9: Strane Presenze
"Non so, non ho capito..." rispose Laura, stranita.
Andrea guardò fuori e disse:
"Sarà meglio andare via!"
La ragazza girò lo sguardo verso la porta; la cappella, d'un tratto, era diventata buia.
"È in arrivo un temporale?" si chiese, ma non riuscì a vedere all'esterno oltre la soglia: una spessa nebbia si era improvvisamente alzata.
Non aveva mai visto una cosa del genere in vita sua.
"Sì, sarà meglio!" incalzò lei, approssimandosi all'uscita.
"Seguimi, andremo con calma. Se fosse successo prima, avrei aspettato ma ora ho paura, non vorrei che restassimo chiusi nel cimitero."
Uscì lentamente, facendo attenzione al gradino.
Fece pochi passi, sentì la mano di Andrea stringerle il braccio destro, per non perderla nella spessa foschia che li circondava.
Laura continuò a procedere in avanti.
" Aiutami, ti prego! "
La giovane sorrise:
"Non ti credevo così fifone, Andrea!" esclamò divertita.
"Aiutami!"
La dita del ragazzo, ora la stringevano troppo forte:
"Andrea mi stai facendo male, lasciami il braccio per favore; ti terrò per mano, non ti preoccupare."
Il suo amico le aveva messo ansia.
Un'altra mano le afferrò il braccio sinistro ed una terza le artigliò la spalla, tirandola indietro.
"Aiutami! Aiutami!"
Laura era attorniata da varie persone che le sussurravano all'orecchio; le parve di riconoscere tra queste, la voce di sua sorella.
"Andrea!" urlò spaventata.
"Laura, dove sei?" rispose lui al suo richiamo e, a tentoni, cercò di raggiungere la ragazza.
Avanzò veloce, andando a sbattere contro di lei.
Entrambi caddero a terra.
La nebbia fluttuava a venti centimetri dal suolo, da quella posizione riuscivano a vedere che era una giornata limpida di sole.
"Non è normale questa nebbia!" intuì Andrea, malgrado non avesse percepito le strane presenze.
"Trasciniamoci per terra e scappiamo da qui! " propose.
I due ragazzi riuscirono a superare la spessa barriera bianca che attorniava la cappella di famiglia.
Non si girarono a guardare indietro, fuggirono in gran fretta verso l'uscita del camposanto.
" Chi era quella gente? "chiese Laura.
"Quale gente? Eravamo soli, io e te. " replicò il ragazzo stupito mentre i brividi gli salivano sino al cuoio capelluto.
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