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La piega

Credi che essendo sopravvissuta al taglio saresti stata al sicuro per il resto della tua esistenza? Ma non dire sciocchezze! Perché ogni parrucchiere che si rispetti dopo il taglio propone sempre la piega. Anche se gli dici che non la vuoi, te la fa lo stesso. Anche se gli intimi di non usare piastra, la usa lo stesso. Anche se gli fai sapere che sei mortalmente allergica a spazzola e phon, lui preferirà farti andare in shock anafilattico, pur di non darti ascolto.

La piega, naturalmente, si inizia proprio con gli amatissimi spazzola e phon, gli strumenti di tortura preferiti dal parrucchiere. E se pensi che il crudele carnefice userà una spazzola in purissimo pelo di cinghiale, ti sbagli di grosso. Il massimo che usa è uno scopino fatto con peli di topo e setole della scopa staccate. Questo solo se sei fortunata, ovvio. Nei casi peggiori le setole saranno fatte di amianto, uranio impoverito e lacrime dei clienti precedenti (e forse pure qualche capello).

Infine, se credevi di poterti salvare almeno con un uso sapiente, da parte dell'aguzzino, del phon, ti consiglio di perdere ogni speranza. L'aggeggio che l'hair stylist userà avrà solo tre temperature: freddo, un po' meno freddo e supernova. Indovina che temperatura userà sulla tua testa?

Insomma, il sofferto rituale della piega può finalmente avere inizio. Ti consiglio di iniziare a pregare più di un chierichetto durante la Quaresima. 

Vedi il parrucchiere già con gli strumenti di lavoro in mano.

- Stai attento... sai ho sentito che pettinare i capelli da bagnati ne favorisce la rottura...

- Ma figurati! È una leggenda metropolitana!

Capisci che non si tratta di una leggenda metropolitana quando vedi una matassa di capelli, più consistente delle palle di pelo che vomita il tuo gatto, abbandonare per sempre la tua dolorante testa. Alla fine il sadico ha deciso di usare la spazzola in amianto, per la gioia dei tuoi poveri follicoli piliferi.

Mentre ti domandi se, vista la sua efficacia nel disintegrare i capelli, la piega con spazzola e phon può essere usata come nuovo metodo di depilazione, il parrucchiere accende il tanto temuto asciugacapelli, che, fra l'altro, è più rumoroso di una discoteca di Ibiza, impedendoti di sentire le domande del parrucchiere pure se le urla con un megafono.

- Ti faccio una piega liscia, va bene?

- Cosa?!

- DICO, TI FACCIO UNA PIEGA LISCIA, VA BENE?

- COME?!

- LISCIA! CAPITO?!

Va avanti così fino a quando tu annuisci soddisfatta, pure se tutto quello che sei riuscita a capire è "ti farcisco una sega di riso".

Ti avvicina quella letale pistola ad aria calda alla testa, per un attimo pensi che stia cercando di ucciderti. Invece poi comincia la tanto temuta piega. Il che è pure peggio della morte.

Naturalmente stai pur certa che il primo posto dove l'aria rovente si andrà a riversare non saranno certo i capelli, sciocchina! Sarà il tuo orecchio, ovviamente, che finirà per beccarsi un ustione di terzo grado tale che, appena vai al pronto soccorso, ti mandano al centro grandi ustionati con un codice rosso e un buono sconto per una estrema unzione.

Un'infinità di strattoni e un'innumerevole quantità di capelli persi dopo, il parrucchiere termina il lavoro. Ti guardi allo specchio e ti ritrovi con in testa un fungo che nemmeno le nuvole causate dalla bomba atomica sono tanto alte. Prima che tu possa scioglierti in un pianto più disperato di quando il tuo fidanzato, quello bono, ti ha lasciato per mettersi con la sua collega zoccola, il simpatico hair stylist ti tranquillizza.

- Ora passo la piastra e saranno perfetti!

- Ma veramente sto cercando di evitare la piastra, sai, per non maltrattarli troppo...

Povera illusa, lo sai bene che ogni obiezione è vana. 

Il malefico acconciatore prende un ferro risalente al primo dopo guerra, roba talmente vecchia da far competizione al ferro da stiro che hai ereditato dalla tua bisnonna. Inizia ad armeggiare sui tuoi capelli, piastrandoli ciocca per ciocca e creando un fumo talmente denso che a confronto la nebbia londinese è trasparente. 

E, sappilo, una volta su due, nella foga di piastrare i capelli, verrà piastrato pure il tuo orecchio. Sì, esatto, lo stesso orecchio che si era già ustionato a causa del phon. Se sei sfortunata alla fine sto benedetto orecchio te lo devono proprio tagliare e tu diventi una novella Van Gogh, però senza il suo talento artistico.

Dopo ore di lavoro che sono sembrate lunghe giorni, finalmente ti ritrovi con dei capelli lisci e fluenti, che se ti vede un talent scout ti fa diventare la nuova testimonial Pantene. 

Naturalmente appena esci dal salone verrai colta di sorpresa da un improvviso temporale tipicamente invernale. O da un acquazzone estivo se è agosto. O da una pioggia primaverile se è marzo. O dalla sfiga di beccare una signora che crede sia una buona idea lanciare secchiate d'acqua fuori dal balcone del quarto piano, se siamo in uno qualunque degli altri mesi dell'anno. 

E i tuoi capelli diventano peggio del pelo del cocker spaniel di tua zia dopo che si è rotolato nel fango.

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