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41: Marta

Laura scattò - di nascosto - una foto alla ragazza ritratta nell'ovale, che mostrava un sorriso spontaneo e ricci capelli rossi le incorniciavano il viso.

La descrizione di Andrea le calzava a pennello; più tardi gli avrebbe mandato l'immagine.

La signora vestita di nero, armata di stracci, scopa e ramazza cominciò a spolverare; le due ragazze si offrirono di aiutarla ma la donna si rifiutò: era più una scusa per intrattenersi accanto alla figlia, che una necessità, quella di pulire il locale.

Le giovani si allontanarono.

"Posso vedere tua sorella?" chiese Gabriella.

Laura la accompagnò.

***

"È successo molto recentemente!" esclamò guardando la data intagliata nel marmo" Mi dispiace... La notte, dopo il funerale, ho sognato Marta: era molto arrabbiata.

Il parroco si è rifiutato di farla entrare in chiesa per il fatto del suicidio; la bara è stata portata sino alla base della scalinata del tempio, il corteo si è arrestato per alcuni secondi, il tempo che ci è voluto al prete per pronunciare delle parole mentre aspergeva il feretro; poi abbiamo proseguito il cammino verso questo cimitero.

In sogno, Marta mi chiedeva aiuto, mi ha detto che era bloccata in questo mondo e che desiderava andare "oltre" ma che aveva bisogno di preghiere."

"Non abitate in questo paese: non vi ho mai viste." disse Laura.

"Questa è la cappella dei familiari di Ada, noi abitiamo ad una trentina di chilometri da qui."

"Il nostro parroco può celebrare delle messe di suffragio per Marta, non si rifiuterà sicuramente!"

"Sai, non l'ho più sognata, ma non potrò mai dimenticare la sua rabbia mista a disperazione. Ogni volta che ci penso mi manca il respiro."

Le ragazze si scambiarono i numeri di telefono.

Laura ritornò con Gabriella all'altra cappella e, una volta lì, propose alla signora di accompagnarla subito dal prete per fissare delle date per le messe; la donna fu molto grata della disponibilità della giovane.

"Mia figlia è stata trattata peggio di una bestia!" esclamò in tono risentito.

***

Furono stabilite alcune date per la messa, una per il giorno seguente.

Quando Laura rientrò, mandò la foto ad Andrea, tramite WhatsApp.

Il ragazzo aprì l'applicazione e, appena vide l'immagine, dovette sedersi per non cadere a terra; le gambe gli avevano ceduto per la sorpresa.
Telefonò all'amica:

"È lei! È lei!" esclamò nervosamente.

"È morta, Andrea. È morta sei mesi fa e le sue spoglie riposano nella cappella al lato del mausoleo in cui è sepolta Elisa."

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