15_ un Gioco pericoloso (parte prima )
La professoressa e Sherlock si misero le mani sulle orecchie per il forte rumore.
<< che sta succedendo? Perché si è attivato l'allar..>>
Senza che la prof finisse di parlare la campanella smise di suonare così come aveva iniziata, e si accese al suo
al suo posto il televisore nel corridoio principale, facendo apparire una persona.
<< ti sono mancato Sherlock?>>
Le porte iniziarono a chiudersi, e il panico iniziò a farsi sentire tra gli studenti.
<<Moriarty!>>
Sherlock digrignò i denti per la rabbia
<<State calmi! Sherlock ora risolverà tutto>>.
La professoressa cercò di calmare gli studenti, ma fu tutto inutile, perché spaventati iniziarono a correre, creando ancora più confusione.
<<smettetela di correre! Mi state distraendo!>>
Sherlock urlò creando un silenzio nei corridoio.
<< Ora ci siamo!>>
Sherlock si girò verso lo schermo
<<che cosa vuoi Moriarty?>>
Calò di nuovo il silenzio e poi si accese
nuovamente lo schermo.
<<sei pronto a giocare Sherlock?>>
Sherlock rise
<<e se io non volessi giocare con te Moriarty? Che succederebbe?>>
James rise
<<non mi sfidare Sherlock, sai cosa succede...>>
<<illuminami>>
Sherlock sorrise con fare provocatorio
<<D'accordo Sherlock.. lo hai voluto tu! Se non farai quello che ti dico.. moriranno delle persone a te care>>
Sherlock si bloccò, non facendolo vedere a Moriarty.
<< Iniziamo>>
James sorrise ancora
<< ero convito che avresti accettato>>
Appena conclusa le parole si aprì una porta di fronte a Sherlock.
<<entra>>
Sherlock guardò la porta, e senza pensarci due volte entrò.
Sherlock entro in una stanza, e non potè non notare una sedia in mezzo.
<<Ora mi offri anche da sedermi? Come sei gentile oggi Moriarty...>>.
<<non è per te Sherlock, guarda bene>>
Ancora si sentì la voce dal monitor .
Sherlock si avvicinò alla figura, e vide qualcuno seduto, legato e imbavagliato. Si avvicinò ancora, e questa volta la figura diventò nitida.
<< non può essere...>>
Sherlock si bloccò. Seduto a quella sedia... c'era Ambra.
<<non te la aspettavi vero Sherlock? Te la avevo detto che non scherz..>>
<<Si ma non pensavo che c'entrava Ambra con questa storia!>>.
Sherlock urlò
<<ancora non hai capito?>>
<< spiegati Meglio>>
<< non centra nulla tua moglie, o quella stupida di tua figlia! Sei tu quello che voglio!
Sherlock, Sherlock, sei tanto intelligente ma a volte sembri davvero stupido>>
Sherlock si avvicinò allo schermo inferocito.
<< se provi a torcere di nuovo un capello o mia figlia, o a mia moglie, o dire una sola parola dispregiativa nei loro confronti, mi augurerò personalmente questa volta, che non farai mai più ritorno su questa terra!>>
Sherlock urlò facendo piombare un gran silenzio, ma Moriarty non rispose.
<<Non vuoi parlare? bene lo farò io!
Per anni, le persone sono rimaste nel terrore, chiuse nello loro case, in balìa dei tuoi stratagemmi per spaventare. E io sono stanco di ascoltare le loro grida, deve finire tutto questo! troverò un modo per fermarti!
fosse l'ultima cosa che faccio!>>
ci fu un attimo di silenzio, e poi la voce riprese a parlare.
<<Sai Sherlock sono della tua stessa idea! anche io sono stanco di vederti>>
<< Allora siamo d'accordo, finiamo questo gioco da persone adulte, e che vinca il migliore>>.
<< Ci stavo pensando! ma il gioco deve essere alle mie regole>>.
Si aprì una porta
<< Entra, e ti spiegherò tutto>>.
Sherlock si girò verso Ambra preoccupato
<<Mi dai solo due minuti? Devo prima fare una cosa importante>>.
Moriarty fece un un'accenno con la testa, e Sherlock si avvicinò ad Ambra, togliendogli il bavaglio che aveva in bocca, e slegandola.
Ambra guardò Sherlock, e lo abbracciò stringendolo.
<<Sherlock ti prego non farlo!>>.
<<Ambra! non abbiamo tanto tempo, quindi fammi parlare! O non riuscirò mai più a farlo!
Ormai mi conosci e sai che non sono molto bravo a parlare.
Ti ricordi la promessa che ci siamo fatti io e te prima di sposarci?>>
<<Quella promessa..>>
<<Esatto! Ci siamo promessi che se dovesse succedere qualcosa a me o te...>>
Sherlock fece un sospiro
<<Se io dovessi morire, tu devi andare avanti, costruirti una nuova vita e continuare a vivere. Ora più che mai visto che c'è Crystal>>
Ambra aveva le lacrime agli occhi.
<< Non dire neanche per scherzo queste parole! Tu ritornerai, e saremo tutti e tre felici come ogni giorno!
Tu sei Sherlock Holmes! L'uomo più coraggioso, scaltro, resistente che io abbia mai conosciuto! E poi mi hai detto tu stesso che sei indistruttibile!>>.
Sherlock sorrise per l'ultima frase.
<<Ambra voglio essere onesto con te. Questa volta non è uno scherzo; quello che andrò a fare... è simile a una missione suicidia.
Non so se ne uscirò vivo>>.
La guardò, e prese dalla tasca un cofanetto.
<<Sai cosa c'è qui dentro?>>
Ambra si asciugò le lacrime e fece un sorriso
<<La fede?>>
<< Proprio così.
Sai, lo metto ogni volta che posso. Purtroppo con il mio lavoro non è molto igienico>>
Sherlock indossò la fede.
<< La fede, come il matrimonio, è una promessa, e anche io oggi voglio farti una promessa>>.
Ambra si mise a ridere
<<Lo ammetto! È una delle tante promesse che ti ho fatto. Però le ho mantenute tutte>>
Sherlock fece un sospiro.
<<Ambra, ti prometto che qualunque cosa mi accadrà, cercherò di uscirne vivo, per te e per Crystal, e di ritornare il più presto possibile>>.
Ambra sorrise, e di nuovo dal suo viso scesero lacrime.
Sherlock si avvicinò, gli asciugò le lacrime, e la guardò profondamente negli occhi.
<<Ambra quello ti ho detto riguardo a prima.. di costruirti una nuova famiglia.. me lo devi promettere! come mi hai dato la tua parola tempo fa ricordi?>>.
Ambra si bloccò.
<<Sherlock non farmi questo! avevamo detto solo in occasioni estreme!>>.
<<Ambra... questa lo è!>>.
<< no che non lo è! perché io.. credo che tu ritornerai in un modo o nell'altro>>.
Sherlock si avvicinò dolcemente a Ambra, e appoggiò la fronte sulla sua.
<<Ambra per favore.. cerca di ragionare. sai a che cosa andrò incontro... lo sai benissimo>>.
Ambra alzò il viso rigato di lacrime
<< va bene lo farò... ma tu devi sopravvivere, lo devi fare per me, perché... io senza di te non riesco a stare! E morirò all' idea che tu non ci sarai più>>.
Sherlock la guardò con amarezza e la baciò. un bacio intenso e profondo.
<< ti amo Ambra, ti ho sempre amato! anche se non te lo dico spesso>>
<< lo so Sherlock! anche io>>.
Sherlock guardò un ultima volta Ambra, come se nella sua mente si dovesse ricordare ogni parte di lei, poi se ne andò via di lì, con il cuore che si spezzava ad ogni passo.
Entrò in una stanza completamente diversa da quella precedente, ma sempre con lo schermo accesso.
<< la prima prova sarà scoprire se sono il vero Moriarty>.
Sherlock sorrise
<<infatti mi era venuto un dubbio! Be' niente di più semplice>>.
James rise
<<È qui che ti sbagli Sherlock. Non pensare che sia così semplice! Dopotutto nei giochi ci sono anche delle regole>>.
Sherlock diventò curioso
<< va avanti>>
<< in questo gioco non potrai chiedere l'aiuto di nessuno, nemmeno del tuo migliore amico.
Ti serviranno le tue deduzioni e intelligenza. Non si può barare! Se trovo un possibile contatto con John o con la polizia, terminerò immediatamente il gioco con la morte di qualche persona a te cara.
Sarà diviso in diverse prove nei quali hai disposizione 3 possibilitá.
Nel caso non c'è la farai a indovinare morirà la prima persona>>.
James sorrise
<< é pronto il famoso Detective a giocare?>>.
Sherlock guardò serio James
<< sono nato pronto>>.
Sherlock trovò davanti a degli schermi, e la solita porta.
<<Bene, dimmi cosa devo fare>>.
<<in questo tavolo troverai varie foto. dovrai capire quali sono giuste, e solo allora arriverai alla soluzione.
Al mio via hai 5 minuti per risolvere l'enigma>>.
Dallo schermo si accese un Timer, in cui si vedeva il tempo.
<<3,2,1 via! e che vinca il migliore>>.
Sherlock guardò le immagini, e iniziò ad esaminarle.
C'erano diverse foto.
Spostò quelle che non gli servivano al momento, e si concentrò sul restante.
Ognuna raffigurava un avvenimento insieme a Moriarty, ed era importante metterle in ordine, per arrivare alla soluzione.
Tic tac tic tac
<<il tempo sta finendo>>
Sherlock iniziò a sudare freddo.
Poco dopo si fermò, e guardò lo schermo con sguardo di sfida.
<<ho finito! ho risolto l'enigma. sei contento ora?>>.
James fece una risata,
<<bene, molto bene, ma che bravo. E sentiamo che cosa hai dedotto,l da queste foto signor Holmes?>>.
<<molto semplice. Le foto che mi hai mostrato sono un segno che tu sei ancora vivo. Lo sapevo che la tua era solo una farsa>>.
lo schermo si spense e poco dopo, comparse davanti a lui James in carne e ossa.
<<eccoti qua finalmente! A pareggiare i conti>>
<<e dimmi Sherlock... sei davvero sicuro di sapere che sono io?>>
<<certo che sei tu! Chi altro può essere?>>.
ci fù un attimo di silenzio, e James tolse la maschera del "finto Moriarty" scoprendo di essere Giacomo, il Figlio di Moriarty.
Sherlock si bloccò.
<<non te la aspettavi vero?
pensavi che ero Moriarty invece non è così. questa volta ti sei sbagliato Holmes>>.
<<non capisco... ci dovrebbe essere Moriarty, non tu Giacomo... come è possibile?>>.
Giacomo Rise
<<ora che mio padre non c'e più, ho preso io il suo posto. non mi chiamo più Giacomo, ma James. Giacomo non esiste più, è morto... morto come suo padre che si è suicidato...>>
James si avvicinò a Sherlock
<<Mio padre si è suicidato 3 anni fa per colpa tua! Ha provato in tutti modi per farti fuori ma non ce l'ha fatta. Il dolore per la sconfitta lo portò in depressione.
Qualche giorno dopo, si suicidò, sparandosi nella tempia.
ora la pagherai per questo!
Ti colpirò nel profondo.
non immagini neanche il dolore che proverai.
così ti renderai conto cosa vuol dire soffrire per qualcuno che ama>>.
Sherlock si irrigidì per quella ultima frase.
Il suo pensiero andò verso Crystal e Ambra, preoccupato di quello che sarebbe successo.
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