina, do una sbirciata. È una foto molto bella scattata da Gianluca qualche ora prima a quanto si legge nei credits e, ritrae Ignazio e Piero con alle spalle un ardente tramonto, assomiglia allo stesso tramonto che ho fotografato anche io, sorrido felice di questa coincidenza e non appena rintraccio il ristorante che fa al caso mio, poso il cellulare e mi avvio con un' altro spirito. Non so perché ma quando si tratta di loro, la giornata prende una piega assurda e piacevole, hanno la capacità di cambiarmi la giornata in meglio. Quasi quasi con questa energia ritrovata mi spingo fino al Ristorante Perla blu a 800 metri da qui, stasera decido di mangiare del pesce.
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