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Un Ferragosto alcolico... Hic! - Una sbronza colossale

29/06/2019, ore 10:00.

Appena riacquisto conoscenza, tento di aprire gli occhi, ma la luce mi ferisce le pupille, costringendomi a riabbassare le palpebre.

Pessima idea.

Deve esserci qualcosa che non va. La testa pulsa come se qualcuno si fosse divertito a prendermi il cranio a pugni.

Improvvisamente, dei ricordi molto nebulosi – per Dio, fatemi dimenticare tutto, adesso – cominciano a popolare la mia mente.

Oh no. Ricordo confusamente i fiumi di alcol che sono riuscita a ingurgitare e il mio stomaco quasi protesta al solo pensiero. Per fortuna, non credo ci sia pericolo su quel piano.

Ho delle vaghe immagini in testa dove Raven mi tiene i capelli mentre io, chinata sul gabinetto quasi ad abbracciarlo, rigurgito quantità di etanolo davvero imbarazzanti. E ricordo approssimativamente anche le parole della mia amica. Qualcosa tipo: sei uno spettacolo orribile, Dawn. Giuro che se ti riduci così un'altra volta te la vedrai da sola.

Credo che Sam abbia detto a Raven di non rincarare la dose, ma quello che mi sovviene alla mente è un tripudio di immagini sfocate e parole confuse.

Dopo aver aspettato che vomitassi anche l'anima, credo che Raven e Sam mi abbiano portata a letto di peso.

Le mie amiche stanno ancora dormendo. Come al solito Sam ha occupato metà del letto, Raven è stretta tra me e lei, ed io... Se non mi alzo in fretta rischierò di cadere sul pavimento.

Mi alzo, in cerca di qualcosa da mettere sotto ai denti e un'aspirina.

Quelle due dovranno aiutarmi a ricostruire i buchi che l'alcol mi ha creato, perché i ricordi della festa di ieri sera sono davvero confusi. E anche imbarazzanti, ma questo lo saprete sentendo tutta la storia.

28/06/2019, ore 22:00.

Questa serata fa schifo. Sono esattamente tre giorni, quattro minuti e diciassette secondi che io e Adam ci siamo lasciati. Ma chi li conta? Io no di certo.

Ugh, chi voglio prendere in giro? Penso, ormai esasperata. Il dolore non accenna a diminuire, mi sento così vuota, così sola senza di lui, che il solo pensiero mi fa scoppiare a piangere.

Come non detto.

Ho giusto il tempo di asciugare le lacrime, prima che suoni il campanello. Corro ad aprire e, come immaginavo, la figura di Raven compare davanti a me. È bellissima, sento quasi la mia autostima fare crack.

Il vestito rosso fuoco che indossa spicca, in contrasto con la sua carnagione olivastra, mentre i capelli sciolti le ricadono lunghi e ondulati sulla schiena. Credo che molti ragazzi le chiederanno di uscire, ma lei è felicemente fidanzata con Shaw, ormai da tempo immemore.

Il mio cuore si spezza un altro po'. Qualche frammento deve essere ancora intatto... Eppure è strano. La rottura con Adam ha fatto sì che io diventassi cenere al vento.

«Ciao, Dawn» dice la mia amica, per poi abbracciarmi. Deve aver capito tutto, in fondo per lei e Sam sono come un libro aperto.

È inutile dirle quanto io mi senta uno schifo. E un disastro, e irrimediabilmente sola.

Questa sera non c'è spazio per il dolore. È per aiutarmi a distrarmi se le mie amiche mi hanno trascinato alla festa di Logan.

Era il ragazzo più popolare del liceo, ma non è cambiato quasi nulla rispetto a quattro anni fa. Conosco tantissime ragazze che hanno una cotta per lui, tipo...

«Sam» dice Raven, «la smetti di fissare Logan come guardi il cibo quando sei in fame chimica?»

La rossa sbuffa. Anche lei è bellissima stasera, nel vestito verde chiaro che indossa. «Ma l'hai visto?» dice. «È così bello!»

«Mah» mormoriamo io e la mora, in sintonia. «Secondo me non è niente di che.»

Sam ci guarda come se ci fossero cresciute due teste. «Uno, la vostra strana telepatia mi inquieta a livelli indicibili. Due, non capite un tubo. Tre, beviamo qualcosa?»

Accettiamo subito. Il mio obiettivo, stasera, è bere fino a dimenticare il mio nome.

                                   ***

La situazione comincia ad essere imbarazzante. Non ricordo quanti drink ho bevuto, ma a giudicare dalle occhiate preoccupate del barman direi che sono abbastanza.

«Tyler, un altro drink, per favore» dico al ragazzo.

Raven è andata un attimo fuori per fare una telefonata, Sam arriva proprio in quel momento. Ma non parlava con Logan?

«È Tom, in realtà» risponde il barman. «Te l'ho già detto. E credo che per stasera tu ne abbia avuto abbastanza» constata.

Se non fossi troppo ubriaca persino per pensare mi arrabbierei.

Sam intanto, se la ride. «Ha ragione, Dawn. Sei più ubriaca di una pigna.»

«Ma le pigne non si ubriacano!» protesto. «Ti prego, almeno un Cap... Roska? Sì, un Caproska!» dico al barman.

Tom e Sam scoppiano a ridere all'unisono. «Tu sei proprio andata. Si dice Caipiroska, e la risposta è no» constata il primo, con l'approvazione della mia amica.

I due intavolano una discussione su qualcosa che non capisco, quindi ne approfitto per allontanarmi. L'alcol ha fatto effetto, per questo è facile per me, adesso, abbandonarmi alla musica e lasciare il buon senso da qualche parte.

Sto ballando con uno sconosciuto – Rob, credo – quando adocchio un bel tavolo.

Perché no? Penso – o forse non penso – prima di abbandonare il ragazzo per salire sulla superficie in legno.

Ottimo, sembra stabile!

Alcune persone si voltano. A giudicare dalle loro facce non sembra una buona idea, ma sono troppo ubriaca per pensarci.

Mentre qualcuno esulta e applaude, mi accorgo vagamente che sono arrivate anche Raven e Sam. Mi stanno intimando di scendere, ma a me non importa.

Continuo a ondeggiare con i fianchi, fino a quando il mio piede atterra su qualcosa che non è il tavolo.

In meno di un secondo, il mio mondo si capovolge e cado sulla schiena, in un urto che mi toglie completamente il fiato. Realizzo che è una bottiglia, non l'avevo vista!

Raven e Sam mi aiutano a scendere e, dopo essersi accertate che non abbia nulla di rotto, mi riaccompagnano a casa.

Credo che mi vergognerò a vita per quello che è successo stasera.

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