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La Tavola Rotonda

Nella loro attraversata in piazza, per arrivare al ristorante della Tavola Rotonda, Bixi e Aadit poterono sentire i mormorii serali di alcuni abitanti di Portia; tutte persone che, una volta finita la pesante giornata lavorativa, potevano finalmente passeggiare per le strade e rilassarsi. Alcuni di loro lanciarono occhiate curiose a Bixi seguite, a sua sorpresa, da sorrisi di benvenuto.

"Questa città non è per niente come
quella in cui sono cresciuta. Avverto un certo calore, come se mi considerassero già parte della loro comunità. Forse non sarebbe male restare..."

"En garde!" 

Bixi, talmente concentrata sui suoi pensieri, non si rese conto di trovarsi davanti a un uomo con una spada di bronzo verde in mano; istintivamente alzò le mani verso l'alto e si immobilizzò ma non ebbe nemmeno il tempo di fare domande che lo spadaccino, un uomo con il mento allungato, rughe sotto gli occhi, e capelli legati da un codino, iniziò a ridacchiare.

"Attenzione giovane! I tuoi riflessi sono lenti. Ah ah ah."

Confusa, Bixi spostò gli occhi dalla lama della spada, ora abbassatasi, a Aadit, anch'esso ridacchiante.

"Django, buona sera anche a te."

"Oh Aadit, che sorpresa vederti qui." Django mise la spada in un fodero legato alla sua cintura e lo coprì con il suo cappotto rosso. "Questa fanciulla sconosciuta è con te?"

"Si. Il suo nome è Bixi, si è trasferita da poco qua a Portia."

Django sorrise verso Bixi e le fece un inchino cavalleresco. "La nuova Costruttrice allora! Che gran piacere, per questo ex cavaliere, fare la tua conoscenza. Chiedo perdono per la spada...stavo facendo qualche allenamento prima di aprire il ristorante."

Bixi ricambiò il sorriso e guardò Django con ammirazione dopo aver sentito trattarsi di un cavaliere. 

"Siete venuti per usufruire dell'eccellente cucina del mio ristorante?" Domandò Django dirigendosi verso la porta dell'edificio.

"Si signor Django. Aadit mi ha parlato molto bene di questo posto e onestamente siamo molto affamati."

Django ridacchiò ed estrasse una chiave dal lungo cappotto rosso.

"Allora non deluderò le tue aspettative mia signora; e sono sollevato che tu sia qui con Aadit. È un vero gentiluomo, aiuta sempre chi ne ha bisogno."

Aadit aprì bocca per rispondere ma venne subito preceduto dall'entusiasmo di Bixi.

"Lo so bene! Appena sono arrivata è stato subito molto gentile e disponibile per aiutarmi. Portia è fortunata ad avere un cittadino come lui."

Tutta quella ammirazione verso di lui fece arrossire Aadit. Bixi, notandolo, ridacchiò. 

"Nulla che non abbia già sentito, ormai tutti conosciamo il nostro caro boscaiolo. Ma prego, entrate!"

L'interno era una delle cose più fantasiose e meravigliose che Bixi avesse mai visto.
Esattamente come nelle illustrazioni dei vecchi libri degli Antichi, la sala interna del ristorante era drappeggiata di colori vivaci, principalmente rosso, con scudi, stemmi, e armature medievali; alle pareti erano anche fissate delle cornici con fotografie degli abitanti, probabilmente risalenti a qualche anno prima, e al centro di tutto un enorme tavolo rotondo degno del nome del ristorante.

"È...Fantastico!"

Sia Aadit che Django sorrisero alla reazione meravigliata di Bixi.

"Per stasera potete cenare sul tavolo d'onore, accomodatevi pure." Disse Django, per poi dirigersi dietro al bancone e alla cucina.

Aadit fece gesto a Bixi di seguirlo e la condusse alla grande tavola rotonda.

"Eccoci qua, prego." Aadit le sistemò la sedia e Bixi si accomodò con un sorriso grato.

"Sempre più gentile Aadit. Ti ringrazio."

Attesero qualche minuto finchè Bixi non ruppe il silenzio.

"Django è davvero un ex cavaliere? Davvero è stato addestrato, in modo speciale e secondo un vecchio codice, per proteggere gli indifesi?"

"In realtà nessuno sa se sia vero quello che sostiene. Infondo è un po particolare che un cavaliere abbandoni la propria vita per dedicarsi ad altro."

"Quindi...Django ha mentito?" Mormorò Bixi un pò delusa.

"Non ho detto questo. Semplicemente nessuno conosce la verità."

"E tu cosa credi, Aadit."

Aadit si accarezzò la barba pensieroso. "Per me, Django potrebbe essere stato tranquillamente un cavaliere."

"Lo penso anch'io! Insomma assomiglia proprio al cavaliere di quella leggenda degni Antichi, Re Arcù. Non può non esserlo." Confermò entusiasta Bixi.

Dopo quindici minuti di chiacchierata Django arrivò al loro tavolo con un vassoio in mano.

"Eccoci qua. Dato che non conosco i tuoi gusti, Bixi, ho pensato di farti scegliere qualcuno di questi piatti. Cosa preferisci?"

"Beh ecco, apprezzo molto il salato, alcuni dolci...e odio il piccante." Rispose incerta, non sapendo, in base alla sua risposta, cosa si sarebbe trovata davanti.

Con orgoglio, Django le pose davanti tre piatti diversi: uno con delle invitanti costine di maiale e miele, l'altro con un rotolo di pesce affumicato, e il più piccolo con una torta marrone e crema.

Solo l'aspetto e il profumo di quei piatti fecero venire l'acquolina in bocca a Bixi; era sicura che se li sarebbe mangiati tutti senza nemmeno sapere cosa contenessero.

"Sembra tutto meraviglioso Ser Django, grazie mille!"

Django abbassò il capo, accettando con apprezzamento il ringraziamento e il Ser.

Posizionò poi altri tre piatti davanti a Aadit.

"Anche se è raro vederti cenare qui ricordo ancora cosa ti piace, Aadit: niente pietanze amare, ma aspre o ben spezziate. Buon appetito"

L'ex cavaliere si congedò. Bixi e Aadit iniziarono a mangiare.

"È tutto altamente delizioso! Django è un cuoco formidabile!"

"Già, anche se il suo è l'unico ristorante in tutta Portia lui si impegna moltissimo per preparare piatti del genere. Dice che è dovere di un cavaliere rendere felici le persone; e che uno dei modi migliori per farlo è sfamare la gente con la sua cucina."

"Tu e lui vi assomigliate molto da questa prospettiva, sai Aadit?"

Aadit ridacchiò, leggermente imbarazzato. "Ma no, non c'è paragone. Non sono nemmeno cosi bravo a cucinare io. E so solo fare qualche lavoretto con il legno. Django è di tutt'altro livello."

"Però avete lo stesso cuore di voler aiutare le persone, anche se sotto forme diverse. So che ti sei offerto volontario per aiutarmi a sistemare il mio pavimento stamattina, ed era anche il tuo giorno libero. È stato un bellissimo gesto altruista."

Aadit arrossi leggermente, sorpreso che lei sapesse. "Alla fine Dawa te lo ha detto? Ma non è stato nulla di che..."

"Grazie, Aadit." Concluse lei, sorridendo con una voce cosi decisa e convinta che Aadit non poté far a meno di ricambiare quel suo sorriso sinceramente grato.

"In questo caso, prego Bixi."

La bontà di quei piatti allieteranno l'animo di Bixi; avrebbe anche potuto accettate di sentire discorsi sul ponte da costruire, o su suo padre, e avrebbe comunque continuato a mangiare felice.

"A proposito Aadit, Django ha detto che è raro che tu ceni qui. Come mai?"

Aadit fu sorpreso da quella domanda, probabilmente pensando che Bixi non avesse fatto caso a quello che aveva detto l'ex cavaliere. "Alla sera preferisco passeggiare tra gli alberi della fattoria. È molto rilassante ed è anche un'esperienza riflessiva."

"Deve piacerti davvero molto se lo fai tutte le sere."

"Già, anche quando sorge l'alba mi piace camminare ed esplorare i dintorni di Portia."

"Non ti piacciono i posti troppo affollati?"

"Ehi, non sono un mica un eremita completamente isolato. Anche se non lo faccio spesso, come gli altri paesani, ogni tanto è bello venire qua. Anche perché c'è sempre molta gente."

"Guarda che appena mi sarò messa a posto mi sono ripromessa che avrei offerto la cena a te e Dawa. Quindi preparati a tornare qui!"

"Ah! Non so se avrò l'equipaggiamento necessario per una tale sfida. Fortuna che Dawa ha lo stomaco più largo del mio."

I due scopoiarono a ridere e continuarono a mangiare.

Dopo aver finito Bixi notò l'arrivo di molte altre persone all'interno del ristorante.
Discretamente, Aadit le indicò ogni singolo paesano per poter spiegare a Bixi il nome, la professione e, purtroppo, alcune loro situazioni.

Bixi apprese cosi il nome di Matha: una panettiera vedova con un bambino molto vivace da crescere.
Alice e Jack: una giovane donna con il suo fratellino, sfuggiti ad un conflitto che minacciava la loro città, ora impegnati a gestire un negozio di fiori per sopravvivere.

Oppure Mars e Carol; una felice coppia che però doveva fare i conti con le spese per sollevare tre gemelle.

Bixi si sentì un po in colpa avendosi fatta spiegare, con discrezione, le loro storie personali in quel modo; quando però quelle stesse persone, con i loro problemi sulle spalle, incrociarono il suo sguardo le sorrisero con sincero calore.

Ed era lì a Portia solo da poco tempo.

"Tutti si danno una mano a vicenda in questa città; nonostante i problemi, qua nessuno è mai solo per affrontarli."

La sorpresa la voce di Aadit, che in quel momento le parve molto...mesto?

"Quando sono arrivato qua a Portia non avevo niente...e nessuno. Ma mi hanno fatto sentire come se avessi vissuto in questa città per tutta la vita."

"Aadit..."

"Sei arrivata a Portia in circostanze diverse dalle mie, ma voglio che anche tu venga accolta e sostenuta, proprio come è stato fatto con me quando..."

"...Quando?"

Bixi non poté mai chiederglielo, perché una voce familiare è delicata attraversò le sue orecchie.

"Oh! Bixi, che bello vederti qui."

Bixi si alzò in piedi quando vide Ginger, con i suoi soliti vestiti raffinati e ordinati, camminare a piccoli passi nella sua direzione.

"Ginger! Ci sei anche tu!"

Al seguito di Ginger c'era il fratello Gust; e anche un uomo basso, tozzo e pelato, tranne che per i capelli rossi posti ai lati della testa, e con indosso un ordinario vestito blu.

Ginger appoggiò una mano sulla spalla del basso uomo.

"Papà, lei è Bixi. È la ragazza che ti dicevo."

"Papà? Quindi lui, se ho capito bene, è il sindaco di Portia."

Riflettè Bixi, osservando però gli occhi rigidi e persistenti di Gust costantemente fissi su di lei; come se la considerasse una minaccia per suo padre o sua sorella.

"C-ciao Gust..." Mormorò intimorita Bixi, alla quale il bell'uomo, dai lunghi capelli biondi, rispose con un secco e semplice "Ciao."

Contrariamente al figlio, il sindaco andò di corsa da Bixi per stringerle la mano.

"Finalmente incontro la nuova abitante della nostra bella città! Io sono il sindaco di Portia, il mio nome è Gale. Ginger mi ha parlato bene di te."

Bixi non aveva la benché minima idea di cosa avrebbe potuto dire di lei, Ginger, al padre, dato che si erano incontrate per caso e per pochi minuti. Ma si lasciò il beneficio del dubbio.

"È un gran piacere conoscerla signor sindaco."

Con la coda dell'occhio Bixi vide Aadit alzarsi da tavolo.

"Aadit? Te ne vai già?"

Aadit, notando la delusione della giovane donna, sorrise nella speranza di attutire il suo umore.

"Domani mattina devo tagliare un bel po di legna. È meglio che torni alla fattoria. Ti lascio con i tuoi amici e il sindaco."

Ginger, con modo cordiale si pose davanti a Aadit.

"Non devi lasciare il tavolo a causa nostra, signor boscaiolo. Prego, rimani un po anche tu insieme a noi."

"Grazie per l'invito Ginger, ma devo comunque far ritorno prima che faccia buio."

Aadit si volse verso Bixi. "A presto Bixi, grazie per la compagnia."

"Ciao Aadit, grazie di tutto e...buona notte."

Aadit si congedò.

Bixi lo vide andare verso Django per porgergli dei soldi ma l'ex, presunto, cavaliere scosse la testa.

"Una buon azione non può richiedere un pagamento. E poi hai fatto pubblicità alla mia cucina, no?"

Lo sentì dire da Django. Aadit si limitò a ringraziarlo e uscire dal ristorante.

Bixi passò così tutta la sera con Ginger e la sua famiglia.
Nonostante apprezzasse molto la loro compagnia, non poté far a meno di pensare alla cupezza di Aadit.

"Aadit...cosa ti è successo prima di venire a Portia?"







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