30: L'ombra (Parte 1)
I ragazzi fecero un'ispezione veloce ma non trovarono alcuna presenza.
Andrea prese il cellulare e cominciò a scattare delle foto al corridoio.
"Cosa pensi di ottenere?" chiese Laura.
"Spererei di captare qualcosa, sono sicuro di aver visto qualcuno."
La ragazza lo seguì ed anche lei cominciò a fare delle fotografie.
"Per favore, mostrati! Cosa vuoi da noi?" chiese lui con voce alta " Sei Elisa? Cosa possiamo fare per te?"
Uno scatto alla serratura della porta principale fece sussultare i due.
La porta si aprì e comparvero i genitori di Laura, con le buste della spesa.
I loro cuori battevano all'impazzata per lo spavento.
"Avete bisogno di aiuto?" chiese educatamente Andrea.
"Grazie." rispose la signora mentre poggiava le borse sul tavolo della cucina.
"Vuoi un caffè?" chiese il padre di
Laura chiudendo dietro di sé la porta con un calcio, mentre teneva tra le mani le ultime buste della spesa.
"La ringrazio, Laura mi ha appena offerto del tè."
Un rumore, proveniente dal piano superiore, attirò l'attenzione di tutti. Alzarono lo sguardo al soffitto nello stesso momento.
"Vado a vedere!" esclamò l'uomo.
"Veniamo con te, papà." disse Laura, accodandosi.
Andrea seguì i due.
Il rumore si sentiva ancora; pareva che qualcuno stesse bussando; il suono proveniva dalla camera di Elisa.
Nell'attimo in cui i tre si introdussero nella stanza, il portaritratti con la foto della ragazza defunta, cadde dalla scrivania.
L'uomo corse a raccogliere il portafoto e guardando l'immagine della figlia, sospirò; poi alzò gli occhi e posò lo sguardo sui ragazzi.
"Sapete, Elisa è ancora tra noi e non è la prima volta che manifesta la sua presenza."
"Anche tu... papà?" chiese Laura, e corse ad abbracciarlo.
"Di notte mi sveglio perché sento sussurrare all'orecchio, il suono è così flebile che non riesco a comprendere le parole. So che è lei, e che mi sta accanto..." smise di parlare per contenere le lacrime, non voleva che lo vedessero piangere.
"Sarà meglio che vada." disse il ragazzo per togliere dall'imbarazzo il padrone di casa.
"Ti accompagno io!" si offrì Laura.
Il viaggio di ritorno fu fatto nel completo silenzio; quando arrivarono a destinazione, Laura chiese:
"Fai qualcosa in particolare domani?"
Andrea ci pensò su: "Non credo."
"Andiamo a prendere qualcosa in un locale, domani pomeriggio?" propose lei.
"Volentieri!"
"Passo a prenderti per le tre!"
"A domani, Laura." Le sorrise.
Mentre guardava l'auto allontanarsi, il ragazzo pensò:
"Sembriamo già una coppia... Succeda quel che succeda! Andiamo avanti e poi si vedrà."
Richiuse la porta dell'ingresso alle sue spalle.
***
Nel pomeriggio, il ragazzo revisionò le foto fatte al cellulare ma non riscontrò nulla; per rilassarsi passò un po' di tempo a giocare al suo videogioco preferito.
Il telefono squillò.
"Laura!" rispose lui.
"Ti ho mandato su WhatsApp delle foto che ho fatto oggi: fai attenzione, ti prego. Ho tanta paura!"
"Vado subito a cercarle, grazie!"
Nelle immagini compariva lui; al suo fianco c'era un'ombra molto scura, una sagoma che non corrispondeva alle sue fattezze, non poteva essere la sua ombra, né quella di Laura che era lontana da lui.
Si diresse verso lo specchio del suo armadio e fece una foto alla sua immagine riflessa: l'ombra era alle sue spalle.
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