4. Lo scambio
Il Diavolo lo colpì fino a quando lui non implorò.
Aveva rotto le catene, nella foga. Una chiazza scura di sangue si allargava sotto il corpo del ragazzo.
-Basta..per favore..-
-Hai capito?-
-S..i.- sputò. Sangue misto a saliva.
Si toccò la fronte. Era anch'essa sporca.
-Non ti preoccupare Nathan..Non morirai per così poco. Ora ascolta.
So tutto di te.
So perchè sei qui.
Conosco il tuo dolore.
Approvo la tua sete di giustizia..-
-Il Diavolo che approva la giustizia?! Non farmi..-
Un altro colpo, questa volta allo stomaco. Si inginocchiò tremante. Gli ronzavano le orecchie, il fiato del suo scomodo anfitrione gli paralizzava i muscoli. Gli si stringeva la gola. La vista era appannata. Il diavolo sospirò.
-Ti ricordo che puoi morire..e anche se non sembra, mi dispiacerebbe.-
-Allora illustrami l'affare.-
-D'accordo. Ma non fare ancora il testardo. L'affare che ti voglio proporre è questo.-
Il diavolo si alzò. Era rimasto accovacciato accanto al ragazzo quasi moribondo per tutto quel tempo. Fece scrocchiare le lunghe dita guantate. Un movimento particolare, affascinante. Perfetto. Inquietante.
La luce filtrava torbida dalla finestrella mimetizzata dalle ragnatele nere e pendenti.
-Penso di sapere cosa vuoi. Tu vuoi la giustizia. E, per come sei fatto, ti accontenteresti anche di rimanere in prigione, pur di dare a tutto il mondo la possibilità di tornare puro. Una scelta ammirevole, senza dubbio. Tuttavia c'è un problema. Un unico, dannato, insormontabile problema.
Io sono il diavolo.-
Come faceva a sapere la sua richiesta? Nathan, steso per terra e boccheggiante per le ferite, tremò per lo spavento. Era davvero il Diavolo. Il freddo, però, era cessato. Ma non sentiva le gambe, lo stomaco gli si contorceva.
-Come..-
-Lascia stare particolari imbarazzanti. Che i morti seppelliscano i morti.
La proposta è questa. O diventi il mio "schiavo", ti rendo partecipe della mia forza, così che potrai vivere una bella vita...-
-Oppure?-
-Oppure morirai qui, ucciso per mano mia. Sarebbe comunque un bel onore.-
-Qual'è il prezzo?- il ragazzo si era alzato. Pur rimanendo più basso del suo regale anfitrione, si notava il fisico erculeo e deciso dei suoi tratti. Il suo sguardo era fisso, stereotipato. Un sguardo carico di odio, di rabbia.
Il Daivolo sorrise. E si intravvidero i canini appuntiti.
-Sarà molto semplice. Uccidere gli Angeli. E riferirlo al sottoscritto. Inconterai, nel tuo lungo percorso verso la dannazione, esseri simili a te per caratteristiche, altri diavoli su cui regno. Ma non temere. Sono molto inferiori a te, Figlio mio. Ti obbediranno molto facilmente.
Accetti?-
-Un figlio obbedisce sempre al proprio Padre. Sono pronto.- lo sguardo era infuocato, malvagio. Freddo, insensibile.
-Bene..-
Lo colpì improvvisamente. Sangue e organi furono attraversati da quella dirompente forza. Il ragazzo vomitò sangue in abbondanza dalla bocca, gliene usciva anche dalla larga ferita sullo stomaco. Il naso era una fontana.
-Lo vuoi..?- la voce del Diavolo, padrone degli inferi era un sussurro. Il ragazzo la sentiva lontana e remota.
-Lo voglio.-
Satana estraè la mano dal corpo gemente del ragazzo.
Nathan sentì come uno scoppio, le immagini nella sua mente venivano distorte e rivoltate. Guardò la luce. Era biancastra. Era diventato un diavolo.
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