Capitolo 2
Capitolo 2.
La mattina dopo Loki si svegliò presto richiamato dal cinguettare degli uccelli.
S'affacciò alla finestra e li osservava muovendo coda e orecchie preparandosi per prenderli.
Thor notando la cosa gli prese la coda facendolo sussultare: «Cosa fai, Micetto?»
«Guardavo gli uccelli...» ammise Loki andando ad accoccolarsi vicino a lui facendo le fusa.
Con dolcezza il Dio del Tuono gli accarezzò la schiena e lui chiese: «Cosa facciamo oggi?»
«Per ora andiamo a fare colazione poi ci inventiamo qualcosa» disse Thor posandogli un bacio sulla fronte.
Loki a quel gesto abbassò le orecchie arrossendo imbarazzato: «Perchè mi baci?»
«Perchè sei mio fratello e perchè ti amo» rispose lui senza giri di parole.
Loki, allora, gli domandò: «Possiamo fare il bagno insieme?»
«Certo, Micetto. Vuoi farlo prima di colazione?» chiese Thor curioso senza smettere di coccolarlo.
«Sì!» esclamò lui facendo ridere il Dio del Tuono.
I due entrarono nel bagno adiacente alla stanza e solo dopo aver riempito la vasca aiutò Loki a togliersi i vestiti che indossava facendolo entrare poi nell'acqua calda piena di bolle profumate, lo raggiunse poco dopo coccolandolo con dolcezza.
Sotto le carezze di Thor, Loki, faceva le fusa.
Con cura il Dio del Tuono si prese cura del piccolo tra le sue braccia insapponandogli i capelli: «Brucia!»
«Scusa, Loki. Dammi un attimo» si lavò le mani dal sapone e con un panno bagnato gli lavò gli occhi con delicatezza facendogli portare indietro la testa.
Una vola che ebbe terminato gli chiese con dolcezza: «Va meglio?»
«Sì...» rispose lui abbracciandolo.
«Dai, Micetto. Finisco di insaponarti e poi laviamo via tutto» disse lui, ma Loki scosse la testa, mise un po' di sapone nelle mani ed iniziò ad insaponargli i capelli facendolo sorridere mentre lo teneva per i fianchi per non farlo scivolare ed evitargli di fargli del male.
«Finito!» esclamò lui ridendo divertito.
Thor l'aiutò a risistemarsi nell'acqua e terminò di lavarlo con dolcezza, solo dopo si tolsero il sapone da sopra. Il Dio del Tuono uscì dalla vasca e si legò un asciugamano attorno ai fianchi per poi prenderne un altro ed avvolgerci Loki che si fece prendere di nuovo in braccio.
Rientrati in camera, dopo aver messo il piccolo sul letto, iniziò ad asciugarlo e solo una volta che ebbe finito prese degli abiti dall'armadio della sua taglia fortunatamente aveva tenuto quelli che indossava da bambino.
Prese quelli più adatti e si rivolse a Loki: «Ti aiuto a vestirti?»
«No...» rispose lui.
Thor gli diede i vestiti e si sistemò rendendosi presentabile, Loki l'osservava attentamente pensieroso.
«Qualche problema, Micetto?» domandò curioso.
«Siediti!» gli ordinò lui.
Il Dio del Tuono perplesso obbedì a quella richiesta e si mise seduto sul letto, Loki prese tra le dita i suoi capelli, ne prese una ciocca e la divise in tre parti iniziando ad intrecciarli.
Fece due trecce che lego poi all'indietro con un elastico e sorrise: «Ho finito»
Thor si guardò allo specchio e sorrise: «Grazie, Loki» gli s'avvicinò aprendo le braccia e senza aspettare le sue parole il bambino gli saltò in braccio stringendosi forte a lui.
I due lasciarono la stanza ed andarono nella sala dove Frigga ed Odino li attendevano per la colazione.
La donna riconoscendo gli abiti indosso a Loki disse: «Thor, hai dato i tuoi vestiti a tuo fratello?»
«Sì, madre» rispose lui semplicemente.
«Thor, cosa facciamo dopo?» chiese il bambino.
«Ti va se andiamo a cavallo?» chiese lui curioso.
Loki annuì a quella domanda e riprese a mangiare.
Al termine della colazione attese che anche Thor terminasse ed alla fine uscirono dalla sala.
Andarono nelle stalle dove Thor sellò il suo cavallo e prima di salire in sella aiutò Loki facendogli tenere le redini ben salde.
Una volta in sella uscirono dalla stalla e cavalcarono tra gli alberi godendosi la passeggiata.
Loki si stava divertendo e più volte si era arrampicato sugli alberi in cerca di catturare alcuni uccellini.
«Loki, fai attenzione puoi farti male» non ebbe nemmeno il tempo di dirlo che il bambino mise male un piede e volò giù dall'albero, ma ebbe la prontezza di riflessi prendendolo prima che succedesse l'irreparabile: «Preso!» lo strinse a sé con delicatezza.
«Scusa. Sono scivolato» ammise lui guardandosi le mani tagliate dalla corteccia dell'albero dal quale era caduto.
Thor gli posò un bacio tra i capelli e sceso da cavallo fece sedere Loki in terra, strappò un pezzo del suo mantello per fasciargli prima una mano e poi l'altra in modo che non s'infettassero: «Non sono bravo con la magia a casa puoi farti medicare dalla mamma» Loki scosse la testa e lo sorprese abbracciandolo.
Per un attimo il Dio del Tuono non disse niente, ma poi accarezzandogli la schiena gli sussurrò: «Va tutto bene. Non ti lascio»
Quelle parole rassicurarono Loki che lo lasciò andare e si dedicarono a qualche altro gioco meno pericoloso dell'arrampicata sugli alberi.
Thor portò bambino ad osservare gli animali che vivevano nei boschi tenendo i sensi bene all'erta in caso di qualche nuovo attacco, ma quelle ore passarono tranquille quindi a ora di pranzo tornarono a casa.
Il pranzo passò tranquillo anche perchè Frigga e Thor ignorarono apertamente le proteste di Odino per tutta quella situazione.
Una volta terminato Loki s'addormentò sulla sedia e Thor lo prese in braccio senza svegliarlo portandolo nella sua stanza mettendolo poi sotto le coperte per evitare che prendesse freddo.
Rimase alcuni minuti in silenzio ad osservarlo, ma poi immergendo una mano tra i suoi capelli gli domandò con un dolce sussurro: «Da cosa scappi, Loki? Sono qui vicino a te, non farti attendere a lungo» a quelle parole il bambino mugugnò qualcosa ed una luce argentea l'avvolse facendolo crescere di qualche anno, ma non era ancora adulto e la cosa snervava il Dio del Tuono.
Con delicatezza coprì meglio Loki e l'osservò dormire fino a quando non si addormentò anche lui.
Diverse ore più tardi Loki si svegliò e arrossì imbarazzato vedendo Thor dormire vicino a lui, ma allungò la mano per accarezzargli il volto per poi allontanarla: «Thor... perchè?»
«Perchè cosa, Micetto?» chiese lui aprendo gli occhi sorridendogli con dolcezza.
«Niente...» borbottò lui arrossendo.
Thor gli piaceva, gli era molto affezionato e l'amava, ma non voleva ammetterlo.
Il Dio del Tuono sorrise e l'avvicinò a sé posandogli un dolce bacio sulla fronte: «Con me puoi parlare liberamente»
«Mi piaci...» borbottò contro il suo petto.
«Anche tu mi piaci, Micetto» rispose lui accarezzandogli la schiena.
Loki a quelle parole alzò lo sguardo e nonostante l'imbarazzo gli posò un bacio all'angolo della bocca.
Quando s'allontanò era in imbarazzo.
Thor gli sorrise e posandogli una mano sulla testa disse: «Risparmia il tuo primo bacio, Micetto. Quando lo darai alla persona che ti piace quando ne sarai sicuro» Loki annuì alle sue parole e poco dopo andarono a mangiare notando che era ora di cena.
I due entrati nella sala attirarono l'attenzione di Frigga che sorrise nel vedere il figlio un po' più di grande rispetto ad alcune ore prima: «Ti vedo bene, Loki»
«Grazie, madre. Forse Thor riuscirà a spezzare quest'incantesimo»
Thor posò lo sguardo sul fratello: «Come?»
«Prova a pensarci. Prima mi hai chiesto di risparmiare i miei baci per chi amassi veramente, ma se fosse proprio questo il punto? Se tu dovessi baciarmi?» disse lui guardandolo dritto negli occhi nonostante l'imbarazzo che gli colorava il volto.
Odino a quelle parole scattò in piedi e lanciò contro il ragazzo dai capelli corvini un ondata di potere, ma Thor si mise davanti a lui facendogli da scudo venendo spinto all'indietro dall'energia che lo travolse.
Loki s'aggrappò alla sua maglia e gli domandò: «Stai bene, Thor?»
«Sì, Micetto. Resta dietro di me» disse lui rimettendosi stabile sulle gambe: «Io se dovrò baciarlo lo farò. Amo Loki e non solo come fratello» era serissimo e quelle parole fecero arrabbiare Odino ancora di più, ma sapeva bene che il figlio era testardo quanto lui per questo se ne andò lasciando la sala.
Thor crollò in ginocchio respirando a fatica.
Frigga preoccupata gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla: «Stai bene?»
«Sì. Devo avere delle costole incrinate» ammise lui.
La donna gli tastò il torace in cerca di danni e Thor sentendo dolore si lasciò scappare un gemito infastidito.
Loki preoccupato gli posò una mano sul volto e quando i loro sguardi si legarono lo baciò. Il suo fu un timido tocco, ma vedendo che non si tirava indietro gli leccò il labbro inferiore e Thor socchiuse le sue permettendogli di baciarlo un po' più seriamente.
Nuovamente la luce avvolse il corpo del ragazzo facendolo tornare alla sue età, l'unica cosa che non era cambiata erano le orecchie e la coda che ancora persistevano su di lui.
Quando s'allontanarono Thor sorrise: «Molto bene, Micetto. Avevi ragione»
«Io ho sempre ragione» disse lui lasciando perdere il fatto che l'avesse chiamato di nuovo "Micetto".
I tre andarono a cenare e solo al termine andarono a letto, ma come aveva fatto poco prima Loki rimase a dormire con Thor e gli passò un unguento curativo sulle costole in modo che avesse tutta la notte per agire e curarlo.
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