XV - Chiamarli con noi a condividere (2)
Quando Roxanne tornò in camera, un'espressione corrucciata le deformava il viso.
<<Chi era?>> chiese allora Isaac curioso. Vagava nervosamente per uno striminzito pezzo della sua camera, facendo avanti e indietro dal letto alla finestra e viceversa.
Pareva aspettarsi chissà quale notizia, quindi Roxanne decise di accontentarlo. La ragazza gli mostrò la busta che stringeva tra le mani e disse con un tono molto serio: <<Bellamy ci ha scritto una lettera. Penso sia una denuncia per quello che è successo ieri.>>
Isaac spalancò gli occhi sorpreso. Non avrebbe mai immaginato che Bellamy, seppur orgoglioso come poche persone al mondo, sarebbe arrivato a tanto. Era giusto sul punto di esprimere il suo stupore, quando Roxanne, ormai rossa come un peperone, non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
<<Non ci credo che ci sei cascato!>> si sbellicava lei a sue spese <<Sei proprio un idiota!>>
<<Ehi! Bellamy sarebbe capace di tutto.>> borbottò lui mettendo il broncio. Incrociò le braccia e si sedette sul bordo del letto sfatto. <<Allora, cos'è che vuole?>>
Roxanne respirò a fondo cercando di placare le risa. <<D'accordo, scusa, però devi ammettere che è stato una scherzo stupendo!>>
Isaac grugnì e alzò gli occhi al cielo.
<<Comunque non ho ancora aperto la busta.>> aggiunse poi lei <<Aspettavo di farlo insieme a te.>>
Si accomodò accanto a lui e strappò la carta. Ne fuoriuscì un foglio pieno di parole scritte con l'inchiostro blu e una calligrafia spigolosa. Due paia d'occhi lessero le righe seguenti con sconcerto misto a stupore.
Roxanne,
invio questa lettera perché ho il sospetto che mi stiano intercettando il telefono. NON chiamare ASSOLUTAMENTE al numero che ti ho dato l'altro giorno. Potremmo finire in un mucchio di guai.
Vi scrivo per convocare un'assemblea il prima possibile. Voglio mettervi al corrente di informazioni importanti che ho ricevuto da parte di mio fratello.
Inoltre, credo sia arrivato il momento di ufficializzare un'alleanza tra noi tre. Non possiamo più permetterci errori o dissapori personali. Forse è giunta l'ora di voltare le spalle al passato.
Ci vediamo tra tre giorni alle 23:30 nel parcheggio delle auto. Non importa se siate favorevoli o meno alla mia proposta, venite. Dovete almeno sapere cosa sta succedendo a Detroit.
Fate attenzione ai confini durante le ronde.
A presto,
Bellamy
P.S. Isaac, giuro che stavolta non cercherò di ucciderti.
Roxanne e Isaac restarono in silenzio per qualche minuto, rileggendo e rimuginando su quanto scritto in quel foglio spiegazzato. Isaac avrebbe voluto dire qualcosa per confortare l'amica, ma non riusciva a formulare frasi di senso compiuto: si sentiva profondamente turbato. Neanche il postscriptum era riuscito a farlo sorridere.
<<È grave. Se ha scritto questa lettera sta succedendo qualcosa di grosso.>> sussurrò Roxanne. Aveva il cuore in gola e le tremavano leggermente le mani. Era spaventata dal non sapere, ma anche dalla possibilità che la conoscenza l'avrebbe distrutta. Nonostante volesse mostrarsi forte, guarita, aveva dovuto impiegare così tante forze per ricucire insieme i pezzi di sé, che un'altra guerra l'avrebbe irrimediabilmente spezzata per sempre.
Isaac, cogliendo il movimento convulso delle sue dita, le sfilò piano il pezzo di carta dalle mani e lo poggiò sul letto. Roxanne si voltò a guardarlo pigramente. <<Ce la faremo.>> scandì piano lui.
Roxanne gli rivolse uno sguardo pieno di parole: riversava nei suoi occhi tutte le ansie che non si permetteva di mostrare, tutti i demoni che la tormentavano. Isaac sospettava che ormai il suo cuore fosse di una tempra più forte di quella di una qualsiasi spada leggendaria, ma tutto quel dolore era comunque troppo grande per un corpo così piccolo.
<<Io...>> Roxanne sospirò sconfitta. Era passato così tanto dall'ultima volta che l'aveva fatto, che non ricordava più come esprimere a parole i suoi sentimenti. Non voleva mostrarsi debole con nessuno, nemmeno con il suo compagno da poco ritrovato, però non poteva negare di essere scossa, ce l'aveva stampato in faccia.
Isaac comprese al volo ciò che stava pensando e annuì mormorando: <<Lo so.>>
Roxanne gli rivolse un flebile sorriso riconoscente e si sistemò i capelli dietro l'orecchio. Si sentiva rincuorata dall'idea che Isaac la capisse ancora. <<Che pensi di fare? Accetterai la tregua?>> chiese cambiando argomento.
<<Be', visto che Blake ha giurato di non uccidermi...>> rispose Isaac stringendosi nelle larghe spalle <<Non so, Roxanne. Dipende da te. Se tu non sei d'accordo, di certo non mi metterò in coppia con il mio amato Bellamy.>>
Roxanne si fece scrocchiare le lunghe dita nodose. <<Per quanto mi pesi ammetterlo, forse Bellamy ha ragione. Insomma, anche se non mi fido del tutto, non posso che trarre vantaggio da questa alleanza, no?>> rifletté ad alta voce.
<<Sì, pare di sì. Però...>>
Roxanne sospirò. Quel patto... quel patto l'avrebbe bloccata di nuovo nella stretta mortale del loro triangolo di sangue e passione. Aveva corso veloce per allontanarsi dai dolorosi ricordi solo per ritrovarsi ad un passo da loro in carne ed ossa. Era, ancora una volta, scappata in lungo e in largo per il mondo per poi approdare di fronte al suo passato. Era come cristallizzata in un terribile e vividissimo dejavu, ma stavolta non era certa di essere pronta a siglare un nuovo contratto con il Male.
<<Però sarà come tornare ai vecchi tempi. Lo so. Ho bisogno di rifletterci su.>>
Isaac scosse su e giù la testa facendo cadere una massa di fili dorati sulla sua fronte marmorea. I segni delle contusioni erano ormai scomparsi del tutto, lasciando che il suo viso tornasse pallido ed etereo come al solito. Si puntellò con i gomiti sulle ginocchia, in modo da avere gli occhi alla stessa altezza di quelli di Roxanne, e intimò: <<Prenditi tutto il tempo che ti serve. Qualsiasi sia la tua decisione, io la seguirò.>>
Roxanne gli poggiò una mano sul braccio. Era tiepido e muscoloso oltre il tessuto della felpa grigia. Isaac la guardò da sotto la cortina delle sue ciglia chiare. Quella era la prima volta che lo toccava spontaneamente e coscientemente. A stento respirava per paura che lei potesse ritrarsi e spezzare l'incantesimo.
<<Grazie, Isaac. Apprezzo davvero il tuo supporto.>> disse Roxanne con un sorriso sincero.
Le labbra carnose di Isaac si incresparono automaticamente il un sorriso. <<Non devi ringraziarmi. Dovresti sapere che...>>
Il rumore stridente della serratura li interruppe. Roxanne fece scivolare via la mano dal tricipite di Isaac. <<Credo che Clarke sia tornata.>> bisbigliò.
<<Roxanne! Sono tornata!>> si sentì urlare dell'altra stanza.
La ragazza fece una smorfia da "Visto? Te l'avevo detto", come se Clarke non fosse l'unica altra persona a possedere le chiavi del loro appartamento e che si dovesse tirare a indovinare chi fosse.
<<Preparati a qualche commento invasivo.>> borbottò rivolgendosi ad Isaac. Lui rise e lei, soddisfatta, si alzò per andare a salutare la coinquilina in corridoio. <<Buongiorno.>>
<<Buongiorno, mia nuova compagna preferita di feste. Non credevo che una ragazza compita come te, potesse trasformarsi in una pazza festaiola da un momento all'altro!>> esclamò felice. Le saltò incontro e la strinse in un breve abbraccio gioioso.
Lo stomaco di Roxanne non la pensava allo stesso modo. <<Io invece spero che sia stata la prima ed ultima volta.>> brontolò Roxanne. Mimò una pistola con due dita e si sparò alla tempia. <<Ho il cervello in mille pezzi stamattina.>>
Clarke ridacchiò. <<Be', ci credo, hai preso una sbronza epica ieri! A proposito, ti ho riportato il giubbotto che hai lasciato alla festa.>>
Roxanne si strofinò imbarazzata il viso. <<Grazie.>>
<<Oh, ma guarda un po' chi si rivede!>> esclamò Clarke quando Isaac comparve da dietro la porta.
Il ragazzo si allungò contro il muro e le fece un cenno d'intesa. Sembrava del tutto a suo agio, come se non potesse assolutamente risultare strano che avesse dormito al suo capezzale.
<<Tienitelo stretto, Roxanne. Lui sì che è un vero gentiluomo!>> intimò dandole di gomito <<Pensa che ti ha portata in braccio fin qui dalla festa senza lamentarsi un secondo.>>
Roxanne mugolò un ringraziamento a dir poco incomprensibile: l'imbarazzo che le causava tale rivelazione era indescrivibile a parole. Sperò che le sorprese sulla giornata precedente fossero finite e che non si dovesse ritrovare a scoprire qualche altro atto imbarazzante compiuto in stato d'ebbrezza. Si girò per vedere la reazione di Isaac, il quale appariva divertito da quella situazione, ma anche lusingato dai complimenti dell'amica.
<<Non è stato chissà cosa. E poi, Roxanne fa sbellicare quando è ubriaca!>>
I due scoppiarono a ridere, ricordando gli avvenimenti della sera prima. Roxanne, dal canto suo, smemorata e offesa chiese: <<Con questo staresti insinuando che da sobria non sono simpatica?>>
Isaac ammutolì. <<Ehm...>>
<<Va via prima che ti tiri un pugno.>> sbottò indicando la porta.
Isaac alzò le mani e fece per andare a raccattare le sue cose in camera.
<<Ma come, non resta a pranzo da noi?>> domandò innocentemente Clarke.
<<Be'...>> cominciò Isaac guardandola di sottecchi.
<<No, non può. Ha detto che vuole tornare a casa a riposare e a farsi una doccia. Non è vero, Isaac?>> tagliò corto Roxanne. Avevano già passato fin troppo tempo insieme per i suoi standard.
Isaac annuì sconsolato. <<Sì, è così.>> E scomparve in camera sua.
Clarke le rivolse un'occhiata di rimprovero e Roxanne, in tutta risposta, le fece la linguaccia.
<<Be', allora ciao.>> annunciò Isaac dirigendosi all'uscita. Stringeva tra le mani i suoi pochi oggetti.
<<Ciao, tesoro.>> cinguettò Clarke.
<<Ti accompagno.>> sussurrò Roxanne facendogli strada.
<<La felpa te la riporto il prima possibile, okay?>>
<<Sì, certo, non preoccuparti. È tua del resto.>>
Isaac aprì la maniglia e si fermò sull'uscio. Strinse le labbra e abbassò la voce. <<So che non ti fidi di me o di Bellamy o di nessun altro, però almeno permettimi di accompagnarti durante le ronde di sera.>>
Roxanne alzò un sopracciglio. <<Lo sai, vero, che sono più brava di te in... tutto in pratica?>>
Isaac brontolò ferito. <<Lo so. Grazie per il promemoria. Cominci ad assomigliare sempre di più a Bellamy.>>
Roxanne spalancò la bocca e si portò una mano al cuore. <<Mi uccidi così!>>
<<Dai... fammi venire. Al massimo sarai tu a proteggere me.>> sussurrò lui con un adorabile sorriso.
Roxanne alzò agli occhi al cielo. Quando Isaac faceva così era praticamente impossibile resistergli. <<E va bene. Ma farai bene a non intralciarmi, altrimenti ti sparerò.>>
Il ragazzo levò i palmi al cielo in segno di vittoria.
<<Non farmi pentire della mia decisione.>> brontolò Roxanne spingendolo via.
<<Promesso. Ci vediamo alle 11 qui sotto.>>
Roxanne annuì. <<A dopo.>> E chiuse la porta.
Quando si voltò, trovò Clarke a fissarla dal divano con una strana espressione di trionfo. Se ne stava stesa a testa in giù, penzolando precariamente da uno dei braccioli. Roxanne sapeva perfettamente cosa le stava passando per la testa.
<<Non iniziare.>> la ammonì.
Clarke si battè le ginocchia con le mani. <<Oh, ma dai! Lui ti piace!>>
Roxanne sbuffò. Non era la prima volta che tenevano quella conversazione. <<Te l'ho già detto: lui è solo il mio più vecchio amico. Ci conosciamo da quando eravamo bambini.>>
<<Bla, bla, bla.>> le fece il verso Clarke <<Perchè ti ostini a prenderti in giro? Lui ti venera.>>
<<Sciocchezze.>> affermò Roxanne liquidando la questione con una mano.
Clarke aggrottò la fronte. <<Scherzi? Roxanne, è corso subito quando gli ho detto che stavi male, ti ha portata a casa ed è anche rimasto qui a controllarti senza che io glielo chiedessi.>>
<<Te l'ho detto: siamo cresciuti insieme, è ovvio che lui si preoccupi.>> ribadì spalancando le braccia.
<<D'accordo. E invece come giustifichi il modo in cui ti guarda? Hai una scusa anche per quello?>>
Roxanne assottigliò gli occhi verdi. <<Di che parli adesso? Come dovrebbe mai guardarmi?>>
<<Dio!>> imprecò Clarke mettendosi seduta composta <<Sei proprio pessima in questioni di cuore!>>
<<Perchè non mi interessano.>> sottolineò l'altra.
<<Bene. Come vuoi. Ma con lui stai perdendo una grande occasione.>> precisò concludendo la discussione. Se ne andò in salotto lasciandola sola con sé stessa.
Isaac innamorato di lei? Impossibile.
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